giovedì 22 luglio 2010

I tagli alla lingua sono stati tagliati. Su Comitadu gioisce

I tagli alla lingua sarda non ci saranno. Lo ha comunicato il presidente della Commissione bilancio del Consiglio regionale, Paolo Maninchedda, durante l'incontro fra la Commissione e una delegazione del Comitadu pro sa limba sarda e degli operatori negli sportelli della lingua sarda. I tagli decisi dall'Assessorato della cultura – ha comunicato Maninchedda – sono stati eliminati tutti, salvo uno riguardante l'Università che, del resto, può contare su consistenti cifre non spese.
L'incontro, al quale hanno preso parte Antonio Garau, Maria Antonietta Piga, Mario Carboni e Michele Pinna (questi ultimi anche membri dell'Osservatorio della lingua sarda), si è svolto al termine di un sit in del Comitadu e degli operatori della lingua svoltosi davanti al Consiglio regionale. “Il Comitato per la lingua sarda e i componenti l'Osservatorio” si legge in un comunicato “hanno ringraziato per la sensibilità espressa dalla Commissione nella sua interezza verso la lingua sarda esprimendo la volontà di collaborazione sopratutto per il varo del prossimo Piano triennale 2011-2012-2013 che entro l'anno dovrebbe essere approvato, auspicando una sollecita convocazione della Conferenza annuale prevista dalla legge sulla lingua”.

Un curioso comunicato dell'assessora Lucia Baire, diramato mentre era in corso l'incontro nella Commissione bilancio, afferma che “la Giunta Regionale sta portando avanti puntualmente tutti gli interventi nell’ambito della lingua e della cultura sarda previsti nel Piano Triennale 2008-2010. La prospettata riduzione degli stanziamenti non inficia la realizzazione delle iniziative e dei progetti già finanziati nelle precedenti annualità. Lo ha affermato l’assessore della Pubblica Istruzione e dei Beni Culturali, Maria Lucia Baire, in risposta alle proteste del Comitadu pro sa Limba Sarda che ha manifestato contrarietà per i tagli annunciati al settore nella manovra correttiva di bilancio. L’assessore Baire ha precisato, inoltre, che le riduzioni non riguarderanno alcune tra le iniziative più significative ovvero l’insegnamento curricolare del sardo nelle scuole e gli interventi relativi alla pianificazione linguistica come lo Sportello linguistico e le opere didattiche multimediali finalizzate all’apprendimento della lingua”.
Non sapeva ancora che la commissione avrebbe bocciato i tagli decisi dal suo Assessorato o ha intenzione di riproporli comunque alla Giunta di cui Baire fa parte? Certo non si può dire che abbia agito con accortezza. “Riguardo, invece, l’Osservatorio regionale per la lingua e la cultura sarda” dice ancora il comunicato “è già in programma una riunione per il prossimo 30 luglio”. Anche questa riunione era stata sollecitata dal Comitato che denunciava la violazione della legge 26 che lo istituisce e che obbliga l'assessore a convocarlo per un parere sul Piano triennale. Il vecchio, quello del governo Soru riconfermato dall'attuale, sta per scadere. Entro il 30 giugno avrebbe dovuto essere presentato, dopo la consultazione dell'Osservatorio che sarà riunito con grave ritardo e, evidentemente, grazie alla pressione del Comitadu pro sa limba sarda.
Resto sempre più convinto, con su Comitadu, che questioni di tanto valore quali quelle della identità del popolo sardo non possano essere affidate a un singolo assessore, ma debbano essere governate dalla Presidenza della Regione. Una visione complessiva dei problemi della lingua, della cultura, dell'identità avrebbe risparmiato alla Regione i passi falsi compiuti in questa occasione.

2 commenti:

  1. "Nunc est bibendum!" oppure "Nunc est bibendum?".
    Forse, prima di bere, occorre vedere che cosa hanno versato nel bicchiere, a prescindere che sia mezzo vuoto o mezzo pieno.
    Tu cosa fiuti, caro ZFP?

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  2. "Delenda Cartago", diceva quel tale e lo diceva ogni volta che interveniva in Senato, anche quando sembrava che non c'entrasse un fico secco.
    "Sa limba prima de totu" in ogni contesto in cui si parli di Sardegna, dobbiamo avere il coraggio di ripetere, anche a costo di sembrare fissati.
    Identità e lingua vanno di pari passo, non è data l'una senza l'altra.
    Poi starà a noi saper utilizzare al meglio lo strumento, quando sarà di tutti.

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