Ancora una volta, la stampa scritta sarda ha ignorato una iniziativa del Comitadu pro sa limba sarda. Non si trattava, si vedrà qui sotto, di un documento di annunci su cose da fare o di cose fatte che, comunque, una stampa rispettosa del pluralismo avrebbe il dovere di segnalare. Era un comunicato che segnalava fatti e notizie, quel che dovrebbe essere pane per i denti di qualsiasi organo di stampa indipendente. Il fatto è che nel suo rapporto al Consiglio d'Europa, il governo italiano non ha incluso alcuna scheda sulle attività svolte in Sardegna in materia di lingua sarda, contravvenendo così alla Convenzione del Consiglio d'Europa. La notizia è che il Comitadu ha chiesto al presidente Cappellacci un intervento perché il governo rimedi alla omissione.
Della iniziativa sono informati i lettori di Il riformista, quotidiano di sinistra, e Libero, quotidiano di destra. Non i lettori della Nuova Sardegna e dell'Unione sarda, giornali le cui proprietà sono in rotta di collisione con qualunque cosa riguardi la politica linguistica. Il tutto, va da sé, nel nome della libertà di informazione e del pluralismo. Credo che entrambi, pur guardandosi in cagnesco su tutto il resto, su una cosa sono d'accordo: negare ogni tipo di informazione che anche lontanamente possa “fare il gioco” del nemico comune, la lingua sarda.
Questo il comunicato, spedito ad oltre trecento giornalisti sardi, come è pubblicato sui due giornali italiani che ho appena ricordato:
Il Comitadu pro sa limba sarda/Comitato per la lingua sarda ha preso atto del “Terzo rapporto dell'Italia sull'attuazione della Convenzione quadro per la protezione delle minoranze nazionali”, approvata dal Consiglio d'Europa il 1 febbraio 1995 e ratificata dal Presidente della Repubblica il 15 novembre 1997.
Nel rapporto, nel quale per altro si fa riferimento all'inclusione del sardo fra le lingue delle minoranza storiche tutelate dalla Repubblica, non compare alcuna scheda relativa alla lingua sarda, mancando con ciò all'obbligo che lo Stato italiano ha assunto con la ratifica della Convenzione di “trasmette al Segretario Generale del Consiglio d’Europa informazioni complete sui provvedimenti legislativi e di altro tipo che avrà adottato per dare effetto ai principi enunciati nella presente Convenzione quadro”.
Si tratta con tutta evidenza di una mancanza grave, non tanto e non solo per la cancellazione di fatto della minoranza linguistica sarda in un documento di rilevanza comunitaria, quanto per gli effetti che nel futuro questa dimenticanza potrebbe avere.
Dal rapporto risulta che o i Comuni o le Province o i Prefetti incaricati di raccogliere e trasmettere i dati al Ministero dell'Interno non avrebbero preso parte al monitoraggio necessario per la compilazione del rapporto o che il Ministero non abbia tenuto conto nella predisposizione del rapporto dei dati comunicati dalle Prefetture sarde. Quale che sia l'origine di questa grave mancanza, il dato di fatto è che la minoranza sarda non compare nell'informazione al Segretario generale del Consiglio d'Europa, unica fra le minoranze della Repubblica italiana.
Su Comitadu pro sa limba sarda chiede perciò al presidente della Regione di compiere tutti i passi che ritiene opportuni per richiamare il Ministero dell'Interno al rispetto dell'obbligo assunto dallo Stato di trasmettere informazioni complete e non parziali al Consiglio d'Europa.
Il Presidente Emerito On. Francesco Cossiga ha inviato al sottosegretario di Stato G.Letta il comunicato stampa del Comitadu pro sa limba sarda sulla mancanza delle schede sulla lingua sarda nel rapporto sulle minoranze linguistiche dell'Italia al Consiglio d'Europa
RispondiEliminaIl sardo non è una lingua, è un dialetto senza valore!
RispondiEliminaGaetano Corvino
Sos ballalois puru balent a nudda, mascamente cando sunt titules
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