martedì 6 luglio 2010

Quei sordidi insetti degli Shardana

di Alberto Areddu

Ho cercato lumi sulla Rete, nei blog. Mi chiedevo e mi chiedo se ci fossero degli studi che avessero individuato che cosa rappresentano da un lato le corna negli elmi dei bronzetti nuragici che spesso e volentieri rappresentano uomini in armi con tale orpello, e così pure quelle sugli elmi dei Shardana, che secondo una buona parte della pubblicistica antica e recente, vanno associati agli antichi Paleosardi. Orbene soluzioni dirimenti non ne ho trovate; si presume che siano rappresentazioni di corna taurine giacché tale animale è frequentemente rappresentato in tutta l'area mediterranea, ed è frequentemente rappresentato nei culti paleosardi,in connessione con culti ctonici o di rigenerazione; in seconda battuta si associano al cervo, perché animale ben frequente nell'areale sardo-corso, le corna rappresenterebbero quindi la tipologia giovanile con palco a fusone. Tuttavia vi è chi come Dennis Seui, nel sito di L. Melis, ha richiamato, sulla scorta della lettura di un libro della studiosa Demontis, un'affinità della tipologia dei bronzetti e della corna dei Giganti di M. Prama, con quella dei tessali Mirmidoni di Achille (alla lettera "i formiconi"). Una particolare sintonia si troverebbe specie con le statuette tipo Abini, con quattro occhi e quattro braccia, del tutto innaturalistiche quindi, per cui l'unica alternativa sensata sarebbe di riaccostarle alla rappresentazione di qualche demone.
La tipologia dell'elmo Shardano (che ricordiamo condividerebbero anche coi Paleosardi fogge di spada praticamente identiche, gli scudi rotondeggianti, il gonnellino, mentre è in forse che avessero tipologie costruttive similari) pare esser invece diversa, giacché presenta spesso oltre alle corna una sorta di globo centrale a cui si danno varie interpretazioni.

Leggi tutto

9 commenti:

  1. shardanaleo ha lasciato un nuovo commento
    LE KORNA sono per i SHARDANA un'eredità nenache tanto nascosta e quindi palese dai tempi MESOPOTAMICI. Le KORNAS erano emblema santificante in testa agli DEI maggiori: ENKI/EA, NANNA/SIN, MARDUK... e anche agli eroi o semidei: GILGAMESH, ENKIDU...
    Simbolo sopratutto della LUNA e del TORO, rappresentavano contemporaneamente la DIVINITA MASCHILE e FEMMINILE.
    Poi altre interpretazioni postume come quelle delle antenne con pommello... probabile che ci fossero state pure. ma L'ORIGINE del CIOPRICAPO CON LE KORNA è più antico e nasce in MESOPOTAMIA.
    Kum Salude.
    Leonardo

    RispondiElimina
  2. @ Leo
    Come ad altri devo dire che il sistema è andato a donna perduta e nel limite del possibile, devo pubblicare io i vostri post

    RispondiElimina
  3. Complimenti Areddu per il post.., m'è piaciuto molto.

    per i "guerrieri dipinti" segnalo oltre ai Celti con cui forse intende i Pitti e gli Scoti dipinti con il Vitrum blu di cui parla Giulio Cesare segnalo anche il guerriero sciita di Pazyryk con tatoo vari. L'idea quindi che dei guerrieri potessero dipingersi e trarre il loro nome dal colore è da tenere in considerazione (come purtroppo molte altre...però).
    Forse però c'è un ostacolo proprio sui colori. i Giganti erano dipinti di nero, ma pure di rosso....

    RispondiElimina
  4. Quello di colorare le statue è un tema che andrebbe approfondito, potrebbe anche darsi che volessero indicare che erano più dei "morti viventi" che non delle statue. Notoriamente nel neolitico e anche dopo i cadaveri erano ricoperti di ocra rossa, simbolo di vitalità.

    RispondiElimina
  5. In un blog albanese (da visitare, come tutta la Shiperia) si parla delle relazioni musicali. Un'occhiata non fa male.
    http://turismoinalbania.blogspot.com/2010/05/in-sardegna-il-canto-tenore-e-in.html#comment-form

    RispondiElimina
  6. Salve sono Dennis seui,
    capisco che il mio accostamento ai Mirmidoni delle statuette di tipo abini possa sembrare inverosimile. Tuttavia mi sembra altrettanto improbabile che sia una raffigurazione di demoni. Infatti la rappresentazione della statuetta con antenne o, se vogliamo, corna con all'estremità dei pomelli con quattro occhi e quattro braccia,che non è altro che la raffigurazione del Marduk mesopotamico, infatti corrisponde perfettamente alla descrizione che ne fanno i Babilonesi, e non mi risulta che egli sia un demone, ma è anzi il dio più potente della mitologia babilonese. Per cui più che a dei demoni li accosterei a degli dei. Infatti anche in India le divinità che sono rappresentate con più braccia non mi risulta che siano dei demoni, al contrario sono degli dei. Comunque io rimango dell'idea che alcune statue di qui bronzetti del tipo abini non siano altro che la rappresentazione dei Mirmidoni.

    RispondiElimina
  7. Giorgio ha detto
    Tempo fa mi ero anch’io domandato che utilizzo o che significato attribuire agli elmi con lunghe corna che compaiono in alcuni bronzetti, anche perché dubito che attrezzi così scomodi avessero un utilizzo pratico, sia nei combattimenti corpo a corpo, sia nell’eventualità che il guerriero “sottostante” fosse impegnato in un’imboscata o peggio ancora in caso di fuga in mezzo ai boschi, con il problema delle antenne che si sarebbero facilmente impigliate tra i rami.
    Ho pensato allora che le lunghe corna rivestissero invece un significato simbolico e, curiosamente, sono giunto ad ipotizzare conclusioni analoghe a quelle di Alberto Areddu, anche perché ciascun bronzetto, nel suo insieme, somigliava effettivamente ad uno scarabeo.
    Il fatto curioso è che il mio immediato “rimando” mentale non è stato alla parola “scarabeo”, ma al termine sardo “carrabusu” e siccome sono fermamente convinto che tra la cultura egizia e quella protosarda ci siano state straordinarie affinità, ho immaginato che questo vocabolo si potesse scindere nei termini geroglifici Ka (spirito), Ra (sole) e Bs ideogramma o determinativo del dio Bes, o Bisu, a sua volta forma popolare del dio solare.
    Se la mia ipotesi è verosimile, i guerrieri con le lunghe corna potevano voler rappresentare lo spirito del sole, analogamente a quanto appare in altri bronzetti ed in alcuni bassorilievi egiziani, dove i Shardana indossano un elmo con corna piccole, sormontato dal disco solare.

    RispondiElimina
  8. @Dennis Seui
    Il Fatto che le corna siano cosi lunghe potrebbero creare un'impiccio per vari motivi. Può essere giustificato dal fatto che i bronzetti come quelli rinvenuti a Teti siano di un'epoca successiva e cioè quando, probabilmente a causa di un'epidemia nei secoli, pian piano i sardi diminuirono di altezza. Mentre i shardana che parteciparono a quegli avvenimenti in Grecia Egitto ecc. son rappresentati dai bronzetti del tipo di Uta, che raffigurano degli sherden che sicuramente erano di statura più alta. Perciò le corna di una lunghezza cosi notevole potevano servire appunto per sembrare più alti..alti quanto i loro antenati!

    RispondiElimina
  9. Vedete la somiglianza che hanno quello statue con la Dea sul trono che si trova in Kosova ( dardania)
    Dea nel trono e l,emblema della citta di Pristina , capitale del Kosova.
    Vedete in google " hyjnesha ne fron"
    Dardania, Shardana, il monte di Scardus ( oggi monte di Sharri) in Kosova , vedete somiglianza?

    RispondiElimina

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.