sabato 25 febbraio 2012

Così era la religione nuragica

Yahw hey 'erwah יהו הי ערוה: Yhw il sesso
che dà la vita
(Tzric. tav. A3)
Yahw wahaben יהו והבן:
Yhw e il figlio ( Tzric. tav. A5)
di Gigi Sanna 


"Data  la straordinaria abbondanza di segni e la pregnanza semantica dei documenti del Sinis (io non so se, nella sfragistica antica, esistano altri sigilli così minuscoli e così pieni, come un uovo, di informazioni) fatti a bella posta per stupire non solo i potenti committenti ma anche la categoria degli scribi più raffinati e più colti del tempo, è logico ritenere che non piccola parte del significato magico-religioso di essi, a così lunga distanza di tempo, ci sfugga (penso ad esempio, alla maggiore carica di senso che devono avere i numeri sacri, quelli che abbiamo ritenuto costituire il limite rigoroso della sequenza alfabetica che permette la reiterazione della formula sacra)
Così come ci sfugge certamente qualche aspetto di computo 'numerico' dei significanti che potrebbero essere di più di quelli da noi proposti e conseguentemente offrire una maggiore estensione di lettura particolare e generale dei documenti".
Così scrivevamo  nella prefazione (1) di SaGra nel 2007, ben consapevoli che i sigilli cerimoniali del Sinis non potevano, data la loro composizione a rebus,  non presentare altre parti non subito comprensibili ma solo dopo un più lungo e approfondito esame di essi. E non subito comprensibili se non attraverso uno stretto esame comparativo dei documenti con altri che si sperava che nel frattempo sarebbero venuti alla luce per accrescere le conoscenze non solo formali della scrittura nuragica ma anche quelle contenutistiche. [sighi a lèghere]

10 commenti:

  1. Molto coinvolgente rivedersi passare sotto gli occhi tutto in una volta la storia della scrittura nuragica e della religione nuragica, che sono due aspetti inscindibili come le due facce di una stessa moneta.
    Hai caricato sull'asinello della scienza una bertula tutta nuova e l'hai legato al palo affinché chi vuole, controlli e dica.
    Qualcuno che diceva di essere rimasto al palo, s'accorgerà almeno ora dell'asino, se non della bertula?

    RispondiElimina
  2. Dici del "criterio del maggior avvilimento"?
    Sì, è come aver loro svuotato le tasche: da quello che ci trovi, sai cosa fanno.

    RispondiElimina
  3. Sì, quello. Non so se Aba l'abbia notato ma illumina più di pagine e pagine su quello che noi, con un eufemismo, diciamo 'strano comportamento'.

    RispondiElimina
  4. Sì, nel cogliere gli aspetti dell'ideologia degli archeologi malevoli quanto fasulli, Pietro è geniale. Per quanto mi riguarda, lo ripeto, questa è la 'seconda legge' da citare quando ( e sarà presto) si presenterà il caso). La 'prima', lo sapete, è quella conseguente alla negazione sistematica legata al nulla (se non al ridicolo). Cioè 'chi se ne frega'! La prima legge illumina e fa comprendere tanto del miserabile 'sistema organizzato' versus, la seconda ci libera del fastidio del replicare all'infinito a quel nulla.

    RispondiElimina
  5. La 'prima' legge naturalmente è quella di cui abbiamo parlato prima..come 'seconda'.

    RispondiElimina
  6. Chissà se sono ancora in tempo per una domanda... le domande poi sarebbero cento: sui quando, sui chi, tutti i perché su genti, architetture, culture che si mescolano... ma mi ronzano in testa troppo generiche... e allora, al solito, dopo tutta le questioni sul 3, il pi-greco e, quindi, il cerchio, vorrei domandare ancora di un numero. Lei, professore, scrive:

    “Abbiamo potuto osservare che il requisito, oltre a realizzare una scrittura più varia, esteticamente più valida (si veda quella egiziana) e allusiva al sacro,  permette di ottenere  e di mantener fermo un altro requisito ancora del sistema; e cioè il rispetto della numerologia, con il mantenimento dei numeri sacri rispettosi dell'essenza o delle qualità della divinità (2).  Per ricorrere a qualche esempio si noti come i segni 'aggiunti' allo schema o specimen della Tavoletta A3  nel terzo settore siano 'nove' , così come quelli del secondo settore, nonostante le lettere alfabetiche impiegate siano 13, un numero questo che, come sappiamo,  non dice nulla dal punto di vista numerologico  (v. fig. 2)”

    La domanda, molto asciugata, è: ci sarebbe lo spazio per ipotizzare che il numero 13 non sia casuale? Del resto 13 non è altro che 12+1...

    RispondiElimina
  7. Pare di no. Il numero 13 non ha mai valore nella numerologia dei nuragici. E mai si trova un 12 + 1. Un 11 + 1 invece è attestato (Pietra di santa Maria navarrese, tavolette di Tzricotu, ecc.)
    Il numero sacro della serie 'taurina' che è indubbio che lo abbia è il 12. Poi è la volta dei mutipli del 12, ugualmente attestati (anello di Pallosu, stele di Nora, coccio del Nuarghe Alvu, ecc.)

    RispondiElimina
  8. Bisogna, secondo me, più che 'lavorarci su', attendere con pazienza altri dati. Che, sono sicuro, non mancheranno. Noi asbbiamo per ora una numerologia abbastanza sicura dal numero 1 al numero 12.Oltre non mi pare in terminirigorosamente 'filologico -scientifici'. Non credo però che dovremo aspettare a lungo.

    RispondiElimina
  9. Bisogna, secondo me, più che 'lavorarci su', attendere con pazienza altri dati. Che, sono sicuro, non mancheranno. Noi asbbiamo per ora una numerologia abbastanza sicura dal numero 1 al numero 12.Oltre non mi pare in terminirigorosamente 'filologico -scientifici'. Non credo però che dovremo aspettare a lungo.

    RispondiElimina

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.