lunedì 1 marzo 2010
Una Ziggurat nel Mediterraneo. Anzi due, e con una sorpresa
di Leonardo Melis
L’impressionante numero di collegamenti tra la Sardinia e la Mesopotamia e il Medio Oriente intero ci porta a conferme continue sulla nostra teoria riguardo le “Genti che uscirono da Ur”, gli Urim. In Sardegna abbiamo persino una ziggurat. Una ziggurat che stranamente è sita a Nord dell’Isola. Ciò non è logico, perché l’approdo di genti venute da Oriente avviene naturalmente a Sud-Est. Logico sarebbe se le ziggurat fossero più d’una e sparse per l’Isola. Almeno una a Sud, una al Centro e l’altra (Akkodi) a Nord. Trovarne almeno due sarebbe per noi l’Atto finale.
Un giorno di gennaio di questo piovoso inverno del 2010.
"Oggi stiamo fremendo nell’attesa di fissare il giorno della partenza per l’esplorazione. Si, perché nel frattempo abbiamo rintracciato Tonino l’amico sindaco che, oltre a essere felice nell’avere ritrovato un antico compagno di studi, si dice contento che qualcuno finalmente si interessi a quello che anche lui giudica essere qualcosa di insolito e di molto importante per il suo ridente paesello. Egli ci ha indirizzato a un amico (Mariano) appassionato di volo e di archeologia. Possiede un “ultraleggero” per le foto aeree. Lui stesso ha eseguito dei raid aerei e ci ha mandato delle foto molto, molto stimolanti. Speriamo bene." Leonardo Melis.
Pozzomajore (SS) Sardegna. Cominciamo a vedere come si presenta lo strano sito. Osserviamo che la costruzione più importante ha una forma a noi ben nota. Una forma che ricorda altri piccoli tempietti presenti in Sardinia a forma di nave e riproducenti le Esedre delle Tombe di Giganti. Nel mezzo del recinto vediamo una sorta di linea separatrice. Proprio a questo livello si trova la costruzione a gradoni che riteniamo sia una Ziggurat...
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Nella foto: la copertina del libro di Leonardo Melis di imminente uscita
In attesa di leggere il nuovo best seller di Leo Melis, annoto che Leo Melis insiste ne considerare i nuraghi come pià antichi del'altare di Monte 'Accoddi!
RispondiEliminaIn archeologia vi sono molte cose altamente opinabili, salvo una: la sequenza stratigrafica!
Delle due due l'una: o gli archeologi sardi sono delle mezze calzette che non sanno neppure decifrare una sequenza sttratigrafia (compreso il maestro di Montalbano) o Leo Melis è un fantasioso raccontaballe che scambia i fiaschi per fischi!
Mauro Peppino
@Shardanaleo
RispondiEliminaQuest'anteprima del tuo libro è favolosa!Ci hai dato una notizia stravolgente!Questa è una la scoperta,oltre che sensazionale,di quelle che sbaragliano!
Certo lo ziggurat di monte d'akkoddi,non se ne starà più solo soletto,ha trovato famiglia,e che famiglia!
Sono curioso della scritta ritrovata,vorrei saperne di più,ma attenderò.
Intanto mi prenoto il tuo libro dal libraio,non si sa mai,voglio leggermi ogni minimo dettaglio, anche più volte se occorre.
Saludu Leo e Cumprimentos!
Andrea Brundu
Cara Aba,
RispondiEliminauna la conosciamno dunque non ci sarebbe nulla di strano a scoprirne delle altre.
Ma trovo assolutamente pazzesco asserire con inusitata semplicioneria che i nuraghi sono più antichi della ziggurat di Monte d'Accoddi.
Leo Melis nelle sue, a dir poco stravaganti, ricostruzioni "storiche" se ne infischia delle stratigrafie archeologiche e continua a predicare che i nuraghi sono del Mesolitico!
C'è da capirlo, se invece di capovolgere le crononologie archeologiche, le avesse lasciate nella giusta sequenza avrebbe dovuto collocare la ziggurat nel Paleolitico superiore!
Ovviamente spero che la ziggurat di Pozzomaggiore sia una notizia vera.
Un caro saluto a te,Leo Melis, e complimenti per la tua nuova pubblicazione,che non vedo l'ora di leggere,anche perchè impreziosita dalla "traduzione" del prof. Sanna.
RispondiEliminaUna collaborazione e un incontro che mi fa molto piacere.
Ritengo che almeno due tue importanti intuizioni,solo per limitare il campo in questa sede,la presenza del monoteismo in sardegna ben prima del 1000 a. c. e la continuità storica dei giudici sardi dai shardana(tralasciando ora il rapporto shardana/nuragici)fino alla caduta del giudicato di arborea,siano state confermate dalla rivoluzionaria ricerca del professore.
G.Piras
Caro Giovanni,
RispondiEliminacome si fa a tralasciare che Melis mette i nuraghi nel Mesolitico e la ziggurat di Monte d'Accoddi dopo i nuraghi?
"Il nome Nabu è presente in Sardinia nei toponimi e in nomi di città antiche, come Nabui...
RispondiEliminaAkkodi/Akoddi è il nome di una delle ziggurat nei pressi di Sassari che ricorda chiaramente il nome Akkad, la patria mesopotamica dei Shardana."
Così,di passaggio, faccio notare che Nabui è la continuazione regolare di Neapolis: impossibile, dico impossibile, che derivi da Nabu o simili.
La questione di Akkodi/Akoddi e Akkad, poi, non merita commento.
Se questo è un indice del livello scientifico... mamma mia!
Saluti, Batsumaru
@ Batsumaru
RispondiEliminaAnche Massimo Pittau, come lei, dice che Nabui "deriva appunto da Neapolis" (http://gianfrancopintore.blogspot.com/2008/12/neapolis-fondazione-greca-non-fenicia.html), ma a me, e credo ad altri, sfugge questa evidenza. Se lei, o Massimo, volessero dircelo, credo saremmo in molti ad esservene grati.
Dopo di che, però, desidererei tanto che ci si concentrasse sulla scoperta di una seconda ziqqurat in Sardegna: a me sembra che questa sia la Luna, il resto rischia di essere solo un dito che la indica e di dirottare la questione. Tanto più che, chi vorrà, stasera, vedrà su questo blog che c'è molto ma molto d'altro.
Cara Aba,
RispondiEliminaPer Accoddi, qualcuno ha proposto che derivi dal sardo coddai (fare l'amore) che è sempre meglio di accad mesopotamico!
l'ipotesi più in voga mi pare che sia l'equivalenza con codina = mucchio di pietre
dunque: su monte de sa codina che diventa monte d'accoddi
ma su questo Batsumaru saprà dirti di più!
Comunque su Monte d'accoddi ho pubblicato un articolo (Topografical anc Astronomical analis of neolitic altar Monte d'accoddi, Sardinia) in Mediterranean Archaeology and Archaeometry (vol 2 2009, Pili, Realini, Sampietro, Zedda, Franzoni, Magli), vi sono degli stroardinari orientamenti con Sole, Luna e Venere, che rimandano alle ziggurat mesopotamiche che penso siano casuali anche nei maya Luna , Sole e Venere...
ti saluto
Mauro
Mi risulta che il nome del sito odierno sia una evoluzione del toponimo "monte de code". Pertanto la congruenza con Akkad mi sembra un po' forzata.
RispondiEliminabeh prima di dire bravo a chi l'ha trovata vorrei vederla la ziggurat di Pozzomaggiore!
RispondiEliminaUno che mette i nuraghi nel Mesolitico, che non tiene conto dell'unico dato oggettivo dell'archeologia (la sequenza stratigrafica) e che la stravolge come gli pare e piace, mi pare che vada preso con le pinze, quelle da metallurgo intendo!
Mauro Peppino
titolo stravolgente davvero, complimenti e auguri,spero di esserci alla conferenza
RispondiEliminasaluti
Per Pintore,
RispondiEliminain breve:
a livello di consonantismo, nel passaggio da neapolis a nabui i fatti più notevoli da segnalare sono la lenizione della -p- intervocalica e il dileguo di -l- lontano dalla vocale tonica, entrambi regolari in questa zona;
a livello vocalico, il gruppo -ea- si contrae con prevalenza timbrica della tonica e, nella sillaba postonica, o si chiude in u in vicinanza di una consonate labiale.
Ampia casistica nella Fonetica storica del sardo di Wagner.
Mi pare, in ogni caso, che della questione abbia trattato Paulis in un articolo uscito negli atti de L'Africa romana. Se servono maggiori dettagli (e sempre che ricordi bene), vado a cercarlo, così mi risparmio lavoro.
Spero che il prof. Pittau non mi bacchetti.
Un saluto, Batsumaru
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RispondiEliminaPer Shardanaleo, segnalo che il monumento di Pozzomaggiore cui si riferisce l'ho già visitato e controllato con i miei occhi, circa due anni fa.
RispondiEliminaNessuna Ziqqurat.
Protonuraghe.
Cordialmente
Caro sardopator,
RispondiEliminase vuole giocare giochi come si deve, altrimenti stia pure a dormire tranquillo come fanno la gran parte degli archeologi sardi!
Cara Aba L'altare troncopiramidale con rampa di Monte d'Accoddi è più antica delle ziggurat mesopotamiche. e dovrebbe risalire alla fine del IV millennio a .C (secondo gli archeologi sardi) o all'inizio del III (secondo V.Tinè e A. Traverso).
L'essere umano può arrivare a costruire edifici affini in maniera del tutto autonoma.
Su quella di Pozzomaggiore facciamo come san Tommaso è meglio...
Questa non è archeologia seria, mettetevelo bene in testa. Questa è una ricerca di scoop a tutti i costi. Non mi meraviglio purtroppo. Sull'etimologia di Nabui e Monte d'Accoddi mi associo all'obbrobrio espresso da Batsumaru. Meno male che c'è gente seria che studia al di là di semplici assonanze. E meno male che c'è gente che non confonde un protonuraghe con una ziqqurat.
RispondiEliminaAiuto...
Caro Phoinix,
RispondiEliminaa Pozzomaggiore ho visitato tanti nuraghi, puoi dirmi il nome del protonuraghe che Leo ha preso per una ziggurat?
vediamo se è uno di quelli che ho già visitato.
grazie
Mauro
Caro Mauro Peppino,
RispondiEliminail nome non lo so, dovrei cercarlo, ma circa due anni fa sono stato presente insieme a un notissimo Professore universitario mentre ispezionavamo il sito, guidati dalle stesse persone che hanno guidato il Sig. Shardanaleo. Il nuraghe si trova in un ovile di un pastore del luogo e si trova a pochi chilometri dal centro di Pozzo maggiore, di fronte ad una vallata. Non vi dico dove razzolavano i maiali e quanto il monumento sia palesemente frtutto di ristrutturazioni nel corso degli anni, anche recenti (tant'è che c'è un porcilaio infatti, con tanto di muretti a secco). Il sito è senza dubbio molto interessante, tuttavia la struttura a gradoni e la tipica architettura del monumento è un protonuraghe. Al che, viste e rispettate le competenze di ognuno, consigliammo a chi ci portò suyl sito di contattare una studiosa seria di pre-protostoria isolana, che sicuramente avrebbe avuto molto più da dire ed eventualmente molte più competenze per poter portare avanti qualche progetto di scavo o salvaguardia o studio o altro. Non so se questa studiosa sia stata contattata. Non so se, essendo stata contattata, le sue risposte, come le nostre (che cioè era un protonuraghe) non siano state di gradimento o quelle che ci si aspettava. Penso di si, comunque, visto che il risultato è che adesso si grida ai 4 venti la scoperta di una nuova ziqqurat.
Quadro desolante.
Cara Losi,
RispondiEliminaio sono veramente di ampie vedute, però non potete, di grazuia, tirare troppo la corda. A Monte d'Accoddi, si dà il caso, ci ho anche scavato. E col Prof Tiné ho, nello specifico, scavato personalmente nel sondsaggio più profondo mai effettuato. So tutto (o quasi) quello che bisogna sapere su Monte d'Accoddi, ma non perché sono un mago onnisciente, ma semplicemente perché ho letto quello che ne hanno scritto, in italiano e pubblicato in sardegna, gli studiosi che se ne sono occupati, non ho avuto nessun bisgono di andare in Iraq. Conbsiglio anche a lei e a tutti gli altri, le giuste letture. Poi, assodato quello, si potrà discutere sulle assonanze o somiglianze o come le vuole chiamare con le ziqqurat mesopotamiche. E magari anche delle assonanze tra i giganti di Monte Prama e i giganti dell'Isola di Pasqua.
Dovreste rispettare la gente che lavopra seriamente nell'archeologia. O forse gli archeologi che hanno scavato a Monte d'Accoddi non conoscevano l'esistenza delle ziqqurat? O è solo su internet che si fanno queste "scoperte"? Non scherziamo veramente.
Andatevi a vedere tutti i materiali e i reperti venuti fuori da MdA, o la ricostruzione per fasi esposta (con tanto di ologramma) al Museo di Sassari.
Nel saggio che ho fatto con le mie mani ho anche selezionato dei carboncini per le analisi al 14C da spedoire a Miami. Non mi chieda i risultati però perchè nel frattempo ho continuato a coltivare un archeologia di qualche millennio più recente. Non me ne faccia una colpa ;-)
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RispondiEliminaSardopator.
RispondiEliminaeh si... ma purtroppo c'è davvero poco da ridere, c'è da piangere invece, da piangere amaramente per come si possa rovinare in questo modo ignobile la nostra storia! Tutti a dire quanto è bella e quanto è cara e quanto è grandiosa la culura sarda, la nostra culura protostorica... e poi la dobbiam vedere ridotta ad una succursale mesopotamica!!
TUTTO PER POTER VENDERE QUALCHE LIBRO!
Senza paura di incorrere in una denuncia mi esprimo come ha fatto qualcun altro: VERGOGNA!!!
E tutti pronti a crederci poi!!! Capirei l'attendibilità di uno che ha dimostrato di essere attendibile, ma bersela tutta così, al primo assaggio, senza un MINIMO di spirito critico è davvero illuminante per capire il modo di procedere di certa gente.
RispondiEliminaAmaramente.
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RispondiEliminaQuanto alle assonanze, ammesso che al momento sono evidenti, sempre per fare come si suol dire "l'avvocato delle cause perse" preferisco segnalarle due questioni:
RispondiElimina1) Non è certissimo che la struttura fosse effettivamente a gradoni, quello che vediamo è frutto di un restauro fors'anche discutibile; nelle prime fasi, quelle del cosiddetto "tempio rosso", sicuramente la struttura non era gradonata;
2) Avete mai visto gli altari processionali delle culutre precolombiane? Anche quelli nuragici sono? o peggio, post-nuragici?
Ma perché avete così tanta sfiducia verso chi dedica ogni giorno della sua vita a studiare queste cose? Perché pensate di poterne sapere di più e di essere tutti molto ma molto più furbi di costoro?
No, Losi, la prego di non prendere le mie posizioni risolute per uno sgarbo nei miei confornti. lei è chiaramente animata da una serena e appasinata voglia di conoscere e sa che, a prescidere dalla condivisione delle sue idee, la stimo e la apprezzo molto per questo. Io mi indigno di fronte a chi si permette di scrivere libri su queste cose.
RispondiEliminaNon volevo mancarle di rispetto, me ne guarderei bene. Ma ciò non toglie che sono davvero indignato per come procede certa (fanta)scienza.
Attendiamo la replica di Shardanaleo alle affermazioni di Phoinix...
RispondiEliminaPermette Tanit di dire: chi se ne frega di quello che dirà Shardanaleo? Quel libro non è scritto per me, le persone per cui è scritto e che lo comnpreranno se ne fregheranno altamente di quello che ha scritto una nullità come Phoinix, e crederanno a quel che scrive Shardanaleo. Anche perché per "smontare" quello che ho sostenuto io bisognerebbe conoscere e discutere di tutta la bibliografia prodotta sull'argomento, mentre per "smontare" questo libro, basterebbe leggere quello e solo quello. Ma tant'è, chi se ne frega. Chi vuole crederci è libero di farlo. Solo, per correttezza, si dovrebbe evitare di blasonare questo scempio come una fatica "scientifica", dopodiché tutti siamo liberi di comprare i libri che vogliamo e di credere pure a quel che vi è scritto dentro. Tanto quel libro si troverà in edicola di sicuro e ognuno controllerà con i propri occhi. Chi avrà un minimo di competenze capirà, chi non capirà, fatti suoi. Più difficile sarà trovarlo nelle biblioteche di qualche Dipartimento di Archeologia o di Storia. ...Ma si sa, le teorie rivoluzionarie stravolgono l'ordine costituito su cui si fondano tante carriere e bla bla bla...
RispondiEliminaSe ne faccia una ragione Tanit, e si unisca con me in una mesta desolazione.
@ Aba
RispondiEliminaSì c'è davvero una brutta aria, non solo per i gratuiti insulti, stizzosi. E' pessima per quel dividere questo spazio in "voi" e "noi", dove il "noi" è evidentemente attribuito di sapienti e il "voi" ai cialtroni. Che tristezza.
Io non so come Leo Melis sia arrivato a concludere che quella di Pozzomaggiore è una ziggurat, ce lo dirà, forse, e allora si potrà valutare. Così come si valutano le cose che dicono Phoinix, Areddu, Pilloni, Sanna, Losi, Batsumaru, Pittau, Murru, Pintore, Bolognesi... Per quanto mi riguarda senza isterismi e grida alla vergogna. Che non so dove stia, se nell'aver pubblicato un articolo o nelle reazioni.
Nell'aver spacciato un protonuraghe per una ziqqurat.
RispondiEliminaNessuna meraviglia che in un pubblico blog, oltretutto moltoooo democratico come questo di Gianfranco, i commenti siano pro e contro.
RispondiEliminanaturalmente risponderò solo a quelli LOGICI, non ai DISCHI ROTTI che ormai hanno stancato ... (datazione dei nuraghi al mesolititco ? e cos'è? Io non uso questi termini e nonm mi occupo di nuraghi).
- Per quanto riguarda NABUI che derivierebbe da Neapolis è come dire che York derivi da New York, NABUI esisteva secoli prima di questo nome grecizzante.
- AKKODI non sarebbe AKKAD? beh? forse il verbo sardo KODDARE non è akkadico? Come KODUA del resto (Koda= pietra rotonda in akkadico).
- La ziggurat sarebbe (al solito) un PROTONURAGHE? Io non mi intendo, come dicevo di Nuraghi, ma davvero i PROTONURAGHI sono A GRADONI?
Classiche obiezioni c di chi non ha argomenti ... al solito. la ziggurat c'è e la vedrete presto pe rintero. Dall'aereo, anni -50 ... senza vegetazione, con porte e finestre... corridoi interni, cortili per i sacerdoti, sagrato...
Questa NESSUNO LA PORTA NELGI SCANTINATI DEL MUSEO PER TRENT'ANNI!
KUM SALUDE.
Leonardo
Una Ziqqurat con l'architrave tipica dei protonuraghi? E la cella interna dove adesso razzolano i maiali? Quella Ziqqurat?
RispondiEliminaSe non conosce i protonuraghi, buon per lei. Invece lo sa cosa vorrà dire "proto" nuraghi? Se fossero stati uguali tutti e uguali ai successivi nuraghi per chè chiamrli "proto" nuraghi?
Chissà. Cercherà la risposta in Iraq?
@Phoinix Non credo a tutto quel che si dice,anzi, generalmente mi piace vedere chiaro sulle cose. Stia tranquillo non mi lascio prendere da facili entusiasmi...scoop del genere non fanno per me! Mi allineo più volentieri a chi, come lei, offre spiegazioni e discorre di cose che (direttamente) conosce. Saluti
RispondiEliminaSenza pretesa di essere ascoltato, specie dai fedeli, ci mancherebbe.
RispondiEliminaIl verbo sardo coddhare (con -ddh- indico per comodità la cacuminale geminata) deriva regolarmente dal latino COLLARE (così come puddha deriva da PULLA: si riesce a cogliere la regolarità dell'evoluzione della -LL- geminata latina in -ddh- in sardo? Per i linguisti è una prova certa). Come è segnalato nel DES, il verbo è documentato come collare nel sardo antico nel significato di "salire, ascendere"; più tardi si è realizzato il passaggio di -ll- a -ddh- e il significato si è spostato nella direzione che conosciamo oggi (si può confrontare, per questo verso, con l'ital. "montare", se non mi inganno).
La signora Losi, con buon senso, aveva proposto di abbandonare i puntelli linguistici, ma vedo che si insiste: segno che sono considerati importanti nell'argomentazione.
Ora, mi ritrovo delle affermazioni basate solo sull'assonanza: non esiste la possibilità di prenderle in considerazione, a voler essere garbati (a voler dire, cioè, che l'elefante è un topolino). Pura fantasia, detto con più chiarezza.
Signora Losi, in conclusione: visto che si difendono ragionamenti di questo tipo (e prevedo che si andrà in giro per la Sardegna a divulgarli), penso - ragionando per analogia - che gli archeologi facciamo bene a non perder tempo con simili teorie.
Diversamente: come considererebbe Lei la pubblicazione di un ingegnere che, nell'ambito delle proprie tesi, sostiene che gli elettroni sono degli ometti che si spostano alla velocità di una FIAT 128? Mutatis mutandis, qui è la stessa cosa.
Un saluto, Batsumaru
p.s.: mi sono permesso di rivolgermi a Lei, signora, perché sovente pone la domanda "perché gli archeologi non considerano questi elementi?"
Attendo intanto l'uscita del libro, anche se devo dire che la faciloneria con cui nel post vengono affermate alcune "verità" sconvolgenti, senza un minimo di fondatezza storica o archeologica è sconvolgente.
RispondiEliminaMa mettiamo pure che questa costruzione di cui nessuno mai aveva voluto riconoscere l'esistenza (oppure nessuno l'aveva mai vista??? - vorrei capire) sia una struttura a gradoni e sia anche identica a Monte D'Accoddi. Benissimo, abbiamo in Sardegna una nuova attestazione di una forma costruttiva che ha solo un altro esempio nell'isola - pur con tutte le riserve di Phoinix, e cioé che all'inizio non era "gradonata" ma solo una piattaforma. Però è da quasi 70 anni che qualunque archeologo degno di questo nome di fronte a una cosa simile non penserebbe certo ad una diffusione dalla Mesopotamia per via della similitudine della forma! Come diceva Phoinix, allora anche le piramidi del continente americano - a gradoni - avrebbero un rapporto con la Mesopotamia.
E da qui a parlare degli UFO che costruiscono le piramidi scusate ma il passo è breve.
Questi sono concetti abbastanza superati.
Permettetemi però una piccola riflessione, riguardo a tutte queste grandi rivelazioni.
Io capisco il lavoro di uno come Zedda ad esempio, che vuole dare al dato archeologico che noi possediamo una direzione interpretativa differente e nuova, questo è giusto e senza questo l'archeologia non andrebbe avanti, che lui abbia ragione o meno!
Ma non capisco veramente come si possa pensare che dopo 100 e più anni durante i quali fior fiore di archeologi hanno girato e rigirato la Sardegna senza aver mai minimamente visto e neanche notato tutte queste grandiose rivelazioni che adesso in questi anni spuntano fuori come funghi e ci fanno capire tutto! Le ziqqurat, le stele, le scritte sui massi...
Lasciamo perdere - se vogliamo ma non necessariamente - Lilliu, ma ad esempio ANTONIO TARAMELLI, un uomo durante il cui "mandato" sono stati tirati fuori ettari ed ettari di costruzioni nuragiche, milioni di epigrafi romane, iscrizioni in greco, in fenicio, etcetc... instancabile nel camminare come nello scrivere, che setacciava palmo a palmo l'isola, con una cultura eccezionale. Io mi chiedo, come è possibile che tutte queste rivelazioni lui non le abbia mai notate in tutto il primo quarantennio del 900, quando se permettete erano ancora più visibili che oggi? O che motivo aveva per ignorarle visto che non era sardo né aveva particolari pregiudizi ma faceva l'archeologo e pensava a quello e basta?
Taramelli che aveva già scritto di Shardana, in un bellissimo articolo tra l'altro, mi sembra degli anni '20 o forse prima addirittura - e non è l'unico peraltro in cui parla dell'argomento: in quell'articolo parlava serenamente di quello che si poteva dire da archeologo, senza inventare o andare a cercare connessioni incredibili, che pure lui aveva qualche diritto di fare date le sue conoscenze. Consiglio a tutti di leggerselo, sta sul sito di SardiniaDigitalLibrary come tutte le sue opere.
Avremo modo do commentare le rivelazioni del libro di Melis, e soprattutto sono curioso di questa iscrizione, che naturalmente, da quello che ho capito, è una foto mostrata da amici e non si sa dove stia il reperto né - suppongo - da dove venga.
@ Giandaniele Castangia
RispondiEliminaLei saprà certamente chi ha scritto chi ha scritto quel che segue. Per gli altri dirò che l'ha scritto Ettore Contu che, credo, di mestiere faceva l'archeologo:
Anche se per qualche dato architettonico formale abbiamo accennato alle piramidi d’Egitto, sembrerebbe più appropriato accostare la struttura monumentale sarda alle mastabe, per essere anch’esse delle piramidi tronche. Anzi, a Sakkara, la vera piramide si sviluppa da una semplice mastaba, alla quale si sovrappone. Ma le mastabe e le piramidi sono tombe e non presentano alcuna rampa esterna in salita per l’accesso; rampa che si ritrova invece, sempre nella valle del Nilo, nei templi funerari di Montuohtep e Hascepsut a Deir-el-Bahari. La salita simboleggia l’ascesa verso la divinità.
Una migliore interpretazione è suggerita invece dai confronti con il tipo più elementare di torri sacre, provviste di rampe, gradoni ecc., della Mesopotamia: le ziqqurat. La più famosa, oltre quella di Ur, è più nota dalla Bibbia, come torre di babele, cioè torre di Babilonia. Tutte ziqqurat piuttosto complesse, e, come anche quelle analoghe di assur e Korsabad, appartenenti al terzo millennio; e quella di Aqar Quf, è addirittura del secondo. Ma il raffronto che pare più significativo, almeno per la maggiore semplicità, è quello con la ziqqurat di Anu, a Uruk.
Anche l’epoca potrebbe più o meno corrispondervi.
PS - Chi volesse controllare:
RispondiEliminahttp://www.sardegnadigitallibrary.it/index.php?xsl=626&s=17&v=9&c=4463&id=645
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RispondiElimina@ sardopator
RispondiEliminaSe è inutile, che ci fa qui? Lei che ha un tempo tanto prezioso, lo impieghi meglio e lasci noi, tracotanti e dispettosi, a trastullarci.
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaA prescindere che il Contu si chiama Ercole e non Ettore, ha dato una sua opinione, come tanti altri l'hanno data.
RispondiEliminaE' molto facile vedere se si tratta di un nuraghe!
Non concordo con Phoinix quando parla di PROTO NURAGHE... se non è un nuraghe mi deve cortesemente spiegare cos'è! Come mi è stato fatto notare (G.Manca Docet) quali sono i nuraghi veri e quali i proto o i pseudo?E su cosa ci basiamo? Sul fatto che quelli a tholos ci piacciono di più?
Allora chiamiamoli nuraghi a bastione...perchè questo sono!
Cmq a prescindere dal nome:
andrò personalmente a vedere il nuraghe in questione.
Per me, e per altri in questo blog, penso non sia molto difficile capire la differenza.
Tra l'altro, da quello che mi è parso di vedere è un nuraghe complesso...e neanche si può accostare ai nuraghi a bastione.
Potrebbe essere molto più semplicemente un nuraghe a tholos complesso.
Anche il nuraghe Sant'Imbenia se coperto da crolli potrebbe sembrare una Ziggurat!
Vado, e faccio le foto!
@ Archeologia sarda
RispondiEliminaHa ragione. Ercole, non Ettore. E ha ragione affermando che la sua è un'opinione. Che però c'è ed è di "un archeologo degno di questo nome". Contestavo, semplicemente, un'affermazione del dr Castangia, secondo cui, appunto "qualunque archeologo degno di questo nome di fronte a una cosa simile non penserebbe certo ad una diffusione dalla Mesopotamia per via della similitudine della forma!"
Il particolare che mi spinge a non tener conto degli insulti e delle scempiaggini scritte contro la mia persona da parte di ARCHEOBUNI, ARCHEOBIMBI e KANES de ISTREXU è il loro patetico modo di motivare le ingiurie e gli attacchi.
RispondiEliminaCominciarono nle 2001 con lafamopsa frase "FANTARCHEOLOGIA DI STAMPO SARDISTA CON PULSIONI INDIPENDENTISTE"
Poi fu la volta dei "Guerrieri fantastici di tribu ebraiche conquistatori del mondo"
- Quando scoprimmmo il tempio di Deir el Medineth con tutto quanto di incredibili vi era dentro: DECORATIVO!
- Qaundo ipotizzammo le funzioni del copricapo del bronzetto chiamato "MUSICO": FANTASCIENZA...
insomma. ipotizzare che quanto porta sulla rtesta quel bronzetto è una LAMPADA è più fantascientifico della descrizione fatta dagli ARCHEOBUONI: "Quel bronzetto ha un TAMBURO sulla testa che percuote con il bastone che ha nelle mani e nel frattempo DANZA!"... meglio questa? Boh?!
- Ora leonardo scopre uan costruzione con CINQUE GRADONI eipotizza che si tratti dell'Unica costruzione che a quei tempi esisteva nel mondo conosciuto: una ZIGGURAT!... ribattono i nostri amici: NO SI TRATTA DI UN NURAGHE!
... UN NURAGHE A GRADONI? è preferibile questa di spiegazione?
Vedete voi.
Occhio che, se per Monte d'Akkodi non era chiaro all'inizio per via del crollo. .. beh! qui abbiamo i gradoni ben chiari e la costruzione è intatta. Inoltre leonardo è in possesso di foto dell'Inizio secolo scorso con persone site in ogni ripiano e con le aperture ben visibili.
Chi sostiene che l'ha vista e dice che dentro vi sono maiali e altro... dice il falso! Oggi non è affatto agibile per via della folta vegetazione che è cresciuta intorno e le aperture non sono visibili. Senza le vecchie foto non le avrei viste nench'io.
Serietà nelle affermazioni, grazie.
Kum Salude
leonardo melis
Prendo atto. Ci è stata presentata in anteprima una pubblicazione: mi sono domandato, vediamo quale filtro scientifico ha, oppure se è un romanzo.
RispondiEliminaQuesto dovrebbe stare a cuore a tutti, ho pensato: in primis a Gianfranco Pintore, che gestisce questo spazio e penso tenga alla qualità dell'informazione.
Ho esaminato le tesi e le prove, in particolare quelle linguistiche (su cui mi sento di poter esprimere un'opinione), che l'autore porta e di cui rivendica la plausibilità.
Benissimo: ho fatto un ragionamento scientifico, ho dimostrato - sottolineo: dimostrato - che l'autore galoppa con la fantasia nell'interpretazione di alcuni toponimi (che sono invece abbastanza semplici da analizzare).
Allora, delle due l'una: o il silenzio vale assenso, e mi si dà ragione, anche da parte di chi gestisce questo blog e ha sollecitato un parere su certe questioni.
Oppure si condivide la sintassi "scientifica" dell'autore del volume: e allora, lo ripeto, fa bene l'accademia a non porsi neppure il problema, a ignorare le questioni che vengono poste, perché manca la base di un discorso serio.
Perché è importante separare il grano dal loglio: se qualcuno ha in mente di promuovere in blocco un gruppo di "intellettuali" che vogliono riscrivere la storia sarda, di promuovere in blocco le loro "argomentazioni", sappia allora che non distinguendo il buono dal cattivo porta danno a tutti e a tutte.
Se qualcuno condivide, batta un colpo, penso sia importante che ci contiamo.
Saluti, Batsumaru
Salve a tutti vorrei commentare due commenti uno firma di Batsumaru, e uno di Giandaniele Castangia.
RispondiEliminaBatsumaru Scrive ; "Signora Losi, in conclusione: visto che si difendono ragionamenti di questo tipo (e prevedo che si andrà in giro per la Sardegna a divulgarli), penso - ragionando per analogia - che gli archeologi facciamo bene a non perder tempo con simili teorie."
No caro Batsumuru gli archeologi professionisti hanno, comunque, il dovere di entrare nel merito delle proposte e provare a confutarle.
Gli studi dei dilettanti buoni o cattivi che siano sono la prova provata che il lvello degli archeologi sardi è al di sotto della sufficienza (soprattutto nei loro vertici Alberto Moravetti , Giuseppa Tanda).
Viceversa sono pieno di ammirazione verso Phoinix, Stiglitz, Castangia, ecc. che accettano il confronto
Mentre l'ottimo Giandaniele che scrive : "Io capisco il lavoro di uno come Zedda ad esempio, che vuole dare al dato archeologico che noi possediamo una direzione interpretativa differente e nuova, questo è giusto e senza questo l'archeologia non andrebbe avanti, che lui abbia ragione o meno!"
Caro Giandaniele, conti alla mano, se tu hai 26 anni nel 1992, eri ancora alle elementari quando incontrai Lilliu, Moravetti, Lo Schiavo Atzeni e gli donai il mio primo libro. Tra il 1992 e il 1993 capii che non erano in grado di capire che allineamenti (4 , 5 nuraghi giacenti nello stesso asse) di nuraghi coincidenti con gli assi solstiziali e lunistiziali avevano inequivocabilmente un significato astronomico. Nel gennaio del 1994 bussavo alle porte (senza preavviso) del prof Michael Hoskin a Cambridge (direttore del Joornal for the history of astronomy, già direttore del dipartimento di storia della scienza di quella Università).
Ho pubblicato i miei lavori in quella prestigiosa rivista.
Nel 2001 La SEAC mi affida il compito di essere chairmen di un simposio internazionale (SEAC 2005 prima volta in Italia) di archeoastronomia.
I miei studi sono citati in tutta Europa.
Nel 2009 Michael Hoskin fa la presentazione al mio Archeologia del Paesaggio Nuragico.
Cosa vogliono di più gli archeologi sardi per riconoscere il significato astronomico dei nuraghi!
Cordialmente
Mauro Peppino Zedda
PS : Sappi che chi non inserisce nel "calderone" dei dati il significato astronomico dei nuraghi, sta cucinando un "minestrone" (una teoria) senza sale!
Cosa sarebbe Stonehenge o Newgrange senza l'astronomia!
Aggiungo che l'assenza degli archeologi sardi, personalmente, non mi ha fatto danno, il danno lo ha fatto al progresso scientifico della disciplina e alla valorizzazione dello straordinario patrimonio archeoastronomico della Sardegna.
Comunque la scienza va avanti anche senza di loro!
@ Zedda:
RispondiEliminaha perso un'occasione per non parlare di sé. Vogliamo discutere di separare il grano dal loglio?
@ Losi:
io sono uno che ragiona di linguistica, e qui ci sono argomenti linguistici in ballo: che facciamo, in dubio pro Leo?
Vedo che lei si ostina ad essere dannatamente faziosa, a non vedere a un palmo dal proprio naso.
Mi faccia sapere, per cortesia, quando le vostre tesi avranno accoglienza scientifica. O se il complotto durerà in eterno.
Un saluto, Batsumaru
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RispondiEliminaLeo Melis wrote: "risponderò solo a quelli LOGICI, non ai DISCHI ROTTI che ormai hanno stancato ... (datazione dei nuraghi al mesolititco ? e cos'è? Io non uso questi termini e nonm mi occupo di nuraghi)."
RispondiEliminaCaro Leo Melis il Mesolitico è quella fase che precede il neolitico (che in sardegna inizia nel 6000 a.C.), come non parli di nuraghi, nel primo libro hai scritto che sono dell'8500 a.C. (sei un simpaticone , mi hai fatto sganasciare dalle risate!!), ora nel post dici che i nuraghi sono stati costruiti prima della Ziggurat !! la tua comicità è superlativa!
MI hai sorpreso, io che pensavo che seguivi almeno le stratigrafie (l'unica cosa certa in archeologia!) e che dunque piazzavi Monte d'accoddi nel Paleolitico Superiore!
Invece no, sei andato oltre te stesso, infischiandotene della stratigrafia metti la ziggurat dopo i nuraghi!
Una trovata migliore della stratosferica battuta del gangio di Benito Urgu!!
La tua comicità è straordinaria!
Bellissima trovata!
Sesi su mellusu!!
Peter Colosimo ti fa un baffo!!
Hai la straodinaria capacità di stupire , hai un senso dell'humor straodinario, il tuo libro andra a ruba!
Fa buon sangue!
Ne comprerò una scatola intera e lo regalerò a destra e a manca!
Mauro Peppino
PS: Viceversa quando vedo un libro degli archeologi sardi che ancora non hanno preso atto che la teoria del nuraghe fortezza è stata ampiamente confutata da Massimo Pittau nel 1977, e che non hanno preso atto del significato astronomico dei nuraghi, mi rattrista! oh quanto sono deleritti gli archeologi preistorici nostrani!
@Aba Losi
RispondiEliminaDottoressa abbia pazienza, ma per quanto riguarda l'iscrizione mostrata...
1. Il mio - e non solo mi creda - lavoro normale quando prendo in esame dei reperti, in qualsiasi lavoro, è determinarne e dichiararne prima di tutto la provenienza esatta, Unità Stratigrafica, edificio, contesto insomma. Dopo passo ad analizzare i materiali per quello che sono in sé. Quando ho finito al massimo posso "citare" il fatto che ci siano alcune cose interessanti senza contesto preciso, ma di sicuro non ci baso l'analisi.
E qui si continua a presentare cose così, dichiarando che sono state "mostrate in foto" e senza neanche accanto un metro o qualunque riferimento che mi indichi la scala!
2. Aggiungerei - per quanto probabilmente sia finalizzato alla pubblicazione del libro e non abbia nulla di malizioso in sé - che sarebbe stato perlomeno corretto mostrare la foto originale. Nella foto pubblicata qui sul sito l'"iscrizione" è palesemente ritagliata con un programma - tipo photoshop - da una precedente foto e montata sullo sfondo. Ripeto, sicuramente è una questione estetica ma non aiuta certo la discussione. Come facciamo a capire da quale foto originale è ritagliata?
PS Qua finora gli unici insulti mi sembrano quelli di shardanaleo, perdipiù assolutamente gratuiti.
Caro Batsumuru,
RispondiEliminaapprezzo tantissimo il suo modo di interloquire è un esempio per tutti noi.
Nel mio mirino ci sono Alberto Moravetti e Giuseppa Tanda, vado a caccia di Burosauri, non mi interessano i merli o i grilli parlanti!!
@ batsumaru
RispondiEliminaIntanto io tengo prima di tutto all'informazione che, salvo quella sugli incidenti stradali, i bisticci nella politica, i gossip poco influenti, le catastrofi, è quella che è: carente. Quindi alla qualità, certo. E sarebbe stupito vedendo la mole di articoli e note che non mi sento di pubblicare. Ma quello sulla qualità, come sa, è un giudizio soggettivo. Chiuderei bottega il giorno che un ente qualsiasi mi imponesse di valutare qualitativamente buona una cosa o cattiva.
Quando ho chiesto a lei e al prof Pittau com'è che da Nepolis si passasse a Nabui ero sinceramente interessato a saperlo. E se risultasse che Nabui non è un toponimo preesistente a Neapolis non avrei alcuna difficoltà a pensarla come lei e come Pittau, ci mancherebbe. Si può verificare? Esistono strumenti scientifici per appurarlo? A me basterebbe la certificazione, possibilmente verificabile, che Nabui è nato dopo. Detto questo, non riesco a seguire la sua logica. Nella sua attività di linguista le sarà capitato, almeno una volta, di aver preso una cantonata? E che facciamo, buttiamo via tutti i suoi studi per via di questa cantonata?
Arrivo ancora più in là: ammettiamo che il libro di Melis sia un romanzo. E se nel scriverlo, Melis avesse raccolto notizie vere e le avesse scritte pur solo in forma romanzata, non ne terrebbe conto, non avrebbe voglia di verificare? Io non ho ancora letto il suo libro e, come faccio sempre, mutuerò un giudizio solo dopo averlo fatto. Ma nelle sue anticipazioni ci sono almeno due cose che, in un sistema culturale appena decente, avrebbe messo a correre chi di dovere: l'esistenza di una seconda ziggurat e di una ceramica iscritta.
La prima ha già mosso le acque nel senso che qualcuno afferma che non di ziggurat si tratta, ma di proto-nuraghe e qualche altro ha detto, correttamente, che vuole andare a vedere. La seconda ha mosso, per ora, un solo rilievo: è decontestualizzata, non se ne conoscono le misure, non si sa dove sia. In un sistema culturale appena decente, chi di dovere avrebbe sentito Melis, verificato se, come egli suppone, sia nel museo comunale o presso la Soprintendenza di Sassari. Invece, a questo momento almeno, nulla. Silenzio come su decine di altre “cose” che, chi le ha esaminate, afferma essere dense di iscrizioni. Non vale la pena di andare a verificare, perché si perde solo tempo? O perché – che immane sciocchezza – si farebbe il gioco del sardismo e/o dell'indipendentismo?
Mi verrebbe da dire “affari di chi deve, può o non fa”, se non fosse per un piccolo dettaglio: chi deve, può e non fa non solo avrebbe bisogno urgente di un colloquio con il ministro Brunetta, ma dovrebbe considerare che prima o poi dovrà fare i conti con i contribuenti. Massima autonomia, chiaro, ma per fare, non per lavarsene le mani.
Gentile signora Losi,
RispondiEliminasono contento che si sbellichi e che il suo bellìco si agiti ritmicamente.
Come è noto - glielo dico in accadico - risus abundat in ore...
Saluti, B.
"Se qualcuno condivide, batta un colpo, penso sia importante che ci contiamo."
RispondiEliminaPresente Mario.
Non si disperi, non è solo.
Cordialmente
S. Lussu
La Ziggurat di Melis si chiama NURAGHE CALCHINARZU.
RispondiEliminaTaramelli scrive: Da ricercatori dei tesori venne rovinata la cortina del muro della torre, ma fu rabberciata, in modo che essa si conserva abbastanza bene!
Ora sappiamo che le murature sono state rimaneggiate al massimo nell'800.
Nuraghe Calchinarzu?
RispondiEliminaNon ho trovato niente di simile nel territorio di Pozzomaggiore,
ne nella provincia di Sassari.
Invece, esiste, in provincia di Oristano, a Bannari, "su caminu de
su Calchinarzu".
Antonio Taramelli
RispondiElimina"Carte Archeologiche della Sardegna"
lo trovi qui:
http://www.sardegnadigitallibrary.it/index.php?xsl=626&s=17&v=9&c=4463&id=12
Il fatto che il Taramelli lo abbia classificato come "nuraghe" non può mettere la parola "fine" alla vicenda.
RispondiEliminaUrgono ulteriori verifiche e foto....
se è un nuraghe a bastione...salterà fori la verità.
Qualunque essa sia.
che NON sia un nuraghe è certo. Non risultano nuraghi quadrati e a scaloni. A meno che non si tratti di equivoci come monte d'akkodi. Ma quello è un problema creato dagli amici archeobuoni. Il problema è loro. Le foto parlano chiaro. sia quelle aeree, sia quelle degli anni -50, quando la vegetazione non nascondeva la costruzione.... ancora un poco di pazienza... il 10 aprile tutto sarà svelato... anche la provenienza del DOCUMENTO SCRITTO. Si... ma... dopo la pubblicità! :-)
RispondiEliminaKum Salude
Leonardo
Dopo la pubblicità(?)
RispondiEliminaI protonuraghi sono delle forme più assurde Shardanaleo!
Quanto ai gradoni...io non riesco a vederli. Evidentemente la foto non rende, dovrò recarmi di persona e controllare.
Sicuramente sono io a sbagliare.
Mi stupisce il modo in cui dei professionisti citino nomi di nuraghi senza cognizione di causa. Nuraghe calchinarzu esiste si, ma si trova a qualche centinaio di metri dalla presunta ziqqurat. Vedere le carte per capire......
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