Nel forum di iRS, Michela Murgia continua la sua battaglia contro la lingua sarda. Questa volta la camuffa con un attacco becero a Su Comitadu de sa limba sarda, prendendo come spunto un piccolo e disinformato articolo di giornale, uscito l'indomani di una conferenza stampa dello stesso Comitadu. Si può naturalmente criticare, ci mancherebbe altro, il suo operato e le sue proposte, purché si abbia l'onestà di informarsi su queste e su quello.
Non era difficile farlo: le proposte sono pubblicate in questo blog e nella pagina dei 1835 (ad oggi) membri del Comitadu che chiunque può consultare in Facebook. Lei ha preferito abbeverarsi a un trafiletto di un giornale tanto incompleto e approssimativo da aver scambiato (tanto per dirne una) il componente del Comitato Francesco Casula col il “professore universitario Francesco Cesare Casula”. E così, la nostra si scaglia contro un simulacro di proposte e non esercita il suo legittimo diritto di critica delle proposte reali.
Che cosa sproloqui la Murgia (purtroppo presa sul serio da altri interlocutori del forum) lo si può vedere accedendo a quel sito che iRS mette a disposizione. Qui presento solo un paio di perle...
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"ho già detto altrove che se fossimo indipendenti non me ne importerebbe assolutamente niente di parlare tutti l'italiano, o il sardo, o il sanscrito"
RispondiEliminaIn custu cummentu ddoi est totu sa politica linguistica de Chelledda Murgia e, forsis, de s'iRS.
Custa femina non cumprendit-o non bolit cumprendi-ca s'indipendentzia politica non podit esisti chentza indipendentzia curturali e economica.
Bastat a castiai su chi est sutzediu in Africa candu cussus paisus si funt "liberaus de su colonialismu".
E custu spiegat puru comenti mai s'iRS non acrarat mai comenti iant a podi fai a arribbai a su 51% de is sardus: su chi serbit po lompi in manera democratica e non-violenta a una Sardinnia politicamenti indipendenti.
Non acrarant mai comenti iant a podi formai e fai cresci una classi dirigenti-non sceti fata de politicus, ma de totu sa genti chi tenit responsabbilidadis in sa sotziedadi-chi iat a depi mandai a innantis custa Sardinnia indipendenti.
Tenint un'idea "taumaturgica" de s'indipendentzia: insomma, funt comenti femus nois in su '68.
"S'unica cosa chi contat est a piogai su poderi politicu, s'atru at a arribbai a solu!"
Nosu non seus arribbaus a nisciunu logu e aici e totu ant a fai issus.
Sa politica non est a "bolli" una cosa, ma a sciri puru comenti nci podis arribbai.
E Chelledda Murgia non scit ni-mancu aundi tocat a incumentzai.
Po custu deu, mancai genti meda de s'iRS siat amiga mia personali, seu fridu cara a sa politica issoru.
S'indipendentzia chi bolint issus a mei non mi interessat.
Deu bollu s'indipendentzia curturali e economica de sa Sardinnia.
Po stai mellus, non po ponni un'atru grupu de poderi a cumandai.
E non cumprendu ni-mancu cali iat a podi essi sa diferentzia tra "indipendentzia" e "autonomia bera" in una Sardinnia chi bolat abarrai una regioni de Europa.
Po s'atru, seus torra a su propriu puntu: "tutti commissari tecnici della nazionale"!
Soprattutto quelli che non hanno nemmeno mai visto una partita di calcio.
Ita tristura!
Trovo indecorose le critiche al Comitato: In Sardegna abbiamo migliaia di lavoratori non soddisfatti di fare i camerieri....ma qualcuno lo deve pur fare. Alla stessa stregua, non si capisce per quale motivo dei docenti precari (ai quali per anni la politica italiana ha promesso il posto fisso per l'eternità) non debbano accedere a dei corsi di formazione per la Lingua Sarda (con le risorse individuate) e debbano fare gli schizzinosi sul posto di lavoro. Ma sopra questo pesa anche il concetto astruso del non-nazionalismo nel quale magari la Lingua non viene considerata un patrimonio del territorio. O magari sì, ma la si demanda sempre ai posteri e a non meglio precisate "riforme della scuola" che nessuno farà mai perché l'indipendentismo non riesce a governare. I fatti sono che oggi ci sono risorse e si può lavorare politicamente per arrivare a quell'obiettivo stabilizzando anche un comparto del Pubblico Impiego come questa fascia di docenti. Perché sputarci sopra? In Sardegna abbiamo bisogno di tutelare e divulgare concretamente la Lingua Sarda, se a dei docenti non interesserebbe accedere alla formazione di base per poter gestire il progetto di un biennio, se ne vadano a spasso e magari lascino il posto a chi ha bisogno di lavorare e non ha alcuna riserva nel veicolare la propria Lingua territoriale. Anche quella sarebbe una forma di auto-colonialismo. Degli indipendentisti dovrebbero invece stimolare il dibattito dei precari proprio all'assorbimento di una idea come quella del Comitato. Invece si preferisce fare teologia, prospettare il Paradiso terrestre che non ci sarà mai e nel frattempo parlare di "tutela dei precari" nel più classico stile conformista oggi in voga presso tutta la politica ITALIANA. - Bomboi Adriano
RispondiEliminaGentile Gianfranco,
RispondiEliminaferme restando le mie posizioni sulla lingua e sulla proposta del comitadu che ho criticato, mi permetto, per puro amore di verità, di smentire una cosa scorretta da lei riportata qui:
"Nel suo sito, diverse volte, lei che si dice indipendentista ha messo in piazza il suo pensiero a proposito. Intanto imponendo ai suoi interlocutori di scrivere in italiano e, comunque, di tradurre in questa lingua gli articoli in sardo. Anche io ho dovuto farlo, dopo che, sua sponte, aveva tradotto in italiano un mio articolo. L'ho dovuto fare perché, sulla base della sua traduzione chiunque mi avrebbe potuto accusare di vilipendio della lingua italiana."
Nel mio sito fortunatamente scrivo io sola e non devo imporre codici a nessuno, ma credo che lei si riferisse al portale collettivo Corona de Logu, che però sa bene non essere il MIO sito, perché nella mail con cui lei e tutti gli altri sono stati invitati a scriverci era più che chiaramente illustrata.
La cosa che lei riporta come una mia imposizione dell'italiano a tutti fu invece una semplice richiesta, non solo mia e più volte ripetuta, di scrivere in una lingua che fosse comprensibile a tutti gli utenti del sito, sia lettori che altri scriventi, o al peggio che i messaggi in sardo fossero tradotti o sintetizzati in italiano per quanti non erano sardi né sardo parlanti. La stessa richiesta che sarebbe stata fatta a chi, pur parlando correttamente l'italiano, fosse venuto su quel sito a scrivere in inglese o in francese.
Lei - che persino questo articolo lo ha scritto tranquillamente in italiano - in quel sito fece invece un sacco di resistenza a scrivere in altra lingua che in sardo, costringendomi a inserire una traduzione di quello che scriveva per venire incontro alle molte richieste di comprensione di chi leggeva, e che privatamente le segnalai. Per carità, una ben povera traduzione, io non padroneggio certo il sardo come lei, ma non sarebbe nemmeno stato necessario che investissi il poco tempo che ho per provare a farla, se ci fosse stata la cortesia di esprimersi in una lingua compresa da tutti, come era stato più volte gentilmente domandato.
Vendere una mancanza di disponibilità propria come un'arroganza mia è scorretto, al di là delle differenti posizioni sul merito del discorso lingua.
Cordialmente
Michela Murgia
Ops, ha ragione. Il sito non è suo, lei ci scrive e ha invitato me ed altri a scrivere. Il resto peggiora la mia sensazione.
RispondiEliminaCon immutata cordialità
Gratzie Gianfrà pro s'interventu tuo, fintzas si pesso chi sos tonos sun azicu artos e de badas.
RispondiElimina--------
Zustu pro essere pretzisos, ammento a totus sos chi intrant a inoche a iscrivere o leghere, ativistas, simpatizantes, sustenidores chi iRS at unu progetu de politica linguistica pro sa Sardigna e at unu Tzentru de Elabortatzione supra sa materia ube bi traballant pessones cumpetentes e ube su traballu est semper sichinde.
Amento puru chi sas propostas fatas dae iRS, belle chi Gianfranco si nd'est irmenticau, pro sas eletziones regionales bi sun in totube e ammento puru chi iRS est istau s'unicu movimentu indipendentista chi at dau a sa zente programmas in duas limbas: sardu e italicu.
Ammento puru chi su tzentru de elaboratzione de sa limba natzionale est apertu a totus, fintzas a sos chi non sun de iRS, bastet chi apan propostas interessantes de fachere.
Ammento puru chi paritzos ativistas e simpatizantes an partetzipau a sos addobios de formatzione interna supra su tema de sa limba sarda e chi ateros meda l'an a fachere fintzas grassias a s'azudu de docentes chi fachen parte de su comitadu pro sa limba sarda.
Bos poto fintzas antitzipare chi luego amus a iscrivere a su comitadu in manera ufitziale supra sas cuestiones tratadas.
Semus sicuros chi in Sardigna petzi Michela Murgia apat cherfiu cumprendere male cussas pacas rigas de su giornale? O no est chi cussu si cheriat fachere cumprendere dae banda de sos giornalistas o de chie mandat sa comunicatzione?
At fatu bene Michela a pretzisare chi no aiat letu totu sas pinnicas de sa proposta de u comitadu e at fatu bene a torrare in surcu chin cust'interventu, abbarrat peroe sa duda supra su messagiu chi podet essere colau: precari - sardu.
Chin salude
Bobore Bussa
Signor Pintore, trovo semplicemente sbagliato il modo in cui Lei ha impostato l'articolo. Trovo sbagliato l'etichettare come nemico della lingua sarda chi su di essa ha un'opinione diversa; trovo verbalmente violento dire che "la Murgia ha in odio ció che non conosce" ed altre espressioni sprezzanti che fanno intravvedere un odio personale verso chi non la pensa allo stesso modo; trovo anche ridicolo il fatto che Lei imputi alla Murgia una "malafede" irrecuperabile perché avrebbe travisato le intenzioni del comitato, mentre il suo vistoso errore nel considerare "Corona de Logu" come il sito della Murgia le è stato fatto notare con la massima tranquillitá, senza imputarle una qualsivoglia malafede, giusto per far vedere chi parla mosso da odio e chi no.
RispondiEliminaInvito poi tutti, a partire da Bomboi che lo fa abitualmente (per cui fatico a riconoscergli la buona fede) per finire con Bolognesi che credo semplicemente abbia frainteso passando dal sig. Pintore che invece sembra averlo capito, ma non so se e quanto volutamente non lo separi con maggior chiarezza, a NON CONFONDERE quanto scritto nel forum con la posizione di iRS su determinati argomenti. Per quelli ci sono i TzdE (centri di eleborazione) ed i comunicati ufficiali del movimento che vengono pubblicati sul sito, non sul forum (che è uno spazio in cui si confrontano le opinioni e dove uno puó anche sparare cazzate, ma non per questo le si deve attribuire al movimento). La posizione ufficiale del movimento sulla lingua la potete trovare seguendo questo link
http://www.irs.sr/domo/Article.aspx?c=46&s=70&a=1273
Criticate nel merito questa proposta se volete (soprattutto Bolognesi), ma le cose scritte sul forum sono opinioni personali. Ci sono errori, sviste, cazzate e tanto altro, ma se volete criticare criticate la persona che le scrive in quanto persona, non in quanto indipendentista sostenitore, ospite o membro del movimento.
P.S. trovo sbagliata l'ipotesi di insegnare l'inglese o qualsiasi lingua in sardo, cosí come è aberrante il fatto che ora le si insegnino in italiano. L'inglese si insegna in inglese parteno da piccoli... piano, aiutandosi con immagini e con qualche parola nella lingua che il bambino capisce.
Rettifico: non posizione ufficiale, ma proposta. MA, per quanto riguarda la posizione del movimento, vale piú questo dell'opinione della Murgia (sotto al cui nome è scritto "ospite", come pure sotto al mio).
RispondiEliminaCraru Bobo', chi no est iRS in arresonu, ma bene as fatu a sinzulare sas cosas chi faghides pro sa limba. Penso chi su Comitadu, cando cherides, at arresonare cun praghere meda de unu caminu comunu.
RispondiEliminaIl ditino alzato da Daniele per dirmi che ho sbagliato nell'impostare l'articolo è perdonato a patto che egli non invochi per me la corte marziale per aver scritto che Corona de Logu è il sito di Michela Murgia.
Per il resto, prendo atto che è d'accordo con lei. Io no. Qual è il problema? Tanto più che io ho polemizzato con Michela non con l'iRS, cosa che, però, nessuno mi potrebbe impedire di fare se lo ritenessi giusto.
O Danieli,
RispondiEliminabollu nai una cosa sceti-tanti po si cumprendi: deu a Chelledda Murgia non dda connosciu. Duncas mai dd'emu a podi criticai po cosa chi non siat de "contenuto" de su chi at scritu. Potzu aciungi ca, a su mancu po si chi potzu giudicai de sa fotografia-est una bella femina: "più bella che intelligente"?.
Citazione d'obbligo in questi giorni: non emu a essi deu, chi lassamu perdi una batuta!
E su chi apu scritu de s'iRS-forsis sballiendi-ddu pensu de annus.
Questa è bella! E cosa le farebbe pensare che io sia d'accordo con la Murgia? E su che cosa sarei d'Accordo con lei? E dove avrei detto di essere d'accordo con lei?
RispondiEliminaOppure il semplice non averla etichettata come "nemica della lingua sarda" sancisce automaticamente il fatto che io concordi con lei?
Nessuno ha invocato la corte marziale per il suo errore (che l'hanno anche portata ad imputare alla Murgia pratiche censorie inesistenti), glielo si è semplicemente fatto notare. La pratica di invocare la corte marziale per chi esprime opinioni diverse (sulla lingua) o magari commette errori nel criticare le iniziative del comitato è molto piú vicina al suo di atteggiamento che al mio.
Michela Murgia ha pubblicato questo post nel forum di Irs:
RispondiElimina"Purtroppo non è questione di Kelledda.
E' questione che l'articolo riporta dei virgolettati molto chiari, e io purtroppo non ho il tempo di andare ogni santa volta a verificare se quelle cose sono state dette o no, come immagino la maggior parte di noi.
Tuttavia, se le mie considerazioni sull'inopportunità di abbinare la lotta dei precari a quella per il sardo a scuola sono state indotte da informazioni sbagliate, a differenza di quello che crede Gianfranco Pintore io non ho il minimo problema a rettificarle. Non ho nessuna preclusione verso l'insegnamento scolastico del sardo."
Una precisazione che le fa onore, anche perché non è consueto di questi tempi riconoscere lealmente un errore.
Quanto alle citazioni fra virgolette, riportate nel mio articolo. assicuro Michela che sono autenticamente farina del suo sacco.
Gianfranco, i virgolettati a cui mi riferivo non sono i miei, sono quelli dell'articolo di giornale che ha dato il via alla discussione sul forum di iRS.
RispondiEliminaNon vado e non andrei a discutere sul forum di iRS di cose scritte qui che riguardano me, a quelle mi pare di aver risposto qui.
Ma siete così presi dall'addebitarmi una guerra contro IRS che avete scambiato la mia osservazione in quest'argomento per una critica al movimento: Non l'ho neppure citato Addis. Ho letto anchio le dichiarazioni di membri e simpatizzanti vari di IRS in quel forum e non le ho condivise, ma non ho detto che IRS è contro la divulgazione della Lingua Sarda. Stavo contestando le singole posizioni, ad esempio ho dei dubbi sull'intervento di Luca Filice il quale conclude con: "...come una sarà la nazione a scegliere la lingua che vorrà parlare, una volta che si sentirà nazione e chiederà come tale la sua sovranità." E' una bella frase, ma in termini di progettualità indipendentista che significa? E poi solo una lingua fa una Nazione? Chiediamolo agli Svizzeri o persino agli Irlandesi il cui idioma diffuso non è propriamente il loro. E come può una Nazione sviluppare coscienza di se nel momento in cui nessuno fa riforme in tal senso? La pianta cresce se piove o se la si innaffia. Sostenere che sarà il Popolo a decidere che fare (quando questo popolo in realtà non ha gli strumenti cognitivi per farlo) è solo un elegante sistema per lasciare tutto com'è. Noi sappiamo parlare perché da piccoli in nostri genitori ci hanno insegnato a farlo, alla nostra Nazione nessuno sta insegnando la sua Lingua (che in passato era di Stato) e nessuno sta insegnando la sua storia (e ne abbiamo da vendere). Quindi come possiamo pretendere che chi non ha identità sviluppi coscienza di se? Nel mondo della filosofia può anche essere un bel pensiero, nel mondo reale per essere cittadini serve una carta d'identità. - Bomboi Adriano
RispondiEliminaMaura M ha scritto:
RispondiEliminaFuoco amico, malafede, odio?? Quando parliamo di lingua sarda alziamo sempre i toni in modo da diventare una caricatura di noi stessi. Altre volte ho ammirato l’equilibrio e il garbo del tenutario del blog, ma qui non riesco bene a spiegarmi il motivo di questo climax ascendente di complimenti e galanterie rivolte a Michela M. (che c’entri anche un po’ di femminismo? A quello militante di Bolognesi e di Pillonca eravamo già abituati). La Murgia peraltro non è certo una nemica della lingua sarda e dice di non essere contraria all’insegnamento del sardo.
Anyway, a leggere certi strafalcioni (tipo anno senza h) a me vien voglia di tornare a militare da una parte, quella dell'ortografia italiana.
No apo leziu sa discussione in su situ de iRS, d'apo a faér. Dia narrer però chi a sa Limba sarda, comente a s'Istoria sarda, ispettat de intrare in iscola cun totu sos onores de s'intrada principale non de una laterale. Si Kelledda Murgia cheriat narrer custu, jeo puru dia essere de accordu cun issa, nessi po custu. Sa limba sarda depet entrare in iscola precarios o non precarios, ca est importante po su tempus benidore de sa Sardigna intrea. Po como, sas difficultades de ammaniare progettos chi servint a imparare sa limba sarda sunt malas a superare.
RispondiEliminaDuncas non nos-i brighemus comente cuddos frades chi cheriant occhire su procu, ma su procu fuit ancora de ingrassare.
@Piero Atzori
RispondiEliminaPro ite non leghes, in antis de leare sas partes? T'istimo tropu pro pensare chi ses de acordu "a prescindere"
@ Maura
RispondiEliminaNessun clima rovente sulla lingua, ma una accesa discussione nata per un attacco brutto e prevenuto contro Su Comitadu pro sa limba sarda, tanto prevenuto che, con una onestà che le fa onore, Michela Murgia ha riconosciuto di essere stata tratta in inganno da un articolo molto approssimativo e disinformato.
Quanto alle questioni del femminismo e machismo, dov'è quest'ultimo? "Invidia del pene" è un termine corrente in psicologia e non è detto che quella invidia - se mai davvero ci fosse - riguardi le donne. Una brutta metafora, concordo, ma per niente machista. Non certo nelle intenzioni.
MA no Bomboi, tu mica attacchi iRS, parti direttamente all'attacco contro "l'indipendentismo" in generale e fai derivare le tesi della Murgia sulla lingua dal "non-nazionalismo" (ma guarda un po'... giusto perché la tua non è una critica al movimento) dal quale la Murgia è stata contaminata a causa di "qualcuno".
RispondiEliminaMa insomma, pontificate su tutto e tutti e quando qualcuno in qualche maniera contesta qualcosa non si può fare? Eh troppo comodo! - Bomboi Adriano
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