lunedì 9 agosto 2010

Bene, facciamo noi. Ma facciamo

Secondo il ministro dei Beni culturali Bondi ogni eventuale esposizione fuori dal loro contesto delle statue di Monti Prama “dovrà essere autorizzata e decisa dalle autorità locali”. È una buona affermazione che, purtroppo, non avrà effetti retroattivi, sulla trasferta e permanenza parigine della Stele di Nora. Allora non protestarono i politici, gli archeologi e gli intellettuali sardi che hanno fatto oggi fuoco e fiamme contro la proposta di far conoscere i Giganti fuori della Sardegna.
Non protestò il governo sardo (c'era Soru a guidarlo), non lo fece l'assessore della Cultura Mongiu (che ora si unisce al coro) né naturalmente si piegò alla “leale collaborazione” fra gli elementi della Repubblica il ministro dei Beni culturali. Francesco Rutelli. Si trasferì e basta.
Piccolezze della politica e della intellettualità strabiche. Vero è che neppure l'allora opposizione di centrodestra si preoccupò molto della questione, rendendo oggi la sua protesta più credibile e meno sospettabile di “lo faccio perché così fan tutti”. Ma credo che sia utile avere un ricordo del passato per muoversi meglio nella contemporaneità. E anche per essere avvertiti dei possibili rischi che nasconde la contentezza generale, di noi identitari e di lorsignori reticenti e/o preoccupati della possibilità di una esposizione mondiale di certe vergogne. Ne risparmio l'elenco perché, a partire dai contorcimenti sulla datazione dei Giganti, è ben conosciuto.
Le “autorità locali”, che poi sarebbero il governo e il parlamento della Sardegna, non necessariamente in sintonia con le Soprintendenze, possono far viaggiare i 38 telamoni, sostenitori un tetto sghimbescio, dopo che ce li saremmo finalmente goduti e fatto risolvere da esperti indipendenti i danni della esterofilia paventati da diversi nostri bloggers. Ma, continuo a ripeterlo, queste expertise internazionali sono urgenti, e, detto in tutta franchezza, poco importa, davanti alla posta in gioco, che la Montagna vada a Maometto o che succeda il contrario. Risolta, con l'intervento di Bondi, la questione di principio del chi può fare cosa, è il resto che va risolto, possibilmente aprendosi ad una ipotesi data per fantascientifica da chi è malato di disistima congenita: e se i sardi, allora come oggi, fossero capaci di fare senza necessariamente copiare?

19 commenti:

  1. O Zuanne, a proposito di copiature scultoree mi hai preceduto di un pelo, ma ora fai il favore: "posta" anche qui il mio ultimo della stanza precedente sulle protomi di Santa Vittoria di Serri. Un saluto e grazie

    Giuseppe Mura

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  2. da Giuseppe Mura

    A proposito di statuaria nuragica riporto quanto scrive Raimondo Zucca sul rinvenimento (da parte di Antonio Taramelli), a Santa Vittoria di Serri e presso il pozzo sacro, di due protomi taurine, una delle quali alta 30 cm:
    "La scultura zoomorfa in pietra di Serri rappresentava per la cultura nuragica, prima della scoperta dei kolossoi di Monte Prama, la testimonianza di un'arte scultorea a tutto tondo di impegno monumementale, sorta anteriormente alle statue di animali fantastici e naturali di epoca orientalizzante della Grecia, dell'Etruria, della Spagna e della stessa Sardegna di ambiente fenicio. Per le due protomi taurine di Serri deve pensarsi alla rappresentazione divinià-toro, l'antico compagno della dea Madre della civiltà prenuragica, raffigurata nello schema delle corna taurine o nella più curata forma della protome nelle domus de Janas in età prenuragica".
    Stiamo parlando di una continuità culturale che va dal tardo Neolitico al prenuragico e al nuragico.
    Ecco perché continuare a cercare
    l'origine della "gradina" e l'influenza assira per i Giganti mi impressiona, ma solo in negativo.

    Giuseppe Mura

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  3. caro Giuseppe,

    scomodare i rilievi dei bucrani presenti nelle domus de janas per parlare della "mano" che ha scolpito i Telamoni di Monti pramma è cosa un tantino in salita.

    Se i rilievi dei Tori delle domus possono esere utilizzati per capire delle persistenze simboliche non altrettanto vale per quelle di scuola artigiana.

    Insomma la scuola manuale che ha realizzato le domus non è la stessa di chi ha realizzato i monti pramma.

    Discorso diverso vlae invece per le protomi di Serri, Sardara, Oliena e altre, quelle possono essere un fertile terreno di comparazione storico artistica con quelle di Monti Pramma.

    Ma Zucca non ha fatto nessuna analisi storico artistica, il suo è un approccio epidermico alla questione.

    Il altra stanza citi i bonzetti, certamente anch'essi devono essere presi a confronto stilistico con i Monti pramma, ma ti faccio notare che già Lilliu 40 anni fa disse che all'origine della scuola bronzistica vedeva un filus Vicino Orientale, insomma Lilliu Propose dei confronti che a abbracciavano l'area che va da Urartu sino alla Palestina!!

    La verita è che la scuola archeologica sarda, non ha fatto neppure un passo in avanti (in analisi storico artistica delle opere) rispetto al maestro Lilliu.

    Che è incapace di capire l'inequivocabile significato astronomico dei nuraghi;

    che è incapace di chiamere degli esperti di paleoepigrafia per contrallere scientificamente le proposte di Gigi Sanne

    e potrei continuare con altri esempi!

    Insomma la scuola archeologia è costituita da dei CULI DI PIETRA che sarebbe meglio avviare alla pensione!


    Mauro Peppino

    Ps: scusa Zuanne ero connesso con questo!

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  4. Ciao Atry

    Si,l'affermazione tra virgolette è proprio di Raimomdo Zucca, ma non conosco la sua posizione attuale su quella testimonianza.
    In ogni caso la trovi nel "Il santuario nuragico di S. Vittoria di Serri" della serie "Guide e Itinerari" della Carlo Delfino Editore, aprile 1988, pag. 34.
    Le due protomi furono rinvenute da Taramelli (nel 1909) nello "strato di rovina" formato da altri "elementi scultorei e archittetonici" scavato nell'atrio del tempio a pozzo, mentre l'area circostante del pozzo, devastata da un incendio e da una violenta azione militare (Zucca ipotizza dei Romani), ha restitituito altre numerose protomi taurine in miniatura e in bronzo.

    Giuseppe Mura

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  5. caro Mauro Peppino

    Come al solito interpreti a modo tuo: parlo di "continuità culturale", la quale non significa certo disporre della stessa mano artistica, visto che tra il Tardo Neolitico e la presunta datazione dei Giganti passano alcuni millenni.
    Come vedi mi rifiuto di usare il termine "Telamoni", lo che continuerai ad usarlo imperterrito, tienitelo pure.
    Cosa intendi con la frase:
    "Se i rilievi dei Tori delle domus possono esere utilizzati per capire delle persistenze simboliche non altrettanto vale per quelle di scuola artigiana" ?
    Quanto all'analisi di Zucca non so se intendeva essere "storica artistica" e "epidermica", sarebbe il caso di chiedere personalmente all'interessato.
    So bene che per te i bronzetti riproducono i famosi levantini arrivati nel Poetto di Cagliari nel XIII secolo, ma consentimi di non essere d'accordo: la stessa cosa vale per tutto quello che importi per forza dal Vicino Oriente senza avere alcun dubbio.

    Giuseppe Mura

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  6. @ Atropa belladonna

    purtroppo devo dirti che non conosco altre pubblicazioni con l'affermazione di Zucca, speriamo che intervenga a proposito qualcuno che ci legge.

    Giuseppe Mura

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  7. Esiste un DOSSIER sui giornali dell'epoca con le dichiarazioni dei vari Archeonoti. Fra questi anche un "giovane" raimondo zucca... che tra l'altro, parlando dello scarabeo, coniò la leggendaria fraae:
    "SCARABOIDE EGITTIZZANTE DI STILE HYKSOS"...
    naturalmente (aggiugiamo noi) .... FENICIO!!!
    Ma gli Hyksos non vissero fino al XVI sec. a.C.? Che ci azzecca uno STILE HYKSOS MILLE ANNI DOPO?
    SALUDE
    LEONARDO

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  8. Nell'articolo di Pintore leggo:

    Secondo il ministro dei Beni culturali Bondi ogni eventuale esposizione fuori dal loro contesto delle statue di Monti Prama “dovrà essere autorizzata e decisa dalle autorità locali”.

    Mi sorprende che un ministro non conosca le leggi. E' OBBLIGATO ad attenersi a ciò che decidono le autorità locali. Non scherziamo. Che brutta figura...come se le autorità locali fossero ininfluenti. Spero corregga il tiro, chieda scusa e abbassi la cresta.

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  9. “Bene, facciamo noi”. Tutti d’accordo. È quel “noi” che preoccupa. Dovrebbero essere le autorità locali, a detta del ministro dei B.C., a prendere le decisioni in merito all’utilizzo dei beni, per l' appunto, culturali.
    Da quanto scrivi mi è sembrato di capire che tale capacità decisionale sia limitata alle statue di Monte Prama per “ogni eventuale esposizione fuori dal loro contesto”. Stanno così le cose? Se sì, c’è da recriminare sulla sostanza, perché, più che di ‘ciccia’, dà l’idea di un ossicino gettato ai cagnolini. Va bene che si creerebbe un precedente ma sarebbero sempre e comunque defatiganti battaglie, non tanto con il ministero (anche lì, chissà come evolveranno le cose), quanto con le sovrintendenze regionali. Sai bene che per spaccare il capello in quattro siamo fatti apposta, tanto è vero che ci sono più avvocati nel Lazio che in tutta la Francia. Sarebbe stata necessaria da parte del ministro una più netta e precisa specificazione, da non lasciar adito, come purtroppo succede spessissimo, alle interpretazioni più disparate.
    Non è questa, però, l’unica preoccupazione. Tu scrivi a un certo punto di “possibili rischi che nasconde la contentezza generale, di noi identitari…”. A me viene fatto di pensare che le autorità locali, da te identificate nel governo e nel parlamento della Sardegna, sulla “contentezza” puntino, perché significa consenso. Che altro significato dare agli interventi di Milia e di Pili, pressoché identici ma da sponde opposte? Ho già scritto da qualche parte che si tende ad accarezzare il gatto per il verso del pelo.
    Fino a che avremmo una classe, non dirigente, ma diretta dalla ricerca del consenso, che trova più conveniente vellicare gli istinti e le passioni che danno risposte immediate, piuttosto che rivolgersi alla ragione che ha bisogno di tempi lunghi, ho paura che le nostre autorità locali non sapranno ‘maneggiare con cura’ i tesori del nostro passato.
    L’ ho tirata troppo a lungo e non mi addentro nel ginepraio dell’interpretazione di “autorità locale” , la tua è una e, per me, sacrosanta. Ma altri?

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  10. Ho letto adesso le dichiarazioni di Pierluigi Montalbano, peggio mi sento.

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  11. @ Montalbano
    Sarebbe bello che così fosse (e ti confesso che per questo mi batto), ma così non è. L'articolo 9 della Costituzione sancisce che la Repubblica "Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione". E' vero che la stessa Carta obbliga alla "leale collaborazione" tra comuni, province, regioni e stato, ma, come hai visto, è bastato che Rutelli e la soprintendenza sarda se ne siano dimenticati e la Stele di Nora ha dovuto fare una vacanza sulle rive della Senna.
    Bondi ha detto una cosa scontata? Forse, ma vivaddio l'ha detta.

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  12. @ Elio
    Sai cos'è, se ci capiamo, che personalmente preferisco avere a che fare con la politica più vicina che con quella lontana. E poi, a costo di scandalizzare, devo dire che non tutta, ma una parte notevole della politica sarda è meglio della nostra intellettualità. Lo farà per ragioni di bottega, ma lo fa

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  13. Cara Aba ho semplicemente detto che Zucca non ha fatto l'analisi storico artistica delle statue, si è rifatto a quanto disse Lilliu.

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  14. @GfP
    Gianfra', buca tua santa. Comunque son d'accordo per i politici: è sempre meglio trattare con quelli vicini, piuttosto che con quelli lontani.
    A sa prossima.

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  15. E.sarhadon o per meglio dire SARDANA.PALO teneva alcune statue di foggia SUMERA... (egli si rifaceva a una discendenza da SARGON di akkad) per un PARICOLARE ben visibile che anch'io avevo notato e che Atropa potrà riconoscere pensando alla DAMINA di NAQADA (egitto)... un particolare comune alle statue assire alla statuina di Naqada e alla statue sarde di Monti praqma... ma sopratutto alle statue SUMERE.. che però sono precedenti alle altre... quindi Monti Prama, se ha una derivazione, essa è SUMERA... Statue tipiche delgi URIM... guarda caso.
    Se non hai presente la stuina di naqada... la posterrò sul mio forum....
    Kum Salude
    leonardo

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  16. Cara Aba,

    Guarda che Zucca ha detto c'è questo e c'è quest'altro, punto.

    Ma le uniche analisi storico artistiche serie sulle statue o Telamoni sono quelle di Lilliu e di Rendeli.
    Sono ipotesi, certamente!
    Ma le info di Zucca e le sensazioni della Boninu servono a ben poco.

    In relazione alle critiche che mi fai sui contenuti del mio libro, tieni presente che io sono cosciente, fatto salvo l'inequivocabile significato astronomico dei nuraghi, che in Archeologia del Paesggio nuragico ho esposto delle ipotesi a mio parere verosimili, ovviamente ho la presunzione che siano più verosimili di quelle con cui mi confronto.
    Non dubito che in futuro verranno proposte ipotesi ancor più verosimili delle mie, ma ho la presunzione (altrimenti non le avrei rese pubbliche) che le ipotesi che ho proposto siano più verosimili di quelle tuttore in auge.
    Ti dico subito che mi farebbe un immenso piacere se tu ti adoperassi nel tentativo di cunfutarle o di dimostrare che ve ne sono altre più verosimili.

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  17. x Aba: allora guardale bene ... in volto... ci arrivi da sola... poi cerca la statua assira di ... e in seguito le tantissime statue sumere... con ... il segno di RA (dove non te lo dico).
    Leonardo

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  18. LAPSUS! Chiedo umilmente scusa...
    SARDANA.PAL non era ESHARA.DON, ma suo figlio ASSUR.BANI.PAL... anche se i riferimenti non cambiano perchè sardana.palo è la traduzione greca di ASSUR.BANI.PAL, che in pratica significa "Figlio di Assur", ove ASSUR=ASARA=OSIRIDE=SRD=SARDO. Mentre ESARA.DON è uguale a: CAPO.ASARA (CAPO SARDO, PRINCIPE SARDO...SHER.DON.... SHER.DANA)...
    Come dire che per gli assiri SARDANA e SARDO erano della stessa famiglia.
    X ABA: la DAMINA... NON è quella con le braccia alzate, ma quella in ... COSTUME DA BAGNO... TOPLESS. MI sa che te la invio per mail.
    Leo

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