di Mirko Zaru
Abusando della pazienza e delle spazio divulgativo del sig. Pintore, mi trovo, necessariamente e doverosamente, in obbligo di ri-intervenire sul’ultimo “articolo” di Sanna, dando un po’ più di informazioni sulla “sua eccezionale scoperta”, che poi tanto sua non è e nemmeno tanto eccezionale, per “ipotizzarne” (ne sono praticamente certo) la non autenticità!
Molti diranno: ”Questo Zaru è un guastafeste o comunque sia non gli sta mai bene niente, neanche quando la scrittura risulta facilmente riconoscibile”, però purtroppo questa volta non mi riferisco al tipo di scrittura ma all’autenticità della stessa. Premettendo che non mi sembra giusto non divulgare la collocazione della stessa, lo farò io, che il nuraghe in questione lo conosco decisamente bene, annunciando il fatto che trattasi del Nuraghe Aiga di Abbasanta!
L’architrave in questione si trova nell’accesso della camera del primo piano, visibile appena entrati dal finestrone dal quale è possibile accedere, tramite il vano scala, anche al secondo piano (non pervenutoci ma c’era e quindi nessun raggio solstiziale dall’ogiva) e al piano terra, ancora intatto e soggetto a ripetuti scavi clandestini.
Nel 2006 il sottoscritto, scattava delle foto all’iscrizione in questione, notando che erano state incise di recente (come si vede nella foto), tanto che l’oggetto usato per inciderla aveva lasciato ancora i segni del suo sfregamento.
Mi lascia piuttosto perplesso, soprattutto perché il nuraghe ha testimonianze del passaggio di diverse popolazioni, tra cui, dopo quella nuragica, è quella dei romani, con il rinvenimento all’interno dello stesso di monete d’oro, e a breve distanza di sepolture a incinerazione, nonché di lastre con incisioni latine, il fatto che ci si è limitati ad osservare unicamente quelle fasulle, tralasciando i dati attendibili, attribuendo poi al nuragico l’iscrizione, in un contesto dove il passaggio di altre popolazioni padroni della scrittura è più che evidente!
Al tempo stesso avrei altre iscrizioni da proporle sempre all’interno del monumento, delle quali sarei lieto qualcuno si esponga!
Se vuole sig. Sanna possiamo andare insieme a vedere le scritte latine autentiche, tralasciando quelle fatte da idioti rovinando la storia della Sardegna!
Devo dire, comunque, che non riesco a capire come mai un ragazzo di 29 anni appassionato come me e non esperto di epigrafia o paleologia , si accorga che si tratta di un falso, mentre un esperto del settore sbagli, forse preso dall’entusiasmo della ricerca di quello che vuole trovare.
Inoltre nel territorio sardo sono a conoscenza di molte altre di queste iscrizioni, delle quali posso dare foto del prima e del dopo l’incisione stessa in quanto mi occupo di tenere sotto controllo i monumenti sardi. Gli “esperti”, quindi stiano molto attenti perciò nel definire qualcosa di “straordinario” o, perlomeno, di “interessante” incredibili e facilmente riconoscibili “falsi storici”.
Metto a sua disposizione quindi un'altra immagine di iscrizione all’interno del nuraghe che potrebbero risultarme più o meno attendibili come autenticità, mostrando alla Sardegna tutta com’è problematica la gestione da parte della regione di tutto il patrimonio culturale in quando incredibilmente vasto, cosa che si potrebbe migliorare notevolmente se ci fossero tante altre persone come me che vigilassero sui monumenti!
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