di Marco Sanna
Brabaciera è un’eccezione? - Nelle parti precedenti, abbiamo trovato dei risultati che non lasciano dubbi: nella valle di Brabaciera i 33 nuraghi sono disposti, almeno in parte, secondo un preciso criterio astronomico rispetto ai solstizi ed ai lunistizi. Questo fatto può essere negato solamente se si dimostra che esistono errori significativi nelle misure effettuate, nel metodo utilizzato o nei calcoli.
Ci proponiamo, a questo punto, di dissipare un ultimo dubbio: Brabaciera rappresenta l’eccezione o la norma? Se si effettuano ricerche di orientamento astronomico su altri gruppi di nuraghi, possiamo aspettaci di trovare risultati simili a quelli della valle di Brabaciera, nella maggioranza dei casi?
Il problema si può risolvere applicando un eccezionale strumento di calcolo matematico-probabilistico: il Teorema di Bayes (o delle cause). Il teorema di Bayes si occupa di trovare la probabilità delle cause di un certo evento, quando si sa che quell’evento si è verificato. Nel nostro caso, ad esempio, sappiamo (dai calcoli effettuati) che a Brabaciera i nuraghi sono orientati astronomicamente, ma non sappiamo quale sia esattamente la causa di questi orientamenti. O meglio, ci siamo fatti una chiara idea sul fatto che gli orientamenti non sono casuali, ma non abbiamo ancora sufficienti elementi per dire se il gruppo di 33 nuraghi di Brabaciera è l’unico, o se è uno tra i pochi, o tra i molti, gruppi orientati.
Applicando il Teorema delle cause, si trova che la probabilità che l’evento di Brabaciera sia unico, è pari a 38 su un milione. Esiste, invece, una probabilità altissima che gli orientamenti riscontrati a Brabaciera siano dovuti al fatto che i gruppi di nuraghi sono, in gran parte, disposti secondo un preciso criterio astronomico rispetto ai solstizi ed ai lunistizi. Infatti, l’evento è stato generato:
•con una probabilità dell’81%, dal fatto di avere almeno 100 gruppi orientati;
•con una probabilità del 75% dal fatto di averne almeno 114 (la meta dei 228 gruppi);
•con una probabilità del 57% dal fatto di averne almeno 150.
Bisogna allora aspettarci, effettuando altre verifiche su altri gruppi di nuraghi, di trovare altri casi di orientamenti simili a quelli di Brabaciera.
Bisogna precisare che queste conclusioni sono corrette se il gruppo di Brabaciera è un qualunque gruppo scelto a caso tra i 228 gruppi. Se, oltre a Brabaciera, indagando su altri gruppi a caso, si riscontrassero ancora gli stessi tipi di orientamento, con le nuove informazioni, potremmo ricalcolare le probabilità cumulative ottenendo valori più alti.
Conclusioni - I 33 nuraghi della valle di Brabaciera sono, almeno in parte, disposti secondo un preciso criterio astronomico rispetto ai solstizi ed ai lunistizi. Questo fatto è dovuto, con altissima probabilità, al fatto che, in generale, i gruppi di nuraghi sono, nelle maggior parte dei casi, orientati astronomicamente. L’evento riscontrato a Brabaciera non è, perciò, l’eccezione, ma la regola.
Alla luce dei risultati trovati, crediamo che dovrebbe prevalere in tutti gli addetti ai lavori, ed in particolare negli archeologi, lo spirito scientifico. Quando i dati trovati e la realtà osservata ci indicano una strada diversa da quella fino ad oggi seguita, bisogna avere il coraggio di abbracciare le nuove idee e di modificare le nostre teorie. Questo è ciò che richiede l’applicazione di un metodo scientifico e questo è quello che bisogna fare se vogliamo contribuire ad aumentare il nostro livello di conoscenza.
A questo proposito riportiamo le parole di Stephen Hawking, il maggior cosmologo vivente, tratte dal libro “La grande storia del tempo” (Ed. Rizzoli, 2005):
“Qualsiasi teoria fisica è sempre provvisoria, nel senso che è soltanto un'ipotesi: in altri termini, non può mai essere dimostrata. Per quante volte i risultati sperimentali siano stati in accordo con una teoria, non possiamo mai essere sicuri di non ottenere, la volta successiva, un risultato che la contraddica. D'altra parte, si può confutare una teoria trovando anche una sola osservazione empirica che sia in disaccordo con le sue predizioni... Ogni volta che nuovi esperimenti forniscono risultati in accordo con le predizioni, la teoria sopravvive e la nostra fiducia in essa aumenta; ma se troviamo anche solo una nuova osservazione in disaccordo con le previsioni, dobbiamo abbandonare o modificare la teoria”.
Hawking si riferisce ad una teoria in grado di descrivere la natura dell’universo fisico. A noi sembra, tuttavia, che ci dia indicazioni utili anche sul metodo da adottare per studiare qualunque universo, anche quello dei nuraghi.
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