sabato 16 gennaio 2010

Serpentelli di tutti i nuraghi unitevi

di Gigi Sanna

Ho dovuto cambiare ancora l’argomento di discussione promesso (il serpentello o ‘nun’ spezzato di Is Locci-Santus). Di ciò chiedo venia ma più in là si capirà il perché l’abbia fatto.
Credo che sia opportuno infatti, andando al di là dei sempre ‘limitati’ e sbrigativi post a commento, soffermarsi ancora sulla straordinaria barchetta nuragica bronzea postata da Pierluigi Montalbano qualche settimana fa. O meglio, argomentare di più sulla scritta, riportata con tecnica a puntinato e visibile, con sufficiente chiarezza, sul fondo della stessa.
Si è detto già perché il ‘romano’ proposto da certi archeologi (oltre al resto ritenuto con una certa sufficienza e superficialità di ‘semplice’ lettura), non c’entri per nulla. E non c’entra pertanto per nulla l’ipotizzato S(extus) NIP(ius), già per due semplici preconsiderazioni - diciamo così - di natura epigrafica e paleografica.
La prima - Lo strano latino ‘sillabico’. Dove sarebbe il NIP di NIP[IUS]? A meno che, cosa che ritengo difficilissima e del tutto indimostrabile nel romano (soprattutto reso in quel modo), non si ritenga che l’agglutinamento riguardi addirittura tre lettere N + I + P. L’etrusco lo fa, come sappiamo, ma rendendo sempre ben chiare, distinte pur nella legatura, ‘tutte’ le lettere impegnate . Il latino, che io sappia (ripeto, che io sappia), non lo fa.
La seconda - Lo strano ‘comportamento’ scrittorio stilistico. Si tracciano i segni rendendo il primo (la presunta lettera ‘esse’) con una doppia fila di puntini e proseguendo invece, con una sola per il resto della scritta. Perché una lettera così ben messa in evidenza, ‘distinta’, enfatizzata insomma, e le altre non?

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47 commenti:

  1. Kalincunu ada a mossere sa coa de sa colovra manna de sos iaos nostros.

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  2. @Sanna
    Complimenti,articolo bellissimo,dal contenuto ricco di significati, giusti in più.
    Quel suo:"Insomma, così come il Sole Padre (NURABA) apparentemente muore, così in virtù del suo sollecito intervento, solo apparentemente muoiono i figli da lui incessantemente generati",è solo per menti raffinate,per pochi.

    Andrea Brundu

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  3. Avanti tutta: alla fine si dimostrerà che i nuragici hanno inventato la penna a sfera!

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  4. In effetti, mi chiamo Shrek

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  5. @Aba e a Sanna
    Consiglio di leggere questo:
    http://www.edicolaweb.net/lett_01a.htm
    e questo:
    http://www.edicolaweb.net/am_1136.htm
    Inoltre,lo dissi già,ma lo ribadisco,un'altro dei nomi di Dio è Migdal Oz - Torre Possente.

    Andrea Brundu

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  6. Mentre leggevo che il prof. Sanna nega la possibilità di un nesso consonantico latino NIP, mi sono ricordato dell'esame di epigrafia latina all'università. In particolare ricordo che nell'instrumentum domesticum simili nessi sono tutt'altro che infrequenti.
    Mi domandavo: se quando ho un po' di tempo vado in biblioteca e mi spulcio il CIL, e magari trovo un nesso in tutto confrontabile, il prof. Sanna sarebbe disponibile a fare retromarcia?
    Lo chiedo perché spulciarsi il CIL non è una fatica da poco.
    Saluti, Batsumaru

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  7. @aba losi
    Il grande, l'immenso Carl Hentze, si muoveva sui binari della scienza, delle teorie confutabili.
    perché Aba Losi che ama queste Cose, mischia il sacro al profano?



    La Sua stella cometa

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  8. In Latino arcaico,si legge PIN,codice PIN.Insomma quello dei telefonini,ci siamo capiti?

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  9. @Aba
    Prov.18:10
    Inoltre trova a metà pagina del link:
    http://www.cabala.org/articoli/torri.shtml
    oltre a descrizioni estranee al tema in questione,riferimenti a:Il Nome di Dio scritto in verticale"Migdal Oz""Torre Potente".
    In più link laterali su pagine ove vi sono altre interpretazioni sui nomi di Dio.

    Andrea Brundu

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  10. C'è anche questo
    http://www.youtube.com/watch?v=e_SnUKfN5sY

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  11. @ Ultimo anonimo
    Ognuno si diverte secondo le proprie capacità intellettive.
    Spero che qualcuno abbia il modo di apprezzare la sua intelligenza, prima che spedisca lei e il suo commento dove meritate

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  12. Pur essendo ignorante in materia epigrafica vorrei contribuire all'argomento serpente e nuragici, segnalando una barchetta bronzea che sopra l'anello vede un serpente che, apparentemente, si morde la coda: l'uroboro, Aido Whedo, quello della civiltà Dahomey che sostiene la Terra.
    Rappresenta il ciclo della rinascita e ritengo fosse importantissimo simbolo di quelle antiche civiltà precristiane che veneravano questo animale per le sue qualità divine.
    Tale barchetta (ma non è da sola) è classificata come lucerna con appiccagnolo e colombella, ma di volatile quell'immagine non ha proprio nulla.

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  13. @Prof Sanna

    La questione spiegata così in dettaglio mi è chiarissima. La stessa questione postata da Pierluigi mi era in gran parte rimasta oscura. Del resto non era un "rebus" semplice, per i profani.

    Marco Pinna

    PS Ho un sospetto, il suo post mi ha fatto sorgere un dubbio, osservi bene l'oggetto delle "immagini" ........., i segni in basso a sinistra, appena sopra la "bipenne", il serpentello .....c'è? ed anche .......il "rus"?

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  14. @Aba e a Sanna

    II RE 18
    1Nell'anno terzo di Osea figlio di Ela, re di Israele, divenne re Ezechia figlio di Acaz, re di Giuda. 2Quando egli divenne re, aveva venticinque anni; regnò ventinove anni in Gerusalemme. Sua madre si chiamava Abi, figlia di Zaccaria. 3Fece ciò che è retto agli occhi del Signore, secondo quanto aveva fatto Davide suo antenato. 4Egli eliminò le alture e frantumò le stele, abbattè il palo sacro e FECE A PEZZI IL SERPENTE DI BRONZO, ERETTO DA MOSE'; difatti fino a quel tempo gli Israeliti gli bruciavano incenso e lo chiamavano Necustan.

    Necustan, Nehushtan o Nehustan (ebraico: נחושתן or נחש הנחושת) era il nome del serpente di bronzo che fece costruire Mosè.

    Andrea Brundu

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  15. A Batsumaru ( si ricordi però che io detesto gli anonimi sotto qualsiasi forma: non ce la fa a mettere una firma, come faccio io?). Innanzitutto. Il nesso NIP non sarebbe di per sè 'consonantico' essendoci la vocale. Sarebbe sillabico 'chiuso' (CV+C). Lei ha ragione nel dire che 'spulciarsi' il Corpus è una gran fatica. Ma io sono disposto al 'confronto' nel caso trovasse qualcosa di simile. Al confronto dico, perchè io ho offerto la mia dimostrazione sulla base non di mere congetture ma di elementi tratti sempre da un Corpus. Non esiste solo un CIL; oggi anche se qualcuno fa di tutto per negarlo, esiste un CIN, che ha pari dignità di quello latino pur nella enorme differenza documentaria di forme e di contenuti. Voglio dire cioè che la documentazione dei serpentelli, la loro tipologia formale, il fatto che, così come i 'tori' si trovino, in serie di tre ma con forma differente, mi autorizza non solo ad ipotizzare ma a dire che quella scritta è nuragica. E mi autorizza a dirlo anche il fatto che la scrittura nuragica si presenta sempre o quasi sempre a rebus. Lei forse non ha letto ancora il mio Saggio sulla Stele di Nora. Lo legga e si renderà conto di quanto sia complessa, perchè a rebus la scrittura nuragica. Ma per capirlo io credo che basti osservare solo la pietra con il toro con corno asimmetrico più la serpentella gravida postata nel mio articolo. Non è solo questione di epigrafia e di paleoografia ma anche di contesto. Se io questo non avessi avuto sarei stato uno sciocco ad avventurarmi sia sul piano formale che su quello interpretativo. La scienza non tollera 'sparate' senza un minimo di consistenza sul piano della verifica. E lei lo sa bene perchè ha fatto certi studi. Se poi lei dovesse (ma ne dubito) trovare qualcosa di simile nel CIL questo non vuol dire che si debba fare automaticamente 'retromarcia'. Si tratterà soltanto di approfondire bene la cosa, tenendo presente comunque che la scritta si trova incisa su un oggetto nuragico e non su di un oggetto romano. Si valuteranno insomma tutti gli elementi pro o contro. Per es. io dalla mia comincio ad avere più di una prova nel CIN; si tratterà anche di vedere se nel CIL le prove sono più di una. Un'altra prova a mio vantaggio è il fatto che la barchetta di Teti è scritta in caratteri protocananaici (come quelli della barchetta Arborense), mentre non mi risulta di iscrizioni romane su altre barchette nuragiche. E se mai ci fossero si tratterà di sottoporle a verifica circa la loro 'romanità'. Insomma sto cercando di dire che la sua obbiezione è legittima e che le cose in fatto di epigrafia sono sempre assai complicate. Non basta mai un solo aspetto perchè sia cogente per la validità di una tesi rispetto ad un'altra. Ce ne vogliono molti, spesso moltissimi. Io nella disamina del 'documento' ne ho portato alcuni e mi sono espresso per il nuragico, ora spetta giustamente e doverosamente agli altri giudicare se bastano. Se non dovessero bastare bisogna solo rimpoccarsi le maniche, trovarne di altri, e (perchè no?) se necessario, di fronte a ferre argomentazioni, fare anche 'marcia indietro'.

    Ma non ci riesce proprio a mettere la sua firma? Magari la trasmetta a Gianfranco chè mi farebbe tanto piacere parlare di certe cose con chi cita il CIL e non solo.

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  16. Chiedo al primo anonimo di tradurre, per favore, la frase in sardo perchè è importantissima. Chiedo ancora all'anonimo di dare, se possibile, un significato a quella che ha chiamato 'colovra manna', cioè 'Grande Serpente'.
    Inoltre 'mossere' per 'mossiare'?
    Ripeto: è molto importante.

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  17. Facciamo tutti un bel CIN CIN dunque!!! Mica si studia il CIL o il CIS...ora il CIN(ese)!

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  18. Ilu o El era una divinità primordiale.La cui capacità si credeva si manifestasse nel procreare e nel dar forma alle cose.Egli ci viene presentato nella forma di TORO.Quindi Toro era epiteto di El.Tale toro era raffigurato spesso alato,e tra due fiumi.Tra i popoli Cananei era la divinità principale, il re, creatore di tutte le cose, il GIUDICE che dettava cosa devono fare gli uomini e gli Dei.
    Diamo quindi per scontate alcune cose:
    1)Che Ilu,El,Yhwh erano Dei creatori,i quali si potevano quasi sovrapporre;
    2)Che essi erano rappresentati dal Toro,in qualità di potere del creatore(gli Ebrei,nel deserto,nel fare un immaggine di yhwh,non ebbero dubbi nel fare un vitello;Il culto del toro a Bethel e in Dan (I Re 12, 28; II Cronache, 11, 15 e 13, 8) non fu, in verità, un’innovazione di Geroboamo. Questo re non fece che ripristinare nel regno settentrionale l’antico culto col suo simbolismo e con la sua gerarchia;
    3)Che pilastri,torri,pietre fitte, betili,erano manifestazione dell'attributo del creatore,e sua promanazione;
    4)Che il serpente,è da sempre ritenuto,anch'egli attributo fallico (Vedi Mosè bastone serpente),e di rigenerazione e rinascita.E’ molto importante il fatto che il culto del serpente si sia mantenuto costantemente come un elemento integrante del culto di yhwh,finché non intervenne Ezechia a sradicarlo.Il serpente inoltre è associato alle idee di sapienza, soprattutto di ordine magico, e di intelligenza,ed esse sono concepite,in primo luogo,come qualità divine. Vita e saggezza vanno insieme.
    5)Che l'ALEPH,o testa del toro, rappresenti Dio stesso,primo e unico.Che esso sia il numero uno,da dove sono originati gli altri numeri.Che con certezza esso rappresenti un falco o altri volatili solari.
    "E' possibile che l'aleph sia la prima espressione scrittoria mai creata dall'uomo",ma questo lo metto tra virgolette.I dati della tradizione semitica sembrano dirci questo.
    6)Che l'antico nome della Sardegna era Kadossene,e in esso compare il termine ebraico Kadosh(Santo).
    Anche Salvatore Dedola:
    http://www.linguasarda.com/index2.htm
    dice:"La chiamarono Kadoššène, (Kadoš-Šēne = ebraico-fenicio ‘Madre Santa’). Precisamente kadoš ebr., qdš fenicio = ‘santo, sacro’; šn’ fenicio ‘maestro’ ma anche un certo tipo di ufficio (sacro). Nel fenicio šn’ sembrerebbe di poter cogliere quella che per gli Ebrei fu la Terra Santa, la Terra Promessa".
    Se così era,perchè era ritenuta santa?
    7)Che il termine SAR (Vedi:
    http://www.edicolaweb.net/am_1136.htm
    si riferisce sempre a cose sacrali,o nobili e in primo luogo all'atto dell'ascendere,e del titolo nobiliare;Quello che colpisce di più è la sua forma in alfabeto fenicio.La prima lettera corrispondente alla S (vedi ultimo link)richiama, come dice l'articolo,il Pilastro Djed:
    http://translate.google.com/translate?langpair=auto|it&u=http://www.touregypt.net/featurestories/djedpillar.htm

    http://translate.google.com/translate?langpair=auto|it&u=http://www.pyramidofman.com/Djed/

    Il pilastro djed significa essere stabile,permanente,duraturo(preticamente, tradotto,vuol dire eterno, attributo di Dio).
    La seconda lettera "A",aleph,è la protome con le caratteristiche già dette,con i vari attributi riferibili a Dio.
    La terza lettera "R",richiama il simbolo egizio di Neter.
    Il Neter egiziano non era un Dio ma la personificazione della funzione/attributo del DIO UNICO.
    Nell'antico Egitto l'Uno, quindi Dio, era identificato con il termine di Neter o Atum (o Netjer, letteralmente "spirito divino", "Dio"), mentre gli dèi venivano indicati al plurale, con il termine Neteru (o Netjeru).
    Quindi Neter=Dio.
    La simbologia della bandierina del Neter,come per il Djed è predinastica.
    Quindi SAR,richiama nelle sua essenza attributi propri di Dio,del Dio yhwh nuragico,e di quello ebraico.

    Andrea Brundu

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  19. Dimenticavo,la stella SAR,(α Tauri)è l'occhio del Toro(S'Ocru de su boe-l'occhio del bue,la chiamano in Sardegna),ed essa è la stella più luminosa della costellazione del Toro.Aldebaran in antichità era una delle quattro "stelle reali"dei Persiani (3000 a.C.).

    Andrea Brundu

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  20. O Zuà, ti risulta per caso nella tua variante linguistica un'espressione come quella postata dall'anonimo? (Il primo 'anonimo' che è intervenuto). E chiedo ancora, facendo appello a quanti seguono questo Blog: mi sapete dire se esistono racconti in sardo che trattano di questa 'Colovra manna'? Di questa 'colovra' simbolo degli antenati sardi?

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  21. Cara Aba,

    tu sai quanto io sia stato attento in Sardoa Grammata (e non solo)alla questione dell'androginia della divinità. Per i nuragici l'aspetto maschio -femmina è fondamentale per esprimere la natura della divinità. Ho detto, credo con sufficiente chiarezza,che il secondo nome di 'El, ovvero quello di Yh è formato prima in protosinaitico e poi in protocananaico, da una lettera maschile, il fallo, e dal simbolo del sesso femminile, cioè la V rovesciata, Ora, stando ai documenti la divinità ha come appellativo fondamentale quello della 'luce' o NUR che è data non dal solo sole ma evidentemente anche dalla Luna. Se ci fai caso il determinativo ( sempre con raffigurazione femminile) è reso in Locci -Santus da una testa con un 'cerchietto' che simbolicamente deve essere accostato a quello più grande del sole che si trova più in alto. Quindi la 'luce' ( che è resa sia dal sole che dalla luna) è l'elemento del divino che si deve prendere in considerazione nella documentazione logografica e pittografica che noi abbiamo grazie ai documenti scritti nuragici. Il maschio però in Sardegna è il sole e la femmina ( palesemtente subordinata) è la luna. Ma questo per una nuragico, secondo me, vuol dire poco o niente, perchè è la divinità astratta e inconoscibile che conta, quella che può essere resa nella sua astrazione con i numeri meglio di ogni altro espediente. Del resto io sono anche dell'opinione che la voce 'Aba' non sia una parola 'maschile' come la intendiamo noi, ma che sia riferibile sia al padre che alla madre in quanto significa 'sede del toro', cioè 'sede della forza generante', che è sia del maschio che della femmina. Infatti bisogna badare sempre in semitico all'acrofonia che è quella che, almeno per certe parole, ci guida per capirne appieno il senso delle parole. Pertanto cara Aba e caro Andrea, voi fate bene a far presenti gli aspetti culturali religiosi delle religioni orientali ( che sono sinora quelli documentati dagli studiosi che citate), ma li dovete calare in quel contesto di religiosità dei nuragicici che pian piano stiamo cominciando a conoscere . Ho scritto (e lo ripeto) che la religione dei nuragici è, secondo me il frutto dell'incontro (ma forse anche dello scontro) di due religioni che riescon in maniera mirabile a sintetizzare gli aspetti mitico -rituali del culto lunare (bipennee) e solare attribuendo ad entrambi la forza del 'Toro della luce' (NURAC). Tanto è vero che i monumenti architettonici sardi denunciano ( anche questo lo dico ormai da dieci anni e più) sempre lo sforzo dell'architetto scriba nel rispettare l'androginia della divinità. Non solo per simboli ma anche con scrittura fonetica. So che questa è la parte delle mie risultanze della ricerca più difficile da capire e da accettare, ma non lo è se si comprende la propensione dei nuragici ( che è poi quella egiziana) di non fermarsi al 'Decus' e al 'Symbolum', ma di realizzare anche il valore fonetico. Ma di questo cercherò di parlare anche in questo Blog, ricorrendo in modo particolare alla scrittura di Glozel che con quella nuragica è notevolmente imparentata. L'androginia di Apollo (Lossia) del santuario di Pito è la stessa della divinità El-Yh venerata in Sardegna.

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  22. @Sanna
    La prima cosa che mi viene in mente è il serpente della leggenda di San Pietro del Golgo.
    http://www.turismobaunei.com/it/054.htm
    Qui trova qualche notizia.I termini colovra,e mossere sono relativi all'area del nuorese ma non le saprei dire a quale area specifica,(forse Baronia,a Siniscola si dice Colovra),infatti in certe parti si usa colovru.


    Andrea Brundu

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  23. @Sanna
    Voglio farle notare una cosa,poichè nel parlare simbolicamente ci può essere un fraintendimento.
    Consideriamo una tomba dei giganti.
    In essa,nella stele,la protome stilizzata della cornice è rovesciata.Il fatto della posizione protomica rovesciare, indica simbolicamente,che la potenza vitale del toro,al di là del portello non è più presente.
    Cioè al di là del portello vi è la morte,o il corpo,che dir si voglia,privo dell'essenza vitale promanata dal toro.L'individuo è composto da anima e corpo.Una + e l'altra -.Se le due fossero di intensità pari,e forse quà Aba intenderà meglio,esse si annullerebbero,e non vi sarebbe che morte.+1 -1 da sempre 0.L'essenza vitale del toro deve sempre sbilanciare il calcolo in +,caso contrario morte.La tomba dei giganti,tagliata in due metà (avanti-dietro,destra-sinistra)da 2 rette che si intersecano in un punto,a formare angoli di 90°(croce),racchiude 2 metà speculari dx e sx,e altre 2 (antero posteriore)non speculari.
    La figura della tomba è sia quella di una protome taurina,per chi la vede da fuori,ma è un utero con ovaie per chi la vede da dentro, cioè per chi è morto.Quindi al di quà del portello (il fuori)c'è il toro,con la sua forza vitale,al di là vi il corpo inanimato custodito dentro un utero,ma solo il corpo è morte.Quindi il toro-yhwh da la vita,senza essa vi è solo morte.
    Quindi +1 -1 = 0=morte ;+2 -1=+1=vita.In pratica sbilanciato verso il toro,verso la vita.Equilibrio è staticità e morte.
    Dio è Padre,non madre.

    Andrea Brundu

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  24. @ Brundu
    Ma su scultone non era un serpente, era un drago. San Giorgio e il drago sono ricordati anche ad Urzullei.
    Quanto a sa colovra, per quel che so è su colovu o su coloru

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  25. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  26. @zuannefrantziscu
    Teoricamente,"su scultone" corrisponderebbe al Basilisco (animale mitologico),a volte esso ha forma di drago,ed altre ha forma di serpente.
    La sua arma più micidiale sembrerebbe fosse lo sguardo: fissare direttamente i gialli occhi del Basilisco condannava senza scampo alla morte.
    Ancora oggi in alcune zone si usa dire,a persone che ti fissano con lo sguardo:"abbaitande,paret unu scultone".
    Comunque quello del Golgo dovrebbe essere un serpente.
    Possiamo leggere in Leggende e racconti Popolari della Sardegna di Dolores Turchi,a pag.291 il capitolo dal titolo "Il serpente di Urzulei e di Baunei". Nell'ambito di quel capitolo leggiamo i due paragrafi "San Pietro e il serpente",raccontata da anziani di Baunei e "La fossa del serpente" raccontata da anziani di Urzulei.In quest'ultimo si parla del San Giorgio da lei citato,che sembra più Mosè,in quanto fa scaturire acqua da una roccia al tocco di un bastone,e ordina ad un monte di aprirsi per poterlo attraversare.

    Andrea Brundu

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  27. a Baunei il mostro di Golgo era chiamato anche e soprattutto "Sa SERPENTA"

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  28. @zuannefrantziscu
    nel libro della Turchi leggiamo,che esiste a Urzulei,una località detta
    in italiano "La Fossa del Serpente".

    @Sanna
    In relazione a sa colovra-colovru,le rammento pure(anche se lo sa già),nora con la sua "Sa Punta 'e su Coloru",dove "coloru" sta per serpente.
    E della zona sacrale più antica di Nora,ove è stato ritrovato il tempio di Eshmun-Esculapio.
    http://www.nora.it/santuar.htm
    Eshmun era associato alla fertilità e all'idea della rinascita.Il suo simbolo era un serpente arrotolato su un bastone.

    Andrea Brundu

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  29. per Prof. Sanna
    sono l'anomino de "sa colovra manna"
    Traduzione dal mio sardo:
    qualcuno morderà la coda del grande serpente dei nostri avi.
    Premetto che ho scritto d'impulso dopo aver letto "Serpentelli di tutti i nuraghi unitevi"; mi sono tornati in mente i rimproveri di mia nonna quando la seguivo all'orto(Gutthiddai)che distava almeno sette-otto km. dal paese(Oliena) e che sorgeva vicino ad una "vena" d'acqua. Nell'andare, io bambina, cercavo "sas colovreddas" (i serpenti mi hanno sempre affascinato)e le prendevo tranquillamente in mano. La nonna, forse per farmi avere timore o anche per insegnarmi a rispettare gli animali mi diceva: stai attenta che non esca "sa colovra manna a ti mossere sa manu)(il grande serpente a morderti la mano)

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  30. Se non erro, a differenza de ''sa therpe'', ''sa colovra'' ha il suo habitat naturale nei luoghi umidi, nei pozzi o nelle pozze d'acqua in genere.

    Bustianu

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  31. All'anonima numero 1.

    Grazie per la risposta sull'espressione sarda de sa 'colovra manna'. Le chiedo però: il significato completo è forse il seguente? Qualcuno morderà la coda del Grande Serpente degli avi nostri e questo ferito si adirerà uccidendolo. Insomma non toccate, non offendete il Grande Serpente 'antico'(dei nostri avi). L'ANTICO SERPENTE DELLA RELIGIONE ANTICHISSIMA DEI SARDI. Interpreto correttamente la sua espressione o sbaglio?

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  32. Egregio Sanna

    compulsando il CIL on line, con la detta chiave SNP, una eventuale provenienza latina dell'iscrizione navicellare, potrebbe concretizzarsi sulle seguenti abbrevizaioni:
    --------------
    s(ei) n(on) p(arret)

    s(ei) n(on) p(arret)

    n(efas) p(iaculum)

    Archelaus Cae[s(aris) n(ostri) p(ius)
    ---------------
    aldo

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  33. Per la scrivente di guthiddai:

    avrebbe per caso l'inrizzo e-mail da darmi della sua conterranea Dolores Turchi?

    grazie

    aldo

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  34. Ma il prof. Sanna non disse che non avrebbe più risposto agli anonimi? Forse doveva dire che non avrebbe più risposto agli anonimi ostili...

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  35. X aba
    leggendo il suo post dice:
    Ho capito ma lo sapevo giá, solo che non lo sapevo.
    forse voleva dire che lo immaginava ma non lo sapeva

    scherzo comunque,saluti

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  36. No, come vede, quell'anonimo mi era ostile. E come vede ancora ho risposto anche a lei, anonimo vigliacco... benevolo. Purtroppo. Homo sum! Lei proprio no. Comunque ...cin cin. Vedo che è in ottima salute e tiene il passo con la gobba perenne dietro il muretto.

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  37. gentile anonima de sa colovra manna,
    forse la sua nonna piuttosto che riferirsi ad una leggenda le stava dicendo di non giocare coi serpenti.

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  38. Sono anonimo si! Però non ho insultato nessuno! Vigliacco sarà lei Sanna! Io avrò la gobba, lei invece si che è un uomo, però con qualche problema di vista : scambiare dei buchi per lettere...

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  39. Gli anonimi li ho chiamati sempre così. Non è la prioma volta. Tutta invidia ed impotenza caro il mio gobbetto anonimo provocatore del muretto. Proprio per la mia ottima vista. Buchi? Sì, anche quelli che vi hanno prodotto questi serpentelli nuragici. Mi saluti tanto il Sextus Nipius che ci voleva fregare la barchetta! Un bel 'salve' romano. E un saluto anche agli amici del club delle matrici dei punti e virgola longobardi.Anzi turco -mongolici.

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  40. @Sanna
    ancora per molto deve durare il dialogo platonico dell'inesistente colovra manna?
    l'hanno capito anche le pietre dei nuraghi che il primo post anonimo è suo
    un'anonimissimo

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  41. ma un lavoro non ce l'avete?

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  42. Come avevo accennato qualche giorno fa, fra le navicelle bronzee ho trovato questa che vi posto (n° 298 del Lilliu, 1966) per avere un vostro parere sull'animale raffigurato sull'albero che, a mio parere, non è certo un volatile. Somiglia più ad un serpente. Aggiungo una mia foto per arricchire la prospettiva.

    http://img84.imageshack.us/img84/4253/naveserpente.png

    http://img710.imageshack.us/img710/9539/naveserpente2.png

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  43. per prof. Sanna
    sono l'anonimo n. 1
    non sono io che ho risposto "no, sbaglia"
    a hie l'ad'iscrittu naro:
    t'agradi meda ghetare sa preda e cubare sa manu - dae hontu non ti torred'in palas

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  44. All'anonimo delle 00.39

    Generalmente non scendo a questi livelli, ma vorrei segnalarLe parte del nostro lavoro (in particolare del mio).

    http://img43.imageshack.us/img43/6113/articolomadridbarcellon.png

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  45. @Pierluigi Montalbano

    Complimenti per la tua pubblicazione: "shrdn: i signori del mare e del metallo".
    Lo aggiungo ai miei proggetti di lettura.

    Marco Pinna

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  46. @ all'anonimo n°1
    se un serpentello può diventare un’anaconda
    È legitimo sperare che un “buco” diventi scrittura

    auguri Prof. Sanna

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