di Pierluigi Montalbano
Il ritrovamento nel 1974 degli oltre 5000 frammenti di statue che hanno consentito la ricostruzione, che ancora oggi procede, dei “Giganti di Monte Prama” consente di aggiungere un piccolo tassello alla cronologia della storia della Sardegna. Insieme alle statue, il lavoro di restauro curato dai tecnici del centro di Li Punti ha riportato in essere alcuni nuraghe miniaturizzati a una o più torri. Pur essendo poco rilevante per questo lavoro stabilire il ruolo dei personaggi rappresentati, e la funzione simbolica dei nuraghe miniaturizzati, lo studio iconografico indica con precisione chi furono i committenti di queste sculture e chiarisce, senza alcun dubbio, che la civiltà nuragica era capace di organizzare tecnicamente e ideologicamente la rappresentazione della propria cultura. È chiaro l’intento di autocelebrarsi da parte di una o più comunità che si riconoscevano nei nuraghe e nei guerrieri rappresentati anche nei bronzetti, alcuni dei quali coevi.
Considerato che nessun ricercatore registra per quel periodo dati archeologici che mostrano tracce di guerre importanti, si tratta dunque della rappresentazione di eroi di guerre del passato scolpiti in posa da parata, ma occorre segnalare che uno studioso afferma che i Guerrieri di Monte Prama erano la guardia del corpo del Sardus Pater, dio nazionale dei Nuragici, nel tempio a lui dedicato nel Sinis.
Il più importante testo scritto sardo che l’archeologia indaga ormai da oltre un secolo, è la Stele di Nora. Nella sua traduzione si sono cimentati numerosi studiosi senza arrivare, per il momento, ad una condivisione di significato. In questa stele, scritta in caratteri fenici, non si segnalano al momento incisioni la cui traduzione riporti a battaglie. Anch’essa è cronologicamente inquadrabile all’epoca delle statue di Monte Prama.
I segni di scrittura finora ritrovati ed esaminati su altri manufatti, ad esempio nei lingotti ox-hide in rame e in alcune ceramiche, indicano misure ponderali, timbri di botteghe metallurgiche o, secondo qualche studioso, simboli religiosi. Nulla, quindi, che mostra battaglie epiche, invasioni e trattati di pace, niente di tanto rilevante da essere scolpito nella pietra, così come accadde, invece, in Egitto all’epoca dei faraoni ramessidi. Le statue rappresentano personaggi facenti parte di un mito entrato nella tradizione dei sardi nuragici, ed essendo in pietra sono frutto della volontà, da parte dei committenti, di immortalare questo mito in maniera durevole.
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Nella foto: nuraghe-betili di Monte Prama
Montalbano chiaro ed estremamente esaustivo. E condivido la voglia di porre fine ai falsi miti, alle leggende metropolitane che circolano su Monti Prama.
RispondiEliminaVorrei fare però a questo proposito una sola piccola precisazione, che spesso viene tralasciata ma di cui è comunque pubblicata notizia, mi pare in Lilliu, e di cui si è parlato qualche anno fa in una conferenza proprio al Museo Civico di Cabras. La necropoli di Monti Prama non comprende le sole 33/34 tombe allineate, esse ne costituiscono una parte. Ad est delle tombe "famose" è stato scavato un altro settore - non da Tronchetti ma da Bedini - in cui sono state rinvenute tombe a cista litica verosimilmente più antiche, probabilmente riferibili al Bronzo Finale. I materiali dovrebbero essere in corso di studio da qualche anno. Questo giusto per precisare e per evitare che qualcuno - non mi riferisco a Montalbano - azzardi ipotesi senza tenere in considerazione questo dato.
PS - Non credo personalmente che questo dato possa essere utilizzato per confutare il legame tra statue e tombe, l'unico modo per conoscere la verità su questo punto è riprendere lo scavo.
Sul secondo punto non ho elementi per confortare questa tua affermazione, e comunque non riguarda l'argomento che ho proposto per cui rimandiamo ad altra data.
RispondiEliminaIl primo punto, invece, mi consente di aggiungere i dati iconografici, che nello scritto ho parzialmente evitato. Lo stile geometrico con il quale sono incise le decorazioni nelle statue è ben attestato cronologicamente. Tutti gli autori sono concordi nell'affermare che quel particolare stile sia inquadrabile fra IX e VIII a.C.
Il colore (da non confondere con le tracce di bruciato che rivelano un vasto incendio nel sito delle statue e in parte spiega la frantumazione) che annunci è circoscritto a 2 sole piccole tracce, peraltro ancora al vaglio dei restauratori: una pettorina rossa e un piccolo rettangolo nero (con molti dubbi sul fatto che possa trattarsi di colore e non di traccia carboniosa). Questi sono indizi, e bisogna studiarli con attenzione, il restante 99.9% sono dati archeologici. La prudenza non è mai troppa e gli archeologi stanno lavorando alla questione.
Per quanto riguarda i piccoli nuraghe (a Monte Prama e nel resto dell'isola) sono tanti, e spesso sono stati trovati sepolti in strati ben attestabili cronologicamente in base al contesto.
Quindi la stratigrafia VIETA, e non il contrario, di ipotizzare che i piccoli nuraghe siano successivi alle statue.
La traduzione di Salvatore nella nota 3 è quella che mi ha convinto di più, ma sai che in questo campo non sono esperto. Ho inserito la Stele di Nora (che è coeva alle statue) per ampliare il panorama dei reperti e per dire che in quel periodo gli autori non segnalano guerre. I guerrieri rappresentati appartengono, di conseguenza, a vicende legate alla tradizione o al culto, e non all'attualità. L'eventuale traduzione interpretata diversamente non toglie, dunque, una virgola alla cronologia delle statue che è l'argomento prìncipe sul quale dovremmo dibattere in questo 3d.
RispondiEliminaI miei apporti al tema in questione prendono come punti forti a supporto della datazione proposta: lo stile geometrico, le piccole torri, la datazione delle rotonde (le capanne delle riunioni) e gli altari-vasca.
Mi sono avvalso degli articoli di Pittau, Dedola, Ugas, Moravetti, Lilliu, Tronchetti e Derosas per aggiungere altri tasselli e far notare che altri studiosi, più accreditati ed esperti di me, hanno contribuito con piccoli dettagli di argomenti diversi che si incastonavano alla perfezione nel mio lavoro.
Non capisco come si possa affermare che i "cosidetti modelini di nuraghe di montiprama sono BRUCIAPROFUMI" e una settimana dopo affertmare che sono MODELLINI DI NURAGHE...
RispondiEliminaCoime non capisco che si possa dichiarare "In quelle statue NOn vi è niente di fenicio" e poi datarle una settimana dopo in piena età "Fenicia"
Dalle mie parti si dice MATZAMURRU!
Come al solito non capisci. Ma non è un problema...confondi "fenici" con "età fenicia" e, quel che è anche più sorprendente, affermi che sono tutti bruciaprofumi mentre è evidente che sono miniaturizzazioni di nuraghe con, ma solo in alcuni, segni di utilizzo come bruciaprofumi o torcieri. E' spiegato bene nell'articolo, avresti fatto meglio a leggerlo, sforzarti di capirlo e poi...aprire bocca, anzi pestare le dita sulla tastiera per abbozzare qualcosa, giusto per cercare di inserirti in un argomento non avendone le competenze.
RispondiEliminaSe avessi partecipato al convegno avresti appreso tante informazioni che avrebbero aiutato i tuoi studi.
e allora santo Iddio, sii chiaro una volta tanto. Dilla questa data, invece di girarci intorno con similitudini e comaparazioni del cavolo.
RispondiEliminaDICI UNA DATA:
in che secolo si colLocano i GIGANTI e sopratutto A CHI SONO ATTRIBUITI...
Io non c'ero alla conferenza tua e di ugas in cui promettevi RIBELAZIONI DEFINITIVE. mI piacerebbe averle chiare, senza giri viziosi
SECOLO e POPOLAZIONE che le eseguì...
è facile no?
Si tratta di un viale funerario monumentale edificato dai nuragici alla fine del IX a.C. e persiste per tutto l'VIII a.C.
RispondiEliminaGli scavi futuri porteranno alla luce molte altre sepolture, probabilmente allineate alle precedenti 34 di Tronchetti e alle 15 di Bedini.
Cara Atropa, probabilmente hai ragione, è stata una leggerezza inserire come nota la Stele di Nora. Spero che qualche studioso esperto corregga il tiro. Pensi dunque che il testo affermi cose diverse?...ossia che la stele riporti notizie di battaglie?
RispondiEliminaTieni conto che l'ho inserita esclusivamente per dimostrare che in quel periodo c'erano condizioni di pace.
MONTALBANO SCRIVE:
RispondiElimina"Si tratta di un viale funerario monumentale edificato dai nuragici alla fine del IX a.C. e persiste per tutto l'VIII a.C.
Gli scavi futuri porteranno alla luce molte altre sepolture, probabilmente allineate alle precedenti 34 di Tronchetti e alle 15 di Bedini."
Così va melgio. Quindi le statue sono in PIENA ETà FENICIA... e poichè sulle coste (sopratutto Tharros) ci stavano I VOSTRI FENICI... LE STATUE SONO FENICIE!
E adesso vediamo CHI LE HA DISTRUTTE? i Cartaginesi... oppure una componente ribelle dei fenici... oppure una BARDANA dei NURAGICI dell'Interno?
Mi pare che così i tuoi amici ARCHEOBUONI si eprderanno in un labirinto da cui NON USCIRANNO PèIU'.
Kum Salude
leonardo
@ Leo
RispondiElimina...i nostri fenici? ma cosa dici?
le tombe sono nuragiche a pozzetto. Le statue sono nuragiche, i materiali ritrovati sono nuragici e le sepolture sono identiche a quelle nuragiche di Antas.
Capire chi le ha distrutte è un bel problema. Preferisco attendere i prossimi scavi, al momento sarebbe azzardato proporre qualche teoria.
Accontentiamoci di sapere chi le ha fatte, quando le hanno fatte e che si tratta di un sito funerario. Mi sembra un ottimo risultato.
Cara Aba,
RispondiEliminala tua indignazione è sana e giustificabile, ma continuo a voler rientrare in topic perché non vorrei che si sviasse dall'oggetto dell'indagine (non da parte tua ovviamente).
Le statue di Monte Prama rappresentano un ritrovamento di valore eccezionale e, fortunatamente, gli archeologi concordano sul fatto che siano nuragiche, come le tombe e, naturalmente, i piccoli nuraghe.
Siamo ancora più fortunati perché il sito è ben lontano dall'essere stato scavato integralmente, pertanto tante altre risposte arriveranno presto.
Cronologia, tipo di sepolture, committenti e materiali sono stati chiariti, ma alcuni dettagli ancora ci sfuggono come, ad esempio, l'assenza di statue femminili (mentre le abbiamo nei bronzetti).
Il tuo contributo sulla scrittura (e quello degli altri studiosi esperti) è di grande importanza. Come ti dissi qualche mese fa, mi trovo nella situazione di non avere tempo e interesse ad approfondire questa tematica, ma proprio per questo sono riuscito a dedicarmi totalmente alla questione Monte Prama e, grazie ad alcuni archeologi che si sono mostrati disponibili, sono riuscito ad aggiungere qualche tassello a ciò che intuivamo ma non riuscivamo a focalizzare.
La collaborazione, possibilmente interdisciplinare, è preziosa quanto l'aria che respiriamo, non perdiamo tempo ed energie in questioni che tornerebbero al punto di partenza senza positività.
Caro Pierluigi,
RispondiEliminaperchè non informare che Ugas ha detto che la deposizione dei cadaveri delle ciste litiche ha un parallelo con la Puglia (monte Saraceno) dove tra l'altro vi è una statuaria del VII sec. a.C..
Perchè non informare che i "cosidetti" modellini di nuraghe ai quatrro angoli invece di avere torri avevano invece delle corna, corna che caratterizzano i betili fenici?
Per il resto complimenti per l'osservazione: perchè mancano statue femminili?
saluti
mauro peppino
Corna sui piccoli nuraghe? Non ricordo di aver sentito questa osservazione, ma domani cercherò di indagare.
RispondiEliminaPer quanto riguarda le sepolture come quelle in Puglia l'ho segnalato in altro forum proprio oggi, ma hai fatto bene a ricordarlo. Grazie per aver partecipato al convegno.
Visto che siamo in argomento...cosa ne pensi della mancanza delle statue femminili?...e dei pugilatori che secondo Ugas sono sacerdoti (sai bene che non condivido)?
Ugas ha mostrato che la sommità delle supposte torri periferiche dei cosidetti modellini di nurgahe sono (in alcuni casi) delle corna invece che torri.
RispondiEliminaSulle cose che mi chiedi ho delle idee, ma preferisco prima di aprir bocca, aspettare il libro (finalmente in arrivo)di chi ha scavato il sito.
ma avete visto due conferenze diverse?
RispondiEliminacorna sui modellini al posto delle torri e perchè sin qui nessun altro ne ha parlato? mah...
quanto alle tombe a pozzetto in daunia come quelle di Tharros io non trovo nulla
http://www.terredelmediterraneo.org/itinerari/garg_m_sacro.htm
La tipologia delle tombe della prima età del ferro (ss. IX-VIII a.C) è abbastanza semplice nella Puglia settentrionale. Il tipo di tomba più diffuso è di gran lunga quello a fossa, cui si aggiungono quello a tumulo e le sepolture di infanti a enchytismos (dentro recipienti). Il primo tipo, a semplice fossa rettangolare, molto raramente ovale o circolare, si riscontra in due varianti, dipendenti dall'ambiente geografico. Le tombe delle necropoli garganiche di Monte Saraceno, Bagni di Varano e Monte Tabor, scavate sulla superficie rocciosa, assumono una forma a tronco di piramide, poiché, partendo da un0apertura rettangolare molto piccola, vanno progressivamente allargandosi verso il basso: caratteristica dovuta alla difficoltà di intaccare lo strato superficiale della roccia, indurito dagli agenti atmosferici, mentre andando in profondità si incontra un calcare abbastanza tenero. Ciò giustifica la riutilizzazione, nelle necropoli del Gargano, della stessa fossa per innumerevoli sepolture successive. Chiuse da un lastrone monolitico, queste fosse dono circondate da un profondo solco, che devia le acque piovane e ne impedisce l'entrata all'interno. La presenza sul fondo di un gradino ricavato nel calcare, in funzione di cuscino su cui appoggiare la resta del defunto rannicchiato e delle ossa in connessione anatomica dell'ultimo degli inumati, con corredo d'oggetti personali, fa escludere l'uso di queste tombe come ossari collettivi. La variante della tomba a fossa rettangolare è presente nei terreni pianeggianti e non rocciosi
http://www.quotidianodifoggia.it/cultura-e-spettacoli/1901-storia-e-civilta-della-daunia-preromana.html
Le stele Daunie non hanno nulla a che fare con i giganti di monte prama. ed il guerriero di capestrano? nemmeno...
FATEMI capire: allora sono NURAGICHE e del IX-VIII sec...
RispondiEliminama allora i FENICI? Mi risulta che questo fantomatico popolo così caro agli archeobuoni
- arrivasse nell'isola nel IX sec... e
- si insediasse nelle COSTE...
- ma i giaganti sono NELLE COSTE... - e
- sono... NURAGICI?
- I POTENTI FENICI permettevano ad altro popolo di COSTRUIRE TEMPLI e STATUE GIGANTI a casa loro? Distruggendole poi nel V sec... (TGronchetti) o no? No... nel V sec. arrivano i Punici che ...
- DISTRUGGONO loro le statue... ma non erano FENICI anche loro?
QUALCUNO ha la soluzione del ROMPICAPO? domanda per domanda? punto per punto... senza girarci intorno?
Kum Salude
leonardo
@Atropa Belladonna
RispondiEliminaDr.ssa Losi, non voglio prendere in giro qualcuno parlando di leggende metropolitane, ma il fatto è che effettivamente se qualcuno voleva trovare notizie dello scavo, una pianta e varie altre informazioni poteva avervi accesso tranquillamente, e da decenni. Questa che ha fatto il PhD sul ferro e non le ha nominate evidentemente è ASSAI criticabile e il suo PhD non sarà certo tenuto in grande considerazione da chi si occupa di Ferro in Sardegna (mi immagino, poi non so esattamente di cosa si tratta nello specifico).
Ammetto che alcuni elementi della necropoli ancora non si conoscono bene, e cioé la parte di necropoli scavata da Bedini, che è ancora inedita: quello sarebbe da criticare, ma a quanto vedo alla maggior parte di coloro che scrivono su questo blog poco gli frega, forse poiché non considerano un piccolo particolare: che nelle tombe di quella parte di necropoli sono presenti ceramiche, e le ceramiche datano - comunque dovrebbero essere attualmente in corso di studio da parte di Ginetto Bacco per la sua tesi di laurea, a quanto ne so. Le statue sono ormai state sviscerate in tante di quelle salse...
Il problema fondamentale di tutta la storia di Monti Prama è che lo scavo è stato condotto non proprio nel migliore dei modi, anche e soprattutto per via della scarsità di mezzi e della fretta con cui fu eseguito, motivo per cui i dati non ci dicono poi tanto di utile: perché non ci chiediamo come mai in tutti questi anni nessuno ha sborsato un centesimo per approfondire lo scavo? perché nessuno ha MAI pensato minimamente di valorizzare l'area? Ci si dimentica spesso che quando i soldi non ci sono gli archeologi non hanno nessun mezzo per fare le cose, e anzi nonostante questo spesso le fanno pure aggratis, conosco persone che lavorano in Soprintendenza e usano le proprie ferie per andare a scavare nuraghi! Quando si parla di materiali non studiati, di cose nei magazzini ad ammuffire, etc.. ma come si pensa che queste cose debbano essere studiate o pubblicate in tempi ragionevoli? Semplice: ci sono schiere di laureati come me che non aspettano altro che di essere pagati per farlo, ma non c'è nessuna amministrazione che abbia alcun interesse che poi si "concretizza" con del denaro. Estremamente chiaro.
Credo che parlare di cose "nascoste" sia un pò semplicistico, o comunque facile: questo è il motivo per cui la vicenda viene strumentalizzata da più parti in modo talmente sfacciato da risultare grottesco.
@ ........... : una risposta verosimile la trovi nel 19° capitolo di Archeologia del Paesaggio nuragico.
RispondiEliminaIn sardegna arrivano i Sardi (e altri assieme a loro, filistei) XIII secolo (non nel XXIII come proposto da Sardella e da te creduto) si insediano in quei luoghi che l'archeologia individua come fenici.
In realtà dovremmo iniziare chiamare come sardi quelli che chiamiamo fenici e come ilienses, balari e corsi quelli che chiamiamo nuragici.
@dedalo, Ugas ha detto che la deposizione dei cadaveri sepolti a monti prama erano collocati in dodo da stare seduti, e aggiungendo che tale modo si ritrova nel salento dove vi sono anche delle teste (penso sia Monte Saraceno).
@ dedalo, dei cosidetti modellini di nuraghe ha fatto vedere che in alcuni invece dlele torri periferiche hanno dlele corna, corna simili ad altarini fenici. se Pierluigi non ricorda può sempre chiedere a Ugas
saluti
mauro
PS: se Montalbano ad un certo punto della bellissima conferenza di Ugas, non gli avesse detto (ancora per molto ne hai?) ed Ugas dunque ha dovuto tagliare sul più bello (il parallelo con la Puglia l'ha fatto veloce veloce, causa Pierluigi!!!)
@Atropa
RispondiEliminaHo capito cosa intende, però sono cose un pò differenti: un conto è l'accademia sarda che è molto chiusa e autoreferenziale oltre che arretrata (e quella italiana in generale archeologicamente parlando non è da meno) ed Emma Blake ha ragionissima su questo punto, un conto è il lavoro che fa - o deve fare - la Soprintendenza con le risorse che ha a disposizione, un altro conto ancora è l'interesse pubblico delle cose.
Perché vede, per esempio, ora tutto questo putiferio si scatena per motivi differenti a seconda di chi è l'attore coinvolto, e gli aspetti archeologici vanno certamente in secondo piano: penso a IRS che ha un suo interesse per motivi politici "puri", il Comune di Cabras che chiede le statue essenzialmente perché ha capito che ne avrà un introito economico e così via...ma un interesse vero e proprio nei confronti di Monti Prama finora non c'è stato da parte di molti degli attori coinvolti, che sapevano benissimo e che altrimenti avrebbero ben potuto fare qualcosa.
Non voglio dire che gli archeologi non hanno nessuna colpa, ne hanno come tanti altri, ma facendo questo discorso si distoglie l'attenzione dal problema principale di cui Monti Prama è il simbolo: la mancanza di una vera politica virtuosa che coinvolga tutti nella gestione del nostro patrimonio.
Caro dr Castangia,
RispondiEliminaha volte forse si dà l'idea - forse l'ho data anche io - che siano gli archeologi in quanto categoria l'oggetto delle critiche di questo ed altri siti. Ma così non è e non deve essere. La mala sanità non è colpa dei medici in quanto tali, ma della organizzazione della sanità. Lo stesso capita per la archeologia e, per stare al paragone, alla mala archeologia.
Questa è ricca di informazioni e poverissima di comunicazione che, secondo il codice Urbani, è fra i fini precipui di quella attività. Le biblioteche su Monte Prama a che servono, in una società della comunicazione di massa, se sono fruibili solo acquistando i libri o frequentando le facoltà universitarie?
In Tv c'è una ipertrofica informazione sulla salute e sulla sanità. Sui fatti dell'archeologia nulla o quasi, su quella sarda, poi, l'interesse tende a zero. Lei dirà che non spetta agli archeologi fare questa opera di informazione. Spetta infatti a chi, istituzionalmente, è deputato alla tutela dei beni culturali che, invece, se ne guarda bene di farlo. Lai ha mai visto lo squallore dei siti delle Soprintendenze sarde? Non costerebbe praticamente nulla inserirvi libri, dispense, manuali, guide.
Questo misero blog è una dimostrazione di quanto interesse vi sia per l'archeologia. Lei pensa che un sito ufficiale non riscuoterebbe almeno altrettanto interesse? E veniamo agli archeologi in quanto categoria, bistrattata e male utilizzata e male pagata. Chi se non loro avrebbe diritto e interesse a smuovere le acque di quella palude? Chi, più di loro, avrebbe il dovere di sollevare pubblicamente le questioni che anche lei, nella sua risposta ad Aba Losi, solleva?
Se non lo fanno, dovranno rassegnarsi, temo, a sopportare le critiche, anche quelle ingiuste e/o ingenerose. Non credo che si possa pretendere dagli operai della Vinyls o dai pastori una mobilitazione a favore degli archeologi.
@ Montalbano
RispondiEliminaper favore potresti spiegare meglio questa storia delle corna in luogo delle torri di cui parla Mauro e di cui avrebbe parlato Ugas?
a me sinceramente sembra inverosimile.
@ Mauro
Caro Mauro in Daunia si scolpivano statue stele a cui (che io ricordi) veniva attaccata una testa posticcia. Poi avremmo il guerriero di Capestrano.
non riesco a capire quali siano i punti di contatto tra le due scuole scultoree.
Infine sulle tombe: dopo breve e veloce ricerca in internet non ho trovato tracce di tombe a pozzetto, ma solo nella tipologia di cui parla l'articolo. Vedrò di aprofondire.
Ma spero soprattutto che Montalbano chieda ad Ugas di spiegare queste novità sempre che non siano degli equivoci.
Ieri a Superquark si parlava finalmente del...........circo massimo!!
RispondiEliminaDie Gefühle der Barbaren.
ADG
Per Dedalo, e gli altri, confermo che in alcuni piccoli nuraghe quadrilobati c'erano corna intorno alla torre centrale. Ciò che ha affermato Mauro è giusto. Sarà tutto più chiaro fra qualche mese (verso Dicembre) perché sarà pubblicato un lavoro che comprende gli scavi di Bedini (ancora inediti e interessantissimi per i materiali) e, fra gli altri, gli articoli di Ugas e della Boninu.
RispondiEliminaNon importa Aba, capisco il tuo stato d'animo e fai bene a sfogarti. C'è abbastanza materiale su cui discutere, l'importante è sfrondare e cercare di costruire qualcosa intorno all'argomento che, ti assicuro, è solo la punta dell'iceberg che spunta. Quando uscirà la pubblicazione, e riprenderanno gli scavi, il sito di Monte Prama diverrà uno dei più importanti del bacino occidentale per le sue peculiarità.
RispondiElimina@ Dedalo, perchè ti pare inverosimile che quegli altarini/torcieri o bruciaprofumi abbiamo delle corna al posto delle supposte torri periferiche?
RispondiEliminaPrendi la cosa come sicura, Montalbano in quel momento deve essersi appisolato o stava pensando a ciò che doveva dire dopo (giustamente, è cosa normale distrarsi dal discorso che precede per concentrarsi sul proprio).
@ Mauro
RispondiEliminainverosimile semplicemente perchè nessuno (che io sappia) ne ha fin qui accennato.
Montalbano, per cortesia un po più di precisione: perchè potrei anche pensare che tu e Mauro stiate continuando a dire cose differenti: attorno alla torre vuol dire che sostituivano la torre (come indica Mauro)...o vuol dire più semplicmenete che un monotorre fosse ornato con protomi taurine?
c'è differenza?
diciamo che in questo caso troverei la cosa più ordinaria per vari motivi....
Caro Dedalo,
RispondiEliminaImmagini Ugas ne ha fatte vedere molte, io ho fissato il ricordo su alcuni casi in cui le supposte torri periferiche non sono affatto torri periferiche ma corna, corni singoli, immagina un corno di rinoceronte rivolto al contrario se non ricordo male, (o forse no forse con lo stesso senso del corno del rinoceronete,) ma non è importante comunque erano corni!!
Insomma era una conferenza, abbi la pazienza di aspettare la pubblicazione (ormai dopo 40 anni di attesa si può aspettare un paio di mesi!!!).
saluti
mauro peppino
@ Pierluigi,
RispondiEliminahai presente il bronzetto che Ugas ha presentato quando ha discusso delle corna nei betili di Monti prama?
Quel bronzetto dove assieme ad un arciere (mi pare) vi è un caprone culle cui corna vi è un betilo (a forma di monotorre) dai cui lati si dipartono tre corna?
Lo puoi postare?
Ricordo bene quel bronzetto, ma era nel pennino di Ugas e non ne sono in possesso. Ma, pur essendo nuragico, non era stato trovato in Sardegna. Posso provare a chiedergliela, ma non è semplice.
RispondiElimina@ Dedalo
E' difficile memorizzare tutto. Come dice Mauro, Ugas ha parlato fitto fitto per quasi due ore e ha postato centinaia di immagini, tutte molto interessanti e qualcuna mi è sfuggita, come quella delle corna intorno alla torre centrale del piccolo quadrilobato (nei 4 angoli). Ho chiamato Ugas e ha confermato ciò che ha visto Mauro.
Anonimo ha detto...
RispondiEliminaCaro Pier Luigi
leggo con stupore il testo che ho scritto tempo fa per un altro blog (Antikitera)e che è stato edito su emigratisardi senza la mia firma. Poiché ho l'abitudine di prendermi la responsabilità di quello che scrivo ti prego di aggiungere la mia firma.
Ti posso segnalare anche un altro scambio di opinioni questa volta sul sito del movimento sardista:
http://www.movimentosardista.eu/pagine/articoli_dettaglio.asp?ID=85
http://www.movimentosardista.eu/pagine/articoli_dettaglio.asp?ID=100
http://www.movimentosardista.eu/pagine/articoli_dettaglio.asp?ID=105
Cordialmente
Alfonso Stiglitz
28 agosto 2010 10:59
Pierluigi Montalbano ha detto...
Grazie Alfonso.
Pensa che non avevo capito che eri proprio tu. Ho letto il testo, ho visto che mancava la firma, e l'ho inserito nel mio blog citando il link perché era un esaustivo post che indicava molta bibliografia sull'argomento.
Provvedo immediatamente ad inserire la tua firma e contraccambio i saluti.
28 agosto 2010 11:27 ....
Copia e incolla!!!!!!!
Grazie Aba per la segnalazione.
RispondiEliminaCredo che ci sia una precisazione da fare.
Il periodo 1300-1000 segnalato nell'iscrizione è quello che la Fadda, curatrice del libro che hai postato, propone per il Bronzo Recente, ma il reperto è da porre certamente alla fine di quel periodo (ossia intorno al 1000 a.C.) e forse qualche decina d'anni all'interno del X a.C., rientrando nella cronologia che ho proposto nel mio articolo introduttivo, relativa alla datazione delle piccole torri nuragiche. La miniaturizzazione inizia proprio in quel frangente, e prosegue con i primi bronzetti a partire dal secolo successivo (il IX a.C.).
Quindi secondo te i vasetti in miniatura sono tutti dell'età del ferro?
RispondiEliminaGIUSTA o SBAGLIATA la datazione proposta per i "modellini di nuraghe" elencati in quel sito è 1300 - 1000 a.C. e se si dice che non è così basta andare a verificare... perchè la FADDA non dovrebbe aver ragione solo in questo contesto e nelgi altri si? Inoltre gil altri "modellini" sono pure datati 1300-1000 e non dalla FADDA... ci sarà un motivo?
RispondiEliminaCosa facciamo, usiamo le datazioni del "Nuragico" a seconda che ci faccia o meno comodo?
Non sarebbe ora di smettere con il MATZAMURRU e prendere una POSIZIONE precisa... anche sbagliando?
Su JOGU 'E SU SADATZEDHU alla lunga stanca.
Kum Salude
leonardo
Guardate che la datazione della Fadda non è sbagliata. Non avete letto con attenzione cosa c'è scritto nell'immagine. Il Bronzo Recente, per la Fadda, va dal 1300 al 1000 a.C. e su questo c'è poco da ribattere. Il modellino proposto è del 1000 a.C. circa, quindi perché continuate a ribattere su questo punto? Non vedo contraddizioni.
RispondiEliminaMontalbano, se stai sul geometrico riesco a seguirti(perchè la penso come Lilliu). Ma se agganci la datazione dei Giganti alla c.d. miniaturizzazione, non ci riesco più: giocoforza si fa una miniatura di un nuraghe per averne un immagine.
RispondiEliminaquanto alla effettiva datazione dei modellini questo è un altro paio di maniche. Se li si usa per datare i giganti però si entra in un terreno avventuroso, ed a quel punto dovresti almeno spiegare cosa vi facciano i betili oraggiana (del bronzo recente-medio) con le statue.
Non ho mai detto, Dedalo, che le statue si devono datare ai modellini. Ho, all'inizio dell'articolo, posto dei paletti ben precisi. Ho affermato, e lo faccio ancora adesso, che il X a.C. vede l'inizio della miniaturizzazione e la creazione delle "rotonde", quelle dove all'interno sono generalmente trovati i piccoli nuraghe. Il passaggio dall'aniconico alle statue antropomorfe è successivo! Circa un secolo separa i due eventi, infatti i giganti di Monte Prama, in base al geometrico (direi alla seconda fase per la precisione) sono da ascrivere al IX a.C. inoltrato, direi fra 860 e 780 a.C. come paletti estremi.
RispondiEliminaHo segnalato i piccoli nuraghe per due motivi ben precisi:
1) i committenti erano nuragici, lo si evince dalla rappresentazione del loro simbolo principale, il nuraghe.
2) le "rotonde" che contengono i nuraghetti sono edificate dal X a.C., pertanto dobbiamo escludere la possibilità che le statue siano precedenti (visto che ancora qualcuno si ostina a retrodatarle senza dati concreti).
Ho anche segnalato che è curioso notare che mentre i simboli vengono miniaturizzati...le statue sono ingigantite. E' evidente che è accaduto qualcosa nel frattempo. Infatti iniziano a trovarsi gli altari-vasca del tipo Sorradile e Su Mulinu. Non riesco ad essere più preciso, ma vi ricordo che fino alla settimana scorsa questi dati erano ancora allo studio, mentre oggi sono stati scritti, vagliati dagli archeologi più importanti e stanno per essere pubblicati.