Ennio Porrino |
di Giovanni Masala
Quando era ancora in vita, Ennio Porrino era molto conosciuto, sia in Italia che all’estero, una vera celebrità, e ancora fino ad una ventina di anni dopo la sua morte – sebbene le sue musiche venissero eseguite più raramente che in passato – la sua notorietà tra i frequentatori di teatri dell’opera e di sale da concerto era ancora ben salda. Ma esclusivamente gli specialisti erano e sono a conoscenza del fatto che egli fosse anche musicologo e critico musicale di innata competenza e di pronunciata vena polemica, nonché conferenziere e poeta.
Nel 1932 Porrino inaugura con tre brevi resoconti concertistici la sua attività di critica musicale e musicologica. Dopo la pubblicazione di uno scritto più ampio sul canto popolare, pubblicherà una lunga serie di articoli, talvolta caratterizzati da un forte accento polemico; ma sono tempi di acceso nazionalismo e nei suoi scritti si riflettono spesso (ma non sempre) le tendenze politiche e la retorica dell’epoca, come il richiamo all’italianità e la difesa dell’arte italiana e dei suoi artisti. Tuttavia egli era anche poeta e non di rado sapeva essere poetico anche nei suoi scritti musicologici...
Qualche anno fa, avendo un figlio che frequentava il conservatorio, ho richiesto in quella biblioteca un volume sui compositori sardi e dei dischi di Porrino.
RispondiEliminaNon ho trovato nè l'uno nè l'altro.
Invidio i napoletani, che hanno ore di trasmissione a Radio 1 con la loro musica bellissima vista, rivista e rivisitata da tanti compositori di musica classica, per non parlare di quelli di musica moderna, italiani e stranieri.
Qui tutto tace, la nostra tradizione musicale e canora, andrà in malora anche quella.
Almeno che...
Salude Michele,
RispondiEliminahai ragione, fino a pochi anni fa nella biblioteca dei 2 conservatori sardi, di Porrino non c'era pressoché nulla, a parte alcuni spartiti e 1-2 vecchi dischi.
Oggi c'è molto di più ma non moltissimo come meriterebbe. La sua opera è stata "involontariamente" occultata e rimossa dalla memoria dei sardi e, oggi, cercano di rimuovere anche le cose che sono state pubblicate ultimamente dal sottoscritto. Un po' come fanno per le iscrizioni nuragiche i loro colleghi accademici.
Un esempio su tutti: il 14-15 maggio del 2010, insomma pochi mesi fa, per il centenario della nascita di Porrino è stato organizzato nel conservatorio di Cagliari un convegno (anche molto costoso, credo) per ricordare l'uomo e l'opera. Tra i 13 relatori, anche musicologi e non, noti e meno noti, sia sardi che continentali, si stagliava la figura del Presidente della Società Italiana di Musicologia ma anche alcuni altri che mai prima si erano interessati di Porrino se non per preparare la conferenza da tenere al convegno. Io invece (che negli ultimi 5 anni avevo curato la pubblicazione di 4 libri di/su Porrino e del cd doppio contenente la sua maggiore opera lirica I Shardana) scrivendo su di lui diverse decine di pagine, non ero tra i relatori perché non ero stato invitato ma di cose da raccontare ne avevo diverse, e conoscevo gli organizzatori personalmente da anni e omaggi dal sottoscritto ne avevano ricevuti tanti. Dopo che da mesi chiedevo spiegazioni in merito alla mia esclusione, 24 ore prima mi arrivò una mail in cui scrivevano che, se volevo, avrei potuto fare una comunicazione! Ma la mia assenza ha consentito loro così di occultare le mie 5 pubblicazioni e i miei 5 anni di lavoro. Addirittura circa un anno fa mi sconsigliarono, per iscritto, di pubblicare il volume con gli scritti di Porrino QUESTIONI MUSICALI perché "inopportuno".
Viva l'Italia, anzi viva la Sardegna! Provincialismo italiano? No sardo!
www.sardinnia.it
Giuanne
ps: in qualsiasi altra regione italiana prima e dopo l'evento naturalmente la stampa ne avrebbe scritto abbondantemente ma il silenzio di quella sarda è stato, ancora una volta, "assordante"