martedì 19 maggio 2009

No caro Cannas, un deputato europeo è possibile

di Piergiorgio Massidda

Caro Pintore,
leggo nel suo blog della contestazione simbolica delle Europee che il sig. Cannas vuole attuare a Monte Prama. Come negare che si tratti di un gesto fortemente evocativo di una passione identitaria e, se vogliamo, di rivendicazione di un diritto europeo che ci deriva anche dal fatto che la Sardegna è sede di tanta civiltà?
Ciò non toglie che egli parta da una premessa sbagliata: i sardi non potranno eleggere nessun deputato come 5 anni fa. È vero esattamente il contrario. Al massimo potrebbe essere vero che i sardi non potranno eleggere alcun candidato che abbia il gradimento del sig. Cannas, ma questo è un altro paio di maniche. Potrà piacere o dispiacere, ma la democrazia è quella cosa che consente la elezione di chi ha voti per essere eletto.
Al momento attuale, solo due partiti in Sardegna hanno i voti sufficienti a eleggere almeno un deputato europeo: il mio partito, il Pdl (di cui sono senatore), e quello democratico. Noi abbiamo fatto la scelta di candidare un solo sardo nella lista della circoscrizione insulare, quella che comprende un milione e settecento mila sardi e 5 milioni e cinquanta mila siciliani. In questa scelta c’è la volontà di consentire ai sardi di concentrare le loro preferenze sulla candidata sarda e, come è consuetudine, sul capolista. La prima preferenza ha il significato di affermazione autonomista, la seconda quello di rafforzare il partito.
Se gli elettori di centrodestra si comportassero così, non ci sarebbe dubbio circa la elezione di un parlamentare sardo. I candidati siciliani avranno a disposizione, certo, un bacino elettorale tre volte più grande, ma dovranno dividerselo in sette. In teoria, anche il Pd avrebbe analoghe opportunità, ma quel partito ha scelto la strada di candidare due persone per raccogliere il maggior numero di consensi possibile alla lista. Ma proprio il fatto che sono in due diminuisce, se non proprio della metà, certo considerevolmente, la possibilità che almeno uno ce la faccia.
Il signor Cannas, dunque, sbaglia sostenendo che nessun sardo, ancora una volta, potrà rappresentarci a Strasburgo. Se egli dà valore alla rappresentanza sarda in Europa, è in errore. Se da valore solo al fatto che la rappresentanza deve corrispondere alle sue preferenze politiche, allora ha ragione. Ma non si tratta più di un discorso di identità e di sardità: è un’altra cosa.
A Monti Prama farò di tutto per venirci comunque. Dopo aver contribuito ad eleggere, lo spero vivamente, una sarda che a Lula, dove è nata e fatto il sindaco dopo dieci anni di mancate elezioni, ha mostrato di essere una vera balente. Va da sé che questo risultato importante potrà essere raggiunto solo se gli elettori sardi useranno lo strumento delle preferenze, così come consente la legge. Altrimenti, ancora una volta, sarà un miraggio. E non per colpa della legge che, certo, va cambiata e al più presto, ma che non può essere presa come alibi.

9 commenti:

  1. Caro Senatore Massidda, è ammirevole il suo impegno per portare acqua al suo mulino. Le sono grato perché nel suo blog ci ha informati di quanto l'attuale legge elettorale sia un capestro per la nostra terra. Ha infatti mostrato che le cose non migliorerebbero separando il collegio della Sardegna da quello della Sicilia. Mi pare che si debba prendere atto che siamo in tanti ad essere ormai disillusi e a non credere affatto nelle possibilità di una Calia di far valere i nostri interessi. Non considero poi neppure la possibilità che altri candidati ottengano successo. Non ci credono neppure loro.
    Solo un dato manca per una scelta oculata e responsabile, che sia quella di recarsi in massa a Monti Prama, o quella di iRS di annullare la scheda e imbucare una lettera all’Europa, o quella di farsi il primo tuffo al mare. Ed è la risposta alla seguente domanda, che Le rivolgo:
    quanto entra al partito, con il FINANZIAMENTO PUBBLICO, per ogni voto valido per le europee?
    Sa, senatore, perché glielo chiedo? Glielo chiedo perché molti pensano che sia gratis il voto che esprimono, credono di pagare solo per l’allestimento dei seggi e per presidenti e scrutatori. Invece devono aggiungere il finanziamento ai partiti, per i giri di valzer dei candidati siciliani in Sardegna e dei candidati sardi in Sicilia. Con la speranza di Strasburgo alla faccia dei sardi.
    Grazie per i chiarimenti che vorrà darci, e già che ci sono, per aver mandato a casa i precedenti amministratori. Personalmente, sappia, voterò secondo le indicazioni di IRS, perché in Europa dobbiamo entrare a testa alta non attraverso le forche caudine di destra o di sinistra. Solo con maggiore sovranità di quella ora concessaci da Roma potremo tutelare i nostri interessi. Si batta per ottenerla, caro senatore. Cordiali saluti, Piero Atzori

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  2. Dunque non è a causa di una legge assurda che noi sardi non siamo rappresentati in Europa! Ma a causa del fatto che alcuni di noi, avvolti dalle nebbie dell’irragionevolezza, non votano Pdl. Dunque tutti a votare Pdl! Se no ci meritiamo di essere rappresentati da siciliani!
    Caro senatore, meno male che ci siete voi amici della libertà, che aprite gli occhi a noi sprovveduti! Non come Cannas e i suoi amici, che vorrebbero (che pretesa bizzarra!) poter eleggere (o almeno poterci provare) qualcuno che porti in Europa le loro (assurde, vero senatore?) istanze.
    Tutti a votare Pdl!!! ...ita funti tottu custas pretesas dei sardus de votai a custu e a cust’atru? Vero senatore?

    Saluti
    Pietro Murru

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  3. Cari Amici,

    ...tutto questo giro per far votare la Calia? Caro Senatore Massidda, se non sbaglio alle ultime Regionali, qualcuno importante del PDL, il suo Partito, non aveva promesso l'istituzione del Collegio Sardegna? Promesse ancora e solo promesse elettorali!
    Su alcune cose ha ragione Giorgio Cannas: molti Sardi avranno di meglio da fare in quel dì!
    Ah per la par condicio, anche il Partito Democratico Sardo, ha la sua candidata: Francesca Barracciu di Sorgono! Ed ha le stesse probabilità di esser eletta della sua preferita. Una differenza molto importante è che vive e lavora nel paese più centrale della Sardegna. L'altra: è molto più giovane della sua candidata!
    Tutto il resto sono calcoli elettorali, spostamenti nello scacchiere dei partiti, "aggiustamenti poltronali" bipartisan!

    Saludi e trigu a tottus!

    Carlo Carta

    p.s. l'altro giorno ho visto uno studio su come potrebbe apparire la terra tra qualche anno se si verificherà la ciclica inversione magnetica dei poli terrestri. Il 90% dell'Europa scomparirebbe a causa dell'inondazioni. Al contrario alcune terre emergerebbero facendo ricongiungere Sardegna e Corsica! Della serie: Europa chiama Sardegna. O Sardegna chiama Europa?
    Ma vedete voi...

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  4. Chiedo al signor Massidda di dare il buon esempio per ciò che riguarda il dare "valore alla rappresentanza sarda in Europa", oltrechè al fatto di "non dare valore solo al fatto che la rappresentanza deve corrispondere alle sue preferenze politiche".

    Quindi, affinchè ci sia la garanzia che il discorso del signor
    Massidda sia legato unicamente a principi di "identità e sardità",
    inviti tutti gli elettori sardi del PDL (e non solo) a votare Francesca Barracciu.
    Se lo farà prometto solennemente che mi recherò alle urne, evitando di astenermi.

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  5. certo simpatica questa Barracciu, ma, ha ragione Massidda, senza alcuna possibilità di farcela(a parte il fatto che non dice niente). Dare il voto a lei o ad altri servirà solo per finanziare i vari partiti. Senza frutto per la Sardegna.

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  6. Non bisticciatevi. E' il segreto millenario dei successi delle forze esterne ed estranee all'Isola. Unitevi. A Monti Prama,a Monti Prama! Che ce ne frega di due candidati! Lì, finalmente, con i Giganti e per i Giganti,si vuole candidare tutta la Sardegna!

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  7. piergiorgio massidda20 maggio 2009 alle ore 11:23

    Rapidamente, ma solo per non abusare dell’ospitalità.
    Al sig. Atzori. Onestamente non le so dire a quanto ammontino i rimborsi elettorali. So solo che la democrazia, e i partiti che ne sono un cardine, costano. E so anche che è molto meglio un finanziamento pubblico di quello derivato dal trasferimento di denari dall’estero e di quello procurato dalle lobbies. Gli amici dell’Irs su questo concorderanno e se, per i loro voti, avessero riscosso il rimborso non credo li avrebbero rifiutati.
    Al sig. Murru. Per portare in Europa le istanze di un qualche gruppo umano è necessario avere i voti necessari per farlo. So che è ingiusto, ma così va la democrazia. Non basta sentirsi nel giusto, bisogna che gli elettori lo riconoscano. Se poi lei avesse letto il mio post, si sarebbe reso conto che io sostengo che due partiti hanno possibilità di eleggere un deputato. Se permette, io ho le mie preferenze.
    Al sig. Carta. Vedo che lei cita uno solo dei due candidati del Pd. È quel che supponevo: ci sarà una bella lotta interna per far prevalere uno sull’altro. E questo li perderà entrambi, presumo. Ma se lei trova altri cento, centoventi mila che la pensano come lei, la elezione della sua candidata potrà esserci.
    Al sig. Anonimo. La prendo sulla parola, ma sarei disposto a invitare al voto per la signora Barracciu solo in regime di reciprocità: la signora inviti i suoi elettori a votare la Calia. Mi accontenterei anche solo dell’invito pubblico e solenne della Barracciu a votare non per lei, ma per il suo compagno di partito che nessuno cita. Se ne è perso anche il nome.
    Al sig. Gigi Sanna. Farò di tutto per essere a Monti Prama. Ma non trovo alcuna contraddizione fra questa manifestazione e la possibile elezione al Parlamento europeo di un candidato sardo. Anche questa fa parte dell’orgoglio di essere sardi.

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  8. I candidati sardi devono andarci con tutto il loro orgoglio,caro Massidda, in numero giusto e proporzionale, senza sbudellarsi tra di loro e senza il gioco casinesco attuale . Ho parlato volutamente di unione dei Sardi e non di divisioni. Non mi accontento di un sardo che riesce in qualche modo a farcela, non mi rappresenta neppure un po', soprattutto se è uno di quel partito (destra o sinistra poco importa) che non ha provveduto a rendere in oltre mezzo secolo di dibattiti parlamentari le leggi meno liberticide. La sua penna azzurra sarà, almeno per me, accetta perchè è un motivo per credere che se le tribù (tutte le tribù: utopia?) di quest'Isola si svegliassero davvero, a Monti Prama ci andremmo soprattutto per motivi archeologici e non per incazzere di natura politica. Forza IRS, Forza Forza Paris, Forza REpubblica di Maluentu, Forza Unione Indipendentista, Forza MPA, Forza 'indipendenti' o autonomisti di PDL e di PD, Forza Sardigna Nazione. Forza, Fortza Paris! Le bandiere, le bandiere, tutte le bandiere! le penne, le penne tribali, tutte le penne! Proviamoci, facciamo vedere che la Sardegna c'è, che i Giganti ci sono ancora e sono usciti dalle tombe.

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  9. Prima ero scettico, se non contrario, ma dopo aver partecipato a questo piccolo dibattito, sto decidendo di recarmi anch'io a Monti Prama il 7 giugno, dopo aver annullato la scheda e infilato la lettera di IRS: Vorrei, ma non posso. Tanto più perché non ci sono mai stato.
    Mi piacciono le riunioni delle varie tribù sarde. Stringerò la mano a Gigi Sanna, al sen. Massidda e a tutti coloro che parteciperanno per trovare una via comune di vero riscatto, fuori dagli inganni autonomistici. Per sepellire definitivamente il gatto di Lussu.

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