di Giorgio Cannas
La mia libera proposta (ispirata dal discorso del presidente Cappellacci in occasione della ricorrenza del 28 aprile, “Sa Die de sa Sardigna”, al Consiglio regionale), di trovarci tutti insieme a Monti Prama il giorno delle Europee, vuole essere un invito al di sopra delle parti, né destra né sinistra, né per questo né per quel candidato, che si sconfiggono fra loro.
L’appello vuole essere a vivere un momento nel quale tutti i Sardi possono ritrovarsi insieme e d’accordo, per dimostrare e dare esempio, come facevano i samurai (ma il sardo Ampsicora 2.000 anni prima l’aveva già fatto) i quali davano la vita, la cosa più importante, per cose altrettanto importanti, la dignità e l’onore.
Il Parlamento europeo deve sapere che una parte di questa “agognata” Europa unita, è esclusa e non ne può fere legittimamente parte.
S'ora se s'attopu, o Gio', in meda persones non d'ischint. A sas deghe andat bene?
RispondiEliminaPersonalmente sarò relatore ad un convegno sulla civiltà nuragica a Quartu e non potrò intervenire. Cercherò comunque di sensibilizzare i presenti sull'importanza dell'identità sarda.
RispondiEliminaLa società odierna vive nell'era della globalizzazione e l'impegno di ogni individuo dovrebbe proiettarsi sulla consapevolezza che locale e globale possono convivere solo se si evitano accuratamente gli eccessi da una e dall'altra parte. Cercare di salvaguardare l'identità sarda non significa essere separatisti o indipendentisti. Ogni popolo ha la sua storia, da miscelare con le storie degli altri popoli mantenendo la differenziazione culturale. Il futuro ci riserva una pelle sempre più marroncina...cogliamo la palla al balzo e mostriamo al mondo chi siamo, cosa vogliamo, cosa possiamo fare per migliorare i rapporti con l'esterno e come possiamo ascoltare (e mettere in pratica) le indicazioni che il governo al quale partecipiamo ci proporrà.
Pierluigi Montalbano