Un settimanale porno pubblica in questi giorni un dialogo a luci rosse, avvenuto a Villa Certosa, fra uno che avrebbe la voce di Berlusconi e una che avrebbe la voce di una sua amante, la stessa che avrebbe registrato lo scambio di frasi ad alta intensità erotica. E di questo, scusate la volgarità, ma tanto siamo in argomento, chi se ne fotte. Ma c’è, fra un’esaltazione di capacità amatorie e consigli all’autoerotismo, qualcosa che ci riguarda come sardi.
Siccome non mi va di farmi sorprendere da Vittorio il mio edicolante mentre compro un giornale hard, leggo della questione su un quotidiano: “Sotto qua abbiamo scoperto 30 tombe fenice del 300 avanti Cristo”, avrebbe detto Berlusconi. Oibò, fenici nel 300 avanti Cristo. Già il nostro aveva scoperto che Nuraghe Losa era un magazzino, ma questa di aver scoperto che i fenici ancora nel IV secolo avanti Cristo avevano una ridotta dalle parti dell’attuale Porto Rotondo è davvero in grado di riscrivere la storia. Come ha prontamente detto a un quotidiano sardo un’archeologa (sarei curioso di sapere chi le ha dato la laurea): “Un dato importantissimo per lo studio della espansione fenicia nell’isola”, se fosse confermata la notizia, dice l’archeologa che ci dà dentro: “Aprirebbe nuovi scenari sul fronte della ricerca”.
O alla presidente della sezione sarda della “Associazione nazionale archeologi” era stata nascosta la datazione delle “tombe fenice” (300 aC), o la feniciomania ha fatto un'altra vittima. Non solo lei, del resto. Sono partite subito due imprudenti interrogazioni parlamentari da parte di due deputati del Pd. In una si parla di “eccezionale scoperta archeologica”, nell’altra di “ritrovamento di [...] eccezionale interesse”. So benissimo che per fare il deputato non è richiesta la conoscenza delle epoche storiche e so bene anche che l’opposizione deve fare il suo mestiere, cogliendo ogni occasione per andar contro il capo del governo. Ma un po’ di prudenza non avrebbe guastato.
Fossero tombe fenice del IV secolo, accidenti se si tratterebbe di qualcosa capace di disegnare nuovi scenari. Ma se si trattasse di tombe puniche? La “eccezionalità”, il “dato importantissimo” per lo studio dei fenici, dove sarebbero? Piero Batoloni, che di archeologia fenicio-punica se ne intende, ha detto al Corriere della Sera: “Il territorio dove sorge Villa Certosa è fuori dell’influenza fenicia. Al massimo le tombe potrebbero essere d’età punica”. Ma c’è chi non si rassegna e, sempre allo stesso giornale, un altro archeologo sardo confida di non ritenere possibile trovare tombe fenice da quelle parti, “ma” aggiunge “non lo escluderei al cento per cento”. Tombe fenice del 300 avanti Cristo? C’è chi esclude che i nuragici avessero la scrittura, c’è chi esclude che i pronuraghi fossero qualcosa di più di un mucchio di pietre, c’è chi esclude che le statue di Monti Prama abbiano preceduto la grande statuaria greca, e c’è chi esclude un sacco di cose riguardanti la civiltà nuragica fino a dubitare che di civiltà si trattasse.
Ma quando si parla di fenici, nulla può essere escluso: anche che i punici abbiano risparmiato dalla loro conquista Villa Certosa e che lì, ancora nel 300 aC, i fenici costruissero le loro tombe per la gioia dei loro posteri ammalati di feniciomania.
Maura M. ha scritto:
RispondiEliminaMi spiace che lei, stimato sig. Pintore, da questa notizia tragga solo il gancio per il solito attacco ai feniciomani. Qui la notizia ha un valore più profondo e se fosse vera dovremmo indignarci seriamente ed essere grati alla signora D'Addario di aver fatto emergere qualcosa che altrimenti noi sardi, già defraudati di molta parte del nostro territorio e del nostro patrimonio storico-artistico, non avremmo mai saputo. Se la notizia fosse vera, peraltro, è stato osservato (vedi l'articolo di Pinna sul Corriere on line di oggi) che le tombe, di qualsiasi epoca siano, sarebbero state scavate prima che che Berlusconi chiedesse al nostro Beppe Pisanu di porre il segreto di Stato su Villa Certosa (duplice regalo ai suoi amati concittadini sardi)!
Questa notizia apre un reticolo di scenari, tutti interessanti meno uno (quello dei gusti sessuali del premier), e si potrebbero avviare riflessioni a 360° su archeologia, storia, leggi sulla salvaguardia dei siti, eventuali violazioni sulla legge che obbliga a segnalare alla sovrintendenza entro 24 ore dal ritrovamento e così via. Mi preme soprattutto soprassedere sulle scarse competenze in materia del premier (è giustificato perché non appartiene agli addetti ai lavori). I discorsi che vorrei aprire sono:
RispondiElimina- cosa fa supporre che le tombe siano fenicie piuttosto che puniche o sarde?
- gli archeologi erano a conoscenza della presenza del sito?
- visto che Villa Certosa dista oltre 20 km da Olbia...dove era l'insediamento del popolo che decise di seppellire proprio lì i suoi defunti?
Io sono feniciomane...nel senso che sono convinto che i fenici furono un popolo che lasciò il segno su tutte le altre civiltà del Mediterraneo ma paradossalmente sono portatore sano di una piccola ma importante novità:
I fenici sono una civiltà e non un popolo!!!
Per non essere preso per matto vorrei spiegare questo dettaglio:
Sappiamo tutti che il Mediterraneo è un'autostrada che tanti popoli utilizzarono per i loro scopi. Non essendo sicuro commerciare trasportando le risorse "via terra" (le strade furono introdotte dai romani) il mare rappresentava una grande opportunità. Tutte le grandi realtà del passato cercavano uno sbocco a mare e le più grandi guerre del passato coinvolgono "nodi marittimi"...da Qadesh-Ugarit a Troia, dalla foce del Nilo al Bosforo, dallo Stretto di Gibilterra alle bocche di Bonifacio (Alaria docet). La Sardegna non poteva essere estranea ai traffici marittimi, forte di oltre 8000 nuraghi che garantivano un controllo palmo a palmo di tutto il territorio e delle vie d'accesso alle miniere. Non voglio rivangare la presenza sarda in Egitto perché fiumi di inchiostro hanno già dimostrato che i formidabili spadaccini shardana costituivano la guardia reale del faraone. Ma il nodo da sciogliere è:
Dove nacque la civiltà fenicia?
Sappiamo bene che i territori erano quelli delle città Stato Tiro, Sidone, Biblo, Beiurut e che furono gli Assiri a spingere i tiri alla conquista dei metalli dell'occidente! Ma all'epoca le grandi potenze erano quelle nate dalle ceneri dei popoli del mare:
Shardana, Peleset, Tursha, Shekeles, Akawasa...in Fenicia erano insediati da due secoli quei popoli che si accordarono con gli egizi dopo la battaglia del delta! Israele era ancora un popolo di nomadi e trovarono terre fertili proprio lì dove i cananei facevano pascolare le greggi. Il potere era in mano a quei governi che riuscivano a controllare le terre fra una città Stato e l'altra. In conclusione i popoli del mare si insediarono in quelle terre e per ben due secoli ebbero in mano il controllo dei mari. Allora...questa civiltà fenicia che origini aveva? Come spiegare che i fenici furono ben accolti da tutte quelle genti indigene che popolavano il Mediterraneo Occidentale...dalla Spagna tartessica alle Baleari, Dalla Sardegna alla Sicilia, dal Nord Africa alla Puglia?
Ecco il succo del mio discorso:
sardi, etruschi, siculi, liguri, corsi, andalusi, africani erano tutti a contatto con una grande civiltà...la propria...quella dei fenici, i commercianti-navigatori che si integrarono con i nipoti dei loro loro avi.
Poi Cartagine e Roma assunsero il controllo armando due potenti eserciti e sappiamo tutti come andò a finire...ma siamo già nel V a.C.
Cara Maura,
RispondiEliminaabbiamo evidentemente oggetti di indignazione diversi. Non provando né amore né odio per Berlusconi, ragiono sulle cose. Sa quanti proprietari di terreni in Sardegna hanno nelle loro tanche reperti anche più importanti di una trentina di "tombe fenice"? La sconcerta che uno di questi proprietari sia Berlusconi e perché?
E, ancora, chi le dice che non ne abbia denunciato il ritrovamento? E come mai è tanto sicura che il segreto di Stato sia stato posto dopo lo scavo? E, infine, lei è sicura che quella frase riportata dal settimanale hard sia autentica?
Autentiche mi paiono le imprudenti dichiarazioni degli archeologi intervistati dai quotidiani. Imprudenti e inficiate da un atteggiamento che oramai molti definiscono feniciomani.
Credo possibile ancora ragionare con la mia testa anche su qualcosa che riguarda Berlusconi. E giudicare la politica che attua punto e basta, senza pregiudizi, adesioni o rifiuti preconcetti, proprio come faccio con qualsiasi governante italiano, francese o americano.
Post scriptum per Maura
RispondiEliminaHo appena finito di leggere un articolo di un oppositore di Berlusconi su "Sardegna democratica": "Uno dei tanti misteri di Villa Certosa! Fra segreto di stato e lodo Alfano, solo dopo la morte del cavaliere potrà essere svelato. Speriamo presto.".
Una finezza degna di Voltaire: si tollera solo un nemico morto. Capisce perché non sto al gioco del "tutto è merda quel che circonda il mio nemico"? Perché porta diretti diretti a questa barbarie.
Maura M. ha scritto:
RispondiEliminaRispondo a PL Montalbano:
1. Che le tombe siano fenicie l'avrebbe detto Berlusconi in una conversazione con la escort che gli viene attribuita da un giornale: l'attributo "fenicio" qui potrebbe avere un valore scientifico simile a quello della celebre citazione di "Romolo e Remolo", almeno finché non si sa qualcosa in più.
2. Gli archeologi D'Oriano e Bartoloni, interpellati dal Corsera, dichiarano di non essere a conoscenza del sito.
Per GF Pintore:
Mi chiede perché mi sconcerta il fatto che Berlusconi possa essere proprietario di un terreno in cui dichiara esservi una necropoli fenicia: che cosa ne penserebbe se io mi vantassi coi miei amici che nella mia tanca c'è un tempio nuragico con delle iscrizioni che nessuno ha mai visto né censito, e che la comunità scientifica non ne è al corrente? Non è forse in questo blog che viene giustamente denunciato l'occultamento di ipotetiche iscrizioni nuragiche ed etrusche?
Che il premier non abbia denunciato il ritrovamento all'ufficio della Soprintendenza lo affermano, oltre ai soprintendenti, il Nucleo per la tutela del Patrimonio culturale, secondo quanto scrive il giornalista di Repubblica, a meno che non mettiamo in discussione anche la serietà di questi ultimi. Che gli eventuali scavi su Villa Certosa siano stati fatti prima che venisse posto il segreto di stato è la possibilità che viene prospettata qualora Berlusconi abbia obbedito alle leggi e denunciato la scoperta direttamente al ministero dei Beni Culturali e non alla Soprintendenza.
A proposito dell'articolo su Sardegna Democratica sono del tutto d'accordo con lei.
Maura ha scritto:
RispondiEliminaGià oggi alcune cose nuove sono emerse: L'Unione Sarda, il 20 marzo 2005, scriveva: "L’avvocato Nicolò Ghedini ha accompagnato alcuni funzionari della Soprintendenza archeologica e una pattuglia di carabinieri specializzati nella tutela del patrimonio culturale e artistico, in un punto ben circoscritto del parco dove sarebbero stati ritrovati importanti reperti archeologici. Si parla di un sito di notevole importanza, risalente al terzo secolo a. C., con alcuni resti di vasellame e tracce di una piccola necropoli".
Come non bastasse, Ghedini ha tirato fuori anche un verbale di Angela Antona, funzionario della Soprintendenza Archeologica, che parla anche di una tomba romana: "L’insieme fa constatare l’originaria presenza di una sepoltura che le qualità della ceramica fanno riferire ad età romana medio-imperiale". Insomma, già solo da questo si capisce che di ritrovamenti ce ne sono stati diversi. Fanno una magra figura la soprintendenza, che sapeva ma ha già dimenticato tutto (e riconosco a Pintore che aveva visto giusto), D'Oriano, che non pare essersi informato nei suoi stessi archivi, e non ultimo Ghedini, che riduce tutto a "qualche osso umano". Su Berlusconi ancora non mi pronuncio, ma sembra il più informato di tutti...
se
RispondiEliminai nastri sono veri, l'esistenza del sito archeologico, di qualsiasi civiltà tratta deve essere appurata, ora più che mai, è un interesse non solo sardo, ma italiano e direi internazionale, oltre che mio personale naturalmente
se il premier ha occultato il ritrovamento alla comunità internazionale deve essere semplicemente punito nelle forme previste
tutto qui, al di là delle difese di ufficio, certamente poco credibili di ghedini, che parli bondi se sa qualcosa, d'altronde è l'unico autorizzato,a formire spiegazioni
mentre delle pratiche sotto le lenzuola sono semplicemte disinteressato
dicevo se i nastri sono veri
ma l'esistenza di tombe , non rapresenterebbe un elemento oggettivo, anche per verificarne l'autenticità?
si proceda allora al sopraluogo e si certifichino le tombe, sempre se nella frenesia di realizzare le sue opere autoreferenziali berlusconi non abbia fatto demolire il sito,
sarebbe gravissimo, il sonno dei nostri antenati vale molto di più di una magnificenza nostrana
roberto
E' meglio ironizzare sull'accaduto. Gli scheletri sono recenti?...allora bisognava far intervenire il RIS di Parma e riflettere su un particolare: noi comuni mortali conserviamo eventuali scheletri nell'armadio, lui li sotterra in giardino. Un amico diceva, scherzando, che forse erano ossa di sequestrati dall'anonima e mai trovati. Un altro parlava dei boss della mafia che sciolgono i rivali nell'acido o li interrano nei piloni in cemento...oggi abbiamo un nuovo sistema: chiamiamo gli archeologi e arricchiamo il patrimonio della soprintendenza.
RispondiEliminaFinirà a tarallucci e vino...come sempre.
Quando a parlare sono i fatti è inutile argomentare contro di essi:ad oristano,capitale giudicale e molto probabilmente dell'intera sardegna nuragica,nonchè città di residenza del prof. Gigi Sanna,scopritore della scrittura nuragica e studioso che sta agli antipodi della feniciomania,il centrodestra di Onida progetta il golfo dei fenici e Berlusconi e Bondi neofeniciomani si accodano dalla costa smeralda.Si accodano beninteso alla feniciomania imperante da sempre e della quale sono degnissimi rappresentanti i due deputati del PD che hanno presentato le interrogazioni:come a dire scanniamoci per il potere ma guai a chi tocca la feniciomania.
RispondiEliminaLa feniciomania tutelata dai luoghi sacri della cultura,in prima fila i luoghi istituzionali,la scuola le soprintendenze e l' università sarde italiote;luoghi nei quali si sa si muove più a suo agio la cultura,chiamiamola così,di sinistra.Ma di questo pochi si accorgono e fanno cenno,finchè a parlare non sono Bondi e Berlusconi e si scatena il finimondo.Per il centrodestra poco propenso ad occuparsi di spoyl sistem alla regione e tanto meno di cultura e identità sarda,almeno fino a quando un pò di propri elettori imbufaliti non reagiranno in cabina elettorale.
L'argomento ritengo sia molto interessante per le implicazioni anche politiche che stimola ma preferisco in questa sede non dilungarmi.
Voglio fare invece velocemente qualche considerazione ai naviganti del sito sui fenici,ops.... o meglio sui sardi.
Sembrerebbe che le più importanti conoscenze e prerogative attribuite ai fenici fossero da ben prima patrimonio dei sardi nuragici.L'antico nome di Cornus era Korra,in lingua sarda nuragica la conchiglia dalla quale si preparava la porpora,conosciuta quindi molto prima dai sardi;ancora oggi i cuglieritani chiamano quel sito "Campu 'e Korra".E la signora di Sant'Antioco che lavora il bisso?;lavorazione anche questa attribuita ai fenici.I fenici grandi navigatori?E quale civiltà antica ha lasciato più documenti relativi alla marineria ,le navicelle bronzee e i reperti dell'antico Egitto, dei sardi nuragici con almeno una ventina di tipi diversi di imbarcazioni?I fenici grandi costruttori hanno costruito il tempio di salomone e l'arca dell'alleanza,stando alla bibbia:e i nuragici non sono forse quei grandissimi costruttori di edifici che riportano al tempio di salomone in alcuni rilevanti particolari costruttivi,come la volta ad ogiva?
Però non scadiamo nella mitologia consolatoria,altrimenti i feniciomani...........
Come ho già scritto...tutto torna a meraviglia nel momento in cui si attribuisce ai fenici la giusta dimensione di civiltà che conteneva al suo interno varie etnie...con i sardi in prima linea.
RispondiEliminaI fenici sono un'evoluzione dei popoli del mare: arrivano da quelle terre conquistate intorno al 1200 a.C. e insediate, usano le stesse tecnologie, adottano lo stesso modo di seppellire, di navigare, di commerciare!
Sardi, siculi, liguri, libi, filistei, ciprioti, reduci degli ittiti e delle altre popolazioni travolte dall'arrivo di quella migrazione in armi, egizi...tutti integrati nei "levantini" che continuarono a imperversare commercialmente nelle rotte mediterranee.