sabato 13 novembre 2010

Intervista con i bronzetti in vendita a New York

Autoscatto con sacerdotessa Toro superdotato, durante l'intervista
di Stella del mattino e della sera

Mi scuserà l'Antico se gli ho dato buca? Si comprasse un cellulare, avrei potuto avvisarlo, ma lui è duro come un mulo. “Mi faccio vivo io”, dice. Tanto peggio, vuol dire che per questa volta non mi trova. Eccomi nella Grande Mela, dove mi segnalano la messa all'asta di due preziosi bronzetti nuragici: una sacerdotessa con berritta  ed un toro superdotato. Mi son messo in testa di intervistarli. Tanto per sapere come se la passano negli States e che progetti hanno per il futuro. Mi anfratto nella Galleria e aspetto che chiudano, per avvicinarmi alla vetrinetta.
“Càstia-ti-ddu, su bachiddu de Deus!”, si stupisce la sacerdotessa. Equivoco comprensibile, non è la prima volta che mi scambiano per il pane di Capodanno (vd. foto). “Who is this Individual?” fa il Toro, che si è ambientato meglio.
Io in Inglese non sono tanto buono ed il Sardo mi han detto che devo scordarmelo se voglio far carriera, per cui mi rivolgo al Toro in modo più diretto: “Cosa prova nel constatare che la sua compagna di avventura verrà venduta per 18000 $, mentre lei è quotato solo 4000?”. E´un po' imbarazzante fronteggiarlo perché non solo è superdotato, ma anche il suo muso ricorda la… dotazione.
“Le solite manovre del Vaticano!” fa lui e si ammutolisce. “Da lui non cavi più niente, astro bivalente: si è offeso perché lo hanno quotato basso. Non capisce che qui son bacchettoni e che nessuno se lo comprerebbe sennó. Per fortuna che non hanno capito cos´é il mio copricapo. Ihihihih!”.
Non mi resta che procedere con l´intervista:
Stella: “Come si è ambientata nel Nuovo Mondo? Ha nostalgia della Sardegna?”
Bronzetta: “Poco: laggiù nessuno mi considerava. Invece così ho girato di nuovo il mondo, imparato lingue straniere, ritrovato tanti vecchi amici: Londra, Ginevra, Haifa, New York.”.
Stella: “Che vuol dire con “di nuovo”?
Bronzetta: “Quando ero giovane ero molto richiesta come officiante: Egitto, Siria, Palestina, Anatolia. I nostri fratelli erano un po' dappertutto. Ma alcuni tornavano; sempre. Con le navi.”.
Stella: “Lei è stata rubata?”
Bronzetta: “Rubata? E a chi o a cosa, a quale popolo? No caro emulo della Sacra Bidente, non mi hanno rubato: semplicemente sono stata buttata via e qualcuno mi ha trovato. Non vorrei allarmarti, ma sta arrivando la guardia.”
Stella: “Laggiù c´è una porta, se il Babay me la manda buona… Mi saluti il signor Toro e, mi dica, le dispiace essere messa in vendita?” Non aspetto la risposta, devo andare. Ma girandomi per un ultimo sguardo scorgo il muso possente del Gran Toro, che mi fissa fiero e triste, mentre scappo: “Mègius bèndidu, ma no in manos de Min….”. Il resto del nome non l´ho sentito: la porta allarmata si è messa in allarme e si è scatenato il putiferio. 

8 commenti:

  1. Che bella ma triste ed amara favola,ma, purtroppo,tanto,tanto veritiera.

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  2. Devo ancora decidere se volgi più a coppa o più a ciglio. Grazia sembra vederti più come stella del tramonto. Forse sbaglia. A me, di prima mano, sembri al tuo sorgere.
    Bravo.

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  3. la civiltà nuragica civilizza gli incivili conquistatori (loro malgrado)?

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  4. Cara Atropa, perchè non lo 'leggi' quel toro? Mica ha di eccellente o di straordinaria solo 'quella' di parte. Bada inoltre che tutti i bronzetti anche quando non sembra la possiedono: non possono cioè prescindere dalla predella o dal piedestallo o dalla 'base' che dir si voglia. Anche quando non serve affatto. Un motivo ci sarà!
    Ma non vado oltre. Col cavolo! Si mormora che da quando la punta di freccia postata (ricordi?) da Stella del Mattino ecc. è stata attribuita in questo Blog, ormai internazionale, al protocananaico e hanno capito anche i collezionisti più ignoranti, che questo alfabeto precede il cosiddetto 'fenicio', la sua quotazione sia schizzata alle stelle. Non voglio che mi si attribuiscano responsabilità che non ho e che non intendo avere. Così pare che sia anche per la 'matrice' nostrana di Tzricotu per fibbie longombarde: dopo il chiarimento circa le stupidaggini 'scientifiche' di livello planetario dell'epigrafista sublime della Domenica se ne guarderanno bene dal restituire il reperto al Museo di Cabras. La tavoletta, prima 'patacca', poi ' placchetta' e infine 'matrice' per linguelle di cinturoni di ascendenza turco -mongolica, è in cassaforte ormai da 12 anni e non credo che cambierà di casa. Col cavolo del toro da 4.000 dollari!
    La Stella del Mattino e della Sera, la doppia Inanna, il 'sacro nove' della Luce comprenderà, divino/divina o luminoso/luminosa com'è, questo mio sfogo ironico per gli oggetti di Dio disprezzati dai sardi e smerciati come chincaglierie di maldestri o falsamente surrealisti artigiani isolani di 3300 anni orsono.

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  5. 'Il 'nove' (lat. novem, gr. ennea) sarebbe in relazione originaria simbolica con l'aspetto della luna 'nuova' con il novi-lunio (Santangelo P.E,. L'Origine del linguaggio, Bompiani p.173). Quando sorge la 'luna nuova' ha la forma del Nove (quando tramonta quello del Sei). La cosa più interessante dal punto di vista empirico però è che quando la luna è 'piena' e si osserva il suo disco, soprattutto durante l'estate,sulla sua destra appare un fascio luminoso che forma come una specie di chioma luminosa che si allarga e dà all'astro la forma del nove. Per notarlo bisogna tenere gli occhi socchiusi come se lo si gaurdasse un po' di nascosto. Provare per credere circa l'effetto ottico.

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  6. E' il solito Bue Api o Bue celeste. Tutti i bronzetti tori sono 'buoi Api'. Non ci vuole molto per capirlo. Per questo ogni Bue Api è NUR-AC-HE. La parola 'NURACHE' non è esclusiva solo del cosiddetto NURAGHE. basta solo leggere ed essere disposti ad accettare il 'nuovo'. Il fatto è, cara Aba, che a tanti piace il cosiddetto 'consolidato',ciò che fa stare eroicamente fermi e tranquilli. Non turba le carriere e i giovani non hanno il compito imbarazzante di rottamare il vecchio (mica il problema attiene solo alla politica partitica!). Evviva NURRA + il suffisso AK (che non si sa che proprio cosa sia)!. L'AGOS greco e il latino 'AGERE'? Figurati! L'indoeuropeo nella parola NUraghe! Meglio morti che dare ragione ad Alinei! Non diciamo a Gigi Sanna. Mi chiedo però: e l'Alinei che fa? Dorme? E i suoi seguaci che fanno? Non penseranno di far accettare la teoria ai panzer glottologi e ai romanisti senza uno straccio di prova scritta sul sardo -italide? Noto, sconsolato, che persino un innovatore e un ricercatore straordinario come Bolognesi, 'unu chi ndi spiccat sa musca in s'aria', contribuisce a rendere salda la 'reazione'. Gianfranco non è un linguista, ma è stato lui a spiegargli ( dopo cinquanta miei articoli postati nel suo Blog!) che presenza di semitico e di indoeuropeo ( testimonianze scritte a parte) non sono nè possono essere in contraddizione. Del resto, lo stesso Alinei postula, correttamente, presenze in Sardegna di lingue non strettamente Sardo-italidi.
    Cara Aba tu non sai quanto mi/ci hai commosso quando hai annunciato che ti saresti messa a studiare il sardo. Hai detto che ce la farai. Certo, ti costerà molto, ma ce la farai! E ciò sarà un bene perchè ti renderai conto che alcuni documenti nuragici(che si basano sull'acrofonia a tutto campo)sono incomprensibili senza il sardo italide. Ricordi l'obbiezione tua, apparentemente ineccepibile, su un possibile AN (considerato il 'nun' offerto dal serpentello) esistente nel vaso di 'La Prisgiona' di Arzachena? Considera come si dice in sardo-italide il 'serpente' e ti renderai conto quale valore fonetico abbia invece il serpentello dopo la protome bovina o 'aleph che dir si voglia.

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  7. per Gigi Sanna.
    L'intercale dei nuoresi "NACHI" avrà qualche attinenza con "nachas"?

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