di Massimo Pittau
Caro Gianfranco,
a dichiarare la “non autenticità” della iscrizione etrusca trovata ad Allai da Armando Saba e da me presentata e illustrata in una relazione nel convegno "L'Africa Romana" del 1991 (Atti vol. 9/II, Sassari 1992) è stato un solo personaggio e per di più incompetente, Lidio Gasperini, professore di epigrafia latina e non di epigrafia etrusca nell’Università di Roma. La qual cosa egli ha finito col riconoscere, quando, nella diatriba sorta tra me e lui, egli concluse dicendo: «Agli specialisti di epigrafia etrusca di pronunziarsi!». Con la quale frase egli ha implicitamente riconosciuto di essersi intromesso nella questione senza una effettiva “competenza specialista nella materia”.
Quella mia relazione è stata da me presentata subito dopo nel Sodalizio Glottologico Milanese – uno dei più autorevoli di tutta Europa – è stata discussa e poi è entrata regolarmente nei suoi Atti ufficiali (vol. XXXIII-XXXIV, 1992 e 1993, Milano 1994, pagg. 200-210).
Sulle altre iscrizioni che sempre il Saba dice di aver trovato nel greto del Tirso non intendo intervenire, dato che l’argomento ormai è diventato oggetto di un procedimento giudziario.
Approfitto di questa occasione per rivolgermi ai soliti invidiosi/detrattori, che mi criticano alle spalle, senza però osare mai di scrivere qualcosa (tra i Sardi sono numerosi gli specialisti di tale nobile attività); ad essi preciso che la mia competenza in fatto di lingua etrusca è dimostrata in maniera chiara e decisa dai seguenti fatti:
1) Ho pubblicato ben 8 (otto) libri su quella lingua, fra cui il primo e finora unico esistente Dizionario della Lingua Etrusca (di 525 pagine) e poi il recentissimo Dizionario Comparativo Latino-Etrusco (EDES, Sassari 2009, pagg. 230), cosa che fino al presente nessun altro etruscologo linguista ha mai fatto (questi miei libri circolano in tutta Italia e in Europa; informarsi nella Libreria Koinè di Sassari, tel. 079/275638).
2) Da circa 30 anni quasi tutte le mie relazioni annuali tenute nel citato Sodalizio Glottogico Milanese sono relative alla lingua etrusca, come si può verificare dagli Atti del Sodalizio stesso.
3) Due riviste fiorentine, Il Governo delle cose/idee e Microstoria, pubblicano in ogni loro numero un mio articolo relativo ad appellativi o toponimi italiani di origine etrusca (tutte le mie relazioni e gli articoli compaiono nel mio sito www.pittau.it).
4) Sono stato chiamato a tenere conferenze sulla lingua etrusca in parecchie località della Toscana e del Lazio, a cominciare da Firenze e Lucca per finire a Cervetri.
5) Il «Corriere della Sera» (edizione fiorentina) del 29 settembre scorso, nella sezione “Culture”, mi ha dedicato quasi un’intera pagina, con una mia fotografia, per la mia interpretazione e traduzione della ormai famosa Tabula Cortonensis (si può trovare questo articolo in internet).
I miei invidiosi/detrattori abbiano finalmente il coraggio di farsi avanti per contestare questi fatti.
Caro Massimo, qualcosa ci può trovare in disaccordo, non certo la tua serietà e competenza di studioso. Avendo letto la tua comunicazione al convegno di Nuoro "Sardegna romana", la contestazione non motivata da altrettanta scienza alle tue conclusioni, ed essendo sicuro che il magistrato di Oristano abbia letto l'una e l'altra, sono certo che quanto scrive nel suo rapporto il capitano dei CC di Sassari sia pevenuto. Chi lo abbia indotto a questa prevenzione è da scoprire. Chi sa che non ce la facciamo? [zfp]
Il prof. Lidio Gasperini è scomparso qualche giorno fa. Chiunque volesse farsi un'idea di chi fosse scientificamente, può guardare qui:
RispondiEliminahttp://antichita.uniroma2.it/gasperin.htm
E' consigliabile pure dare uno sguardo agli atti del Convegno "L'Africa romana": ognuno potrà farsi un'idea da sé, senza filtri.
Aggiungo anche - per avere un dato in più - che non esistono in Italia, a quanto mi consta, cattedre di linguistica etrusca o di epigrafia etrusca, ma solo di etruscologia. Lo stesso Pittau è stato un docente di linguistica sarda, non di etruscologia.