Signor ministro Sandro Bondi,
non credo che lei vedrà questo articolo e, del resto, sono quasi sicuro che non gliene accennerà la Soprintendenza sarda, quando lunedì sarà ad Arzechena. Da tempo rifiuta di ricevere questo blog: “it was rejected by the recipient domain” è la sentenza comunicata da Google per i miei tentativi di informarla che qui si parla di essa e ad essa si pongono domande. Gli struzzi non saprebbero fare di meglio. Può darsi che lo farà qualcuno degli oltre quattromila lettori più o meno fissi.
Se fosse informato dell’arroganza soprintendenziale, credo avrebbe di che riflettere su una domanda che un centinaio di persone su Facebook rivolge da tempo: “Che fine hanno fatto i reperti etruschi del Lago Omodeo?”. Sequestrati dai carabinieri ad Allai per disposizione della Soprintendenza, questi reperti sono spariti nel nulla. L’oblio dura da più di un anno, esattamente dal giorno del sequestro, il 20 gennaio dello scorso anno.
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Caro Gianfranco, quando si vuole muovere una critica credibile, le ricordo che la penna di chi scrive deve essere corretta e precisa, e purtroppo devo tirarle le orecchie perché questo suo pezzo, per quanto in molta parte condivisibile, contiene più di una affermazione inesatta. Costretta a fare la "maestrina dalla penna rossa", gliene segnalo solo due: la prima è laddove riporta il parere degli studiosi sui reperti del Lago Omodeo: "Quel che conta, al di là delle diverse interpretazioni, è che si tratti di reperti autentici". Tra questi pareri inserisce anche quello del prof. M. Pittau, che sarebbe "di parere contrario quanto alla [sola]etruschità" rinviando al suo intervento. Ebbene, in tale intervento Pittau scrive: "Anche io ritengo che non si tratti d'altro che di 'falsi'", e di falsi e falsari parla poi a lungo. Attenzione dunque, a non piegare le affermazioni altrui per rafforzare i suoi assunti!
RispondiEliminaL'altra cosa che le segnalo è che il rimprovero dell'assessora Mongiu al sig. Cappellacci non è stato affatto un inganno. Io stessa vidi la didascalia errata nel sito elettorale e dopo la tiratina d'orecchi della Mongiu il sig. Cappellacci ha riconosciuto il suo errore, come può leggere nel sito: "quanto Lei sostiene è vero: sul sito internet compare un refuso, un banalissimo errore tecnico", che poi è stato rettificato, anche perché era una gaffe piuttosto evidente.
Maura
Touché. E' vero, ho preso una topica fidando in una memoria che, quanto a Massimo Pittau, mi ha giocato un brutto scherzo di cui chiedo scusa al mio amico Massimo, a lei e ai lettori che, però, non ho voluto ingannare, visto il senso del mio discorso.
RispondiEliminaMa basta qui.
Quanto alla topica dell'assessore, è, se mi permette, ancora più grave di quel che pensassi. Sapendo, come lei dice, che Cappellacci aveva corretto l'errore, la dr Mongiu avrebbe dovuto rettificare il suo comunicato stampa.
Grazie per il rimprovero e, soprattutto, per il garbo con cui l'ha fatto.