sabato 17 luglio 2010

iRS in salsa tricolore? Fosse per la lingua, pare di sì

Ogni gruppo umano, partito, movimento, associazione, ha un suo progetto politico e culturale per il futuro, in sé e per sé rispettabile. Condividerlo o anche solo apprezzarlo come orizzonte che ti possa coinvolgere, certo, è cosa diversa, anche se apparentemente farebbe parte del tuo mondo di idee. Secondo me, per esempio, un futuro che metta da parte i problemi di democrazia linguistica o che, peggio, li ignori non solo non è futuro seducente ma è anzi un futuro da guardare con apprensione. E quindi i molti amici di iRS mi perdoneranno, ma il senso di indipendenza che è dentro il programma della loro grande festa (Festa manna) non mi interessa, anzi lo trovo nemico di una Sardegna indipendente.
A parte il titolo di Festa manna, niente richiama l'idea che questa grande festa si svolge in una terra che è sede di una antica nazione con una sua millenaria lingua. Non c'è, almeno nelle previsioni, alcuna iniziativa che quanto meno di preoccupi dello stato, non buono, della lingua sarda, quasi che sia indifferente al progetto di una società libera da dipendenze. E anche quando si parla di letteratura sarda si ignora l'esistenza di una ormai cospicua letteratura in lingua sarda e nelle altre lingue della Sardegna, dal gallurese al tabacchino dal sassarese all'algherese: la letteratura sarda è in italiano. Come, temo, la futura società che iRS propone ai sardi.
Lo Stato italiano investe quasi due milioni di euro l'anno a favore della lingua sarda. Pochissimo, ma sempre più di quanto spende la Regione sarda e incommensurabilmente più dell'interesse di iRS. Chi crede, con qualche fondamento, che la lingua sia il nucleo fondante di una nazione, si deve vedere costretto ad augurare lunga vita allo stato italiano? Certo non basta questo ad auspicarlo, ma è altrettanto certo che iRS fa di tutto per far desiderare la sua sopravvivenza, nella probabilità che esso, almeno, non dimentichi gli impegni presi con l'Europa.
Forse si sarà, a questo punto, capito che non trovo per nulla interessante l'indipendenza della Sardegna nell'immagine data dalla festa di iRS.

12 commenti:

  1. Peccato non aver puntato dei soldi, ci avrei scommesso su un post del genere. :D

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  2. @ Davide
    Come dire che hai la coda di paglia? :-)

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  3. Povero Davide, e cosa avrà mai fatto per avere la coda di paglia? ;)

    A parte gli scherzi, non sono coinvolto nell'organizzazione e una sezione dedicata alla lingua non l'avrei vista male, anzi.
    Si potrebbe parlare di tante altre cose oltre ai temi previsti, chi lo nega?
    Oltretutto il programma di Festa Manna è diverso ogni anno e il tema della lingua è stato diffusamente trattato nel 2008 ( http://www.emigratisardi.com/old/iRS-Festa-Manna-2008-Dal-25-al-27.html ). Niente vietava di trattarlo anche quest'anno, ma si potrebbe benissimo affrontare l'anno prossimo.
    iRS poi ha già detto più volte che, per scelta politica, appoggia la LSC, anche se non tutti al suo interno sono pienamente concordi. Però se ne è dibattuto e alla fine si è arrivati a prendere posizione. Sono piovute anche le critiche, ma è normale.

    Lei è riuscito a "dedurre" la futura società che iRS propone ai sardi solo dal programma di una delle 7 feste manne sino ad ora organizzate... mi inchino di fronte a cotanta lungimiranza, perbacco!

    L'affronto quest'anno sembrerebbe quello di aver invitato i famigerati espontenti dell'ancor più famigerata nouelle vague sarda... sacrilegio! Come hanno osato fare ciò quegli spocchiosi di indipendentisti?
    Mia deduzione di parte, sicuramente, ma se così non fosse non mi spiegherei questa affermazione:

    "il senso di indipendenza che è dentro il programma della loro grande festa (Festa manna) non mi interessa, anzi lo trovo nemico di una Sardegna indipendente"

    Addirittura "nemico", caspita! Se mi aspettavo la tiratina di orecchie per l'affronto di non aver previsto nel programma di quest'anno una sezione dedicata alla letteratura sarda in sardo, non mi sarei certo aspettato che il disappunto la portasse all'auspicio di buttare il bambino con l'acqua sporca.
    È emerso, tristemente, quello che io considero il pensiero perdente ed autocastrante non tanto dell'indipendentismo, quanto del nazionalismo sardo (che spesso si mischiano, ma non necessariamente). L'indipendneza che proponete non è come quella che auspico io? E allora meglio rimanere italiani e continuare a rivendicare (in virtù di cosa non si sa)... almeno loro ci passano la grana!
    Prima credevo che a fare un ragionamento del genere fossero solo i comunisti-indipendentisti, quelli che dicono "per avere dei padroni sardi tanto vale che ci teniamo quelli italiani", ma evidentemente è un atteggiamento mentale che va al di là dell'ideologia.

    Io l'indipendenza la considero la scelta più logica e il primo diritto che rivendico alla nazione sarda è quello di sbagliare e di imparare dai propri errori. Non credo certo che da un giorno all'altro avremo in mano lo stato perfetto. Una nazione si avvantaggia del contributo di tutti. Se a me non piace quello che organizzano gli altri non perdo tempo ad ergermi a maestrino che dà il voto agli scolaretti indisciplinati, ma magari cerco di organizzare a mia volta qualcosa e di coinvolgere più persone possibile.

    Ma capisco che altri possano ritenere più proficuo e produttivo bocciare o promuovere quello che fanno gli altri. De Gustibus

    Saluti

    DANIELE Addis
    :D

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  4. @ Davide
    Credo sinceramente che non c'entri nulla il nazionalismo/non nazionalismo. C'entra, invece, il pensare o non pensare alla lingua come habitus mentale o come concessione, ogni tanto, a chi la pensa fondamento di una nazione che si vuole indipendente. Non c'entra affatto, in questo contesto, la nouvelle vague, ma c'entra il non aver pensato che sa Festa manna poteva essere un terreno utile di dialogo fra la letteratura in sardo e quella in italiano. Nulla avrebbe cambiato se fossero stati invitati autori sardi che scrivono in italiano e che non sono riconosciuti nouveaux-vaguistes.
    Resta il fatto che tra sardo e italiano è stato questo questo il prescelto. Ecco perché riterrei nemico questo atteggiamento se dovesse rappresentare una scelta di campo.
    Mi auguro di no e spero vivamente che questa mia critica aspra serva, almeno quanto vale una briciola, a far sì che il sardo sia, ripeto, un habitus, non un paio di ragas da mettere il giorno di festa.

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  5. Infatti Addis, senza critica oggi certo indipendentismo sarebbe ancora dietro i comunismi, le scie chimiche ed i signoraggi vari (ed in parte alcune di queste cose non sono ancora state estirpate del tutto)....Il vecchio forum era un vero e proprio campo di battaglia...Ben vengano le pagelle ed i giudizi se servono a portare attenzione su specifici temi. - Bomboi Adriano

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  6. Devo dire che, pur lentamente (molto lentamente) LA FESTA MANNA comincia ad accorgersi che in Sardinia esiste un MOVIMENTO DI OPINIONE di Sardità anche fuori dai Partiti, pur se indipendentisti...
    i primi anni invitavano gente come F. CESARE CASULA... ora siamo ai FOIS... se fosse vivo non dubito della presenza dell'osannato SERGIO ATZENI...
    strano... sono sempre mancati i VACCA, I SANNA... i... sono scomodi anche per IRS?
    O si tratta di semplice eterna distrazione? Strano, perchè questi scrittori riscuotono consenso popolare anche maggiore numericamente rispetto ai vari PARTITI INDIPENDENTISTI (nazionalisti, autonomisti...)...
    CHE COSA STRANA! ... davvero, non sto BRULLANDO, sono davvero disorientato per questa mancanza di attenzione a un fenomeno ormai diffuso fra i Sardi. Qualcuno di questi autori vende decine di migliaia di libri e ha centinaia di migliaia di sostenitori e lettori... e (naturalmente) anche qualche oppositore ... ma sempre conoscenza è.
    Kum Salude e senza animosità... solo constatazione di quanto...
    Leonardo

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  7. @ Giangiorgio
    Quando meno dall'indicativo pieno di certezze e giudizi che non lasciano spazio a dubbi del post iniziale si è passati ad un condizionale che lascia aperta la via della redenzione. :-)

    Oltetutto la lingua era stato argomento di dibattito anche nell'edizione del 2009...e qui siamo già a più di una tantum.
    http://www.irsonline.net/2009/07/festa-manna-2009-programma-dettagliato-della-sesta-edizione-milis-242526-luglio/

    e pure nel 2006!!!
    http://www.sotziulimbasarda.net/luglio2006/festmannairs.htm

    Niente, nemmeno l'aver preso ufficialmente posizione non è bastato.

    E vabbè, peccato non aver ricevuto la pagella gli anni scorsi, sfortuna ha voluto che la mancanza di tali argomenti destasse molta più attenzione della presenza. Tale presenza non è stata nemmeno sufficiente a far ritenere iRS "amico", ma nel momento in cui è venuta a mancare l'etichetta di "nemico" è scattata quasi in automatico... strano atteggiamento direi... oppure non è strano per nulla.

    Gli scrittori sardi che scrivono in italiano stranamente non si sono mai lamentati e non hanno nemmeno mandato le loro pagelle! Sarà magari che chi li ha invitati a questa edizione non ha minimamente pensato di fare una scelta di esclusione della lingua sarda? Sarà che c'è chi ragiona al di là della logica nemico/amico? Sarà!

    Saluti

    D A N I E L E Addis
    :)))

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  8. Non so chi sia questo Giangiorgio, ma spero che si faccia vivo a risponderti.
    Quanto a me, sì, credo che la redenzione sia possibile, a patto che si ragioni delle stesse cose

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  9. Ok, quando si fa vivo Giangiorgio allora gli chieda se conosce un certo Davide. ;-)

    Daniele Addis

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  10. eh si ragazzi, davide sono io e non mi tirate in ballo:
    a a proposito di lingua:
    a breve uscirà un mio piccolo contributo narrativo, metà in algherese e metà in italiano condito di espressioni sarde...
    Insomma penso che non sia necessario parlare di sardo alla festa manna, ma parlarlo proprio invece, ANCHE se a stento...

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  11. Non c'è bisogno di scusarsi, l'inintenzionalità era evidente e ammetto che mi sono divertito :D (mi scuso io se ho esagerato).

    In più ora abbiamo trovato Davide, quindi possiamo chiedere a lui se ha visto Giangiorgio.

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