venerdì 30 aprile 2010

Quanto dura una civiltà? E Norace mi rispose

di Efisio Loi


“Perché continuate ad applicare le categorie delle vostre ideologie ottocentesche per spiegare fatti di quattro, cinquemila anni fa? Consigli di anziani, comunque aristocratici, che subentrano al sovrano nella ‘gestione della cosa pubblica’? Popolo che si ribella perché ‘gli ultimi capi tribali non avevano più rispettato la comunità’?”
Così mi apostrofa Norax (d’ora in avanti lo chiamerò Norace perché anche a me, norax, dà l’idea di un antidepressivo) nel guazzabuglio dei brandelli di sonno in cui mi dibatto ogni volta che mi capita di eccedere nel pasto serale. Ci avrei giurato che sarebbe tornato a visitarmi in sogno. Gli ho dato questo nome sia perché non si è presentato, sia come segno di rispetto verso le ipotesi del mio amico Montalbano – mi posso definire tale, Pierluigi? –
In su bisu, Norace così continua: “Introduzione della proprietà privata? ‘Aferra, aferra’ dei pubblici terreni, mentre prima c’era il capo che distribuiva a piacimento? Dicasteri, sale di Consiglio? Sarei curioso di sapere a quale sistema costituzionale avete pensato. Monocamerale o bicamerale?”
Cerco di reagire debolmente: “Ma, ma…e il parallelismo con l’Egeo e con l’Oriente? E l’analisi diacronica e sincronica? E l’analisi della cultura materiale, stratigraficamente con precisione inquadrata? E poi – e qui mi altero – Pierluigi è uomo d’onore. Ha la scienza dalla sua!”
“La sciiieeenza…” – Riprende quello con tono sarcastico. – “Ti sei dimenticato di quegli scienziati che, l’altro giorno, per sostenere le loro tesi sul ‘riscaldamento globale’, tentavano di mettersi segretamente d’accordo su quali dati far circolare e quali nascondere all’opinione pubblica?”

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12 commenti:

  1. Hai ragione in molti punti Efisio, e ti ringrazio per la "maniera" espositiva che invita alla serena riflessione. Anche io da oggi menzionerò Norace se si dovesse presentare l'occasione, ma mi preme soprattutto osservare che non hai messo in dubbio il cambio sociale, per quanto mi trovi d'accordo con la nostra (o mia) incapacità di "vedere" il mondo presente, e antico, non diviso in classificazioni e categorie. E dire che odio questo meccanismo e cerco per quanto possibile di evitare sempre i dettagli di confine.
    Il sistema politico che ho pensato (relativamente al secolo a cavallo del X a.C.) vede la decadenza dei capi, discendenti dei costruttori dei nuraghe, probabilmente incapaci di gestire un sovraffollamento che causò, visto che siamo un isola, l'impossibilità di frazionare ulteriormente il territorio.
    Le capanne con sedili e banconi suggeriscono un "consiglio della comunità", un luogo precedentemente inquadrabile nell'esedra delle tdg (ma anche in questo caso soffro di condizionamenti culturali e mi viene difficile pensare diversamente).
    Per quanto riguarda la scienza...sorrido: l'archeologia è una scienza che presta il fianco all'interpretazione, e proprio per questo motivo ci sono troppe sfaccettature da analizzare. E' sufficiente "inventare" un dettaglio di partenza per passare dagli alieni ai cavernicoli con la clava. Alcuni romanzieri hanno questa capacità, ma preferisco appoggiarmi fiduciosamente ai consigli dei miei maestri e non cadere nel facile percorso dell'analisi superficiale dei dati.
    Un caro saluto.

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  2. Complimenti Efisio, il tuo articolo sagace e simpatico, ha messo in luce come una questione astronomica possa aver scardinato un ordine religioso e sociale.
    Nello scadere del secondo millennio a.C. il punto di levata delle stelle della costellazione del Centauro (che all'aepoca comprendevano anche quelle dell'attuale Croce del Sud) stava sempre più velocemente scendendo sempre più a sud del punto est. Le stelle di questa costellazione una dopo l'altra stavano sparendo dal cielo dei nuragici (verso le quali avevano orientato gli ingressi dei monotorri e delle torri centrali dei complessi) la loro sparizione può aver provovocato uno scombussolamento sociale? sta di fatto che dopo la scomparsa delle stelle di questa costellazione finisce la lunga stagione dell'aniconismo.

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  3. Beato Efisio Loi che sogna di Norace, anche se ne subisce i rimbrotti!
    Che verso la metà del II millennio a.C. ci sia stata qualche difficoltà per il nostro pianeta lo ha detto un certo Immanuel Velikovsky nel suo "Mondi in collisione".
    Certamente all'inizio fu irriso dalla scienza ufficiale che fece tanta pressione sul suo editore (McMillan, 1950) che questi rifiutò di fare una seconda edizione, girando i diritti a Doubleday che lo ripubblicò nel 1951, con un enorme successo di vendita.
    Alla fine furono le acquisizioni operate a mezzo delle esplorazioni spaziali a confermare, ad esempio, quanto aveva previsto Velikovsky per il pianeta Venere: era di recente formazione, aveva una superficie caldissima, ecc., mentre si credeva che fosse più o meno il gemello della nostra Terra.
    Egli ipotizzò, lo dico in breve, che un enorme meteorite si sia scontrato con Giove, dal quale schizzò lontano tanta materia da formare una specie di cometa che entrò in orbita solare con traiettorie eccentriche. Essa tornava in vicinanza della terra ogni cinquantina d'anni (calcola sette settimane di anni, si dice nella Bibbia), portando sconvolgimenti enormi, causando morte e distruzione, oltre che l'inversione dei poli della terra, rispetto all'orientamento abituale. Prova di ciò, storicamente documentata in documenti antichi, sono: a) il cielo stellato della tomba di Senmut, l'architetto di Hatshepsut (la donna che divenne faraone), dove il gruppo di Orione-Sirio vede invertite le posizioni reciproche; Erodoto che dice "nessuna inversione dell'alba e del tramonto avviene nel periodo di Sothis"; Platone (Politicus)"Significo il cambiamento nel sorgere e nel tramontare del Sole e degli altri corpi celesti, come in quei periodi hanno usato tramontare nel quarto ove ora sorgono ed hanno usato sorgere dove ora tramontano"; il poema trovato a Ugarit (Ras Shamra) dedicato ad Anat il quale "massacrò la popolazione del Levante" e che "ha scambiato le due albe e la posizione delle stelle".
    Lo scrittore porta molte altre citazioni delle varie civiltà di tutto il mondo. Per lui, l'incubo fini nel 687 a. C. allorché la cometa, al suo ventesimo passaggio, incocciò con Marte e ne fece schizzare fuori il nucleo, più pesante, che andò a posizionarsi in orbita intorno al Sole, fra la Terra e Mercurio, con un moto retrogrado rispetto a tutti gli altri pianeti. E Marte, per questo, ha un peso specifico molto inferiore a quello della Terra e di Venere.
    Lui dice che da quel periodo si cominciò a contare gli anni non in 360 giorni come si era soliti fare, ma in 365, aggiungendone 5 come giorni "infausti" al conto consueto.
    Se dunque anche i Nuracini persero qualche punto di riferimento astronomico, non c'è da stupirsi.
    A me però farebbe piacere "corrispondere" con Norace o qualcun altro di "quei", non solo per la curiosità di sapere e di confrontare, ma anche per una ragione pratica. Si dice che il mondo antico fosse dominato dalle donne, che abbia vissuto insomma in un regime millenario di matriarcato sino a quando ... arrivarono quelli che seminarono di simboli fallici il territorio, alzando le torri che, come dice Gigi Sanna, anche nel vuoto disegnato dentro significa il potere maschile. Insomma, cominciarono a "portare i pantaloni".
    Ecco, trovandomi a casa a convivere con tre donne, mi piacerebbe sapere come siano riusciti a rivoltare la situazione. Insomma, un ragionamento, un atteggiamento, uno slogan, qualcosa avranno pur escogitato. O no?
    Se ci riparla, caro Loi, faccia un accenno anche a questo.
    Grazie.

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  4. Hai visto, Pierluigi? Ti beccano subito in castagna. Mi ero preparato una risposta per te, sul tema delle corna dei tori e degli arieti, che mi arriva la bacchettata di Aba Losi
    (Aba Losi? Mi sembra l'anagramma di due cognomi):"Possibile che non sappia che il sole passa dal Toro all'Ariete all'inizio de secondo millennio a.C.? Quando ancora Norace e la sua gente non aveva cominciato a tirar su un nuraghe, proto o pseudo che fosse?" touché, lo dirò a N. la prossima volta che lo incontro, che non mi faccia fare più simili figuracce. A meno che non mi dica che non avevano la televisione che gli facesse sistemare gli orologi al cambio dell'ora legale. Penso che poco sapessero di precessione degli equinozi e di nutazioni. E' vero che 7 o 800 anni sono troppi per intestardirsi a rincorrere segni ormai cambiati. Ma se la domanda era, quanto dura una civiltà, con riferimento ai fenomeni connessi alle cause, la stessa domanda si può fare sul "quando". Quando comincia, quando finisce? Le date riferite da Norace erano quelle date per buone dalla nostra scienza e su questo l'ospite notturno, a parte un fuggevole cenno, non si è espresso nel merito. Chi sa che non lo faccia a breve. E' a te Pierluigi che vorrei subito fare una domanda(A ben pensarci tale domanda può rientrare benissimo, colle sue implicazioni, nel discorso sui "tempi"): che mi dici della camera circolare con al centro una vasca, nel complesso nuragico de "sa sedda de sos carros" in quel di Oliena? Lo schema è quello classico che mostra un sedile interno tutt'attorno alla parete come si ritrova in altri contesti messi in luce in diversi posti: una classica sala del consiglio. Sembra di vederli gli amziani aristocratici seduti sulla panchina circolare a discutere e decidere come suddividere le terre o applicare le tasse o decidere sul legnatico. Cosa ci stava a fare quella canaleta, ancora oggi presente, scavata sul filare dei bianchi conci calcarei, posti a coronamento del muro di nero basalto? Canaleta che si collega con protomi d'ariete col muso forato che al passare dell'acqua
    (e di cosa se no?)l'avrebbero riversata sulla panchina sottostante? Cosa faceva il 'presidente della camera', utilizzava quei rubinetti per risvegliare qualche vecchio senatore che si appisolava? O per sedare gli animi surriscaldati in qualche vivace discussione? Secondo la datazione comunemente accetteta, 1300, siamo nel bronzo medio, troppo presto per le aristocrazie. Forse era semplicemente una sorta di fonte battesimale che consacrava con il nuovo rito. Se la data è quella giusta, l'Ariete già imperava sull zodiaco da 700 anni e il rito non doveva essere proprio nuovo. Ma era proprio il 1300? Qui mi fermo prima che una fiondata di qualche asteroide non ci scombussoli l'assetto dell'asse terrestre e domani faccia sorgere il sole dove oggi è trmontato. Allora sì che si complicherebbero le cose.

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  5. Il complesso in questione ci ha regalato le più belle navicelle nuragiche in assoluto, ma la loro deposizione avvenne ben più tardi, in pieno Ferro (nonostante la Lo Schiavo abbia preso un grosso abbaglio datandole al Bronzo Finale, se non al Recente).
    E' curioso comunque vedere che i pozzi erano utilizzati per il culto, e questo porrebbe una questione importante: se il culto avveniva nei pozzi (come sosteniamo io e Ugas...e altri) come possiamo assegnare ai nuraghe la esclusiva funzione di templi? E perché quelle strutture con canalette se non per riti di sacrificio? Come mai in pieno Bronzo i riti erano concentrati (come d'altronde rivelano i contesti stratigrafici) nei pozzi e nei templi a megaron? Cosa ci fanno centinaia di piccole pietre (presumibilmente proiettili per fionde) nei nuraghe dotati di cinta muraria esterna? Possibile che la società fosse gestita da sacerdoti ed escludesse la difesa militare?
    Quante domande...spero che questa notte il nostro avo Norace appaia in sogno anche a me e mi riveli finalmente come andarono le cose.

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  6. Forse sono io che non ho capito il senso... ma non mi pare che Ephis e Aba dicano cose e date diverse per quanto attiene l'entrata dell'ARIETE intorno al 2000 a.C.
    Al tempo di Mose/nebkaset l'ariete era già entrato da unpezzo, nonostante i bibblisti vogliano rimarcare meriti allo stesso Mose/Nebkaset di tale cmabiamento.
    - KORNA o RAGGI?
    Per dirla giusta storicamente, la TORAH scriveva KRN intendendo KEREN=KORNA. Fu il BIGOTTO E RESTAURATORE EZEKJA a trasformare la parola in KARAN "Per non scandalizzare il popolo"
    Eh! la SANTA INQUISIZIONE pare abbia dei precedenti storici remoti!
    - DATAZIONE esodo: forse Aba accetta l'ALTRA datazione che fa rislaire l'esodo al tempo di AMENOPHE IV, oppure addirittura al tempo di TOTHMOSE II?... magari sarebbe il caso di aprieew un TOPIC apposito ... ma non so se i lettori del blog siano interessati.
    Kum Salude
    leonardo

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  7. Cara Aba, io non amo bacchettare chi è senza pretese, se in questa sede l'ho fatto con Melis leonanrdo è solo per mettere una pulce nell'orecchio nei lettori dei suoi fantascientifici libri.
    Sul simpatico articolo del caro amico Efisio ho apprezzato il fatto che una civiltà può subire modifiche anche per cause astrali, nel mio Archeologia del Paesaggio Nuragico, ho scritto che proprio la scomparsa dal cielo dei nuragici della costellaxzione del Centauro può aver provocato la fine del processo costruttivo, ora che ci penso considerando che durante dutto il II millennio a.C. le stelel del centauro, sorgevano sempre più a sud del punto est e che mano a mano una dopo l'altra sparivano dal cielo è verosimile presupporre che questo fenomeno astrale possa aver contribuito a stimolare lo stesso fenomeno costruttivo.

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  8. Caro Efisio, lo stratagemma del sogno è vagamente puerile. Il contenuto inesistente.
    Si potrebbe riassumere in una frase: non capisco un accidente però ne scrivo malissimo.

    Sempre tua

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  9. No, no Ameba! Sempre mia, no! Le amebiasi sono cose brutte e tu sei sicuramente una Ameba intestinale di quelle che fanno venire la diarrea. Sarà necessario, al prossimo incontro con Norace, che lo preghi di procurarmi un potente amuleto da qualche loro fattucchiera. A bruscia, bruscia e mezzo. Foras de me!

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  10. Gentilissima Aba,
    non mi ha sfiorato neanche per un istante l'idea che tu appartenessi al regno dei protisti. Quel che mi disturba è che qualcuno cerchi di intrufolarsi nel miracolo del mondo dei viventi quando è, del tutto palesemente uno zombi.
    con affetto.
    Efisio.

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  11. Per azzerare i popolidelmare non basterà certo una "Signora" con tre LINK diversi e con l'animo avvelanato contro la sardità e la storia dei sardi. Non c'è riuescita un'intera MANDRA di ARCHEOBUONI inviperiti, figurarsi LEI. :-)
    NB: non è scritto MANDRIA, ma MANDRA è ONORIFICO E SANTIFICANTE, così non potranno dire che io NON volgia bene all'ARCHEOBUONERIA SARDA.... mentre loro...
    Kum Salude
    leonardo

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