sabato 1 marzo 2008

La scritta nuragica e un possibile miracolo

E se questa scritta nuragica, che lunedì sarà presentata a Santa Cristina di Paulilatino dal professor Luigi Sanna, facesse il miracolo di mettere d'accordo "orientalisti" e "occidentalisti"? Spiego, un po' alla grossa, per chi è, come me, appassionato della nostra storia antica, ma di non molta competenza scientifica: "orientalisti" sono quanti ritengono che i sardi costruttori di nuraghi venivano dall'oriente (Anatolia e dintorni); "occidentalisti" sono quanti sostengono, invece, che i sardi costruttori di nuraghi erano residenti nell'Isola da un bel po' di secoli e che, comunque, erano venuti dalla Libia.
Il "miracolo" che immagino è fondato sulla logica e sulle letture spero non raffazzonate: cita proprio queste letture e non coinvolge gli autori delle scoperte, fatte senza prevedere che un giorno qualcuno le potesse legare con un filo di logica.
Luigi Sanna sostiene che quella trovata nelle campagne dell'Oristanese è una scrittura protosinaitica pittografica
acrofonica, molto arcaica il che vuol dire XIV –XIII secolo a.C. Un’ iscrizione di 4.300 anni fa, dunque, in pieno splendore
della civiltà dei sardi nuragici. I quali che usavano la stessa scrittura originaria del Sinai e del Negev.
I secoli XIV e XIII sono quelli in cui - afferma l'archeologo Giovanni Ugas in una intervista (L'Unione sarda, 27 ottobre 2007) - i sardi scorrazzavano nel Verde Grande (il Mediterraneo visto dagli egiziani). Bazzicarono a lungo dalle parti della Palestina e dell'attuale Israele: "Ci sono contatti e scambi culturali e tecnologici" disse Ugas al giornale "fra Occidente e Oriente: uno dei frutti più interessanti è stato trovato e studiato anche da me in Israele, a El Awat, vicino ad Haifa. Si tratta di una fortezza risalente al periodo fra il 1230 e il 1170" che è di origine nuragica. Ma la permanenza dei sardi, noti al mondo di allora come Shardana, fu molto più lunga: gli egiziani li citano a partire dal XIV secolo a.C per circa tre secoli.
Non è possibile pensare che in tutti questi decenni, i sardi si siano "innamorati" della scrittura, l'abbiano imparata e quindi usata anche in patria? Anche per lasciarci la scritta dell'Oristanese che risalirebbe proprio a quel tempo.

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