domenica 22 agosto 2010

Ancora sul nome Sardegna

di Alberto Areddu

"Noi linguisti dobbiamo pure riconoscerlo francamente: talvolta o forse spesso le nostre ricostruzioni etimologiche di toponimi non sono altro che altrettanti “romanzi”, in massima parte fantasiosi e solamente in parte sostanziati di fatti reali" (Massimo Pittau). Aurea confessione del cattolico Pittau, che ha avuto una vita per confessarsi e solo alla soglia dei 90 ci ammannisce questa sorta di paradigmatico sigillo sui propri studi.
Ultimamente poi Pittau ci ha risfornato la sua interpretazione sul nome Sardegna (lat. Sardinia, greco Sardò). Esso viene attribuito, come naturale per lo studioso nuorese, ai Lidi e tratto dal nome della loro capitale Sardis. Orbene fatto presente che nessuna convergenza lessicale frappante è stata mai riscontrata tra paleosardo e lidio (l'unica invero è mia: la parola mulaghe), e detto che l'unica cosa che condivido è l'esistenza di una uscita tronca in -ò nel paleosardo, rilevo che attribuire ai Lidi, oramai chiamati per farceli alla mano, Sardiani, tale uscita, è un pio desiderio.
Non esiste alcuna parola o morfema aggettivo-sostantivale lidio che termini in -ò (cfr. il compianto Gusmani), indi è puramente arbitrario attribuire a una lingua ciò che non ha motivazioni per esserle attribuito; sappiamo invece che l'uscita in -ò è in greco un'uscita femminilizzante (e questo spiegherebbe perché si è poi detto Sardinia e non *Sardinium), probm. perché le isole (he nesos) sono nell'immaginario greco più spesso femminili che non maschili; secondo lo Chantraine l'uscita, che appare con finalità esornative, ipocoristiche o derisive (es. morphò 'la bella', Deò per Demetra, akkò 'la vecchiaccia, lo spaventapasseri') e frquentemente. nei nomi propri femminili, è spiegabile all'interno del greco; al contrario per il Gusmani essa appare giungere dal sostrato (detto pelasgico, che diversi interpretano come illirico ante litteram).
Ad abundantiam Pittau sostiene che Sardara e Serdiana si chiamerebbero così in ragione dell'insediamento, quindi come toponimi etnici, di Sardi della Sardi di Lidia; sorprende però che se approdati nel xii o nel ix secolo (Pittau oscilla sul quando questi ipotetici Lidi si sarebbero paracadutati sull'isola non ancora in -ò) non abbian preso denominazione di Sard-, contrade costiere ma due bei centri dell'interno, per i quali e per i loro dintorni il Pittau non ha mai rilevato una differenziazione linguistica rispetto alle altre parti dell'isola, come a lume di logica dovrebbero palesare, seguendo la sua impostazione.
Come già dissi, se fossero, questi ipotetici micrasiatici, giunti molto dopo il vii secolo, non avrei ulteriori motivazioni linguistiche per non dire "è una possibilità, remota, ma una possibilità". Ma se son venuti prima, se pure si ricollegano ai Shardana mercenari, allora le cose non filano proprio, perché il nome di Sardis era SFardis (almeno fino al v secolo), (una specie di 8 era il grafema utilizzato dai Lidi per F) che non può essere andato perso, ma deve essersi conservato spirantizzato in qualche Sfardis, oppure despirantizzato in qualche *Spardis; i Persiani rendevano il nome della città come Sparda-, gli aramaici come Sprd; senza dire che Giovanni Lido afferma che l'autentico nome indigeno della città era Xyaris, e altri replicano che Hyde era l'antico nome.
Sul perché i Greci l'abbiano deformata in Sardis ne parla il Sommer in un suo saggio, che non mi è accessibile. Riguardo a sardin che varrebbe 'anno' in lidio, di cui dice il Pittau, si tratta di una parola persiana quindi assunta in epoca bassa, secondo il Kretschmer e il Gusmani, per cui l'identificazione ciclo= sole= sardo è del tutto ipotetica, se non fantasiosa. Dunque prove che rimandano la Sardegna alla SFardis lidia? Zero. Cosa proporre dunque in alternativa a tutta questa nullità?
Orsù guardiamoci intorno e contiamoci quante terme ci sono in Sardegna. Poche ce ne sono poche: una è proprio nel territorio di Sardara, ove in antico sorgevano le Aquae Neapolitanae. Non vi suona un po' troppo casuale che anche la Serdica/Sardica di Tracia (oggi Sofia) fosse ricca (e lo è ancora) di terme? E che dire dello stagno di Serdiana, non vi pare che potrebbe essere alla base delle denominazione del suo territorio? Vi aggiungo che il suffisso -ara è diffuso in area illirica, quanto quello in -ana, -ena, mentre non vi è traccia in Lidia.
Ecco facciamoci quattro conti e inizieremo così solidamente a pensare che Sardò/Sardinia altro non era allora che "la nera, la putrida" per paludi e residui termali, sulla base del già qui citato illirico sardos 'nero'.

bibliografia

Areddu A.G., Le origini albanesi della civiltà in Sardegna, Napoli 2007
Areddu A.G., Quei sordidi insetti degli shardana
Chantraine P., La formation des noms en grec ancien, Paris 1933
Gusmani R., Lydisches Wörterbuch, Heidelberg 1964
Gusmani R., Lydisches Wörterbuch, Heidelberg 1980 (Ergänzungsband)
Gusmani R., "I nomi greci in -ώ", in Rendiconti dell'Istituto Lombardo 96 (1962), pp. 399-412
http://it.wikipedia.org/wiki/Sofia
http://www.termedisardara.it/ita/itinerari.html
Kretschmer P., Einleitung in die Geschichte der griechischen Sprache, Göttingen 1896.
Pittau M. "Sul nome Sardigna"

5 commenti:

  1. Che Sardis avesse a che fare, non dico con i Sardi di Sardinbia, ma almeno con i shardana/SRDN citati dalgi egizi, NON vi è dubbio. Ma, come non si può dire che gli ETRUSCHI siano originati da Roma perchè con essa ebbero a che fare, così accade per Sardis. Di roma sappiamo che fu posteriore agli etruschi grazie ai testi scritti e all'archeologia.
    Di SARDIS altretanto si può dire, poichè è ormai DATATA ampiamente al 1100/1150 a.C. e i SHARDAN sono nominati ben prima. E non capisco come possa un uomo di scienza come Pittau intestardirsi in una teoria ormai non più sostenibile scientificamente da almeno una decina di anni, in cui gli scavi e gli studi di alcune università americane ben note hanno dato l'aNNO DI NASCITA di questa città, forse fondata proprio dai SHRDANA componeneti la coalizione che piombò inm medioriente propprio a fine del II millennio a.C.
    In quanto al nome SFARDIS, vorrei aggiungere che in palestina esisteva un gruppo, insediatosi dopo l'Invasione del 1200, che aveva questo nome. Casualmente viveva all'Interno della ben nota Tribu di DAN. Pare abbia in seguito dato il nome ai gruppi di "Ebrei" SFARDITI erranti per l'europa... per questo i SEFARDITI sono da alcuni identificati come i discedenti della "MISTERIOSA TRIBU DI DAN".
    Quanto ai LIdy, essi ebbero si a che fare con i SHARDANA/SARDI/ERACLIDI. Lo racconta erodoto stesso che "I Lidy furono governati per 500 anni dagli ERACLIDI...". Non ricorda questo forse quanto scritto dalgi storici romani FESTO e STRABONE: "REGES SOLITI SUNT ESSE ETRUSCORUM QUI SARDI APPELLANTUR"?
    Vero è che anche qui vi sono autori che protestano trattarsi di SARDI città e non di SARDI abitanti della Sardinia. peccato che nei LUDY CAPITOLINI si prosegua: "QUIA ETRUSCA GENS ... HORTA EST SARDIBUS!" vale a dire: "ONDE PER CUI LA GENTE ETRUSCA è NATA DAI SARDI" e non da SARDI. sardibus PLURALE è! Per quel che abbiamo studiato di latino per tantissimi anni.
    Kum Salude
    leonardo

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  2. Forse sto dicendo un'inesattezza, ma ho fatto un pò di latino circa 40 anni fa, perciò perdonatemi in anticipo se dico una sciocchezza. Sardibus dovrebbe appartenere alla terza declinazione e quindi non può riferirsi ai Sardi (Sardus dovrebbe appartenere alla seconda declinazione, per cui all'ablativo fa Sardis e non Sardibus). Sardibus dovrebbe essere proprio la città, in quanto in latino molte città venivano pronunciate al plurale (Athenae, arum etc etc).

    Salude e libertade

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  3. Per venire incontro alla tua spiegazione, si potrebbe dire che SARDIBUS sarebbe più corretto "quelli di... SARDI" ... ma anche "quelli della jente sarda"
    Kum Salude.

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  4. Ad abundantiam: c'è anche una località presso Teulada detta "tuerra de Sardori" cioè 'acquitrino di Sardori'.

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  5. Io non ho visto la sardenja, e non so che cosa teritorio ha.
    Ma in Kosova ( il nome antico Dardania) si trova il monte di Sharr, nome antico Scardius.(Herodoti) Nella lingua albanese - sharr - significa segheria. Le cime di montagna assomigliano con denti di sega.

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