di Michele Zoroddu
Erodoto scrive nel V sec. a. C. le sue Storie ed ivi definisce per ben tre volte, forse copiando Ecateo, la Sardegna come la più grande di tutte le isole. Mirsilo di Metimna nel III secolo a.C. chiamò la Sardegna Ichnusa per la sua somiglianza con l’orma del piede. Pausania, nella seconda metà del II secolo d.C., chiamò la Sardegna Ichnoussa perché «la forma dell’isola è molto simile all’impronta del piede umano».
Ora, lettori e studiosi moderni che si sono imbattuti negli scritti di Erodoto e Pausania, hanno valutato con malcelata sufficienza quanto riportato dallo storico e dal periegeta, ritenendo che gli Antichi fossero stati vittime di un grosso errore di valutazione, dal momento che a noi risulta chiaro che è la Sicilia ad essere la più grande isola del Mediterraneo. Quindi, stimolati dalla presenza di questo mistero nella storia antica della Sardegna, abbiamo voluto verificare come sia stato possibile che gli Antichi, abbiano potuto coniare quella definizione.
Abbiamo fatto una ricerca sulle più antiche rappresentazioni grafiche dell’Isola, più precisamente fra quelle afferenti le discipline che ricostruiscono e studiano le mappe dei livelli marini, relative a varie migliaia di anni dal presente. Ebbene il livello del mare ha avuto la propria dimensione condizionata dagli accadimenti che nel tempo si sono succeduti. In modo più generale influirono su di esso quei fenomeni astronomici, geologici e climatici che hanno interessato l’ultima parte della vita della Terra che ci riguarda nello specifico.
(CONTINUA)
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