Il movimento di Renato Soru “Sardegna democratica” discuterà sabato di lingua sarda, di autonomia e sovranità in un paese simbolo della Sardegna, Ollolai. È una buona notizia, sia perché finalmente la politica riprende a parlare di lingua e di sovranità, sia perché, per farlo, si sceglie l'epicentro etnico per eccellenza, la patria di quell'Ospitone che, ancora nel 594 dopo Cristo, trecento anni dopo la fine della conquista romana e già in era bizantina, governava la Barbagia. Potenza dei simboli.
Poco importa, nel senso che ciò fa parte del gioco della politica, che la manifestazione nasca all'insegna dell'aspra critica “dei provvedimenti del Governo e della smaccata infeudazione della Sardegna”. Ha poca importanza perché, alla fine, un progetto di resistituzione di dignità alla lingua e di radicamento della sovranità non potrà non coinvolgere tutti, compresi “gli infeudati”. Importa, invece, e molto, che si riprenda a parlare degli elementi costitutivi dell'identità, rompendo quel pessimo clima di economicismo che sembra di nuovo avvolgere la società e la politica sarda.
Sarà, a leggere i nomi della trentina di intellettuali della sinistra autonomista, indipendentista e nazionalista, un confronto fatto in casa fra sostenitori, per dire, della Limba sarda comuna, e fieri avversari e, in altri campi, fra chi ha scritto a favore di una ritoccatina allo Statuto esistente e chi a favore di uno Statuto di autogoverno e chi di Statuto d'autonomia non ne vuole neppur sentir parlare. Ma la discussione si apre, vivaddio.
L'altra parte della politica sarda, nel Pd come nel centrodestra, su queste cose tace. Come se il secondo non avesse proposto un nuovo Statuto speciale, come se non avesse scritto nel suo programma di governo che “il momento identitario, quale momento di riflessione su se stessi e sul comune sentire del popolo sardo, costituisce la fonte dalla quale far derivare i successivi” momenti della strategia di sviluppo della Sardegna. Eppure è, o dovrebbe essere, noto a tutti che in politica come in natura non esiste il vuoto: c'è sempre qualcuno o qualcosa che lo colma.
Ha ragione, ha poca importanza il fatto che siano mossi dall'avversione al governo regionale, giá il fatto che l'abbiano fatto è un ottimo segnale. Forse la sconfitta (sarebbe meglio dire batosta), una volta metabolizzata, gli ha fatto bene. Guardando i commenti su sardegandemocratica noto che cresce l'avversione nei confronti del PD (o piú che avversione stanno iniziando a capire che è una zavorra), si sono aperti oltre ogni mia aspettativa alle idee indipendentiste (vedo ancora qualche resistenza a dir la veritá) e da poco hanno accolto un articolo di Bolognesi sulla lingua.
RispondiEliminaL'associazione di Soru ha le potenzialitá per essere un'importante risorsa per la Sardegna, deve solo staccarsi dal PD e svezzarsi dal sorucentrismo, per il bene si Soru stesso se vogliamo, ma soprattutto per il bene dell'associazione e dei sardi, che non hanno bisogno di un messia, ma hanno bisogno di un progetto ambizioso e credibile e di gente entusiasta che lo porti avanti.
Est abberu ki non b'est bodios. Ma jfp a kie liu ses nande? S'atoppu de Ollolai est de importu mannu ka si puru su bratzu minore de su PD s'est cunbintu a s'indipendentismu, e sos de centrodestra kistionan de soveranidade, kered narrer ki sos indipendentistas, sardistas, natzionalitarios e gai tottu amus triballau bene. E tando cale bodiu?
RispondiEliminaAmus a bier cando si poned in discussione in su cussizu rezonale sa motzione supra s'indipendentzia,ite an a faker custos, o cando sa proposta supra sa limba at a tenner su matessi destinu de cussa friulana ite at a sutzeder. Salude e libertade
saludu gianfrà...
RispondiEliminami che so' agatadu deo puru in Ollolai, a discuter de limba sarda e soberanìa, ma mi so' abistu solu de sa deriva a inue sun' andende sos democraticos sardos cun Irs chi tentat de li parare sas palas arrischendesi ca, cando sa zente si rendet contu de sos imboligos, siguru 'oltat sas palas a s'unu e a s'ateru.
Autoguvernu e Soberanìa, mi dispiaghet a lu fagher' presente, no culliman' cun Istatuto ispeciale, Legge statutaria (fallimentare e bocciada da sa suprema Corte) e autonomia.
Subra sa Limba Sarda s'ex Assessore Mongiu hat decantadu sos miraculos de sa LSU e de sa LSC, sighinde subra sa falsa riga de s'istandardizatzione linguistica chi hat signadu su fallimentu de sa politica 'e sa Regione, ma est Salvatore Cubeddu, su moderadore, chi m'est passidu su pius cunfusu subra sa fase indipendentistica (chi denotat carenzias finas subra sa fase autonomistica che, ancora pius grave, federalistica). Penso chi si potat narrer' chi sian' cottos e, si no lis arrivat calchi pagu 'e lughe noa, lis restat pagu caminu, cando sa zente s'abizat de s'imboligu chi sun' uldinde los 'ilfaghet!
Cuncordo cun Zulio e cun Daniele Addis cando sustenen' chi sos indipendentistas hepan' tribagliadu bene e chi, sos Democraticos sardos si depan' istacare da su PD e istitare da su centrismu sorianu!!!!
Saludi e trigu a tottus,
RispondiEliminaè da tanto tempo che non scrivo un commento sul tuo interantissimo blog caro Gianfranco! Il motivo? Ero è sono impegnato in lungo ed in largo per la costruzione ed organizzazione del Partito Democratico in Sardegna! E' un grande progetto, e ci credo in maniera convinta! Certo, stavo e stò tuttora con Renato Soru, ed più vivo che mai, il progetto di Autodeterminazione del Popolo Sardo! Certo avete ragione pure voi, nell'affermare che al nostro interno ci sono dei "filo-romano-centralisti" che per i loro sudici interessi personali, avversano questa parte non minoritaria del PD! Ma questa gente è la stessa specializzata nel vendere la propria madre! Intanto personalmente ho iniziato gli incontri (in vista delle prossime amministrative) per la formazione di liste comunali (si inizia ovviamente dai Comuni) che nei programmi presentano punti condivisibili anche su questioni importanti come Indipendentismo e Autodeterminazione del Popolo Sardo! Devo dire che i ragazzi dell'Irs, sono stati i primi a rispondere! Ci confronteremo certo, ma è chiaro che la responsabilità si vedrà nell'amministrare la cosa pubblica. Questa è infatti la vera sfida! Dimostrare a tutti che oltre ai proclami ci sono anche le azioni di governo! I giovani sono il futuro e vi giuro che fanno veramente ben sperare! Dopo le primarie del 25 Ottobre intensificheremo gli incontri! Renato Soru è il nuovo Hospitone Dux Barbarie? Non credo proprio! Anche perchè il Dux Barbarie (convertito al cristianesimo e perciò il migliore di tutti quella gente insensata, adoratori di legni e pietre...ma candu mai!!) è stata la testa di ponte tra due civiltà completamente tra loro all'opposto, l'inizio della fine della civitate barbarie, che tanto barbare non erano! Renato Soru rimane il faro di questo progetto scritto nel dna dei Sardi, ma in silenzio ed alla luce del Sole, stanno nascendo e crescendo tanti Renato Soru, tanti Sardi con la S maiuscola! Nel giro di 2 anni nè vedremo delle belle!
A si biri mellus
Carlo Carta
"Nel giro di 2 anni nè vedremo delle belle!"
RispondiEliminaSi, ma intanto ne stiamo subendo "belle" grazie anche alla spocchia dell'IRS che ha rifiutato un alleanza con Soru. Temo che questi cinque anni di governo di centro destra li pagheremo cari.
M.S.
Pienamente d'accordo e non ti nascondo di averlo già scritto proprio qui in questo Blog! Ma non ci si deve mai arrendere anche se lo sfascismo è in atto e peserà su tutti i Sardi!
RispondiEliminaIl commento sopra è mio!
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