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Parlando di federalismo oggi, forse occorrerebbe partire dal "dizionario" per capire che "la federazione" (o confederazione) è una "Lega di Stati, di cui ciascuno ha proprie leggi, ma tutti sono retti da una Costituzione comune", e comprendere che, per "fare federalismo” (oltre che parlarne) occorre avere "due o più parti" che si riconoscono reciprocamente. Parlare di federalismo, oggi, in uno stato central-autonomistico qual'è quello italiano (democratico fondato sul lavoro ma retto sulla disoccupazione), è un pò come parlare del "sesso degli angeli"!
Federarsi, oggi, in Italia, vuol dire "stipulare un contratto (o patto) con se stessi", previsto nei codici dell'ordinamento giuridico come "impossibile" e, di conseguenza "nullo" (neppure "annullabile")!
Parlare di federalismo, oggi, è come parlare di "aria fritta" se prima non si parla della fase, necessaria ma non sufficiente, dello "scorporo” (che si risolve nella fase indipendentistica che vuole essere soltanto “dichiarata).
Dopo Mazzini e Garibaldi o dopo Porta Pia e lo storico “obbedisco”, occorre dirlo per la precisione, il federalismo diventa “fumo” senza una rottura dell'Unità Nazionale (che ormai può dirsi offesa, vilipesa, infamata ed anche infangata). Federarsi vuol dire "allearsi" ma, le cento teste delle cento "berritas" pagano ancora il dazio dell'analfabetismo di ritorno, illuso di federalizzarsi pagando le tasse" al solito governo ladro.
Piove ... nella "campagna" assetata di giustizia e libertà. Finalmenteeeeeee ……., qualcuno lo dirà!
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