martedì 1 febbraio 2011

Marasma nel Pd a Cagliari. Con appendice in Baronia

La “bufera sul Pd sardo” - come impietosamente la definisce La Nuova Sardegna – non interessa solo gli iscritti a quel partito. Interessa tutti i sardi che, allo stato delle cose, rischiano di trovarsi con il maggiore partito di opposizione in preda al marasma e, quindi, non credibile. La “bufera” consiste, come si sa nella batosta inflitta, nelle primarie per la scelta del sindaco di Cagliari, dalla sinistra radicale del partito al suo gruppo dirigente. Un giovane vendoliano, Massimo Zedda, si è lasciato alle spalle di 12 punti il candidato ufficiale, il senatore Antonello Cabras.
Cose che succedono in politica e che sono capitate anche in città e regioni italiane. Ma nella elaborazione della sconfitta, ed ecco l'anticipo di un ulteriore crollo di credibilità, già si annunciano manovre per rendere inutili le elezioni primarie, scegliendo a candidato un terzo che non sia Cabras né Zedda. Intendiamoci, la nomenclatura ha ragioni da vendere: la capitale sarda, per una serie di ragioni che è inutile qui evocare, ha un animo moderato che si sentirebbe turbato dalla prospettiva di un sindaco espresso dalla sinistra radicale. Se il centrosinistra ha una qualche possibilità di avere il sindaco, questo dovrà essere un moderato. E Zedda tutto è salvo che un moderato.
D'altra parte, i militanti del Pd e Idv ribelli ai partiti hanno evidentemente preso per buona la opposizione, spesso sguaiata, dei due partiti contro Ugo Cappellacci, definito volta per volta burattino di Berlusconi, espressione del Clero della Massoneria dei Mattonari, peggior presidente regionale della storia autonomista. E hanno coerentemente scelto chi nel loro immaginario rappresentava meglio la necessità di una opposizione all'arma bianca. L'establishment ha dipinto l'avversario come un fantoccio, al quale, però, ha dato il credito di rappresentante dell'unità del popolo sardo in momenti chiave, per esempio, di battaglia corale per la salvezza dell'industria. Non tutti pensano che la politica sia un gioco delle parti, molti pensano che se uno è un burattino con esso non si tratta né si dialoga. Frankenstein ha preso sul serio il suo creatore.
La vicenda delle primarie del Pd a Cagliari ha, come ovvio, conquistato le prime pagine sui quotidiani. È rimasto affare di paese quel che sta capitando, invece, ad Orosei che, però, a dispetto dei suoi appena 6.000 abitanti ha un rilievo economico di tutto rispetto in Sardegna: una decina di grandi alberghi più altri minori, cave di marmo pregiato, una industria turistica di tutto rispetto e, tanto per dire della sua capacità di attrazione, un migliaio di immigrati fra extracomunitari e di stati dell'Ue. Una economia certo non floridissima, ma neppure disastrata. Ha, fino alle prossime elezioni di questa primavera, una giunta di centrosinistra guidata dal Pd, anzi da una parte del Pd perché un'altra parte è all'opposizione.
È quest'ultima componente, che ha promosso un'alleanza fra la parte maggioritaria del Pd (ex Dc, ex Margherita) e una consistente parte del Pdl (ex Democrazia cristiana). I promotori della lista neo-Dc hanno già governato insieme per diverse legislature, prima che gli uni si convertissero al Partito democratico e gli altri a Forza Italia e ad altri partiti di centrodestra. Erano gli anni del boom in fatto di costruzione di alberghi, alcuni nati, altri bloccati dalla magistratura perché fuori legge, e della costruzione selvaggia di seconde case. La magistratura ne avrebbe contato seicento, il tanto di un paese di 1600/1800 abitanti.
L'edilizia è bloccata da quando il governo Soru è intervenuto con la sua legge, piena di buoni propositi e di altrettanto perniciosi integralismi savonaroliani. Ad Orosei il Pd si divise fra soriani, poi in giunta, e antisoriani, all'opposizione pur se maggioranza nel Partito democratico. Sarà perché una “questione locale”, ma non mi pare di aver letto nei documenti del Pd sardo un qualcosa che spiegasse ai frastornati suoi iscritti questa curiosa situazione. A me, che sarò chiamato alle urne, viene la voglia di scrivere sulla scheda: “Non mi prenderete vivo”. Come, non andando a votare, ha scritto quasi la metà degli iscritti alle primarie del Pd per il sindaco di Cagliari.

11 commenti:

  1. Mi viene da dire solo:che tristezza!Il PDL è nel marasma ma unito,compatto. Il PD riesce ad andare nel marasma da solo,l'unica capacità che ha è dividersi,litigare.Come sarebbe bello se tutti,tutti i politici andassero a casa e si riniziasse da capo con politici giovani ed onesti!So perfettamente che il mio resterà un mero sogno,ma continuerò a sognare.Prima di eleggere nuovi politici però, loro devono sottostare ad un esame di sanità mentale e di rigore morale,continuo a sognare.

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  2. Penne indiane multicolori, unitevi!
    Il tempo stringe e l'occasione pure. Cosa aspettate? Si può essere i primi con facilità, con tutto questo casino, e si preferisce imitare l'avversario ed essere ultimi. Questo mi suggerisce il tuo post, caro Gianfranco. Non altro. Che cosa devo commentare? L'incommentabile forse?

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  3. Est a pistare s'aba pistada. Su chi poto narrer a cumentu est chi sa zente ch'est infadade de sas gerarchias chi iscontzan cada borta chi non lis daen sa risposta chi s'isetan. Cabras est un'elefante etzu chi, a parrer meu, si che devet ghirare.
    @ Gigi.
    Pensas chi sos partidos indipendentistas sian diversos? S'Irs no l'imparat. Si copiat semper su peus de sos ateros: dae sas brigas de frade contra a frade a su sidi de potere...

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  4. O Lare', jeo seo naschiu 'sardista' e sardista apa a morrere. Ma su 'sardismu' meu est cosa chi tocat sa mente e su coro in su matessi tempus. Abbaida: e chie andat cun sa mente ebbia e chie cun su coro e su sentimentu. A bisu meu isbagliant sos unos e sos ateros.
    D'isco, d'isco chi tenimos martinincas in totue. Ma, comente sempere, est sa zente chi cheret ischidada: mancari nande chi sos chi contant ant fattu, azumai sempere, sas martinincas.

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  5. O Lare', jeo seo naschiu 'sardista' e sardista apa a morrere. Ma su 'sardismu' meu est cosa chi tocat sa mente e su coro in su matessi tempus. Abbaida: e chie andat cun sa mente ebbia e chie cun su coro e su sentimentu. A bisu meu isbagliant sos unos e sos ateros.
    D'isco, d'isco chi tenimos martinincas in totue. Ma, comente sempere, est sa zente chi cheret ischidada: mancari nande chi sos chi contant ant fattu, azumai sempere, sas martinincas.

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  6. Le primarie per il PD si sono rivelate un eccellente metodo scientifico di autocastrazione: ad ogni tornata c'è una capocchia che cade.
    L'errore non sta nelle primarie, ma nel PD che, evidentemente, non ha e non mette in campo veri capi.
    Dietro un vero capo che alza una bandiera si formano schiere di consensi più o meno folte; dietro una capocchia, al massimo ci trovi due coglioni.

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  7. @ Gigi
    Matinicas, Asseiles, Furitos... Bi nd'at medas in cada partidu, in cada sotziu, in cada angrone. Jeo so sotzialista e cut'idea mi tocat, comente naras tue, coro e mente e fortzis est pro custu chi non si fachet "cariera", ma est gai bellu a poder abaidare in ocros sa zente, chena ti nd'irgonzare. E sas "primarias" sun a parre meu un'imbentu pro picare pro su c. sos militantes. Innantis bi fin sos meres de sas tesseras, como sos amicos de sos " votadores chena responsabilidade". T'ant'est chi a votare bi podet andarechie cheret peri chi siat de idea contraria. Si custa est democrazia... Cuntentos issos!!!!

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  8. Signori Gigi Sanna,Pilloni e Larentu ma perchè non entrate in politica voi e salvate questa povera Italia o meglio salvate la nostra splendida Sardegna,fatela rifiorire e mandate a casa tutti gli incompetenti disonesti che fanno solo i loro interessi.So perfettamente che fantastico e chiedo cose impossibili ma ho bisogno di fuggire da questa triste realtà.Visto che sono in fase di sogno,vorrei aggiungere in questo nuovo partito anche la splendida Atropa e il signor Elio,Maimone.Pensateci.

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  9. Cara Grazia, in su 1997, unu grustu de amicos m'an cumbintu de mi candidare a sindicu de Finiscole. Apo atzetadu pro totu sas cosas chi as nadu tue, ma che so essidu cun sas costas secadas. E dae sa orta sa politica attiva in d'unu partidu est finida... pro semper. In politica e in sas amministratziones zente chena potere e clientelas, ch'ischit narrer peri chi nono non de cheren.
    P.S. in sa lista de dresta contraria a sa mia bi fin peri sos sardistas.

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  10. Cara Grazia, la 'politica' la facciamo ogni giorno. E' la 'partitica' di oggi che non ci va proprio. E' il movimento quello che si deve creare. Il movimento delle penne multicolari. Senza 'movimento' no party' e non parti.

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  11. Cari amici,immaginavo già in partenza la vostra risposta,come avevo scritto,il mio era solo un sogno.Il signor Larentu è entrato ed uscito dalla politica e ha fatto bene.E' vero ciò che dice il signor Gigi Sanna: la politica si fa ogni giorno ma gli altri, al potere, continuano a rovinare l'Italia e gli italiani.Atropa,ho scritto splendida perchè sei una donna colta ed ammiro anche la tua semplicità e modestia.Uomini e donne di buona volontà andiamo avanti senza desistere.

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