Caro Pittau. Devo essere molto sincero. Non sono d’accordo quasi su nulla di quello che scrivi nel tuo recente libretto (Il Sardus Pater e i Guerrieri di Monti Prama, Edes Sassari 2009). Non sono d’accordo se non in un dato solo: che i cosiddetti Guerrieri stavano in un tempio. In questo sì. Del resto lo aveva già sostenuto autorevolmente G.Lilliu e, se permetti, nel piccolo anch’io. Ma ne parlerò in un prossimo intervento, con riferimenti puntuali alla tipologia della costruzione, alla datazione delle statue e all’identità dei Giganti. Per il momento mi limito a parlare sulla scrittura nuragica. Semplicemente e per linee essenziali, data la natura sempre ‘distensiva’, più informativa che ‘tecnica’ del Blog.
Procedo da questo argomento anche perché partire dalla conoscenza della scrittura paleosarda è un prerequisito per capire anche il resto. Tutto il resto. In primis. Mi meraviglio davvero che tu ti meravigli che gli studiosi in fondo ti snobbino a proposito della scrittura ( p. 49). E tu che fai ? Va bene Gasperini, va bene qualcuno della nomenclatura. Ma gli altri? Se solo li avessi nominati, con il loro nome avresti fatto presente che esistono ben 45 documenti sui quali ora poter far leva per capire un po’ di più (o forse molto) della cultura cosiddetta nuragica. E avresti evitato certi errori basati su inveterati pregiudizi.
Ti sei dimenticato di Tzricotu di Cabras, di S.imbenia di Alghero, di Is Loccis Santus di S.Giovanni Suergiu, di Pallosu di S.Vero Milis, di San Pietro di Bosa, di Orani 1 e di Orani 2, di Pitzinnu di Abbasanta, di Aiga di Abbasanta, di Perdu Pes di Paulilatino, di Pirosu Su Benatzu di Santadi, del ‘nuraghetto’ de Su Cungiau de is Mongias di Uras, ecc.ecc.? Ti sei dimenticato di tutto il mio repertorio dei segni? Dei segni protosinaitici, protocananei, ugaritici, ‘protocananei’ o fenici arcaici? Sembra proprio di sì.
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Nella foto: la scritta di Aidu Entos
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