domenica 18 marzo 2012

Religione nuragica: l'origine dei presunti 'falsi' di Allai, il dio Anubi (jnp.w) e il dio Yhwh 'ab šrdn'


Vignetta di Franco Tabacco
di Gigi Sanna

Alla fine del secolo scorso ci fu una certa corrispondenza tra il funzionario (cartografo) della Regione Autonoma della Sardegna il rag. Armando Saba e la Sovrintendenza di Cagliari, rappresentata questa nella persona del dott. Vincenzo Santoni. Il motivo dello scambio di lettere era dato dal fatto che il Saba chiedeva lumi al direttore della Sovrintendenza circa una statuina in legno (ebano?) raffigurante il dio egiziano Anubi. Quella che lui, rinvenuta in territorio di Bidonì presso il Lago Omodeo, aveva segnalato e consegnato regolarmente dietro ricevuta. La risposta fu che la statuina costituiva, con ogni probabilità, un falso e che pertanto essa non aveva praticamente valore alcuno. Al che il Saba, convinto naturalmente dell'autenticità dell'oggetto, replicò con amarezza dicendo di volerla indietro: se era stata giudicata non autentica, intendeva almeno tenerla in casa come soprammobile.
Non ci fu invece risposta alcuna e la statuina non venne restituita. Solo che più tardi il Saba si accorse del fatto che - vicenda davvero strana - il reperto era stato esposto temporaneamente in una certa mostra curata dal Sovrintendente di Cagliari. Il Saba allora tornò ancora alla carica per chiedere come mai fosse stato esposto un oggetto ritenuto falso ad una mostra e ancora perché quell'oggetto non gli fosse stato restituito. Di nuovo nessuna risposta e silenzio profondo. Il Saba si rassegnò: insomma, aveva consegnato un oggetto ritenuto falso, per essere però poi esposto in una mostra e successivamente collocato in qualche luogo non precisato. Da allora del preziosissimo (vedremo perchè così prezioso) reperto non si sa nulla: nessuna segnalazione ufficiale e nessuna pubblicazione in nessuna rivista accademico-scientifica. Come mai? Uno dei tanti misteri dell'archeologia e della politica dell'archeologia. [sighi a lèghere]

5 commenti:

  1. Ahi, ahi, ahi, Gigi!
    Vien fuori che la politica della Soprintendenza archeologica s'ispira alla tradizione popolare più genuina. Ormai c'è una canzone del falso come quella della gobba:
    Falsi bronzetti,
    falsi a Teti,
    e la statua di Anubi?
    Era falsa senza dubbi.

    E c'è ancora chi dice che la burocrazia sia priva di spirito.
    Invece ha preso molto da Totò, quando dice che un reperto "è falso, a prescindere".

    RispondiElimina
  2. Santoni quella statuetta l'avrebbe volentieri messa in mostra nel Museo di cagliari. Purtroppo qualcuno (un suo nipote che aveva fatto il liceo classico) gli aveva spiegato che ANUBI era divinità EGIZIA e non poteva essere EGITTIZZANTE!
    Pare che il SANTO avesse a quel punto messo sotto chiave altre statuette che rispondevano ai nomi di: DIO NILO, ISISE, TRIADE DI TEBE (con relativa scritta in geroglifico), SEKMETH, HORUS, OSIRIDE...
    delle quali NOI conserviamo fedelmente le IMMAGINI, che ogni tanto mostriamo alla gente incredula, in attesa di poter mostrare le immagini della MUMMIA ritrovata a SOLKY.
    SALUD.

    RispondiElimina
  3. Sì una faticaccia. Se consideri che poi questa fatica è ostacolata o, nel migliore dei casi,non agevolata, ci si rende conto quanto sia difficile dipanare una matassa ingarbugliatissima. Senza tener conto che nel frattempo si sono aggiunte una infinità di sciocchezze di pseudo scienziati 'feniciomani' radicali capaci di creare 'miti' su miti circa la civiltà sarda dell'Età del Bronzo e del Ferro. Miti greci, euboici, ciprioti, cretesi, Senza cogliere il nesso fondamentale tra la cultura 'nuragica' (cultura millenaria) l'Egitto e la Siria Palestina. Sì è proprio vero, come dice qualcuno: la storia della Sardegna arcaica non bisogna 'correggerla'; bisogna 'riscriverla' per intero. Bisogna distruggere i vecchi miti senza prove documentarie ( se non quelle mute ed ingannevoli) per sostituirli dai 'non miti' offerti dai dati epigrafici. Naturalmente perchè ciò accada bisogna prescindere dalla volontà di chi 'obiettivamente' (anche per le figuracce rimediate)resisterà sino all'ultimo rantolo. E per questo vale (se non accade il miracolo di una rissa generale all'interno della reazione, una ribellione non certo indolore) la prima 'legge' di Pietro Murru.
    A Leo: speriamo nei nipoti o nei... nipotini! Speriamo di poter parlare presto della mummificazione in Sardegna. Anubi potrebbe essere non un 'caso' isolato ma un marcatore di culti e di riti all'interno dell'attività templare durati secoli se non millenni. Ma ci vogliono prove, tante prove. Che non mancheranno.

    RispondiElimina
  4. questa faccenda della statuina andrebbe approfondita, domanda numero uno, dove si trova adesso la statuina? quale pubblicazione è stata fatta in merito? esiste un verbale? ecc.ecc.

    RispondiElimina
  5. Be', si potrebbe rimediare almeno in parte cominciando a trovare altri presunti falsi, mi sembra.
    Non è difficile, ahiò!

    RispondiElimina

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.