di Mirko Zaru
Avrei anche io qualcosa da dire nel Vostro Blog!
Negli ultimi anni la Sardegna sta diventando il grande contenitore della "spazzatura saggistica" in ambito archeologico e storico; molti "saggi storici" sono stati scritti da parecchi autori, indipendentemente dal fatto che siano titolati o non, enunciando parecchie teorie prive di riscontri scientifico / bibliografici avvaloranti le stesse.
Molti di essi si rivolgono a INCREDIBILI SCOPERTE al motto di "finalmente svelata la verità" o "finalmente, per la prima volta al mondo quello che ci è stato nascosto", rivelandosi in ultimo abbagli colossali, aria fritta o scoperte dell'acqua calda!
La "forza motrice" di questo nuovo filone di pensiero posticcio è dovuta al fatto che in questi libri si racconta LA STORIA CHE LA GENTE VORREBBE SENTIRSI DIRE appoggiata dai tanti affamati di EGO SARDO che VOGLIONO SENTIRSI DIRE SOLO QUELLA VERITA'A MODO LORO!
Inevitabilmente l'effetto è quello che spinge la massa a ricondurre qualsiasi cosa sia sulla pietra o sia vicino ad un nuraghe all'ambito NURAGICO e qualsiasi cosa sia nuragico agli Shardana.
Per contorno, questi autori, sanno bene dove andare a spingere le loro "scoperte", dove la capacità moltiplicatrice di popolarità cresce esponenzialmente: i mass-media.
Quante volte sicuri di un'esperienza vissuta in prima persona vi siete sentiti rispondere a gran voce:"ma se l'hanno detto oggi in TV"; insomma c'è chi ha capito bene che tutto quello che non si vede nei mass-media NON ESISTE!
A questa ulteriore forma di FARSIFICAZIONE DELLA REALTA' si aggiungono gli avvoltoi dell'informazione giornalistica, i quali vanno ghiotti di "NEWS" appoggiano, con grande magnificazione di questi autori, in quanto l'EGO di alcune persone aumenta in modo direttamente proporzionale alla popolarità acquisita!
Altri grandi giornalisti (un giornalista è grande quando è popolare perchè quello che dice fà scalpore, invece solitamente dovrebbe rapresentare la verità a priori) hanno fatto il grande colpo, hanno unito "l'inchiesta storica" ai mezzi di comunicazione, avendo gli agganci giusti da dentro al settore, per arrivare a pubblicare quello che meglio credevano e facendo NOTIZIA e propinando all' opinione pubblica LA LORO VERITA'.
Ma la notizia cos'è? In verità dovrebbe essere un fatto REALMENTE ACCADUTO E DIMOSTRABILE ATTRAVERSO PROVE INCONFUTABILI CHE NE AVVALORANO L'AUTENTICITA'!
La cassa di risonanza mediatica incrementa l'aspetto economico/politico della vicenda in un gioco di interessi e denaro che premono l'acceleratore sul desiderio di accrescimento della grandezza delle origini facilmente assimilabile e riproponibile specie in ambiente sardo.
Le case editrici, non ultime cause del problema, pubblicano prodotti vendibili su larga scala, appassionanti e coinvolgenti di quell'entusiasmo di ricerca della verità!
L'uomo tende infatti a lasciarsi trasportare dal desiderio di "conoscere il negato" molto di più di quello che viene semplicemente divulgato; Questi autori, che parlano in terza persona di loro stessi, non fanno altro che proporci queste teorie come scoperta di "segreti a noi negati dall'ufficialità", a discapito di chi lavora ogni giorno nel settore facendoli passare per i cattivi della questione.
Con questa non voglio dire che l'archeologia abbia la situazione di tutto sotto-controllo ( i magazzini archeologici di Cagliari versano in uno stato fatiscente ) e neanche che certe decisioni siano state valutate al meglio, ma comunque lavorano con un metodo che permette di VERIFICARE le teorie e gli studi, che possono essere criticate e smentite se errate!
Sicuramente la nostra storia ha ancora in riserbo per noi, nel sottosuolo e non solo, tante cartucce sparate (e non i cartelli), sta solo a noi raccoglierne i bossoli, ma solo con un indagine scientifica è possibile verificare quali sia la pistola che li ha sparati!
Pubblico nel mio, solo mio, blog il suo sfogo con tutte le maiuscole e i punti esclamativi di cui, evidentemente, ha sentito bisogno per rafforzare i suoi ipse dixit. Vorrei solo segnalarle: se quella che lei chiama "spazzatura saggistica" ha tanto successo in Sardegna, qualcosa deve essere successo nel sistema di comunicazione fra chi sa e chi vuol sapere. O no?
Non conosco e non so, neanche per sentito dire, chi sia Mirko Zaru, ma sembrerebbe un archeologo molto preoccupato dalle invasioni di campo, per altro legali, di altri studiosi che non sono iscritti alla casta neanche come aspiranti.
RispondiEliminaLo deduco dall'ultima frase del suo appassionato intervento nel quale dice che " spetta a noi", e dunque non a chiunque abbia scienza e passione, raccogliere i bossoli. Sono dunque "loro" gli unic ministri di una fideistica archeologica che trova riscontri alle loro ipotesi nel già detto, nella sacra adesione alle fonti.
Per inciso, Mirko Zaru parla più da filosofo che come scienziato e ci mette inquietudine pensare che il suolo sardo tenga in "riserbo" e non in serbo materiali che egli chiama cartucce sparate che sono la stessa cosa dei bossoli. Fra l'altro, per restare al suo paragone, l'indagine principe per verificare quale pistola abbia sparatosi si fa usando il proiettile, analizzando la rigatura impressavi dalle scanalature della canna del'arma. L'esame dei bossoli, nelle pistole, serve più che altro a verficare il calibro e, qualche volta, lo stock di produzione.
Come vede, a volte la spazzatura e come s'arrizzu in s'ogu: nell'occhio altri è una trave, nel proprio è giusto un bruscolino.
In ora bona.
Premettendo che non sono un archeologo, ma solo un semplice appassionato, nessuna paura per le invasioni di campo dunque...
RispondiEliminacmq c'è da dire che invece che trattare il problema e dare un contributo SIGNIFICATIVO, ovvero invece di essersi espresso, positivamente o negativamente, si è basato a interpretare a suo modo una metafora, in quanto non univoca, reiterando la solita aria fritta che è tanto in voga tra autori di questo tipo, che SALTANO L'OSTACOLO portando il centro dell'attenzione su elementi meno rilevanti.
Con il mio scritto non volevo dire che i "non addetti ai lavori devono rimanere fuori dalla discussione, ma ho VOLUTO dire che le teorie e le ipotesi vanno basate su dati scientifici, indipendentemente da chi le formuli, e solo chi ha le qualità per farlo ha la possibilità di arrivare vicino alla verità.
Purtroppo lei ha frainteso la mia metafora dove volevo dire che un bossolo (un reperto) solo scientificamente può essere esaminato per stabilire quale pistola (conoscienza odierna che si ha su un determinato popolo, quindi tante pistole dalle quali se ne deve sciegliere una) abbia sparato.
Sul suo intervento, quindi, è doveroso stendere un velo pietoso, lo stesso velo pietoso di chi (per usare un proverbio come ha fatto lei) "lancia il sasso e nasconde la mano" probabilmente per la paura di essere riconosciuto tra gli accusati... anche se avrebbe potuto comunque parlare di lei IN TERZA PERSONA ... o mi sbaglio sig. ANONIMO?
La faccia è cartastraccia in barbagia se non sai che faccia sciegliere!!!
Cordialmente
MIRKO ZARU
...si è basato a interpretare...
RispondiEliminanell' interpretare;
mi scuso per l'errore!!
Per una volta sono d'accordo con lei. Sarebbe molto meglio che gli interlocutori firmassero sempre con nome e cognome. Ma che cosa c'entra la Barbagia?
RispondiEliminaE' un detto che si usa nel nuorese!
RispondiEliminaIn verità, acquisendo le precisazionhi dell'interessto, ho capito di essermi sbagliato e ora dovrei chiedere scusa ma, a questo punto, non so se a Mirko Zaru o agli archeologi.
RispondiEliminaChiedo venia a tutti, anche ai lettori.
Me se Mirko Zaru non è un archeologo, sarà un critico di saggistica storico-scientifica se si scaglia così "audacemente" contro la "spazzatura saggistica" che, nelle sue parole, resta anche molto indifferenziata, visto che si limita a restare sulle generali, riservandosi chiaramente il diritto di dire, a posteriori, questo sì e questo no, non lo volevo dire.
In effetti, forse non ho capito neppure chi volesse intendere con quel "noi" dell'ultima frase: se non significa "noi archeologi" per espressa dichiarazione dell'interessato, né forse "noi critici", vorrà dire "noi appassionati" o addiritura "noi sardi tutti", mettendo nel mucchio anche me che non condivido le sue opinioni in materia?
Dai riferimenti alla Barbagia, ho compreso anche quel termine "cartelli" (tante cartucce sparate, e non i cartelli) che io avevo inteso come le tavolette esplicative che si mettono nei cantieri ancheologici quando li si fotografa: si parlava invece di cartelli stradali forati dai proiettili, presenti ahinoi! in tanta parte della Sardegna?
Mirko Zaru dice di me che sono un vigliacco perché ho scelto l'opzione dell'anonimato, peraltro offerta a tutti in questo contesto.
Mentre io ho espresso la mia opinione su quanto egli ha scritto, egli esprime le sue sulla mia persona, senza che mi conosca, anzi senza neppure che sospetti chi io possa essere. E invita a "stendere un velo pietoso" sulle mie opinioni, solo perché non collimano con le sue, le quali egli ritiene evidentemente veri e propri dogmi. Ora, se io sono un vigliacco, è chiaro che intende dire che egli è un "balente".
Non è che egli abbia pensato di stendere un velo anche su d me, solo perché non la penso come lui?
In alcune parti del mondo basta anche meno, con buona pace del dr. Pintore che offre l'opportunità dell'anonimato e poi se ne rincresce se viene usata, mentre sorvola sulle ingiurie gratuite verso le persone.
Premettendo che non ho dato del vigliacco a nessuno, sarei orgoglioso di essere considerato un "balente"; un balente in ambito archeologico, che và a faccia alta a fischiare dall'oggione alla prima stecca, sia che a farla siano illustrissimi, sia che siano comuni appassionati.
RispondiEliminaPurtroppo, dal suo scritto, appare il fatto che si è ancora impegnato a cercare un secondo senso alle parole mente in realtà sono tutte ben chiare nel discorso, è non c'è nessun discorso ulteriore sottointeso.
Visto che quel NOI le sta così tanto a cuore ne darò una definitiva spiegazione, così, finalmente, lo possiamo accantonare!
Il noi intende il popolo sardo tutto, nel quale inserisco anche lei, il quale prendera merito di lasciar fare il lavoro di competenza archeologica agli archeologi, paleontologi, genetisti, geologhi e studiosi che adoperano il metodo scientifico come metro di misura per lo studio e la comprensione di alcune teorie.
In merito alle sue idee su una mia probabile ritorsione fisica, le assicuro che non ha da temere fino a quando non metterà in pericolo la mia famiglia o la mia persona, solitamente tendo a non arrivare allo scontro fisico ma solo verbale, duro e acceso, spesso anche poco educato purtroppo, costruendomi una facciata polemica e antipatica che mi etichetta come quello che và sempre tutto e tutti senza che niente vada mai bene...
Io alla nostra (e qui includo anche lei se non le dispiace) Sardegna ci tengo particolarmente, e sono stanco di vederla infangarsi giorno dopo giorno dalla "polvere del mistero" nella quale la vogliono far sprofondare per dire un giorno o l'altro che è stato uno tzunami e non l'uomo!
Il volto dei Sardi è sciupato dalle rughe del tempo che lo rendono più affascinante e misterioso, questo non significa che la cicatrice sul viso di uno di essi debba per forza identificare un guerriero, ma invece potrebbe appartenere ad un contadino, un fabbro, un'allevatore, uno scienziato o più semplicemente ad un bambino che gioca in mezzo alla terra.
Cordialmente
Mirko Zaru
Salude G. Franko... salude a tottus...persino a Mirko! una volta qui ho detto"per una volta sono d'accordo con Mirko" eil buon Gigi (sanna) mi ha ... linciato! Beh! mirko lo sa... non gli dò spesso ragione, anzi... credo addirittura che lui mi veda come il fumo nelgi occhi... tanto da ipotizzare (questo mi è parso da alcune su affemrazioni) che l'ANONIMO sia il sottoscritto. Mirko, quanto mi deludi! Tu fai il BALENTINO, io in mezzo ai BALENTESA ci sono cresciuto. Quando la pianti di atteggiarti a quello che no0n sei? Di scierarti dalla parte di ... quando non ci appartieni? Quel NOI... ha ragione l'anonimo è fuori luogo! Sei un illuso quando pensi che LA GENTE (il Noi sarebbe la gente sarda?)sarebbe schierata con... VOI... VOI chi? GLI ARCHEOBUONI? Il vostro tempo è finito e non vi siete accorti! Oddio, ti sto classificando fra gli archeobuoni! Tu che non sei neanche un ARCHEOBIMBO! Sei un bravo ragazzo, ma la tua battaslgia CONTRO I SHARDANA che non sarebbero i Sardi (lo credete solo tu e il tuo PADRINO) è una battalgia persa da tempo. In tutto il mondo questa equazione ormai ha preso piede... se dovessi ammirarti lo farei per la tua cocciuttagine riguardo a questo. Ma non posso ammirarti, perchè non è una tua battaglia: la combatti per altri. Che non meritano.
RispondiEliminaOccupati delle tue ricerche... la tua passione, che io rispetto. Se non altro per l'impegno che ci metti. Tu non hai mai letto di shardana, come puoi pretendere di capirne qualcosa?... Vero è che dopo l'uscita dei libri di MELIS e FRAU è stato unproliferare di pubblicazioni, anche scadenti alle volte. ma non puoi fare un fascio di tutto. Solo perchè i tuoi PADRINI (SONO UNO O DUE?) hanno dichiarato a un giornale: "IO SHARDANA, nongrazie io sono SARDO"... dimenticando che neanche SARDI SONO. Manco il congome. No, non è XENOFOBIA. E' che uno arriva in sardinia e ci vuole insegnare la nostra storia. Come sempre. Beh! Ade4sso non lo accettiamo più. Il tempo è finito. FUORI DALLE PALLE i mistificatori. sopratutto se venuti da fuori.
SALUDE A TUE.
IO SONO SHARDANALEO e mi firmo, anche in TERZA PERSONA, ma mi firmo.
anzi se preferisci metto nome e cognome... anche se tutti sanno che SHARDANALEO è LEONARDO MELIS.
A Nenardu Melis,
RispondiEliminaNena', cumprendo s'ànimu chi bi pones e mancari gasi, pro praghere, in su bennidore chirca de no iscùdere a libru. Inoghe, comente as bidu, a chie cheret iscrivet su chi cheret, ma chircamus de impreare allegas soft.
Chiedo scusa... ma con Mirko vi è una partita aperta... e lui alludeva al sottoscritto in quanto scriveva... sciocco non sono. Volevo chiarire da subito che non è mia abitudine usare ANONIMATI.
RispondiEliminaChiedo ancora scusa ai lettori ae al padrone di casa... Quanto a Mirko, lo sa che se stuzzicca ... arriva sempre e comunque la risposta.
unu saludu a tottus... finzas a MIRKO!
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RispondiEliminaLa Sardegna in primis è oltraggiata dalla presenza di numerose basi militari, contaminanti la terra, l'aria e l'acqua e che ancora ingiustificatamente persistono nell'occupazione...e assieme dalla coruzione politica commista all'industria...l'amore per l'antichità è amore per l'uomo inteso e percepito come essere sacro, che alberga in sé un germe luminoso o raggio riflettente il presentimento dell'eterno...presentimento che si rivela ad esempio quando possiamo accostarci, con animo sgombro da preoccupazioni, a determinate vestigia che la Sardegna custodisce e che rappresentano alcune tra le più significative testimonianze dell'opera edificata dall'uomo nella sua esperienza diretta con il sacro...noi siamo i Tirreni o Italici intimamente aderenti all'ispirazione originaria che era estatico-trascendente...il lavoro profano dell'archeologia moderna è trascurabile se non deleterio...i prestigi che la Sardegna offre sono impalpabili, la natura e l'antica Civiltà che seppe tradurre all'interno dei propri ritmi e riti il battito stesso del cuore universale è progressivamente annullato da ciò che si definisce come realtà dei consumi commista a quanto si ritiene idoneo essere valevole alla formazione dei nostri desideri e pensieri stessi...come moderni noi intimamente siamo tutti sfibrati...saluto Leonardo Melis, ho un suo libro sul popolo dei Shardan...né fuori né dentro...apparteniamo ad un'antichissima e nobile stirpe oggi decaduta...cercavo informazioni sull'archeoastronomia e sono capitato in questo sito, saluto fraternamente tutti e auguri per i rivolgimenti epocali che imminenti ci attendono...i Numi ci assistano
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