di Diegu Asproni
Quando Antonella Riem Natale, preside della facoltà di lingue e letterature straniere dell’Università di Udine, ai primi di luglio mi invitò a presentare i miei dipinti e il mio documentario Sa terra e su chelu alla Conferenza Internazionale Id-Entities del 9-10-11 novembre, provai un sentimento di gioia grande perché il mio lavoro veniva così chiaramente valorizzato.
Sentivo anche l’onore e la responsabilità di rappresentare culturalmente la Sardegna in un luogo dove avrei incontrato artisti Friulani, Turchi, Cheyenne, Siciliani, Aborigeni Australiani.
Pensai subito a Tomasella Calvisi che con le sue voci e suoni aveva curato in modo egregio la colonna sonora di Sa terra e su chelu; così eravamo in due a con-dividere questo onore portando in Friuli tradizione e creatività.
A settembre misi da parte affreschi, encausti e disegni. Poi selezionai i colori che avevo raccolto negli ultimi tre anni: le ocre gialle degli altopiani, le terre rosse delle pianure, i verdi del Logudoro, le ematiti delle zone minerarie, i neri delle isole. Il 25 settembre con l’aiuto degli amici minatori avevo trovato il bianco...
Nella foto: Djalu Gurruwiwi con Diego Asproni
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