Sono tempi straordinari per l'archeologia sarda. Le ricerche a più voci coinvolgono e appassionano molte migliaia di persone sia per quanto dice la troppo paludata ufficialità sia per quanto proviene dalla extra-ufficialità che, ovviamente, paludata e silenziosa non può essere. Il dramma, forse inevitabile, è che al dibattito, anche aspro, spesso si sostituisce lo scontro. E, nel suo piccolo, questo blog è un esempio di un conflitto che sembra auto avvitarsi, rendendo non comunicanti i pezzi di verità che si scoprono. Come se tutte le ricerche fatte siano autosufficienti e, in quanto tali, capaci solo di esclusioni.
I padri, ma questo è il loro destino, sono superati e criticati dai figli i quali, d'accordo nella critica alla rigidità dei padri, si producono in lunghe sequele di altre rigidità. Ed è davvero un peccato, visto la posta in gioco. Tre, mi pare, sono i filoni principali delle nuove ricerche: la questione della lingua scritta nuragica, quella dei shardana, quella dell'orientamento dei nuraghi e, quindi, della loro funzione. Intorno ad esse gira gran parte del dibattito odierno fra chi sostiene che i sardi antichi scrivevano e chi no, fra chi dice che i shardana erano i sardi antichi e chi lo nega, fra chi afferma che i nuraghi erano solo o anche edifici sacri e chi insiste, con maggiore o minore sicurezza, che si trattava di fortezze e/o abitazioni, a volte adibiti a magazzini.
Tutti, da una parte e dall'altra, sono coscienti che la definizione dell'organizzazione sociale nei secoli nuragici dipende da queste scoperte. Per dire, chi confronta il fenomeno nuragico con fenomeni simili nella penisola dirimpettaia, che quasi due millenni dopo sarà Italia, ha una visione della società; chi lo confronta con quanto succedeva nell'Oriente mediterraneo, nella penisola iberica e altrove, avrà una visione diversa. Lo stesso succede in chi pensa alla Sardegna nuragica come a una società dilaniata da guerre intestine e chi, invece, la pensa una società in cui i conflitti interni e locali non minavano l'unità, si direbbe oggi, nazionale. Analogamente, chi ritiene sardi i shardana ha una visione della società antica della Sardegna, chi non la pensa così sarà portato ad averne una visione diversa.
Ma credo pochi dubitino che la questione principe sia quella della scrittura nuragica. Negata sulla base di una sorta di sillogismo, secondo cui la scrittura è sintomo di esistenza di stato e di città, per cui niente città e niente stato niente scrittura, la questione è prepotentemente balzata alla attenzione. Per la verità, c'è chi nega l'esistenza di una scrittura tanto antica servendosi di strumenti diversi dal sillogismo e ricorre ad altri argomenti che presuppongono una internazionale della scienza libera da tentazioni di autodifesa: l'affaire Glozel ne è un esempio.
La posta in gioco è enorme e coinvolge non la sola Sardegna, ma l'intero mondo mediterraneo, non solo perché disegna un mare solcato da popoli e da culture ben prima che vi si affacciassero i fenici, ma anche e soprattutto perché sposta indietro l'inizio della Storia, e mica di cinquanta o cento anni. Chiunque può immaginare che cosa ciò possa significare certo per la più grande isola del Mediterraneo, ma, più in generale, per tutte le civiltà che vi nacquero, svilupparono, perirono o si trasformarono. Allo stato, chi più di altri si sono applicati alla questione della scrittura nuragica sono Gigi Sanna e, purtroppo, per non molti anni Gianni Atzori. Non è un mistero che, per quel poco che conto, faccio credito a Sanna di aver fatto scoperte di enorme interesse, pur non avendo io il bagaglio culturale sufficiente a dire: “Sì, è così”.
Quel che sconcerta, fino ad essere fonte di sospetti inquietanti, è il silenzio di chi, avendo per mestiere il bagaglio di conoscenze necessarie, fa finta di nulla. O, al massimo, contesta questo o quell'aspetto dei risultati delle ricerche di Sanna, senza prenderle in considerazione nella loro globalità. Come se si trattasse di una bazzecola di cui non vale la pena tener conto. La Soprintendenza e l'Università – anche questo è stato detto – hanno ben altro da fare che star dietro a supposti ritrovamenti. Sarei curioso di sapere che cosa sia più importante dell'accertare o del negare che in Sardegna la scrittura apparve prima del IX secolo aC e che, dunque, la Storia è cominciata qui ben prima che vi sbarcasse con i mercanti fenici. Non ci sono, in Sardegna, epigrafisti in grado di accertare se, per dire, l'iscrizione di Nuraghe Aiga è protosinaitica o fenicia? Può darsi, forse, ma in giro per il mondo ce ne sono?
Certo, capisco che lo scavo di un complesso archeologico teso a dimostrare come i romani si siano installati nella “Barbagia di Orune” (che locazione bestiale) sia più congeniale alla ideologia ministeriale di quanto lo sia andare a vedere se prima, da quelle parti, erano state fatte iscrizioni nuragiche. Lo capisco, e capisco anche che uno Stato-nazione privilegi le proprie radici Latine. Ma non può pretendere di rappresentare, come dice di fare, le culture preunitarie. È solo una modesta amministrazione di ciò che la legittima come “nazione” unica e unitaria. Con discrezionalità di spesa a favore, appunto, delle sua ideologia fondante.
" Non ci sono, in Sardegna, epigrafisti in grado di accertare se, per dire, l'iscrizione di Nuraghe Aiga è protosinaitica o fenicia? Può darsi, forse, ma in giro per il mondo ce ne sono?"
RispondiElimina...prendiamoci la briga di sottoporre tali caratteri ad un epigrafista che potrebbe darci una risposta...non si potrebbe, per dire, inviare una foto a qualche esperto??? Possibile che, in giro per il mondo, non ve ne siano??? ^____^
J'ajouterai, après ce petit exposé
RispondiEliminalimpide, que ce n'est certe pas un hasard si ceux qui ne croient pas à
l'écriture nouragique, sont aussi
ceux qui ne voient pas dans les shardanes les précurseurs des sardes. Et enfin, la boucle sera ainsi bouclée, ce sont toujours ces
mêmes-là qui voient des magasins dans les nouragues.
René Lariade
Je voudrais compléter mon post précédent;
RispondiEliminaJe ne peux m'empêcher de penser qu'il y a là une volonté patente
de tout rabaisser. Et c'est cette unanimité ou cette "unoin sacrée"
qui toujours va dans le même sens,
qui devient suspecte.
René Lariade
Et bien c'est ça, M. Lariade. C'est comme ça: la boucle est ainsi bouclée.
RispondiEliminaLa Sicilia (e non la Sardegna), è "la più grande isola del Mediterraneo". Essa possiede, infatti, circa 1.600 kmq più della Sardegna, anche se il suo sviluppo costiero è inferiore a quello sardo di 400 km. (anche per quelli che sono i rapporti geometrici tra un triangolo ed un rettangolo di superficie presso ché uguale: il perimetro del rettangolo è superiore).
RispondiEliminaCertamente, però, questo è del tutto marginale.
Il senso vero del post è il vero nocciolo della Questione, che si può esprimere in questo modo, credo:
1) Se la scrittura nuragica esiste realmente, si potranno finalmente leggere alcuni documenti nuragici, che evidentemente sono stati trascurati fino ad oggi, perché misconosciuti.
2) Se per caso si troveranno anche documenti nuragici abbastanza lunghi e significativi, si dovrà spostare nel passato (di diversi secoli, aggiungo) l'inizio della Storia del Mediterraneo Occidentale. Certamente i Protosardi usciranno dalle brume confuse ed indistinte della Preistoria (Età trascorsa dell'Uomo priva di documenti scritti), per entrare di diritto nella Storia (periodo del passato dell'Uomo circa il quale possediamo documentazioni scritte).
3) Se i punti 1 e 2 saranno soddisfatti, ci sarà certamente da riscrivere non solo molti capitoli dei testi di Storia, ma soprattutto da modificare anche alcune teorie fondamentali circa l'evoluzione spazio temporale della Cultura, così come noi la conosciamo, o crediamo di conoscerla, oggi.
E' un traguardo obiettivamente arduo.
Colgo l'occasione per fare i miei migliori auguri di Buon Anno Nuovo, a tutti.
Maurizio Feo
M. Feo,
RispondiElimina"La Sardaigne plus grande que la sicile" est une expression antique,
tout le monde sait que c'est l'inverse qui est vrai, mais pour quelque chose de marginale, vous
vous fendez tout de même de neuf lignes! Commencer un post négativement n'est pas innocent.
Et d'ailleurs votre premier point
me confirme chez vous une certaine
mauvaise foi, il semble qu'il y est à ce jour une cinquantaine
de documents connus, et pour nombre d'entre eux, lus.
Pour le second point il n'y entre qu'une question de quantité, alors que vous vous répétez, quant aux
conséquences, dans votre troisiéme
point. Ce qui va être ardu à mon sens, ce sera de suspendre
son jugement en face de faits nouveaux toujours plus nombreux.
Pour des époques aussi reculées,
que croyez-vous donc que l'on puisse trouver? D'aucuns pensent
qu'une cinquantaine de documents
sont déjà quelque chose de proprement extraordinaire. Pour les autres je crois que rien n'y fera.
René Lariade
I don't understand a single thing, (Mr) R. Lariade.
RispondiEliminaWould you be so kind as to translate, please, the amenities that you deemed useful to pinpoint as an answer to my post in a barbarian tongue?
Not that I value them much, mind you: but if you have the capability to understand written Italian, you might at least make a kind effort to also write your petty arguments in our language, without getting a hernia from the strain.
Come vede: è un gioco che si può fare in due...
MF
...in effetti la sardegna è stata per lungo tempo considerata l'isola più grande del Mediterraneo...poi è arrivato il satellite... ^____^
RispondiElimina@Maurizio
RispondiEliminaRisposta al punto 1:La scrittura "Nuragica" esiste,e chi dice il contrario è animato da perniciosa malafede. Di nuovi documenti, possono essercene in giro,ma sicuramente scavando le migliaia di siti ancora intoccati se ne potranno avere sicuramente degli altri.
Risposta al punto 2:Chi dice che per essere significativo un documento debba essere per forza particolarmente lungo?Per sapere che gli uomini hanno due braccia e due gambe lei ha necessità di vedere tutti gli uomini della terra?
Risposta al punto 3:Si può rispondere anche da solo.
Andrea Brundu
M feo,
RispondiEliminaVu votre ton je crois que vous avez
compris ce j'ai dit, peut-être même
ai-je mis dans le mille, ne dit-on pas qu'il n'y a que la vérité qui blesse, et, vraiment vous semblez l'être. Ce nétait cependant pas le but. Je vous contredit c'est tout.
No ti ddu potzu mancu tradurri in sardu poita ca no sciu beni, e mi parit ca mancu fusteti ddu cumprendit. Po no dda pigai prus a ernia mi citu, e no dda trumentu
prus.
René Lariade
@Brundu : quando scivi:"La scrittura "Nuragica" esiste,e chi dice il contrario è animato da perniciosa malafede."
RispondiEliminaTi potrei rispondere: della scrittura nuragica non vi sono tracce e vi sono dei personaggi che prendono fischi per fischi e altri che sono in perniciosa malafede!
Salvatore Secchi
PS: tu appartieni alla prima categoria
Francu Pilloni scrive:
RispondiEliminaM. Feo che ha detto:
"(anche per quelli che sono i rapporti geometrici tra un triangolo ed un rettangolo di superficie presso ché uguale: il perimetro del rettangolo è superiore)".
Ma ne è proprio sicuro?
A scuola ai miei bambini insegnavo esattamente l'opposto.
Infatti, se prendo il classico triangolo pitagorico con lati 3, 4 e 5, si avrà una superficie pari a 6 (3x4:2), con perimetro 12 (3+4+5). Un rettangolo con superficie 6 (3x2) avrà invece un perimetro pari a 10 (tipo 3+2+3+2) che mi pare minore di 12.
Questo sino a poco tempo fa. Sa, ora sono in pensione e non so più cosa s'insegna nelle scuole.
Solo pro veritate e, questa volta, senza testosterone.
Auguri a tutti.
Caro Salvatore forse le è scappato: sì io prendo fischi per fischi. Sono altri che prendono fischi per fiaschi. Naturalmente è un mio modesto parere. Dal momento che si firma mi sento di chiederLe una cosa: cosa ne pensa della scrittura della barchetta di Teti? Altro non chiedo. Se per caso mi fa delle domande, stia sicuro, risponderò. C'è tanta carne messa al fuoco! Ma vedo che la fanno cuocere solo al sottoscritto!Mi fido di Lei anche se di Salvatore Sechi ce ne sono una caserma. C'è persino uno storico di valore che si chiama così! Con lui ho polemizzato tanti e tanti anni fa su questioni attenenti alla natura del sardismo. In moltissimi lo sanno: io rispondo sempre alle persone dabbene. Sono fatto all'antica. Agli anonimi vigliacchi ignoranti e presuntuosi, con rendita di posizione, proprio no. Siamo forse la maggioranza qui che la pensiamo così. Attendo il suo pensiero e le sue domande.
RispondiElimina@Secchi,o chiunque lei sia
RispondiEliminaSinora,la prima categoria,in relazione alla scrittura "nuragica",è
pura illazione,mentre della seconda ne è ampiamente comprovata l'esistenza e l'imperterrita sopravvivenza.
Lei ne è ulteriore prova.
Generalmente,per pensare si usa la testa,non il fondoschiena, quindi,comprenderà,che lei non usando la prima debba rivolgersi neccessariamente al secondo.
Andrea Brundu
La Sardegna era conosciuta come "la più grande isola del mediterraneo" perchè al tempo la Sicilia era più facilmente misurabile (è un triangolo). La Sardegna, con le sue frastagliatissime coste, no.
RispondiEliminaPer cui è sempre parso così.
Che oggigiorno sia la seconda isola più grande (di poco) non toglie che lo sia stata nel tempo antico.
Un pò come le colonne d'Ercole no?
Prima eran in Sicilia, poi a Gibilterra.
Ma ormai son i Gibilterra, per cui chissenefrega dove erano prima no?
x sechi
RispondiEliminacitazione:
@Brundu : quando scivi:"La scrittura "Nuragica" esiste,e chi dice il contrario è animato da perniciosa malafede."
Ti potrei rispondere: della scrittura nuragica non vi sono tracce e vi sono dei personaggi che prendono fischi per fischi e altri che sono in perniciosa malafede!
Salvatore Secchi
PS: tu appartieni alla prima categoria
caro sig. sechi, mi pare che lei non è sufficentemente aggiornato, le ormai decine di segni che vengono trovati di continuo da anni e stanno continuanto tutt'ora, come li giustifica? scrittura fenicia?se pure per ipotesi così fosse, dovrebbe ammettere che i sardi nel periodo fenicio scrivevano, non le pare? al di là del suo oscurantismo, la invito a leggersi nei vari post della rete le scritture pre-fenice,forse si accenderà qualche lampadina nella sua mente, prima di scrivere o parlare,si accerti che il cervello sia ben inserito,forse in teoria non farebbe questo genere di figuracce, qui non si stà discutendo del fatto se gli antichi sardi scrivessero o no, ma solo di che genere di scrittura si tratta, perciò nei suoi prossimi post, occhio a quello che scrive, io al suo posto considererei bene la cosa
Per fortuna i litigi illuminano circa la natura dei contendenti, e quindi sui limiti del dibattito che tutti dovremmo tendere a superare.
RispondiEliminaperchè sottolineare il presunto errore sulla grandezza dela Sardegna per poi immediatamente dopo definire la cosa "marginale" e andar giu duro con frasi che definiscono l'altrui argomentare, "amenities" cioè, amenità; "petty arguments" cioè, banali, gretti, insignificanti argomenti?
Monsieur Lariade ha riportato un fatto sotto gli occhi di tutti: il re è proprio nudo in questo caso.
Tu stesso Maurizio sostieni che la teoria sui sardi shardana vada combattuta, sei anti-scrittura od Anti-Sanna,e per suffragare tutto questo proponi anche la tesi di una Sardegna più spopolata possibile e magari arida quanto una roccia lunare.
Io sono pro-shardana ed ho l'orticaria appena sento parlare di nuraghi fortezza, abitazione, silos; sui discorsi di Sanna sono per ovvii motivi attendista.
chiaramente penso anche che quelli dell'altra parte, affermando al di là di ogni ragionevole dubbio che i sardi non siano i shardana, non scrivessero, e che i nuraghi non fossero altro che strani mucchi di pietre si mettano automaticamente dalla parte del torto; mentre la "mia parte" mantenendo vivo almeno il dubbio, fà comunque opera meritoria e magari maieutica: dagli errori provengono anche molte scoperte.
Ma gia qui divento di parte.
Senz'altro però, il miglior modo di dimostrare che Monsiuer Lariade abbia ragione quando vede contrapporsi il partito degli Anti-tutto al partito dei Pro-tutto, è questa tua reazione di stomaco caro Maurizio.
@ Maurizio
RispondiEliminaSpero tu voglia farmi credito del fatto che fin dalle elementari io sappia che la Sicilia vinca la Sardegna di quasi duemila km2. E che l'espressione "la più grande isola" tenga conto del fatto che nessuno, neppure in campagna elettorale, abbia proposto un ponte fra il Continente e la Sardegna.
Quanto al resto, d'accordo: bisogna verificare tutto quel che dici, ma per verificarlo bisogna essere disposti a farlo e, soprattutto, a decidere di farlo.
Cari auguri
X brundu
RispondiEliminanon so chi lei sia nè che esista veramente, comunque le assicuro che il suo modo di argomentare mi fa orrore!
Salvatore Secchi
Alla moltitudine di "neo Torquemada", guardiani dell'ordine costituito della "archeo-religione-conservantista": il medio evo finito è finito da un pezzo!
RispondiEliminaIllustri studiosi ed accademici hanno riesaminato e revisionato le proprie posizioni in seguito alle nuove scoperte, sia in campo archeologico che in campo scientifico applicate all'archeologia, nonchè in tutte quelle discipline che in qualche modo implicano correlazioni con questa. La paleografia e l'epigrafia sono discipline che inevitabilmente condizionano "su connottu" in campo archeologico affermato e suscitano attente riflessioni.
Ognuno è ovviamente libero di tenere gli occhi ben chiusi e rifiutarsi di vedere quel "puzzle" di indizi oggettivi che pian piano sta formando "un'immagine". Certo è possibile che qualche tassello sia fuori luogo in questa "immagine", ma per poterlo stabilire con precisione ognuno di questi deve essere esaminato attentamente, uno ad uno.
Marco Pinna
Unë nuk besoj se në Sardenja të lashtë, atje ishte një gjuhë e shkruar, por nëse ka pasur, ai ishte ilir, por vitin e ardhshëm unë shpresoj që të them diçka të re
RispondiEliminaGëzuar vitin e ri
ILIR KAPAJ
Io non credo che nella Sardegna antica, vi fosse una lingua scritta, ma se c'era, era illirica, comunque l'anno prossimo spero di poter dire qualcosa di nuovo
RispondiEliminaBuon anno
non sarebbe meglio scrivere in italiano?
anonimo traduttore
PS Avviso a chi scrive in cinese o in arabo che non lo so tradurre!
ma che bravo, sa anche l'albanese!
RispondiEliminaOgnuno coltiva legittimamente le proprie convinzioni. Il confronto e il dialogo possono favorire lo sviluppo e l'approfondimento della conoscenza ed anche il reciproco scambio di esperienze.
RispondiEliminaLo sforzo comune deve essere quello di mantenere confronto e dialogo al di "quà" del limite dell'accettabilità.
Cun saludi
Marco Pinna
Per premere dove fa male.
RispondiElimina"La posta in gioco" , anch'io la vedo enorme, e deve essere appunto
l'enormità del "reperto sardegna",
e non solo le diverse scoperte prese separatamente, ad incutere
timore. E tutti i poteri,ovvunque, fanno la stessa cosa; quando si ha i mezzi del dominio, li si utilizza. Silenzio, negazione, denigrazione,confusione...Ma è altrettanto la confessione di ciò che si sospetava; vogliono nascondere. Nascondere quello che sta venendo fuori; una Sardegna protagonista.
Deve essere l'enormità del possibile a fare sparire i reperti
chiavi, come la scritta monumentale
di Tharros, che riportava una dicitura mai usata a Tiro, secondo
M.G Amadasi Guzzo. E si, un paio
di motivi per ignorare tutto c'è.
Danieli Perra
...............vogliono nascondere. Nascondere quello che sta venendo fuori; una Sardegna protagonista.
RispondiEliminaDeve essere l'enormità del possibile a fare sparire i reperti
chiavi, come la scritta monumentale
di Tharros, che riportava una dicitura mai usata a Tiro, secondo
M.G Amadasi Guzzo. E si, un paio
di motivi per ignorare tutto c'è..................
Vogliono chi? Si faccia vedere da un analista molto bravo in manie di persecuzione e in vittimismo atavico e spieghi a se stesso perché ha buoni motivi per ignorare che i "reperti chiavi" sono tutti al loro posto. Li inserisca nella serratura del buon senso.
Chi si pecca mali s'intendi....
A l'anonimo,
RispondiEliminaMa Lei la segue la discussione? è
stipendiato per imperversare, o
agisce per servitù volontaria?
Non vede che Lei illustra bene bene
quello che dicevo; negazione, confusione...e anche denigramento.
D.Perra
segue,
RispondiEliminaE più generalmente,
c'è anche la possibilità che si tratti di allevamento ad hoc,di
tipo pavloviano. Quando sentono
parole come: archeologia, reperto,
scrittura...scattano.
D.P
La negazione e la confusiuone la fa chi dice che quell'iscrizione è negata..ma da chi?
RispondiEliminaQuell'iscrizione è dove deve stare, se siete voi a non conoscerla, non applicate la vostra ignoranza ad altri. Se avete scoperto che quell'iscrizione rende Grande la Sardegna, fate mea culpa perché viene siete resi conto solo oggi. Oppure cosa bisognava fare? Scrivere che la Sardegna è er mejo de tutto il mondo? Chi deve conoscere il primato della Sardegna rispetto a quell'iscrizione lo sa già da tempo. Voi lo scoprite adesso e dite pure che c'è chi nega e confonde.... Ecco, la gente come lei, per l'appunto. Esce oggi dall'uovo e scoipre che esistono le galline, e magari dà dell'imbecille a chi non inneggia alle uova che escono dalla gallina. Studiateli bene entrambi, così eviterete a tutti di fare NEGAZIONI E CONFUSIONE, per l'appunto.
E si può immaginare quanto consideri il "suo" un imperversare, nella peggiore accezione del termine.
Ci sono sempre le sette misteriche se qualcuno non accetta di venir contraddetto di fronte a una marea di c.....ate.
RispondiEliminaLì non imperversa davvero nessuno, così tra nazionalismo e fantarcheologia vi darete man forte a vicenda senza nessuno che vi faccia vedere quanto siete ignoranti e ridicoli, come molti dei discorsi che si leggono.
Sa, l'estero-filia gioca brutti scherzi. Se riprende a scrivere in francese forse qualcuno le crederà di più, che solo in Francia c'è la gente sveglia...Qua siamo tutti pastori e agricoltori, mica come Monsieur Lariade!
RispondiEliminaMa Lei c'è l'ha proprio con la Francia, non so cosa Le sarà capitato qui, ma certamente deve essere stato una brutta sperienza, per serbare un così tenace rancore.
RispondiEliminaPoi, non credo che Lei sia un pastore o un agricoltore, i miei
nonni lo erano. Non agivano e non parlavano come Lei. Se ho sbagliato
mi dica dove, prenda parte a la discussione. O non è il suo compito?
D.P
Siamo alle solite ....."Don Ximene parla a voce bassa come in confessione: - tu sai cosa penso dei sardi: tonti e armati l'uno contro l'altro come granchi in una cesta ......" (Apologo del giudice bandito - Sergio Atzeni).
RispondiEliminaSuvvia, dialogare si può ..., si deve!
Marco Pinna
.....''Ma Lei c'è l'ha proprio con la Francia, non so cosa Le sarà capitato qui, ma certamente deve essere stato una brutta sperienza, per serbare un così tenace rancore...'' Forse quell’ anonimo dovrebbe chiedersi anche cosa c’entra apostrofare i ''nuragici'' per ''torreani'', se non l’intento stolto e disgustoso di cercare di dividere una storia unitaria; o forse il ''Brocciu'' della Corsica (D.O.P. In Francia) è diversissimo dal nostro ''Brotzu'', o forse ancora – all’epoca - a Filitosa (patrimonio mondiale dell’ UNESCO per la Francia) parlavano una lingua diversa da Arzachena ?.... Ghjinnagghju
RispondiEliminaRingrazio di cuore Gianfranco Pintore per aver citato mio padre Gianni Atzori e le sue ricerche in nel suo post.
RispondiEliminaUna cosa mi sorprende in questo vivace ed interessante dibattito da lui lanciato.La pervicacia con la quale "l'archeologia ufficiale" si ostina a negare (in tutte le sedi) la sola possibilità di esistenza della scrittura nuragica.Appare questa una sorta di difesa all'ultimo sangue di un regime in via di lento ma inesorabile dissolvimento.
Un pregiudizio arroccato a difendere non si capisce bene cosa o quali posizioni.
Ma scusate quale sarebbe lo scandalo se anche la civiltà nuragica avesse avuto una scrittura?
Un dibattito che invece di essere basato sul confronto e sul rispetto reciproco da parte di alcuni in molti commenti, scade addirittura all'insulto personale.
Se ci sono tesi differenti, si confrontano in maniera civile.Se ci sono, come ci sono, abbondanti ritrovamenti che attestano l'esistenza della scrittura nuragica discute di questo, nel merito.
Aggiungo anche una cosa di cui sono stato testimone personale riguardante le arcinote tavolette di Tzricottu.Una cosa che aveva ferito particolarmente mio padre e che ancora oggi ho sullo stomaco.Archeologi noti infatti pubblicamente a suo tempo e ancora oggi, hanno palesemente parlato di "falso" e addirittura in maniera velata ma chiara, avevano lanciato il sospetto che proprio mio padre potesse essere dietro la realizzazione di queste tavolette.Tutto questo usando strumentalmente come "prova" il fatto che mio padre è stato anche un valido artigiano.Chi lo ha conosciuto ricorda bene la sua abilità nella lavorazione del corallo, pietre dure, ceramica,osso, legno ecc.
Ebbene quello che mi preme oggi ribadire, proprio da testimone oculare di quegli anni, che queste accuse sono state e sono davvero ridicole e infondate. Coloro che le hanno lanciate dovrebbero solo vergognarsi.
Le tavolette sono reali e mio padre ha avuto solo un meritoin questa vicenda (del quale oggi forse sarebbe pentito) quello di convincere in tutte le maniere colui il quale le aveva ritrovate a consegnarle alla Soprintendenza nel pieno rispetto della legalità e verità.
Ma la realtà dimostra evidentemente che altri non avevano e hanno altrettanto rispetto.
Andrea Atzori
Caro Andrea, potrei esser sospettato di sentimenti privati in luogo pubblico, ma l'affetto che portavo a tuo padre e mio amico di tante battaglie mi consente di consigliarti: "Lascia perdere, Andre'". Io ho ancora sul caminetto un rettangolo di pietra grigia di Fordongianus con un ballo tondo scolpito da Gianni a basso rilievo, che a me ricorda quello della formella di Santo Lussorio proprio a Fordongianus.
RispondiEliminaDi tanto in tanto, pees a fogu, me lo guardo e sussurrando a un amico che non c'è gli dico quel che consiglio a te: "Lasciali stare, è solo stizza, confessione di un fallimento".
No Andrea, il merito di tuo padre è ancora più grande, è grandissimo. Quello di aver convinto una modestissima persona come me ad andare avanti, ad aver coraggio, a pubblicare un libro di 'eresie' che, nel solco delle scoperte eretiche di 'Omines' (cioè della scoperta della tipologia della scrittura nuragica e non solo della scrittura in sè), avrebbe trovato delle opposizioni durissime, ivi compresa la più letale: il silenzio. Ma anche il discredito. Tanto è vero che, non sapendo come contrastarmi, hanno continuato con il fango: se tuo padre era un falsario l'amico Gigi Sanna era un ...'certificatore di oggetti falsi'. Lo sai che ci hanno riprovato, con l'accusa calunniosa? 'Chi ha continuato?' mi chiederai. Lo sai, gli stessi che hanno cercato di lordare una persona grandissima e degna di ogni rispetto com'era tuo padre. Che mondo schifoso! Ma hanno perso, Andrea! Hanno perso in virtù di quel coraggio e di quella determinazione che mi ha infuso il 'maestro' di vita Gianni Atzori.
RispondiEliminaCiao Gigi,
RispondiEliminabe sono convinto anch'io come te che oramai sono rimasti soli come quel soldato giapponese che continuava a combattere anche a guerra terminata.
Podera !
Caro Andrea: una domanda. Cosa bisogna fare perchè non sparino più agli uccelli? Anche per il loro bene,bisogna occupare l'isola 'manu militari'? C'è bisogno di una insurrezione popolare? Forse ha ragione Gianfranco Pintore. A questo punto la questione non è più culturale: è politica.
RispondiEliminaNon c'e' nessuno scandalo infatti sulla scrittura nuragica. Ma semplicemente questa non esiste, quindi non c'e' neanche da porsi il problema. Non scambiate il silenzio dell'archeologia ufficiale per un rifiuto ideologico. L'intera questione e pesantemente infondata, per cui continuate a pensare ad oscurantismo, per voi che ne siete i promotori e' l'unico modo per tenere ancora viva l'attenzione. In un blog.
RispondiEliminaCiao, 'giapponesu'. Spara spara a is pilloneddus!
RispondiEliminaGiorgio Cannas
Già sei una vita sparando ai piccioni tu! e ora anche ai mulini a vento.
RispondiEliminaBravo Don Chisciotte..o forse sarebbe più opportuno chiamarla Sancho Panza.
Come si potrebbe ignorare qualcosa che non esiste in realtà? Sarebbe come ignorare Topolino, certo che esiste, ma solo nella fantasia di Walt Disney e a furia di vederlo anche nella nostra...come la scrittura nuragica...
RispondiElimina