di Roberto Bolognesi
Non mi era mai capitato di trovare, in un testo che pretende di essere scientifico, un uso del linguaggio così emotivo e scomposto. La Limba Sarda Comuna e il sottoscritto fanno davvero perdere le staffe agli autori di Storia della lingua sarda (Ingrassia e Blasco Ferrer, Cagliari, CUEC, 2009). Giudicate voi stessi:
“Ma con prepotenza e ingenua sufficienza, l'assessorato ha delegato a un solo ricercatore sardo operante in Olanda (a cui dobbiamo un unico modesto contributo di descrizione generativa del campidanese, The Phonology of Campidanian Sardinian, 1998, non esente da interpretazioni fuorvianti) il compito di dimostrare la giustezza della scelta proposta.” (Storia della lingua sarda: 263)
A proposito dei linguisti che non dovrebbero fare politica …
Ma vediamo di analizzare il contenuto di questo primo attacco alla LSC e alla mia persona: il mio “modesto contributo” consiste di un'analisi teorica dell'intero sistema fonologico del sardo di Sestu, quindi non di una semplice “descrizione”, e si estende per un totale, scusate se è poco, di 515 pagine. Le “interpretazioni fuorvianti” di cui parla -a proposito: quali?- sono assolutamente al di fuori della portata dei due autori, visto che sono effettuate all'interno di un quadro teorico (Optimality Theory) che Blasco e Ingrassia non conoscono, infatti lo definiscono vagamente come “generativo”.
Leggi tutto
Te l'avevo già detto che mi stai diventando simpatico, giusto?
RispondiEliminaCaro Bolognesi,
RispondiEliminaio non ho gli strumenti per entrare scientificamente nel merito delle sue proposte e nè in quelle di Blasco, però le posso dire che in una occasione ho avuto modo di sperimentare che Blasco sia poco serio.
Conosci il libro postumo di Walter Bellodi? gli ha fatto la premessa Blasco, che gli fece anche la presentazione del libro a Nuoro.
Bellodi sostiene che gli ilineses, occupavano l'attuale area dove si parla il campidanese, i balari quella dove si parla lugudorese, e i corsi quella dove si parla gallurese.
Blasco fece tutta la presentazione dicendo che secondo Bellodi gli ilienses erano nell' area dove gli mette l'ipotesi dominante cioè a nord di dove gli mette Bellodi!
Non so se l'amico Walter si sia rivoltato nella tomba, a me, dopo che Blasco ha parlato (in una presentazione che, purtroppo, aveva l'aria di commemorazione funebre) è sembrato giusto alzarmi e dirgli che ero scandalizzato dal fatto che uno che ha scritto la presentazione al libro e che glielo stava presentando o non l'aveva capito o non l'aveva letto.
Tutte le persone vicine a Walter, e che conoscevano le sue teorie, mi si sono avvicinate per dirmi che avevo fatto bene a "suonargliele" al Blasco!
@Francu: ti nd'arrigordas? "Eppure son simpatico....
RispondiElimina@Mauro Peppino: ma cosa c'entra la scienza con il raccontare balle? Sei perfettamente in grado di verificare se quello che dice Blasco su di me è vero o meno.
Blasco ha pure recensito il mio primo libro "The Phonology of Campidanian Sardinian" senza aver letto più di alcune pagine. Anche in quella recensione mi attibuisce cose che non dico, almeno in quell'occasione, e poi nel suo linguaggio contorto dice che il mio libro è incomprensibile.
Per lui certamente lo è: mai una persona è stata così
ingiustificatamente piena di se.