Ci voleva un comandante della Finanza continenale con i suoi comunicati in sardo e il rilievo dato alla notizia dal TG5 perché La Nuova Sardegna dedicasse una intera pagina alla lingua sarda. Non è la prima volta che sui giornali sardi notizie che riguardano la nostra identità approdano dopo aver seguito strade oscure e misteriore. Il capolavoro di Salvatore Satta, “Il giorno del giudizio”, ignorato per mesi dopo la sua uscita, vi ebbe udienza solo dopo che in Italia ne aveva parlato entusiasticamente il settimanale “Panorama”. Che ci vogliamo fare? È così. E allora, non resta che salutare con un “urrà” l'avvenimento e augurarsi che per parlare ancora così diffusamente di sardo non tocchi attendere un messaggio in sardo di Ban Ki-moon.
Sono troppo contento per dare molto peso alle lezioni di sardo date dal cronista (“todos linguistas” anche chi non pratica la lingua) che eccepisce: Come si fa ad accettare, in un altro comunicato stampa, che “sa machina fiat unu videopoker, aparechiadura proibida in logos abertos a su pubblicu?”. Un uso perfetto della lingua amministrativa della Regione, la Lsc, invece. E, qualche riga più sotto, si scandalizza: non occorre commentare neanche quel «saludi e trigu» (invece di «saludu e trigu») che accompagna il Fortza Paris con cui il colonnello «Domu de deu» chiude i comunicati stampa delle Fiamme Gialle di Sassari.
Naturalmente, né c'è bisogno di dirlo, il colonnello continentale ha ragione, il giornalista sardo torto. Il primo sa che differenza c'è fra “salve, salute” e “saluto”. Meno comprensibili, visto chi li muove, i rilievi fatti da Manlio Brigaglia. Questo in particolare: “Il comunicato d’agenzia parla solo della varietà logudorese. E a noi galluresi questo ci lascia un groppo nella gola”. Poco comprensibile, caro Brigaglia, perché il testo non è in logudorese ma in Lsc, la lingua amministrativa della Regione, adottata con una delibera dal governo regionale. Sarebbe stato stupefacente se il colonnello Casadidio, in presenza di una lingua codificata dalla Regione, sia pure solo in uscita dalle istituzioni, se ne fosse infischiato.
La Lsc, come si sa, è norma destinata alla lingua sarda, quella identificata dalla legge dello Stato 482. Il gallurese è un'altra lingua e, fossi in Manlio Brigaglia, cercherei di convincere l'omologo olbiese del colonnello Casadidio, se c'è, a fare lo stesso: scrivere comunicati stampa in gallurese. Ne godrebbero non solo i galluresi ma anche tutti li saldi.
Da segnalare anche, nella pagina della Nuova, gli interventi di Diego Corraine e di Nicola Tanda, come sempre perfetti nel loro rigore.
PS – Un caro amico, giornalista nella Nuova, è adombrato per le critiche che, dice, rivolgo di tanto in tanto al suo giornale per la disattenzione usata nei confronti della lingua sarda. Il fatto è che si critica ciò che c'è, per insufficiente e a volte approssimativo che sia. Non si può criticare l'inesistente dell'altro grande quotidiano sardo, L'Unione, che di lingua sarda non parla mai, quasi avesse messo un filtro che respinge automaticamente l'espressione “lingua sarda”. Per fortuna, sia pure con troppe limitazioni, che c'è il giornale del mio amico: di tanto in tanto fa sentire non alieni i sardoparlanti.
Visto che il direttore di Sardies sono io... mi preme dire una cosa importante: solo paolo vacca dell'ansa si è preso la briga di chiamarmi e parlare con me dell'iniziativa! Gli altri giornali si sono limitati a scopiazzare il lancio dell'Ansa! Se mi avessero interpellato avrebbero scoperto che la Guardia di Finanza non pubblica comunicati in sardo, ma fa la rassegna stampa in sardo! Che è una cosa ben diversa. Cmq, mi rendo conto che la notizia è che una istituzione dello Stato parla in sardo. Questo ci interessa. E che l'iniziativa l'ha presa un continentale. Onore a Casadidio. Ma da mesi pubblichiamo sul nostro sito in sardo anche i comunicati dei Carabinieri, della Polizia e del Comune di Sassari! Ma anche della Brigata Sassari, che da mesi conosce l'iniziativa.
RispondiEliminaMi fermo qui. Dico solo che la scelta di applicare la Lsc è stata nostra e solo nostra.
saruddu e triggu
(in sassarese, stavolta)
Làstima chi sos giornales sardos non publichent cosa in sardu. O chi cando lu faghent siat petzi in manera crìtica, mortifichende onni tentativu de movimentos, de guvernu regionale, de ampilare sos logos de impreu ufitziale.
RispondiEliminaSi carchi borta in prus l'aerent fatu e carchi giornale, nessi carchi borta l'aeret fatu, nde fiant balanzadu, a banda de sa gente, finas issos. Ca aiant tentu finas sos amigos de sa limba a costazu insoro. Ma deo chi so petzi allenadore de calcio, linguista, assazadore de binos, arrustidore de petza de porcheddu, sartu, cantadore e ginecòlogu, non m'apo galu pigadu sa làurea in giornalismu isportivu. Cussu estremu, chi istrinat adrenalina a chilos cando si tratat de si ghetare a curru giosso pro andare contra a sos sardos matessi. e duncas custa lògica perversa non la cumprendo. Ma bi depo resessire.
@ Luca Foddai
RispondiEliminaLuca istimadu, eo sigo su giassu tuo dae cando mi so sapidu chi esistit e mi so postu in mente de lu singiulare a sos de custu blog. B'at giai unu link in sos dedicados a sa limba sarda. Ma non bastat a bos torrare onore pro su traballu chi faghides.
Su fatu istat, giassos che a sos nostros sunt fìgios burdos de su deus de s'informatzione, mancari minores non siant. Nemos, a su chi isco, at fatu un'artìculu comente si tocat de Sardies e dae custu blog unu giornale nch'at tiradu una fotografia sena mancu lu numenare.
Eo penso chi, pro segare su cordone sanitàriu chi inghiriat sa limba sarda e non petzi a issa, bi cheret una retza de totu sos giassos chi de limba, de cultura, de literadura sarda s'òcupant. Comente chi siat una rasinna die cun die de su chi tue, àteros e eo publicamus. Ite nde naras?
@ Antonimaria
RispondiEliminaEris sero in Oniai, arresenende de literadura e de limba sarda, tue, eo e su pùblicu nos semus abigiados ite dannu at fatu sa mala informatzione. Ma finas comente, informende sa gente in manera deghida, totu sas tropeas postas dae sa mala informatzione s'isorvent che lentore a su sole.
Gentilissimo Zuanne Frantziscu, grazie per tutto l'interesse che ci ha riservato. Ne siamo onorati. Abbiamo iniziato questa avventura da qualche mese e solo adesso cominciamo ad avere un po' di
RispondiEliminavisibilità, seppur grazie a una notizia inesatta. Il fatto che di certi argomenti si scriva in sardo suscita ancora un po' di stupore, ma lentamente la gente inizia ad abituarsi. Unisco ai saluti i complimenti per il suo sito.
Luca Foddai
Complimenti a Foddai per la sua iniziativa.
RispondiEliminaSul fatto che la finanza avrebbe dovuto usare la LSC (in realtà da quello che ho capito la finanza ha solo ripreso l'agenzia in sardo di Sardies) non sono d'accordo.
La delibera LSC parla di documenti in uscita della RAS.
Le mie conclusioni sono che quello che serve per arrivare ad un bilinguismo non sono i colpi di mano legislativi e le loro evntuali applicazioni, ma iniziative come quelle di Sardies.
Lutzianu Porcu
non ho niente contro la LSC
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RispondiEliminaNon capisco perché abbiate eliminato il mio post. Pubblicate forse solo quello che piace a voi? Non è proprio il massimo della correttezza.
RispondiEliminaMassimiliano Pettorossi
@ Pettorossi
RispondiEliminaSe ha voglia di sviluppare un pensiero compiuto ed articolato e non limitarsi a battutine, è benvenuto.
Io non ho fatto nessuna battuta, ho soltanto detto che a mio avviso il sito "Sardies" usa un sardo che è poco più di un italiano sardizzato e che conosco chi sa fare molto meglio (e che posso nominare), tutto lì.
RispondiEliminaProf. Massimiliano Pettorossi