mercoledì 11 novembre 2009

Non cento: una sola ‘berritta’. E Lefisy c’è, ed è proprio Sant’Efisy

di Gigi Sanna

E’ stato già sottolineato da molti. E’ stata una bella serata quella della presentazione del mio saggio sulla Stele di Nora. Bella perché c’era moltissima gente e molto attenta, ma bella anche e soprattutto perché la qualità dei relatori (questa qualità avevo promesso ad alcuni amici) è stata altissima. Due notissimi insegnanti d’Università, uno sardo e una ‘continentale’, che, come subito si è capito, non hanno accettato di recitare una parte secondaria per l’occasione e di intervenire solo al fine di incensare il sottoscritto o, come si dice da noi, ‘po affestare su santu de sa die’; ma per entrare nel merito del contenuto del libro, per giudicarlo, per sottoporlo a disamina e a ‘critica’, ‘senza sconti’ per nessuno. Soprattutto, doverosamente, senza sconti per gli amici, se davvero gli amici sono amici.
Questo stile di presentazione (che forse a non pochi può aver recato un certo fastidio) aveva tenuto, come qualcuno ricorderà, sempre in Oristano, anche l’assiriologo Remo Mugnaioni dell’Università di Lione e di Aix en Provence, il quale, tra accordo e disaccordo, ma con insuperabile garbo polemico, sulla ‘scrittura’ nuragica (allora ferma, si badi, alla scarsa documentazione degli anni precedenti il 2004), aveva tenuto a ribadire (il primo suo pronunciamento infatti era avvenuto durante una mia conferenza all’Università di Lettere di Aix en Prvence) che per lui la mia traduzione sulla Stele di Nora (quella esposta su Sardōa Grammata), era da ritenersi del tutto credibile.


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Nel disegno, una vignetta di Franco Tabacco

107 commenti:

  1. Talvolta ho come l'impressione che il Prof. Gigi Sanna voglia mettere le mani avanti nell'esporre e pubblicare le sue rivoluzionarie tesi,conseguenti ad un lavoro di tanti anni assiduo,faticoso ed insidioso;col suo procedere con estrema cautela,con garbo,con modestia,come a voler lasciare tutto lo spazio possibile agli altri studiosi per poterlo confutare criticamente,per poterlo contrastare con argomentazioni scientifiche;ma a tutt'oggi,che io sappia,nessuno ha opposto alcunchè al suo impianto sistematico,per usare le sue stesse parole,del codice di scrittura nuragico e del codice di Glozel.
    Perciò ho la sensazione,per non dire quasi il fondato presentimento,che nessuno,soprattutto tra gli Ufficialmente Esperti,riuscirà a togliere sa Berrita di Lefisy e del Prof. Sanna dalla Stele di Nora.
    Ho seguito molte delle tappe decisive della ricerca del Professore ed ero ovviamente presente ad Oristano in quella splendida serata per la Stele.
    Sono rimasto anch'io molto colpito dall'intervento della Prof.ssa Aba Losi che ha rinvenuto per prima la ghematria nella scrittura nuragica: un altro tassello comune rilevantissimo tra il mondo ebraico cananeo e la Sardegna antica.
    Giovanni Piras Tresnuraghes

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  2. Grazie Giovanni per essere venuto alla presentazione e per le belle parole. Certo, tassello dopo tassello, anche per apporti decisivi, come quello di Aba Losi, si va avanti. L'interessante è però avere fiducia e andare avanti. E poi, come si dice...'in camminu accontzamos su carrigu'.
    Andremo quindi più spediti, con più sicurezza: senza fermarci e,soprattutto, senza essere fermati. Da chi, per cattiveria, per stupidità, per invidia o per altro ancora, ci negherebbe non dico un carro traballante ma anche le stampelle.

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  3. Innanzitutto ringrazio il prof. Sanna per il suo intervento, come sempre puntuale, in relazione alla questione algherese da me sollevata. IN QUANTO, DAL LAVORO NON POSSO ACCEDERE AL BLOG, a proposito, ho affidato alcune considerazioni al Signor pintore perchè gliele passasse. Spero possiamo parlarne altrove...
    Per quanto riguarda il suo nuovo libro, oltre ad augurarle un ampia diffusione, a ringraziarla inoltre per il successivo chiarimento qui sopra, la inviterei ad entrare su una discussione aperta sul nostro forum: http://shardanapopolidelmare.forumcommunity.net/?t=32751436
    e se volesse anche Lei chiarirci qualche dubbio a riguardo saremmo lieti di poter ospitare i suoi chiarimenti nel forum... nel caso, faccia presente al Signor Pintore o a me o al Signor Melis direttamente...
    A mos veure en terra nostra.
    saluts
    sallude
    e trigu e cannonau pro tottu
    i gran i cannonau pe' tots

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  4. Credo che le tue scoperte non siano così note come sembrerebbe.
    Dai un occhiata qui:
    http://www.israele.net/sezione,,1611.htm

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  5. Gli studiosi fanno un lavoro di ricostruzione di ciò che già è avvenuto, filtrandolo attraverso le competenze maturate in tanti anni di ricerca. Ringrazio Gigi Sanna per aver aggiunto un altro tassello ai tentativi di ricostruzione di ciò che il lapicida ha scolpito sulla Stele, la nostra Stele, quella dei sardi! Mi sono sempre chiesto: se la stele è scritta in fenicio, ed esiste un dizionario fenicio...come mai ancora nessuno è riuscito a dare la risposta definitiva al significato? Evidentemente fenicio non è! Essendo qualcosa che gli somiglia moltissimo (al fenicio) alcuni studiosi si sono avvicinati alla verità, e spero che Gigi abbia in futuro conferme sempre maggiori. La sua interpretazione mi piace, ancora non sono convintissimo ma leggerò il libro sperando di fugare ogni dubbio.

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  6. Caro Davide (e Francesco). Per princioio io non partecipo mai a discussioni sui 'forum'. Neppure a quello di Leo che pur mi sembra, per giovanile passione, superare di una spanna molti altri. Mi basta questo di Gianfranco (all'inizio ero assai riluttante ad entrarci) condotto con capacità professionale, da vero giornalista, impareggiabile (anche se qualche sciocco ha tentato vanamente di metterla in discussione). E non a caso, in così poco tempo, ha raggiunto un indice impressionante di lettori e di collaboratori.
    In questo Blog altamente professionale, tecnico nei limidi della discrezione,si possono fare tutte le domande che si vuole a cui risponderò puntualmente (per quello che potrò rispondere).
    Vado a memoria e ti faccio un esempio: un certo Lessa(non ricordo il resto dello pseudonimo) dice nel forum in sardo ' Deu non creu meda a su chi si narat Gigi Sanna' (opinione personale, aggiunge). Gli altri, un po' infastiditi,mi pare, lo hanno incalzato: 'dicci, dicci' perchè non ci credi.
    Ora, nel Forum c'è postato l'articolo di Figari dell'Unione, in questo Blog c'è un mio lungo intervento di risposta di obbiezione fattami da uno dei relatori. Deve dire, allora che cosa, sulla base di quello che si sa (che non è certo il mio saggio) non lo convince. Deve entrare nel merito. Altrimenti deve tacere,perchè il forum resta sterile. Perchè le sue parole non servono, se così generalmente espresse. Così come non servirebbero putacaso le parole di certi pronti a storcere il naso per i tuoi ragionamenti (o quelli di Gianfranco) sulle considerazioni del friulano Magris.
    Le faccia dunque, sudando un po' sulla lettura e sulla comprensione dell'argomentare altrui, come le facciano gli altri. Se poi non si dovessero accontentare delle risposte c'è pur sempre il mio indirizzo di posta elettronica. La conversazione privata è quella che mi piace di più. Si è al riparo dai troll e dai 'gaddaroballi'.

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  7. Signor Gigi, capisco il suo rifiuto, ognuno ha il suo stile nel affrontare la ricerca... il forum effettivamente (quello in questione) gode di molti esperti...
    in alcune conversazioni private con gli altri forumisti ed anche in pubblico, abbiamo, devo dire ingenuamente, posto il dubbio più grande riguardo l'esistenza storica del Santo "usurpatore" (lo sarebbe nel caso lei avesse ragione". Naturalmente questo non pone in dubbio l'intera traduzione, ma solamente l'identitá del santo nuragico che lei ha individuato. Dobbiamo anche ammettere una cosa: nessuno di noi ha letto ancora il libro, pertanto le nostre erano state elucubrazioni che risuonano "come una pisciata contro vento". Alcuni avevano pure afermato che degli epigrafisti di "stazza" avessero messo in dubbio i criteri da lei utilizzati... a mio parere però non si tiene conto di una cosa fondamentale: che Lei è sicuramente l'unico vero esperto di scrittura nuragica, e questa è una lancia che va spezzata doverosamente...
    Il mio era un invito a rispondere se lei aveva fatto qualche considerazione storico-agiografica sull'efisio storico che tutti conosciamo... Per tutto il resto, personalmente aspetto a leggere il libro, sinceramente anche allora eviterò di fare polemica sul criterio, mi sembra la cosa più corretta quando la mteria non sia conosciuta con profonditá...

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  8. ...non vedo proprio perchè debba tacere! E' un moderatore del blog e, come Lei ha opportunamente sottolineato, ha espresso un'opinione personale. Il fatto che una persona non sia un linguista affermato gli impedisce forse di esprimere opinioni? Le sembra facile controbattere "tecnicamente" una Sua tesi? Forse solo altri linguisti possono reggere un contraddittorio con Lei? Conosco le Sue tesi e, pur essendo un cultore amatoriale di linguistica, vi son cose che condivido (o se preferisce che mi convincono) e altre che non condivido; non ho i mezzi per spiegare perchè non le condivido, ma per questo non può dirmi di stare zitto.

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  9. @ Alessio Tosti
    Il moderatore di questo blog non ha detto alcunché né a lei né ad altri in questa discussione.

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  10. Caro Tosti,
    lei parla prima in terza persona, poi in prima...ci può dire perché? Ritornando in tema...mi pare che l'affermazione:-Deu non creu meda a su chi si narat Gigi Sanna-, non sia un contradditorio ma un evidente dichiarazione di poca fiducia. L'invito del Prof. Sanna chiede di entrare nel merito, anche con parole semplici...è così difficile?

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  11. ...@ Zuannfrantziscu : parlavo del moderatore del forum sui popoli del mare...@ Anonimo : Sanna poteva chiedere spiegazioni direttamente sul citato forum...e risparmiarsi la frase in cui gli dice di stare zitto...

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  12. @ Anonimo : prima parlo del moderatore del forum sui popoli del mare, poi parlo di me...

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  13. Signor Sanna,certo è,in tutta questa faccenda,che essendo l'unico,perlomeno in Sardegna,esperto in materia,può incontrastatamente esprimere i concetti dei suoi studi,abbastanza liberamente.
    Tutt'altra storia è che tali studi siano presentati ad altri esperti,di spessore mondiale(e non locale). Perchè,in un caso del genere(mai successo sinora non ostante l'importanza della scoperta),non basterebbero le semplici "favolette" raccontate a chi,per inpreparazione o per incomprensione non può,ne osa, controbattere o domandare chiarimenti.Se lei supererà agevolmente quello scoglio,allora tanto di cappello,con inchino,ma sinchè il tutto rimane locale,non inserito cioè in un tessuto di studi mondiale,riconosciuto e messo a disposizione di tutti,allora molte perplessità rimangono.Il materiale dei suoi studi è isolato da qualsiasi concetto storico,e culturale,entro il quale lo stesso va posto,e con il quale deve integrarsi.In base alle circostanze storico culturali che hanno dato luogo,in un popolo, all' acquisizione di un simile strumento (scrittura)si potrebbe giungere a conclusioni anche diverse dalle sue.
    Non si può infatti per l'interpretazione della scrittura Nuragica,far riferimento ad altri tipi di scrittura rinvenuti in altri luoghi,ed allo stesso tempo, considerare la medesima, come fatto a se stante,con evoluzione locale.Con un unicum singolare e isolato,simile ma diverso;simile agli altri per natura e struttura,ma differente per origine ed evoluzione.
    Bisogna allora chiedersi se la scrittura sia un prolungamento del pensiero oppure no,una tappa evolutiva umana o un traguardo finale.
    Comunque chi dovrà pronunziarsi,in merito alla correttezza dei suoi studi,saranno esperti in materia,e qui giocoforza dovrà aspettarsi molte domande,e non fumettistiche come quelle sinora proferite.

    Andrea Brundu

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  14. Mi scusi il Signor Brundu se interrompo il filo del suo discorso...
    Per Chiarire la questione sollevata da Alessio (se sei del forum scrivimi se vuoi), deve essere che Alessio stesso abbia frainteso le parole del prof.Sanna ed anche le mie...
    Il professor Sanna ha affermato che semplicemente non gli piacciono i Forum, che alla fine si convinse di partecipare al Blog di Pintore per la professionalitá con il quale viene condotto... piú giú afferma che avrebbe risposto in questa sede ad eventuali domande... io ho posto una domanda
    e immagino che mi risponderá...
    Ma se tu, Alessio, leggi il mio commento, vedrai che "rimprovero" una cosa al mio stesso forum (non me ne vogliano i miei omologhi), che si iniziò la discussione senza che nessuno leggesse il libro...
    Solamente c'eravamo messi a batterellar (come dicono ad alghero) e una cosa che non ci quadrava indipendemente dal sistematico lavoro del Sanna, era la questione dell'efisiu storico.
    Questa era la domanda che io facevo a Gigi Sanna.
    Capito mi sono!!!
    Per quanto riguarda Lessá, lei Signor Sanna sa bene che nei forum molte volte si esprime qualcosa in sintesi perchè in altre sezioni si è giá espresso un concetto strutturato relativamente all'argomento, inoltre debbo dire che Lessá è estremamente preparato e documentato nonostante l'etá giovanissima.

    Ai signori che continuano a bisticciarsi su sottigliezze sintattico-grammaticali: siete gli stessi che vi bisiticciavate in un altro post???
    Non penso che per fare i commenti, sempre nei limiti della decenza comunicativa, bisogna essere cos¡ pignoli... del resto poi queste critiche mosse in questa maniera
    sono nulla misto a nulla: STERILI.
    Del resto a qualcuno puó interessare di più che l'italiano conoscere la propria vera lingua...
    Spero di aver chiarito la situazione, e forse è stato solamente un errore mio proporre al prof. Sanna di entrare in diatriba col Forum...
    Salude

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  15. "Lefisy"! Davvero interessante!
    Premetto non ho ancora letto il suo libro, eppure questa possibile relazione tra "Sant'Efisy" e il "Lefisy" che ha individuato nella "preziosa" stele, mi fà venire in mente un'altro santo misterioso: "Santu Triagus" (che la chiesa tradizionalmente ha tradotto "San Ciriaco". Ita ch'intrada). Inoltre questo "Tria..." (e multipli) emerge spesso nei documenti nuragici da lei studiati

    Marco Pinna

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  16. Ragazzi, non facciamoci prendere dall'istinto polemico e da 'sa barra' di cui i sardi sono campioni assoluti. Non ne ricaviamo nulla. Io, non ho voluto affatto mettere a tacere uno come Lessà ( che tra l'altro conosco quasi niente) ma solo sottolineare ( e ciò vale, naturalmente, anche per me) che quando non si legge una cosa e non la si conosce a fondo sarebbe bene astenersi dal dare giudizi. 'Primun cognoscere, deinde...'. Ma forse Lessà si riferiva al fatto che io non lo convinco ancora sul piano generale della scrittura arcaica dei Sardi e quindi anche su quello che non aveva ancora letto faceva delle riserve. Non lo so. Ci capita spesso di ragionare così. Non posso dargli troppo torto. Comunque, Davide Casu e un anonimo han fatto chiarezza sul 'qui pro quo' e tanto basta. Quanto alla domanda dello stesso Davide (tra parentisi, stupendi i tuoi quadri e le tue considerazioni sul 'sardismo', di cui ho accennato per posta privata a Gianfranco)su Sant'Efisio, sulla 'storicità' di S.Entifio, è del tutto evidente che è un santo fasullo. Per questa evidenza, accolta da tutti gli storici, a partire dai Bollandisti (che persino ironizzavano in modo pesante sulla sua santità), non ho impiegato molte parole nel mio testo: una paginetta di commento e una nota di doverosa bibliografia a piè di pagina. Sant'Efisio è uno dei numerosi santi sardi 'nuragici' ( certo non fenici o punici), antichissimi santi guaritori e sciamani, come Santu Gaini (che vuol dire San Caino. Pensate un po'!), Santa Gilla, Santa Amada, Santu Antine, Santu Triagus (citato da M.Pinna), e così via santeggiando. Il problema però per me non è questo, è se nell'ultima parola della Stele il Lefisy sia figlio di Nogar e dell'aba nonnoy della terza scrittura (verticale). Per questo ho risposto in modo puntiglioso ad una obbiezione ( che ho ritenuto per niente fondata) di uno dei due relatori.
    Quanto alle considerazioni, legittime e che rispetto, del Brundu, devo dire che non le condivido. Anche perchè mi pare che non abbia inteso perfettamente il mio, ormai 'lungo', discorso sulla scrittura. Se ha la pazienza di scrivermi tenterò di farlo retrocedere a proposito di quel giudizio. Tenterò.
    Nelle more, dal momento che noto che neanche lui ha letto il mio saggio sulla Stele norense, gli consiglio di aprire quanto prima questo alla p.158. Ci Sono alcune delle considerazioni che fa (in inglese: nella 'Translator's Preface')la dott. Aba Losi dell'Università di Parma) sul mio metodo di studio. Non mi pare proprio che sia così negativo. Come si vede è un giudizio 'esterno'di approvazione (italiano). Se si vuole poi un atestato di approvazione 'estero' basta essere stati presenti alla relazione in Oristano sulla scrittura nuragica dell'assiriologo Remo Mugnaioni, studioso di fama mondiale dell'Università di Lyon e di Aix en Provence. Il detto Mugnaioni, durante la Conferenza Internazionale promossa dalla Prof. Maria Rita Piras dell'Ateneo turritano, mi ha invitato pubblicamente a tener una conferenza sulla scrittura e la documentazione nuragica all'Università di Lyon. Desidera inoltre un mio articolo da pubblicare in una rivista specializzata di linguistica delle edizioni Gallimard. E potrei continuare, se vuole, con gli attestati di appoggio'internazionale'. Però, lei non ci crederà, io preferisco conquistare Lei piuttosto che questo o quello studioso 'mondiale'. Per due motivi: perchè io sono uno che bada non solo a chiacchiere alla democrazia e al fatto che più persone, molte persone devono sapere di 'antico', del nostro passato messo in sordina quando non negato; e soprattutto perchè se riesco nell'intento di convincere quelli che sono in patria sono veramente a cavallo. Si sa, nessuno è 'poeta' nè profeta tra le persone con le quali abitualmente passa, cosciente o non, le sue umili e banali giornate, nelle tanche chiuse. In genere, tra le chiacchiere, senza entusiasmi collettivi e senza miti. Se non quelli di un pallone.

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  17. La ringrazio per la pronta risposta... chiedo scusa agli altri blogger se ogni tanto l'italiano mi abbandona, ma troppo tempo in Iberia (aspettando l'aereo :)... a questo punto come lei ben dice, non ci resta che prendere il libro in mano e leggere, forse allora nasceranno nuovi interrogativi da porle...
    Per quanto riguarda la sua "approvazione" penso fosse persino inutile dare un risposta...
    purtroppo, come ha sottolineato anche Z.Pintore, diviene problema politico:permettetemi, non è che nessuno è profeta in patria in Sardinia, semplicemente ci piace sputare nel piatto dove mangiamo...
    Il suo riconoscimente all'estero mi pare documentatissimo, non vedo il motivo di negarlo...
    bah...
    Complimenti per i complimenti :)))
    davvero grazie, fa sempre piacere ricevere apprezzamenti per il proprio lavoro... vede se trovo qualcuno che me li voglia comprare che qua le provviste mi stanno terminando... scherzo... la vita ha deciso di premiarmi andando all'estero per fare il teleoperatore :(
    Grazie ancora per il chiarimento...
    manderò compagni del forum a fare una visitina da queste parti...

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  18. Accidenti!
    Mi sento onorato per essere stato citato in un luogo simile!

    Anche se sarebbe più cortese evitare di parlare alle spalle di chi non sa o di chi non può leggere.

    Ma non faccio una colpa al Sanna per questo.

    Vorrei chiarire solo una cosa:
    Ho espresso un parere personale (e l'ho anche scritto chiaramente!) sugli studi del Sanna.
    A me la summa di tutti questi discorsi, semplicemente, non mi convince.

    Parere personale.
    E allora?
    Vogliamo dare addosso a tutti quelli che esprimono un parere contrario? Vogliamo dare una gogna mediatica (perchè questo è stato...visto che non ne sapevo nulla e che il blog di Pintore ha un numero altissimo di visite) a tutti quelli che esprimono un -parere personale- contrario al pensiero di qualche autore che scrive in questa sede?
    Pensavo di vivere in una democrazia (malata e rachitica ma sempre una democrazia dopotutto) ...eppure questi sono i tempi degli sbugiardamenti mediatici...
    bene! Ne prendo atto!

    Altretutto vorrei puntualizzare:
    il mio intervento è stato così sintetico perchè al momento avevo altro da fare, e non pensavo certo di dover sostenere un dibattico con il Sanna (oltre al fatto che mi fossi già espresso al riguardo).
    Chi mi ha chiesto ulteriori chiarimenti è persona con cui ho parlato parecchio, e conoscendolo, al momento non sembrava assolutamente irritato.
    punto terzo, la seconda persona che mi ha chiesto COSì GENTILMENTE ulteriori chiarimenti è un insulso verme pseudocelomato che nei recentissimi tempi si è ampiamente sbugiardato con le sue stesse mani.
    Per cui...adesso capisco la strana cortesia con cui ha chiesto che io mi esponessi di più e come il Sanna (che ammettere di non leggere i forum) sia giunto a conoscenza di un commento così banale e irrilevante.

    Tra l'altro.
    Io e il signor Sanna ci siamo incontrati tempo addietro, ma forse lui non lo ricorda.
    Lo capisco benissimo e di certo non gliene faccio una colpa. Chissà quante persone incontra ogni giorno.


    Grazie a tutti della cortese attenzione.



    P.s.
    Tempo fa ho comprato il libro del Sanna. 80 € di libro....so benissimo i suoi pensieri e su quelli mi son basato (non certo su un libro che ancora non ho potuto leggere).
    La stessa cosa non può dirsi del para-homo che l'ha indirizzato sul mio commento.


    Salud.

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  19. Caro Lessa, io non ho detto che non 'leggo' ciò che c'è scritto nei forum. Ogni tanto faccio una capatina qui e là. Navigo. Ho detto solo che non 'partecipo' alle discussioni, ovvero mi astengo (da sempre) dall'intervenire sui pareri di questo o di quello. Non dovresti dunque prenderla con nessuno. Perchè nessuno, da vigliacco, mi ha usato per metterti in cattica luce. Se questo avesse fatto, dato il mio carattere, sarebbe stato un 'amico' morto. Per sempre.
    Ma lasciamo perdere il 'personale' quello che, in fondo, alle tante persone che frequentano questo Blog non interessa per nulla. Interesserebbe invece, credo, sapere perchè sulle mie 'cose' ti sei fatto una certa opinione. 'Opinione' vuol dire che hai in mente concetti e pensieri che tu potresti mettere per iscritto, rendere chiari e alla luce del sole. Se hai notato anche in questo blog, non solo nel forum, te l'anno chiesto e con molto garbo.
    Forum e blog in ciò hanno agito in sintonia e nessuno, mi pare, è intervenuto dietro stimolo di questo o di quello. Anch'io te lo chiedo, perchè ogni contributo (non importa se a favore o contro)conta moltissimo. Però, è inutile che te lo ripeta, bisogna entrare nel merito. 'Ma è difficile', tu dici (e questa tua sincerità mi colpisce veramente). Non importa. Entra nel merito 'come puoi', con le tue parole, perchè al di là dei 'tecnicismi' esse possono illuminare più di un trattato di qualche supponente gallonato. Credimi. Se poi non dovessero illuminare proprio niente, sono ugualmente ben accolte. E' il vanto maggiore di questo bel Blog. L'interessante è non offendere, ritenendosi i primi della classe, non trinciare giudizi a vanvera, non mettersi in partenza medaglie luccicanti sul petto,non puntare il dito contro chi 'non' sa e 'ignora', non pretendere, soprattutto, di parlare per bocca della 'scienza' (bocca che essa non ha prestato,non presta e non presterà mai a nessuno). Qui, da quello che capisco, non conta la vanità e la prepotenza; qui contano solo i buoni e bei ragionamenti. Qui poi, saggiamente, si bada più alla verosimiglianza che alla presunta verità. E (per prevenire l'obbiezione)sia chiaro: anch'io, qualche volta, dimentico, poco o molto,questa linea ideale di condotta.

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  20. Bene,se cosi è,come lei dice,che problemi ci sono?Non è daccordo che questa sua scoperta,sia degna di più credito e considerazione? Come le ho detto, non dubito,ma rilevo ciò che la cosa dimostra essere.Non mi pare inoltre che le persone da lei citate siano rappresentanti di spessore, piuttosto dei localismi, ne tantomeno competenti nella sua materia;assirologo a parte,il quale,dimostra solo,che una rondine non fa primavera.
    Questa sua titubanza nel presentare al mondo,questa scoperta sensazionale,mi turba. Insomma è un aspetto poco chiaro. Tale nebulosità si accentua ancor di più,quando i risvolti storico culturali della Sardegna vengono trascurati totalmente.
    Non vorrei ripetermi,ma quanto da lei scoperto non è suffragato dalle altre branche di studio.
    Se poi il plauso di un artista la gratifica,mi fà piacere,ma dovrebbe cercarsi ben altri plausi e palcoscenici.
    Dice di volermi convincere,ma sono sicuro che convincere personalmente tutti i sardi,sia un po complicato.E le cose si complicano ulteriormente,quando si tenterà di convincere i non sardi.
    Insomma rischierà di stare a cavallo di un animale inaffidabile,il cui disarcionamento potrebbe rivelarsi pericoloso.
    Non sarò io,comunque,a privarla del suo gusto,la incito anzi a proseguire.

    Andrea Brundu

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  21. Caro Brundu, lei parla tanto, parla parla. Le faccio qualche domanda. Cosa ne pensa di altre due 'rondini'? di Maria Giulia Amadasi Guzzo? E di Antonio Pinna? Ce ne sono altri (venga a vedere la mia posta privata). Comunque,non vorrà che dalla mia parte ci sia tutto il mondo! 'A bellu a bellu', se si ha saggezza!
    E dal momento che vedo che insiste.Cosa ne pensa di questi fatti storico -culturali (di cui parlo in Sardoa Grammata e, di recente, anche nella Stele di Nora)?
    a) El-Yhwhe, dio cananeo, è stato il dio dei Sardi. I nuraghi, tra l'altro, sono la massima espressione del culto fallico o taurino di questa divinità in un periodo a cavallo tra la seconda metà del Secondo Millennio a.C. e la prima metà di quello successivo.
    b) i capi sardi erano 'giganti' di 'dinastia' shardan ( signori giudici). Spesso erano 'santi', divinizzati, guaritori e salvatori come i noti 'Rapiuma' di Ugarit).Santu Lefis-y (poi Efisio) era uno di questi.
    c) le popolazioni che stavano in Sardegna nel Secondo Millennio a.C. e nella metà di quello successivo erano composte da semiti (minoranza, ma egemone) e da indoeuropei (maggioranza ma in qualche modo subordinata).
    d) La lingua sarda arcaica, la sfinge di cui parla il Wagner, è indoeuropea, sorella del latino. Quando i Romani giungono in Sardegna quella lingua, supposta 'figlia', c'è già. Noi siamo ancora eredi di quella lingua antichissima. Aveva ragione l'Angius nell'Ottocento (questo lo dicono i documenti, i numerosi documenti, non il sottoscritto).
    Caro Brundu, e allora? Sono questi fatti storico- culturali, quelli che espongo continuamente, o parlo del sesso degli angeli?
    L'attendo.

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  22. Dimenticavo, caro Brundu. Il plauso di un artista mi gratifica,eccome! Non in quanto linguista, ovviamente, ma in quanto artista. I pittori e i poeti notoriamente intuiscono, vedono ed interpretano la realtà molto prima degli altri. I loro occhi sono come quelli di un bambino. 'Fanno oh!', sanno stupirsi e si aprono alle novità e alle bellezze del mondo. E' meglio dunque essere prudenti e non offendere mai gli artisti.

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  23. Vedo Signor Sanna,signora Aba,che questa "scrittura Nuragica",presenta al suo interno un sacco di concetti scientifici,matematici,addirittura,però ciò che dite si contraddice,poichè tali principi remano contro altri pronunciati,relativamente alla relazione dei segni alzheimeriani,con la scrittura nuragica,postata anche in questo forum.In particolare la citazione precisa dice:
    "Ho avuto modo di osservare un nuovo e particolare pattern disgrafico in soggetti affetti da Malattia di Alzheimer, che ho definito “scrittura arcaica” per le caratteristiche del tratto grafico, che richiama gli antichi sistemi di scrittura. Mi chiedevo se anche la nostra antica civiltà nuragica avesse elaborato una cultura materiale in cui si potessero ritrovare simboli archetipici, sistemi di scrittura che esprimessero i contenuti del pensiero dei nostri antichi progenitori e la conferma l’ho avuta con la pubblicazione di “Sardôa Grammata” di Gigi Sanna, in cui l’autore individua la scrittura sacra del popolo dei costruttori dei nuraghi. Sorprendentemente molti segni del Sardo nuragico erano condivisi dalla “scrittura arcaica” dei miei pazienti, i cui segni non sembravano anarchiche e casuali produzioni di un cervello ormai demolito dalla malattia, ma “archetipi”, simboli ancestrali di una mente che opera a livello primordiale".
    Ora,si può tranquillamente affermare, che,se determinati segni scrittori appaiono composti da menti demenziali,come acclarato nell'articolo,allora,che cosa c'entra la composizione a rebus,della medesima scrittura?La complessità della "scrittura nuragica",cozza parecchio con queste affermazioni di cervelli primordiali,allo stato equiparabile a quello demenziale,che creano e usano segni grafici,celanti complessità scientifiche quasi moderne,tanto che ci vuole un fisico per tirarle fuori.
    Riguardo alle affermazioni storico-culturali,non dimostrano alcunchè relativamente ad un continuum generazionale tra nuragici e sardi odierni.Da studioso lei sig. Sanna,non tiene abbastanza in considerazione la Pax Romana,che Roma applicò con grande solerzia in Sardegna.Per la precisione i romani proclamavano un periodo che loro chiamavano pace,ma in cui commettevano dei veri e propri genocidi,uccidendo tutti gli individui maschi compresi i bambini,e si godevano allegramente le donne,che venivano sottoposte a stupri di massa e che rimanevano alla mercè dei soldati e non.Lo stesso Tacito,storico Latino affermava -"desertum facerunt et pacificazionem appellaverunt",che tradotto vuol dire che i soldati romani facevano il deserto e lochiamavano pace,PAX ROMANA,per l'appunto.La prassi ripetuta per diverso tempo,portò,ad una Romanizzazione della Sardegna,con sangue Romano.Pertanto,le chiedo,quanto sangue nuragico pensa sia rimasto,o ci abbiano lasciato?Visto e considerato che prima e dopo i romani sono arrivati svariati estranei:deportati africani, aragonesi,pisani,catalani,genovesi,etc..

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  24. Non mi sono firmato,lo faccio ora.

    Andrea Brundu

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  25. Però "n'hanno combinado sti romani"!
    Bisognerebbe processarli per crimini di Guerra e genocidio!
    Mah ... dal poco che ho avuto modo di leggere e di ascoltare (se non ho capito male), i risultati degli studi genetici sui sardi (vecchi e nuovi) racconterebbero altro.
    Certo gli antichi romani in campo bellico, nella loro epoca, erano imbattibili.
    Sia in battaglia campale che i quella navale.
    La loro tattica militare era vincente,
    però .......aveva il suo tallone di achille: la guerriglia.
    La guerriglia ha dato (e dà) filo da torcere ai migliori eserciti del mondo. E gli antichi romani lo avevano sperimentato non solo in Sardegna.
    Sarebbe inappropriato citare esempi attuali come lAfganistan o l'Iraq in quanto le differenze tecnologiche di cui dispongono oggi le forze militari che cercano in qualche modo di imporre la "pax" in quei luoghi, rispetto agli strumenti bellici di cui disponevano gli antichi eserciti di roma è abissale.
    Eppure ancora oggi, nonostante la sofisticatissima tecnologiala, la tattica bellica non convenzionale, ossia la "guerriglia" (che si avvale di qualsiasi azione possa arrecare danno al nemico, anche degli atti terroristici) mette in grosse difficoltà i più potenti eserciti del mondo.
    In verità gli antichi romani, impegnati su fronti vastissimi, avevano tutto l'interesse a mantenere vive, produttive e in pace le popolazioni che "rendevano tributarie".
    Oltre alla strategia bellica usavano, anche e sopratutto, la strategia della "diplomazia"(termine versatile e ambiguo che, oggi come allora, vuol dire "tutto" e "il contrario di tutto").

    Marco Pinna

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  26. @Marco Pinna
    Forse,Marco non sei abbastanza informato su cosa succedesse durante le guerre,sia nell'antichità,ma anche in quelle recenti come quella dell'Iraq.Comunque ti informo subito,anche se debbo ricorrere alla crudezza.In antichità i perdenti venivano sottoposti a torture atroci,in particolare gli venivano strappati testicoli,lingua e occhi,anche se per determinarne la completa e assoluta sottomissione venivano sodomizzati;in particolare quelli che erano stati più valorosi.Testimonianze di queste pratiche si riscontrano in tutti i tempi,e tra tutti i popoli: greci, babilonesi,romani,sanniti,
    turchi,etc.etc.etc..
    Nella stessa Bibbia,per darti un esempio,viene spiegato il modo usuale di sterminare per sottomettere o per appropriarsi di luoghi:
    Deuteronomio 20, 16 "nelle città di questi popoli che il Signore tuo Dio ti dà in eredità, non lascerai in vita alcun essere che respiri; ma li voterai allo sterminio: cioè gli Hittiti, gli Amorrei, i Cananei, i Perizziti, gli Evei e i Gebusei, come il Signore tuo Dio ti ha comandato di fare".
    Forse,e ti comprendo,queste cose non si sentono ne vengono insegnate,però la realtà è quella che è.
    Nell'antica Dacia,l'odierna Romania,gli indigeni furono sostituiti,da Traiano,con altre popolazioni,tra cui numerosissimi coloni romani,puoi chiederti che fine abbiano fatto i locali,essi furono trucidati,deportati e portati a Roma come schiavi e gladiatori.
    In Sardegna molte popolazioni sostituirono gli indigeni: Patulcenses campani,coloni Falisci,ebrei,etc.
    I Vandali vi deportarono i mauritani.

    Andrea Brundu

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  27. @ Marco Pinna
    Ti consiglio di vedere su questi indirizzi,qualcosa della seconda guerra mondiale,anche se ne successero anche dopo,di fatti disumani,genocidi,deportazioni etc.

    http://www.dalvolturnoacassino.it/DOC/marocchinate.pdf

    http://digilander.libero.it/freetime1836/libri/libri26.htm

    http://it.wikipedia.org/wiki/Eccidio_di_Malga_Bala

    Questi sono alcuni casi che ci hanno toccato da vicino,ma se ne possono citare tantissimi altri:
    la deportazione degli ebrei,i campi di concentramento russi,le foibe-http://www.businburrasca.altervista.org/w_main_FoibeCarso.shtml -
    Lascio a te la ricerca di altri e molteplici episodi della barbarie umana di tutti i tempi,pensando stavolta di essermi spiegato.

    Andrea Brundu

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  28. Andrea, non metto in dubbio ciò che dici in merito a le atrocità che l'uomo commette e ha commesso nella sua storia infinita di guerre. La crudeltà ha sempre provocato altra crudeltà. Agli stupri sistematici seguivano gli infanticidi sistematici. Proprio per impedire la perpetuazione dei geni dell'odiato "nemico vincitore".
    Ma a quei tempi anche i vincitori dovevano seppellire i loro morti (molto, molto più di oggi), per cui l'azione bellica era l'ultima opzione. E di questo ne erano consapevoli le due parti in conflitto.

    Marco Pinna

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  29. Caro Brundu lei partecipa allo spirito del Blog, che è fatto di dialogo e del tentativo di creare possibili sintesi e convergenze da opinioni diverse, talvolta molto diverse. Per questo spirito qui le rispondiamo. Mica per il solo valore di quello che dice. E ciò, naturalmente,va detto per tutti. Sulle tesi della prof. Maria Rita Piras sarebbe bene che lei leggesse (oppure semplicemente 'vedesse') il libro che ha pubblicato di recente. Non rifarsi solo all'articolo della stessa postato nel Blog. Anch'io sulle prime ero molto scettico, ma molto, le confesso, sulla 'tesi' degli archetipi ( che -tra parentisi - proprio in quanto tali per niente devono coincidere in toto con i più complessi), ma una volta entrato più a fondo nella questione mi sono convinto anch'io. Anzi è nata una collaborazione fraterna di ricerca tra me e lei che approderà, l'anno venturo (Settembre/Ottobre), nel Secondo Convegno Internazionale di genetica, epigrafia, linguistica, architettura e matematica. Comunque, per quanto riguarda la genetica applicata all'epigrafia veda di mettersi in contatto con la prof. di Sassari, perchè -ovviamente - io non intendo parlare per bocca altrui. Soprattutto in una questione così difficile e che comprendo solo da orecchiante.
    Vedo però che lei si defila sulle mie precise domande. Gliene ho fatte tre ma viene affrontata solo l'ultima sulla lingua a cui si risponde così, grosso, modo, (e direi semplicisticamente): la lingua dei sardi non può essere un antico latino -nuragico perchè quei sardi erano stati annientati e sterminati. E' il romano -latino dei conquistatori. Ora, sul presunto sterminio le ha risposto egregiamente Marco Pinna. I Romani non sterminavano affatto i pesci delle loro numerose peschiere da ingrasso. I senatori, i pretori, i questori e le casse dello stato se ne guardavano bene. 'Desertum facere' è un'esagerazione, una frase colorita, tipica dello stile letterario dello storico del periodo imperiale. Ma ammettiamo pure che fosse così: come spiega i documenti nuragici del XIII secolo a.C. (se non primna) che esprimono con chiarezza queste voci: Gigahanloy, hogyano, corra, de, bidente, gawaulu (od. gaurru),mere, nonnoy, ecc.?
    La Stele di Nora, nella terza lettura, reca per la divinità solare la sequenza 'aba nonnoy', ovvero 'padre antico', Babay mannu; 'antico' come l'Ilu di Ugarit, lo Yahwhe della Bibbia, l'Horus dei geroglifici egiziani. Come lo spiega questo nonnoy in un documento del X secolo a.C.? La stele di Nora, per fortuna, non può essere un falso fatto per il mio teorema da qualche persona compiacente. Certo, le resta un'altra via: può rispondermi che non c'è scritto 'nonnoy'. Ma qui deve vedersela lei con me sull'epigrafia oppure con me devono vedersela quei tali a cui lei allude (me le può nominare queste belle 'rondini' che fanno rassicurante la sua primavera?) e che mai, dico mai sono entrati nel merito di qualsiasi documento scritto.

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  30. Signor Sanna,vedo che tira l'acqua al suo mulino,sminuendo anche il valore dell'interlocutore,al quale dice di rispondere non per il valore di ciò che dice ma perchè doveroso farlo.Le debbo però dire che,e questo per ripetermi,non deve aver timore tanto per le mie, di domande,ma per quelle che l'aspettano.Sempre che lei abbia il coraggio di evitare la circospezione,con la quale sempre presenta la sua scoperta.
    Non posso fare a meno di notare,in alcune sue citazioni,che si riferisce a degli argomenti ben precisi,in particolare quando dice:
    ....con pochissimi margini di dubbio,credo si possa concludere,affermando,per questo aspetto(a causa della preposizione dhe n.d.r.)almeno dei documenti nuragici,che sardo e latino arcaico,preromano o laziale,erano due lingue-per così dire-sorelle e
    che solo a partire dal IV -III secolo a.C.si può parlare per la lingua Sarda,o meglio,per una parte ancora da quantificare
    di essa,di lingua in qualche modo romanza o neolatina.
    ......I sardi 'resistenti'dunque non si impossessarono mai(ne mai aspirarono ad impossessarsi),di un codice linguistico
    estraneo,di una popolazione estranea e così nemica;restarono così tenacemente attaccati al proprio e le 'cosiddette scimmie'
    dantesche-di cui noi siamo,ancora gli eredi legittimi perchè ancora,bene o male,quel sardo parliamo-ben lungi dall'imitare,
    diacronicamente,in maniera risibile,antiche parlate altrui,conservavano invece gelosamente il loro nobilissimo codice delle
    origini.
    Ebbene il succo del suo obbiettivo traspare da queste circospette parole,circospette perchè pone un bel "con pochissimi margini di dubbio".Infatti,non per pesarle le parole,per me "margini di dubbio" anche se "pochi",sono indice di incertezza.Mi sarei aspettato"sono assolutamente certo" o simili.Oggi certo,la vedo assolutamente certo di ciò che dice,perchè dispone di più frecce al suo arco.Ciò nonostante,vedo che lei reputa il Sardo di certe zone dell'isola più genuino di quello di altre parti,e mi pare parli di quello dei sardi "resistenti".Brutta affermazione questa,per tutti gli altri che resistenti non lo furono.Vorrebbe forse affermare che in seno alle sarde genti,se ne trova una eletta ,e tutte le altre son nessuno?Non credo,ma pare così.Le debbo,però, appuntare il fatto,che in epoca medioevale,in sardegna si parlava quasi un unicum linguistico,che è riscontrabile nei Condaghes,che era molto simile alla parlata dei "resistenti",ma che lo era ancor di più a quella del Logudoro in specie Ozieri e dintorni.per essere precisi la medesima si parlava dal capo di sopra sino al capo di sotto.
    Sul fatto della "resistenza" di alcuni sardi,non tutti gli studiosi sono daccordo con lei,e forse le prime domande gliele faranno proprio loro.

    Andrea Brundu (I°)

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  31. I Romani,si è dimostrato,anche se non lo si vuole accettare,ci sono entrati eccome,nelle zone dei "resistenti",prova ne sia il fatto che sono presenti insediamenti abitativi Romani,scavati,e altri a vista,ma non sottoposti a scavo.
    Vedasi il villaggio di Sant'Efis a Orune.Il fatto che Orune non sia proprio in Campidano,ma nel cuore dei luoghi dei "resistenti",fa presupporre che la romanizzazione,abbia toccato quelle genti.
    http://www.unica.it/pub/7/show.jsp?id=3606&iso=471&is=7
    http://www.fastionline.org/docs/FOLDER-it-2009-150.pdf
    Pag.7."Il sito di sant' Efis non costituisce un caso isolato,se non per il suo eccezionale stato di conservazione:evidenze di natura simile sono riconoscibili,con ogni probabilità,anche in altri siti localizzati nel territorio di Orune e in alcune delle anonime aree di frammenti attestate in Barbagia.La complessità dei rinvenimenti e del tessuto insediativo di età romana di questa regione RIMETTE IN DISCUSSIONE L'IDEA DI UNA BARBAGIA INDOMITA E RESISTENTE ALLA ROMANIZZAZIONE.
    I siti della Barbagia sono conosciuti,soprattutto tipologicamente,in minima parte;L' EVIDENZA ARCHEOLOGICA ATTUALE INDICA TUTTAVIA,CHE A PARTIRE DALLA FINE DEL I°SECOLO IL PROCESSO DI ROMANIZZAZIONE DI QUESTA REGIONE SI PUO' DIRE ORMAI AVVIATO ALLA CONCLUSIONE,COME DIMOSTRA LA PRESENZA DI NUMEROSI SITI(AREE DI FRAMMENTI PERTINENTI A INSEDIAMENTI,EDIFICI,STRADE,
    NECROPOLI,ETC.)DI ETA' IMPERIALE, RILEVATI DA RECENTI SCAVI, RINV. FORTUITI E RICOGN.DI SUPERFICIE, DISTRIBUITI CAPILLARMENTE IN TUTTO IL TERRITORIO BARBARICINO.....".
    Se questo le sembra poco.

    Andrea Brundu(II)

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  32. Qualcosa comunque,dall'alto dei suoi anni e della sua età,ma anche della sua rispettabile esperienza, lo può dire Pittau,che dimostra di poterci fare lezione ancora una volta:
    http://www.pittau.it/Sardo/caputyrsi.html
    oppure riguardo alla latinizzazione della Barbagia ci snocciola delle considerazioni niente male:
    http://www.pittau.it/Sardo/latinizzazione.html
    Questo senza neanche andare a spulciare nei suoi libri,detto apertamente e con alta onestà intelletuale.
    Strade e ponti romani si trovano un pò ovunque in barbagia(Orotelli strada romana Sas Ladas);(Gavoi- Ponte romano sul lago di Gusana);(Fonni-Ponte romano "Su Vicariu");(Lodine-ponte romano Gosogolèo);(Seulo-Ponte romano Berissai e strada -http://wikimapia.org/10094413/it/Ponte-romano-di-Berissai),così come toponimi strettamente latini,
    vedi Orani con la sua bella
    "Badde 'e Roma".
    Per Mamojada invece le do l'indirizzo dove le spiega passo passo le strade i siti tutti romani,ed inoltre verso dove andavano tali strade: http://www.mamojada.it/storia2.html
    Potrei continuare,ma,per non sembrarle noioso,finisco la questione romana di insediamento,
    spostandomi sulla questione linguistica.
    Inizio col citarle attilio Mastino
    "Storia della Sardegna Antica":
    Pag.16-17 "Possiamo affermare che l’identità della Sardegna di oggi è fortemente influenzata
    dalle eredità romane, espressione di una storia lunga che in qualche
    modo condiziona anche la società contemporanea: la lingua sarda innanzitutto,la toponomastica, ma anche i percorsi della viabilità, il paesaggio trasformato dall’uomo, le bonifiche delle aree palustri, alcune forme dell’insediamento,le vocazioni stesse del territorio,le colture agricole, l’allevamento con le sue specifiche competenze e le sue tradizioni millenarie, ma anche le attività minerarie, la pesca, la raccolta del corallo, per non parlare di alcune tradizioni popolari che si collocano in una linea di continuità con il passato".
    Non le cito Dante perchè so che lo conosce molto bene,anche se puntualizzo che quanto da lui detto sta ad indicare come già nel 1300 si riconoscesse al sardo un'identità linguistica distinta, anche se molto simile al latino.
    Citazione dello spano:
    [...] il Sardo Dialetto, e più per le sue tristi vicende, e per esser
    comparso adulto quando tutti gli altri dell'Italia vagivano
    appena, frai quali tutti oggidì esso è l'unico che ritragga dell'antica ed insigne Sua Madre che fu la Lingua latina. (Spano, Ortografia, I,p. VII).
    Giuseppe Mazzini: “la Sardegna conta nel suo dialetto più largo numero di parole latine che non in alcun altro dei nostri dialetti”.
    Potrei continuare,ma concludo con un altra considerazione:
    perchè i Barbaricini,si chiamino loro stessi con un appellativo,dei vili romani,perchè il nome gli era stato da loro attribuito.Potevano chiamare loro stessi shardani o sherdan,cosa più logica,le pare?

    Andrea Brundu(III)

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  33. Signor Brundu, lei è una brava persona, si vede da quel che dice e da come lo dice. Ha naturalmente le sue conoscenze e da queste trae spunto per essere 'critico' e per mettere in dicussione quello che altri dicono. E fa bene. Ma le devo fare un appunto: quando legge gli scritti di qualcuno cerchi di comprenderli meglio. Altrimenti è stimolato a ribattere e fare della polemica che altrimenti non farebbe. Mi spiego. Se lei, sin dall'inizio, mi cita e dice che io sottovaluto il suo 'valore', evidentemente non ha inteso bene il passo in quanto in esso c'è scritto 'per il solo valore'(non ha tenuto conto dell'aggettivo che diceva il contrario); cioè in questo Blog si risponde indipendentemente dal fatto che uno 'ne sappia' o 'non ne sappia', come si dice. Perchè la discussione così rende comunque più democratico il Blog e fa crescere tutti.
    Quando poi parla dei sardi 'resistenti' dicendomi che io alludo ai Barbaricini o alle sole zone dell'interno anche qui lei non capisce bene perchè per me i sardi erano tutti o quasi tutti 'resistenti' (in fatto di religione, di costumi, di lingua ecc.) ai Romani che, pochissimi com'erano e quasi tutti militari o funzionari con le loro famiglie, non riuscirono certo a dissardizzarli. Al tempo di Gregorio Magno (lo si capisce dalle sue lettere) sia nelle città, sia nelle zone limitrofe e nelle zone interne, i Sardi erano ancora tenacemente attaccati alla loro antichissima religione (ancora)nuragica fatta di culti ' alle pietre e ai legni' e non alla religione di Giove, di Giunone, di Marte,e così via. Questo non vuol dire che la 'romanizzazione' non ci fu. Solo non fu quella che si vuol far credere. I Sardi rimasero Sardi e non divennero romani nonostante i ponti, le strade, gli 'oppida' e qualche tempio qua e là, utili per abitarvi, ma soprattutto per controllare il territorio, per spennarlo ben bene, e per tenere a bada i 'resistenti'. Pensa che ieri e oggi la Carlo Felice o le ferrovie abbiano in qualche modo dissardizzato i Sardi della fine dell'Ottocento o del Novecento? Io parlo ancora la variante sarda abbasantese che parlava mia madre e che certamente parlava la madre di mia madre. E lei pensa davvero che la lingua sarda abbia ceduto nei secoli in contesti economici culturali molto più conservativi? Non cedette affatto e anche per un motivo molto semplice: perchè i sardi parlavano una lingua molto simile al latino, da tempi lontanissimi. Fino a ieri non lo si sapeva, oggi lo si sa. Perchè lo dimostrano i documenti nuragici. Le può citare dunque tutti quegli studiosi che vuole, dell'Ottocento o del Novecento, ma sulla loro base non progredirà di un millimetro. Perchè quegli studiosi restano ancorati ad una concezione superata della questione linguistica. Che ha spiazzato tutti, anche me, che avevo scritto, agli inizi di questo secolo (parlando della predica in lingua sarda) che la lingua romana penetrò particoalrmente nelle zone interne per influenza dei predicatori.

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  34. Signor Sanna,riguardo alla comprensione,altrettanto dico io di lei.Per il resto,ciò che dice è leggibile da tutti,ed in merito mi sono ampiamente espresso.

    Andrea Brundu

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  35. Infine, sign. Brundu. Quanto alla 'circospezione' ovvero all'essere guardingo, davvero non la capisco: mi sarei aspettato da lei un apprezzamento e non una critica in proposito. Non è il caso che le ricordi che negli studi scientifici, se davvero la 'scienza' non vuol essere una cosa vana, bisogna sempre essere cauti, estremamente cauti. Come ha sottolineato un lettore (Giovanni),commentando questo articolo, il sottoscritto non dirà mai che ha certezze, anche quando le ha e dimostrra di averle. Concede tanto spazio, tutto lo spazio possibile, alle considerazioni e ai dubbi. Aspetta che siano gli altri, se si vuole anche uno come lei, a confermare quelle certezze. E perchè esse non possano essere messe in dicussione, diventino 'consolidate', attende di proposito quelle domande di cui lei parla, quasi preoccupato per me. Preoccupato? In ansia dirà. Almeno ce ne fossero, anche di timide.
    Le ricordo però le mie di domande. Puntuali. Non ha risposto a nessuna di esse. E le ricordo soprattutto che in questo articolo io ho parlato della presenza di un santo nuragico nella Stele di Nora: Lefis-y. Cosa ne pensa? E' una delle 'favolette' che racconto confidando che i citrulli bevano tutto? Cosa ne pensano le sue belle 'rondinelle' che sanno portare, quelle sì, la primavera?

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  36. Andrea, considera le fonti storiche dei romani stessi.
    Strabone, vissuto intorno alla fine del I° millennio a.c.conferma la sopravvivenza della Cultura Nuragica anche in epoca romana: racconta infatti che alcuni capi militari romani, disperando di domare i Sardi in campo aperto, preferivano tendere loro degli agguati, profittando del costume di quei barbari di raccogliersi, dopo grandi razzie, a celebrare feste tutti insieme.
    Parla di scorte ai convogli delle navi onerarie, di alcune tribù (Parati, Sossinati, Balari e Aconiti) che depredano le fattorie delle pianure (in mano ai romani) e praticano la pirateria nelle coste tirreniche della toscana, in particolare in quelle vicine a Pisa.

    Strabo geografia, libro V cap.2 par.7 (361 265)



    Marco Pinna

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  37. Marco,hai letto bene Pittau?Tel'ho postato prima,te lo replico :http://www.pittau.it/Sardo/latinizzazione.html.
    Ti posso dire che gli stermini, citati anche nel sito anzidetto,avevano ridotto gradualmente,a pressochè niente quelle popolazioni,le quali non sono state,pure,ancora ben localizzate.
    I superstiti vivevano nelle spelonche,Strabone,dice così,e venivano stanati dai cani.Adesso tu sai che con i cani si stanano i fuggitivi,nascosti nella boscaglia,o nelle grotte.Oppure gli tendevano degli agguati;di solito chi li tende,è padrone del territorio.I partigiani della seconda guerra mondiale, conoscevano molto bene il territorio,e proprio in quello tendevano gli agguati ai tedeschi,non si puo dire certo il contrario.
    Sarebbe stato più logico che gli agguati,seguendo il tuo ragionamento,venissero eseguiti nei confronti dei romani.
    Comunque,oltre a Pittau,moltissimi altri storici affermano questo. Affermano cioè,che le azioni dei "resistenti",servissero solo ad infastidire più che danneggiare.
    I Legionari erano poi,addestrati per far fronte a qualsiasi neccessità e ambiente ostile. Prova ne siano,le molteplici conquiste attuate nelle vaste aree, impervie e boschive,dove spesso stavano i Barbari europei,in Spagna,Francia Grecia etc.etc. etc..Credi che abbiano avuto difficoltà,in Sardegna,a domare ribelli formati da poche migliaia di persone?Se lo credi,in nome di quella "resistenza",che ci rende discendenti diretti dei Nuragici,fai un po tu.

    Andrea Brundu

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  38. Bah ...., mi ritiro.
    Ho l'impressione che "Bomboi Adriano" abbia ragione.
    Siamo affetti da "sindrome di Stoccolma".

    Marco Pinna

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  39. Signor Sanna,inizio intanto dicendole,che quanto lei asserisce nei miei confronti lo posso affermare doppiamente io di lei.
    Ora dato che è stato in vena di scherzare,mi piacerebbe partecipare al suo scherzo.Cito le sue testuali parole di un articolo dell'unione, sarda s'intende:
    «L'epigrafe - spiega - non è fenicia, ma nuragica, caratterizzata dalla presenza di una lingua prevalentemente semitica riportata con caratteri di tipologia semitica. Il documento attesta in tutta chiarezza che i costruttori dei nuraghi parlavano anche una lingua semitica e la scrivevano utilizzando, nell'occasione, l'alfabeto fenicio arcaico».
    http://giornaleonline.unionesarda.ilsole24ore.com/Articolo.aspx?Data=20091031&Categ=10&Voce=1&IdArticolo=2395341
    ora su questa affermazione relativa alla stele di Nora,non si puo non fare una semplice considerazione:se la scrittura utilizzata è scritta in semitico, la cosa più banale che mi viene da pensare è come mai?Dalle fonti storiche non risulta nessun contatto per quel periodo(periodo della stele),cioè 1100 - 1000 a.C. (a sua detta)di genti semitiche, che da tutt'altra parte stavano, con le popolazioni nuragiche.
    Seconda considerazione è che quel "parlavano anche ......e la scrivevano".Tale asserzione è un po,diciamo,riduttiva.

    Andrea Brundu (I continua)

    RispondiElimina
  40. Mi risulta infatti che la medesima forma scritta,sia alla base di altri reperti da lei ritenuti nuragici.
    Più volte infatti,lei ha asserito,come a Guspini nel convegno dell'1/4/09,che:" La scrittura dei nuragici e nata dalla lingua e cultura semitica....";o anche in un intervista dove dice:"Inoltre la scrittura nuragica, per ora sempre d'ispirazione semitica, stando a tutti i documenti rinvenuti, raramente manifesta segni d'interpunzione".Potrei continuare con altre sue affermazioni sulla stessa linea di queste.

    Andrea Brundu(II continua)

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  41. Pensavo,che se essendo questa lingua tendenzialmente semitica,potrebbe,perlomeno indicarla ai semiti come lingua sorella,ne sarebbero certamente lieti.Come apprezzerebbero pure sapere,che il dio di questa gente,diciamo semita,adorava un dio,per così dire fratello del loro Yahweh.A loro non risulta che ne avesse,ma ritrovarlo sarà certo una felicità.Però ho qualche dubbio che lei voglia affermare questo,dubbio che vedo nelle sue precisazioni fatta nel seminario di studi di Sassari:"Certo dire che Yhwhe era il dio dei nuragici comporta coraggio,molto coraggio",perchè?Anzi viste le scoperte che coraggio ci vuole, viene quasi naturale.
    Poi dice ancora"...sgombriamo subito il campo,con il dire subito che lo Yhwh sardo e di non pochi secoli anteriore a quello del testo sacro biblico della 'rivelazione'".Haia!Iniziamo male mi mette rivelazione tra virgolette.Io ero quasi contento per il fratello ritrovato,maggiore per di più,e lei virgoletta proprio sulla rivelazione.
    Incalza ancora con:"Lo Yhwh nuragico possiede non poche delle caratteristiche del Dio di Israele,ma non ha niente a che vedere con esso dal punto di vista religioso";ma come,se sono fratelli,e queste non poche cose in comune,quanto non poche sono?Visto che anche il nome consonantico si potrebbe leggere come lo leggono i semiti,cioè Yahweh.
    Se ne accorge anche lei della fratellanza quando afferma:"Certo la divinità sarda Yahwh(che sarebbe meglio chiamare Yahw)è, senza alcun dubbio,quella che maggiormente risulta imparentata, dal punto di vista culturale col dio della bibbia...";bene è quello che dico anch'io,fratelli, no?
    Bisogna che i semiti lo sappiano, di questo fratello di Yahweh,era il dio dei nuragici,e che essi scrivevano e parlavano(deduzione mia)il semitico.
    Non è daccordo signor Sanna?
    Faranno festa per anni,e ammazzeranno il vitello grasso per l'occasione di questo ritorno.

    Andre Brundu (III)

    RispondiElimina
  42. Signor Brundu, vedo che continua a non capire perchè non sa (ignora) e noto che non ha letto nessuno dei miei libri;cita sempre (male e senza costrutto) da fonti indirette: i giornali di Guspini, L'unione sarda, gli estratti di conferenze in facoltà ecc.ecc.). Per capire ci vuole studio, studio, studio, lettura e lettura, il che vuol dire prudenza, apertura e umiltà (e tanta). E' anche molto ostinato, cosa non sempre biasimevole, ma purtroppo lo è senza discrezione. Per questo qualcuno (che aveva, a mio parere, ragione da vendere) ha lasciato perdere. Chi non argomenta con solidità, ma affastella, arzigogola e si ripete, solitamente non gode di un buon credito e rischia di passare per un perdigiorno. Sa invece cosa avrebbe dovuto fare? Chiedere scusa e fare i complimenti ad una 'localista' che sulla scrittura semitica sarda, quella di cui parlo da anni e non da un giorno, si è pronunciata da scienziata in questo Blog. Eccome!
    Parlavo di umiltà: venga questo pomeriggio (ore 18) ad Abbasanta alla mia conferenza e vedrà che capirà di più: da una fonte diretta diretta. Se non ci riuscisse c'è, tra non molto,la conferenza di Orosei (5 Dic.) e poi quella di Aritzo (12 Dic.) e poi quella di Ierzu e poi... Le occasioni per dibattere 'coram populo', entrando bene in argomento, non ci mancheranno.

    RispondiElimina
  43. Signor Sanna,tutto cio che lei dice di me,lo attribuisco con margine maggiore(e di molto)a lei.Vuole paragonare chi la scrittura semitica,la studia da anni,come lei,con chi la studia,pratica,scrive e legge da millenni?Di cosa parla?
    Lei ritiene che i Semiti non vadano informati,dell'esistenza del fratello maggiore del loro Dio?Credo non sia,ne corretto ne giusto.
    Loro si,che apprezzerebbero il suo lavoro,non io.Riguardo a quanto da lei detto su interviste ai giornali,o vari altri seminari,o anche quanto affermato in questo blog,cui si ricavano affermazioni in linea con le precedenti,ebbene se non corrispondono a verità, perchè scriverle?
    Riguardo a chi si è tirato fuori, ha espresso,nel finale riferimenti politici,cui non mi interessa entrare in merito.Le posso dire però che tutto ciò che è politico è di sicuro ideologico,e poco scientifico.Sulle ideologie politiche,si fondano i più grandi obrobri,che la storia umana conosca:Fascismo,Nazismo,Comunismo etc.
    La guerra ideologica,tuttora in voga,impedisce quello o quell'altro paese di progredire.
    Ma essendo apolitico,non entro in merito a questi discorsi.
    Ebbene lei dice che aveva ragione da vendere,anche chi fa guerra ideologica ne ha,ma spesso ciò che si spaccia per ragione,ragione non è.La ragione per me sig. Sanna è ben altra.Ne desumo dalla sua affermazione che ne condivida parecchio,il succo dei suoi discorsi.
    Riguardo alle sue conferenze,a quando la conferenza di Gerusalemme?Basterebbe anche Roma con invito dei semiti,esperti s'intende.

    Andrea Brundu

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  44. Andrea, mi intrometto nuovamente per alcune precisazioni:
    - il mio riferimento alla “sindrome di Stoccolma” non aveva intenti offensivi (mi sembra comunque non abbia suscitato questa interpretazione), tanto meno politici. Pur non negando che in merito ho i miei leggittimi convincimenti (che sono ben lontani dalle “ideologie” da te menzionate).
    - Il riferimento a “Bomboi Adriano” (del quale leggo spesso gli interventi, anche in questo blog) lo ho fatto in quanto da lui ho appreso l'accostamento del concetto detto “sindrome di Stoccolma” (vittime che si schierano dalla parte dei loro stessi aguzzini), usato come metafora per indicare l'atteggiamento di noi sardi in generale, nell'interpretare spesso in forma autodiscriminatoria, sia le questioni politiche che ci riguardano, ma anche quelle culturali, linguistiche e storiche. A questo ultimo tema facevo esclusivo riferimento nel mio ultimo commento.
    Ora, considerato il reiterato riferimento da te fatto alle pubblicazioni del Prof. M. Pittau (Per intero ho avuto modo di leggere solo “Sardegna Nuragica” che ho apprezzato moltissimo), mi sono sentito in dovere, quanto meno di leggere la fonte da te citata per avere cognizione di che trattasi. Premetto non possiedo nè i titoli ne la conoscenza per mettere in discussione la fondatezza di quanto asserisce. Tuttavia, non credo sia irrispettoso nei suoi confronti, citare per contro le pubblicazioni di un altro autorevolissimo studioso il Prof. Giovanni Lilliu. Credo, pur nei miei limiti culturali, leggendo un testo, di saper distinguere tra: citazioni-traduzioni di fonti storiche (elementi oggettivi); interpretazioni-deduzioni e congetture che ne fà lo studioso-autore (elementi soggettivi). Formare la mia opinione personale in merito è mia prerogativa esclusiva. Giusta o sbagliata che sia deve andare d'accordo con il mio senso logico e razionale. Posso condividere tutto o in parte cio che leggo, ma lo faccio sulla base del mio senso critico e, sopratutto non gli dò valenza assoluta. Come ti ha fatto notare il Prof. Sanna: “Per capire ci vuole studio, studio, studio, lettura e lettura, il che vuol dire prudenza, apertura e umiltà (e tanta)”. I pregiudizi e la presunzione non aiutano.

    Cordialmente Marco Pinna

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  45. Caro Brundu,caro Pinna e caro Sanna,forse vi conviene leggervi questo.
    http://www.linguasarda.com/htm/linguista/ebraismo_sardegna.html

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  46. @ Anonimo
    Potrebbe citare il sito da cui ha tratto quel suo link? Grazie

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  47. L'indirizzo principale è questo:

    http://www.linguasarda.com/

    Ho già dato uno sguardo, .......sembra interessante.


    Marco Pinna

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  48. Grazie sig.anonimo,lo conoscevo già,non ne condivido tutti i contenuti,però è apprezzabile.
    Consiglio di vedere anche questa sezione,veramente interessante:
    http://www.linguasarda.com/index2.htm

    Andrea Brundu

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  49. Che aspetto disarmante della discussione è, caro Gianfranco, il fatto che tu consigli, esorti, quasi preghi gli altri di leggersi bene i libri e i saggi. Questi ultimi dico, e non ciò che si dice e si scrive nei forum che, solitamente, lascia il tempo che trova.Così come del resto, i post a commento degli articoli( e talvolta gli articoli stessi) dei Blog. Se così si facesse non si citerebbe quello che, per es. io cito (e direi doverosamente), nel libro sulla stele di Nora. Infatti alle pp. 23,27,86, note 16, si parla di Salvatore Dedola, persona molto nota (e direi benemerita) nel campo della disciplina toponomastica) i cui libri (v. il suo 'corposo' Toponomastica sarda, Graf. del Parteolla 2004) purtroppo non godono in certi ambienti di molto credito. Di Dedola alla p.27 offro anche la puntuale traduzione.Se uno legge bene tutto, dico tutto il mio saggio, se ha la pazienza di seguirmi pagina dopo pagina, capisce perchè Nogar non esiste, perchè 'saba' non è un nome proprio, perchè Milkaton è una congettura senza nessuna base di raffronto, perchè l'incipit è del tutto sbagliato, perchè il 'davanti all'isola' non ha senso, perchè, soprattutto, non ha senso il famoso b shardan (in Sardegna) che piace tanto ai Feniciomani.
    Ancora più disarmante è il fatto che ho scritto un articolo intero per un 'dettaglio' che dettaglio non è, rispondendo ad una obbiezione di uno dei più autorevoli biblisti sardi, e su di questo non si dice una parola. Non si dice una parola, naturalmente ben spesa e seria, cioè sul fatto che ci sia scritto o non 'per il figlio di Nogar Lefisy'. Si parla invece di barbaricini, di 'catasrofismi' banditi da tanto tempo dalla critica storica, di 'localismi', di 'fumetti', di conferenze a Gerusalemme, ecc. ecc. Tutto un 'brundismo' esasperato, piaga dei forum e dei blog, palla al piede dei ragionamenti discreti, equilibrati, quello che non fa mai avanzare la discussione di un centimetro.

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  50. Ogni volta che Gigi Sanna non trova qualcuno in accordo con le sue teorie inizia a stigmatizzare....prima era quell'Ainis...ora si parla di Brundismo esasperato...
    Ringrazi invece il Sanna che finora nessuno si è occupato di spulciare bene bene tutto quello che ha scritto. Il giorno che questo verrà fatto, da un esperto di lingue semitiche naturalmente, sarò curioso di vedere cosa risponderà.
    Per ora non ha ancora spiegato come mai vede un'iscrizione in una semplice fibula (o simile) medievale (Tziricotu...): su questo credo non manchino i buoni motivi per escludere la sua interpretazione del reperto.

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  51. Cari Sanna, Piras, Losi, Brundu, Casu, Montalbano, Tosti, Pinna, Lessa e Anonimi autori dei (finora) 54 commenti, grazie, intanto, della appassionata discussione.
    Stare in tema - che qui è la lettura fatta da Gigi Sanna della Stele di Nora - è una delle difficoltà più forti in un dibattito su un blog. Da un lato è disperante la constatazione che i post forse non sono lo strumento adatto ad approfondire le questioni, dall'altro è esaltante vedere quanta voglia ci sia di dibattere su questioni che parevano consegnate alle certezze e ai dogma,
    Anche chi contesta la lettura di Gigi, in fondo, partecipa alla critica di queste certezze, anche se non rinuncia a fondare i suoi ragionamenti su altri paradigma. Per esempio, per smontare, la tesi della resistenzialità dei barbaricini, si ricorre alla invenzione secondo cui Sant'Efisio di Orune fosse in Barbagia, un paradigma prospettato per smontarne un altro. I barbari, è notorio, erano coloro che non godevano della civilizzazione romana; nel momento in cui lo facevano, smettevano di esserlo.
    Durante la presentazione di "La stele di Nora" ad Oristano, da modesto cronista di quanto accade intorno, ho goduto sia della esposizione critica fatta da Aba Losi e da Antonio Pinna sia della esposizione di Gigi Sanna: tutte e tre facevano avanzare di molto la conoscenza. Ho trovato di grande interesse l'articolo di Sanna che ha aperto questo dibattito e ancora di più la lettura del suo libro, difficilissimo e per niente incline a banalizzare le cose complesse per farsi leggere più agevolmente.
    Avrei gradito che i critici della lettura di Gigi, ci spiegassero che cosa non va nelle sue tesi. La mia amicizia quarantennale con Sanna non mi avrebbe impedito di valutare con l'attenzione dovuta critiche e anche demolizioni. Non ci sono state né le une né le altre, ma solo appunti di metodo, messa in dubbio di competenza, ininfluenti inviti a sottoporre la tesi Sanna alla "comunità scientifica" e molte altre disgressioni.
    Come, del resto, è capitato per le 52 iscrizioni che Gigi Sanna dice nuragiche e su cui i critici tacciono. O aprono la bocca solo per dire che le Tavolette di Tzricotu sono "fibule medioevali", non perché lo si sia accertato, provato e certificato, ma perché la nebulosa del "non è possibile" è una splendida scappatoia: evita grattacapi e imbarazzanti revisioni. Si dimostri che sono "fibule medioevali" o qualsiasi altra cosa diversa da iscrizioni nuragiche. Ne varrebbe la pena: in fondo, in gioco, c'è niente po' po' di meno che la conferma o la smentita della comparsa della scrittura in Sardegna prima dell'arrivo dei "sos bentos dae levante".

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  52. Forse è Gigi Sanna che deve ancora dimostare che non sono fibule medievali...non viceversa, non le pare? Lui fa una nuova lettura e si dovrebbe "provare" la vecchia?
    qualcosa non torna
    Phoinix

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  53. Caro anonimo, no. Il 'brundismo' è una cosa, il 'gaddaroballismo' un'altra. Il brundismo dà solo fastidio e alla lunga è intollerabile, ma resta comunque civile ( non poche volte è anche espressione di quelle che, comunemente, si chiamano 'brave persone'); il gaddaroballismo è semplicemente non solo schifo, ma roba da codice penale Il 'gaddaroballismo' è infatti l'arte incosciente di scaraventare sterco d'asino 'contro il ragionatore dal momento che niente si può contro i suoi ragionamenti'. Non l'ha letto il commento in proposito, recentissimo, di un notissimo opinionista della testata di Tiscali?
    'Fibule' di Tzricotu? Ma di che va cianciando? Lei anonimo si affida ai puntalisti, ai punzonisti, ai linguellisti? Si affidi, si affidi pure. Contento lei...Tanto per il vano ed ridicolo ci sono Post e c'è posto per tutti.
    Gianfranco Pintore ci ha esortati a stare in tema. Bene. Io dico (nel capitolo quarto, pp. 119 -131) che La Stele di Nora non solo è nuragica ma riporta le precise ed identiche teniche di scrittura degli scribi delle tavolette bronzee (bellissime tavolette, veri capolavori dell'arte epigrafica miniaturistica nuragica). Lei anonimo 'balente' che cosa ne pensa? Ma che dico? Che cosa ne pensano i suoi beniamini, soprattutto quelli seguaci 'del falso a priori'?
    Ricorrere a semitisti, sottopormi al loro giudizio, ascoltarne la critica? Ma di che va cianciando? In questo articolo non mi confronto forse con uno de più validi semitisti della Sardegna? Non è lui che mi ha fatto degli appunti sul semitico presente nella Stele? Ma di che va cianciando? Possibile che non si renda conto delle parole in libertà? Ho già detto più volte in questo Blog che qui non si fa 'la gara di un giorno' e soprattutto che scrivere in Internet, nei Blog o nei Forum, è micidiale per i poco prudenti . Mica ti leggono i compari compiacenti, mica gli amici e gli amici degli amici, mica tuo fratello o tua sorella. Ti leggono in migliaia e con le menzogne nessuno può farla franca. Tanto meno gli anonimi possono, per quanto disperatamente ci tentino.

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  54. Signor Pintore,vedo che il richiamo di Sanna ad un suo intervento onde evitargli ulteriori situazioni imbarazzanti,è stato prontamente corrisposto.Debbo appuntarle,però che Sant'Efis di Orune,in Barbagia lo è tuttora,e per l'appunto spostarlo,non è indicato ne conveniente,per non dire impossibile.
    Che la zona dove esso sorgeva,si chiami Sant'Efis,è una strana coincidenza,le pare?
    Le fonti sull'origine del nome Efisio,perchè quì sta il nocciolo del discorso,si attribuisce ad una,latina,nella forma ex fusus(dalla Natura).
    Di sicuro invece,tralasciando quella,si indica il greco Ephisios (abitante di Efeso),da dove si originano le forme latine Ephisius,Ephisii.
    Bene,nella maggior parte della Sardegna,il nome per intiero è indicato nella forma Efisiu,con il diminutivo Efisi,o Efis.
    Il tutto mal si concilia con la scritta Lefisy,che può essere letta anche in altri modi poichè consonantica.
    Inoltre aggiungo che,in base alla "Passio Sancti Ephysii Martyris", scritta dal presbitero Marco sappiamo che sant'Efisiu nacque ad Aelia Capitolina,(l’antico nome attribuito a Gerusalemme dall’imperatore Adriano). -Perbacco!,dirà Sanna, -questo Brundu è fissato con i Semiti!
    Stando a ciò i sardi hanno come principale santo un Ebreo.
    Che il termine Ephis,possa essere ebraico lo leggiamo in I Samuele 17:1,dove si menziona la valle di "Dammim Ephis"o"Dammin Ephes".

    Andrea Brundu

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  55. Al sig.Sanna,che non apprezza le mie affermazioni,espresse con cortesia,cortesia che altrettanto non usa,ne fa usare nei miei confronti,asserisco che penso di lui,lo stesso che dice di me,ma più largamente,poiche io sono semplicemente un Brundu Andrea come un altro.
    Inizio con l'esprimerle una mia perplessità,relativa a quella prima riga della stele norense,riga di cui è difficilmente dimostrabile l'esistenza,e su cui si imperniano parecchie interpretazioni sulla medesima.
    Per confermare quanto da lei "scoperto",si inventa di sana pianta quella riga,la non esistenza della quale è provata dalla stele stessa,che non la presenta.
    Detto questo,che secondo me è l'incongruenza più evidente,passo a dirle che il Pinna,non risulta particolarmente,suo oppositore, quanto suo "alleato".Pertanto il vostro alterco è,diciamo alquanto dubbioso.Pertanto riconfermo quanto scrittole precedentemente, della neccessita che esperti, inparziali possano convaliderare il suo operato.
    Anche se questo lo dice un Andrea Brundu qualunque.

    Andrea Brundu

    RispondiElimina
  56. No. Lei Brundu è fissato con 'il brundismo' non con il semitismo. Tutto qui. Con il suo vano e insano desiderio di controbbattere, menare colpi comunque, come un pugile suonato,con gli occhi gonfi, aggrappandosi e travolgendo tutto quello che vede e trova, arbitro compreso. L'ultimo colpo? All'aria, come tutti gli altri.Purtroppo ora ognuno può notare che Lei è l'unico al mondo che non sa niente dell'identità, della vera identità, di Efisio martire; non sa che è un santo fasullo, fasullissimo, e che la nascita a Elia Capitolina o Gerusalemme è un'invenzione delle più ridicole. La 'Passio Sancti Ephisy' è il falso più falso della storia dei santi sardi perchè è integralmente copiato. Di questo parlo, con tutte le dovute citazioni, alle pp.90-91 e alla nota 167 del mio saggio. E' questo saggio che, volente o nolente, deve rassegnarsi a leggere per non prendere altri colpi.
    Noto invece che lei legge solo se stesso se solo si pensa che già nei post di questo stesso articolo si cita tutto in proposito di questo santo. Legga, legga ( e bene). L'identità è nuragica e lei, ripeto, si deve rassegnare. La prego, si ravveda dal suo 'brundismo', che male certo non fa, ma fa perdere tempo prezioso. Una cosa comunque vedo (vediamo)che è riuscito ad ottenere. Mai, a mia memoria, in questo Blog si è ottenuto un numero così alto di commenti. Purtroppo senza succo, a partire da un certo intervento. D'ora in poi la dilatazione dei commenti anomala, quella dovuta solo a su 'barrosimini', chiederò di chiamarla 'effetto brundu'. E' contento? In qualche modo avrà così la sua parte di gloria.
    La prego, in ginocchio, la supplico...non insista...Vedo che altri, per pietà, ha gettato la spugna per lei.

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  57. @ Brundu
    Non entro nel merito della discussione. Ho solo espresso un desiderio che si evitassero fughe per la tangente. Libero naturalmente di pensare che Sanna chiama e io rispondo.
    Quanto a Orune, non è mai stata né è in Barbagia che fu nel passato terra di non romanizzati (barbari dunque) ed è oggi nel Nuorese. Nell'attuale Barbagia c'è Sorabile, vicino a Fonni, che non fu terra di barbari quando era mansio romana. Ma anche questo con l'argomento in discussione c'entra nulla.

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  58. Prof. Sanna: Molti nemici, molto Onore!
    Leggerò presto il suo "La stele di Nora - il Dio, il dono, il santo".
    Considerate certe prese di posizione in questo dibattito (definirle accanite e viscerali, sembra di usare eufemismi), credo proprio ne valga l'interesse.
    (Spero non mi vengano cavati gli occhi, i testicoli .......ecc. e dato in pasto a is anturzus!)

    Marco Pinna

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  59. Signor Sanna,anzi...Sanna,credo che il suo sia un affannoso dibattersi.Chiedendomi di leggere dei testi,cui le fondamenta degli stessi sono viziate.Viziate da accuse di falsi,che tanto agli altri lei ha sempre imputato,e che stavolta la coronano,con la berritta che le spetta,perchè lei stesso si è messo sul capo.
    Mi chiede di gettare la spugna,ma è lei che dovrebbe farlo,in tutti i sensi.Se i miei le sembrano sganassoni,è perchè lei li vede tali.
    Incongruenze,inconsistenze,invenzioni,
    (come quella della riga aggiunta alla stele),cervelli dei nuragici paragonati a cervelli malati,sono tutte cose che io ho realizzato,e nessun'altro;me ne assumo la colpa,ha ragione.
    Continuità nuragico-sarda,storica e culturale inesistente.Affinità genetica,in relazione al dna,nuragici-sardi mai provata.
    Tratti antropometrici nuragici- sardi opposti.
    Continuum religioso nuragici-sardi,manco accennato.
    Se questa è l'aria che i da lei presunti miei pugni hanno colpito,ebbene si,sembra proprio aria,aria fritta.
    Senza quella sua riga,aggiunta alla stele di nora,ogni sua possibile considerazione su di essa è arbitraria,vale ne più ne meno,quanto le altre interpretazioni,fatte da altri studiosi.
    Si goda pure il suo momento,di Sannasardismo,che ha come motto il "forza paris",motto che lei non applica se non per cercare l'appoggio dei sardi,che a lei vuole portare,e che devono farla davvero la forza,al suo posto.
    Concetto nobile,quello del "forza paris" derivatoci dai fasci romani,ma che da grande simbolo,di frattellanza e unione,si è trasformato in strumento di propaganda in mano a beceri individui.
    Si ricordi che i Brundu come me,e ce ne sono tanti,fanno domande e considerazioni da Brundu,scomode ma pur sempre da Brundu,non certo domande da semitisti.Già ma lei al mondo semitico non presenterà mai la sua scoperta,questo lo ha già fatto capire.Per fare ciò ci vuole coraggio,molto coraggio.

    Andrea Brundu

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  60. Mario Pisoni
    E' dall'inizio che Brundu gliele suona,si svegli Prof.
    Gli risponda a dovere.

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  61. @Mario Pisoni
    "Si unu no'cheret,duos no'brigan"
    Intende signor Pisoni?

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  62. mi sono dimenticato la firma.

    Andrea Brundu

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  63. Mi dispiace, ma l'accanimento furioso e la "corsa ad abbattere l'arbitro" io la vedo più nelle argomentazioni di risposta del Prof. Sanna piuttosto che altrove. Non ho ancora letto il libro del Sanna, e forse lo farò, ma di certo non mancano continui "assaggi" delle sue teorie. Su Tziricotu, non mi ha convinto, né in post passati (vd. presunte non specularità), nè ora (ché non ci prova neanche). Fino a Prova contraria -con la P maiuscola- vale e varrà ancora la normale attribuzione medievale, del resto confermata da illustri studiosi che hanno visionato il reperto, com'è noto. Qualche tempo fa è stata anche pubblicata, qui su questo Blog, un'iscrizione palesemente neo-punica con annesse disquisizioni di natura paleografica. Chiedo dunque al Sanna, nel momento in cui appare chiaro che quei caratteri sono punici molto avanzati (ed ampiamente, ma ampiamente studiati e riconoscibili) hanno ancora valore le sue affermazioni? e se ne hanno le può calare gentilmente nel contesto storico al quale appartengono?(naturalmente sulla provenienza e il luogo di giacenza del reperto non oso porre domande). Credo che Pintore non avrà difficoltà a "riesumare" ciò di cui parlo.
    Attenderei risposte in merito.
    Phoinix

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  64. Oh,oh! alla fine si è firmato davvero. Con un brundismo intollerabile perchè intollerante, fasullo perchè troppo ideologico e rancido perchè ormai superato nel suo estremismo. Guarda un po' tu cosa dobbiamo leggere!Il 'fortza paris' originato dai fasci romani...il sannasardismo...l'antisemitismo....oplà! Ci voleva tanto a 'nche 'ogare sos corros? Se lo avesse dichiarato prima, naturalmente, avrei lasciato correre sin dal primo suo post il cumulo già consistente delle sue 'brundesate'. Tutto potevo pensare, tranne che la fantasia del romanzo di Gianfranco Pintore 'Sa Losa de Osana' potesse tanto. No, no. Non è fantasia per nulla, neppure nelle virgole apparentemente tralasciate. E' tutta, putroppo, tangibile, squallida realtà.Ne parlerò durante la sua presentazione in Oristano del 15 di Dicembre. Naturalmente senza fare il suo nome, caro Brundu, a motivo di quella 'cortesia' che sembra che io trascuri. Ora abbiamo capito bene,molto bene: le tesi e gli studi del Sanna non c'entrano con la scienza, anche se fossero super-scientifici. C'entrano perchè vanno incontro al sardismo e all'indipendentismo dei 'beceri'. O non è così?
    Però, pugile suonato a parte, si rende conto che proprio lei dovrebbe sorridere e concedermi l'applauso. A parte il fatto che io faccio, come si suol dire, 'parte per me stesso', da quindici anni, cioè faccio il sardista 'libero' come posso e come credo; io parlo di sardi indoeuropei (anche se non biondi) che erano in maggioranza rispetto ai semiti in Sardegna, parlo di una lingua sardo -laziale come fa l'Alinei, di una popolazione che parlava in un modo, ovvero con una sua lingua, ma che scriveva quasi tutto (stando agli attuali documenti) con un'altra. Inneggio al Nonnoy, non semitico, sardo sardo (e indoeuropeo) ritrovato.
    Comunque, per rispondere all'ennesima ripetitiva brundesata: se lei mi paga il biglietto di andata e ritorno domani stesso sarò a prendere un caffè a Tel Aviv con Dan Bahat. Chi è? Per punizione non glielo dico, dal momento che non si è ancora comprato Sardoa Grammata, il libro della imminente rivoluzione, che è un chiarissimo inno al terrorismo e alla gueriglia nei monti dell'odiata, anche perchè inesistente, Barbagia.
    Adiosu e 'fortzaparis', caro (?) Brundu, con il saluto nuragico, anch'esso ereditato dai Romani. E come no? I bronzetti nuragici lo gridano: basta farli indietreggiare solo di 1000 anni. Pare che ci sia un gruppo di studio che da decenni ci lavora, fianco a fianco con i 'maestri' puntalisti e i punzonisti medioevalisti. Quel saluto infatti non può esistere,è una variazione del romano, con quel dito manifestamente 'truccato' perchè mai appoggiato alle altre quattro dita, come di norma e come Dio comanda. Un falso evidentissimo. Un 'monstrum' archeologico, una vergogna dei musei di tutto il mondo.

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  65. Ecco qua il vero volto della scienza!

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  66. I "litigi" preferisco lasciarli ad altri: entriamo nel merito degli studi. Come risponde alle mie domande sulla presunta iscrizione nuragica-neo/punica?
    Attendo.
    Phoinix

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  67. A Phoinix 'pseudoaristotele' (o a chi per lui). Ho risposto sino alla nausea su ciò che dici e (come sempre) male. Gianfranco se vuoi te lo farà sapere. Vedi piuttosto di non seguirmi passo passo, abbaiando 'comente unu catzeddu isorrogau': tanto non mi arresti e non mi fai e mi fate arrestare, chè altro non ti(vi) resta. Neopunico, romano, bizantino, mongolico? Fate pure: siete lo zimbello di tutti, anche i romanzi ora vi immortalano. Parla e straparla nei 'forum',getta veleno, dove almeno un po' ti firmi, chè solo lì ti senti 'aristotele'. E naturalmente da vigliacco anonimo, dai una mano al Brundu antisardista e dei fasci littori. Almeno lui però, devo dargliene atto, si firma.

    RispondiElimina
  68. Mi creda,Phoenix,la prova più sensata è quella dello specchio, poichè nessun tratto del volto visibile sui bronzetti,e sulle statue di Monte Prama,è riconducibile a tratti somatici dei sardi,tanto meno quelli dell' interno.
    Per darle un idea di cosa intendo,scientificamente ed escludendo pregiudizi di alcun genere:
    http://lescienze.espresso.repubblica.it/articolo/Pregiudizi_razziali_e_percezione_dei_volti/1334521
    http://www.itasforum.it/infoms/docs/12_A21-20-Balossinofin.pdf

    Andrea Brundu

    RispondiElimina
  69. Intanto Sanna,scambia i fasci romani con i fasci littori,poi becero è chi usa impropriamente il Forza Paris(per i propri scopi), che è se ha letto bene,simbolo di unità e fratellanza.Non ho mai detto che sia romano,ma che da quello romano deriva.Questo per essere chiari.Perchè,mi creda mi,sento Sardo
    sin nel midollo,perchè sardo sono come lofurono i miei antenati,ma confondere l'onore,l'onestà,la fratellanza dell' essere sardo con il Sannasardismo è da beceri,nel senso più stretto del termine.
    Riguardo alla riga aggiunta alla stele di nora,che mi dice?
    E' Brundismo anche quello?

    Andrea Brundu

    RispondiElimina
  70. E' brundismo puro, dei peggiori, perchè è di una presunzione senza limiti data l'ignoranza dell'affermazione. Legga, legga il saggio e poi dica a chi vuole. Non osservi solo la copertina. Dica a chi vuole e crede (ad altri) perchè qui la chiudo, definitivamente,perchè altrimenti anch'io rischio di essere vittima dell''effetto Brundu'.Non mi smuoverà neppure lo pseudoaristotele (o - il vigliacco - chi per lui).Fai capolino vipera cornuta dei forum!

    RispondiElimina
  71. E' proprio vero allora che la lingua batte dove il dente duole. Mi chiama pseudo-aristotele o chi per me...chissà a cosa allude, non lo so e non mi importa. Sottolineo invece l'atteggiamento estremamente arrogante. Che c'è che non le piace, caro Sanna, in quel che le chiedo? Ci spiega, visto che scrive pubblicamente e pubblicamente le viene chiesto su ciò che scrive, cosa la spinge, di fronte ad una semplice domanda, ad irritarsi tanto palesemente?
    "vipera cornuta dei forum!": vede troppi serpentelli in giro, farebbe prima a rispondere;
    "Vedi piuttosto di non seguirmi passo passo, abbaiando 'comente unu catzeddu isorrogau': tanto non mi arresti e non mi fai e mi fate arrestare, chè altro non ti(vi) resta.": ma si sente perseguitato?solo perché leggo effettivamente ciò che scrive...che scrive a fare allora?non le piace lo spirito critico o vuole solo che le si dica quanto è bravo?Stia tranquillo caro Sanna e non si convinca troppo di sapere con chi sta parlando perché sbaglia, di grosso. Forse è coda di paglia. Io le ho solo posto una domanda a cui ha risposto in un modo che, per fortuna, ognuno ha la facoltà di giudicare.
    "Neopunico, romano, bizantino, mongolico? Fate pure: siete lo zimbello di tutti" Siamo chi mi scusi?Ma vede i fantasmi?semplicemente ci spieghi cosa c'entra ciò di cui scrive lei con un'iscrizione neo-punica?O vuole negare ciò che realmente è?Quante domande e, ne sono certo, quanti insulti a seguire...Questo sarebbe il grande esempio di come si difendono le proprie teorie: anche qua ciascuno saprà leggere per conto proprio.
    "Parla e straparla nei 'forum',getta veleno, dove almeno un po' ti firmi, chè solo lì ti senti 'aristotele'. E naturalmente da vigliacco anonimo, dai una mano al Brundu antisardista e dei fasci littori": scusa ma come si permette!Mi indigno nel vedere che lei cerca di mettermi in testa pensieri altrui, non si azzardi nemmeno, mi bastano i miei, condivido poco di quel che scrive Brundu e tantomeno inneggio ai fasci littori, glielo assicuro!Per non scadere nel suo stesso terreno le dico solo che tutto ciò è di una maleducazione unica. Tutto pur di non rispondere. Ma scriva ancora, scriva pure caro Sanna ciò che vuole, ma se non le spiace ci sarà sempre qualcuno che le porrà domande scomode.
    Con le sue risposte getta la maschera da studioso riflessivo. Provi a rispondere, che dice di averlo fatto fino alla noia, ma non mi pare proprio. A domanda precisa generalmente segue risposta precisa.
    Phoinix

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  72. @ Phoinix
    Per mia curiosità, potrebbe darmi una dritta per individuare l'articolo a cui si riferisce?
    Grazie

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  73. Caro Pintore,
    il riferimento è a una discussione passata, due pagine indietro subito dopo "Maderria: l'antica grandezza illirica in Sardegna?" di Areddu.
    Il post in questione, che chiunque potrà rileggere, è intitolato "Scrittura nuragica: ecco un altro documento".
    Aspetto risposte dal Sanna in merito. Se non ne ha e preferisce inveire paventando un accanimento nei suoi confronti, ce lo eviti a tutti. Mentre le risposte, a tono, possibilmente garbato, sono ben accette e auspicabili. Naturalmente anche gli eventuali silenzi varrànno molto.


    P.S. Caro Pintore, lei che chiede sempre di rimanere in tema e di fare riflessioni costruttive che ne pensa delle risposte del suo amico Sanna?Per una volta che si doveva discutere, possibilmente seriamente e con cognizione di causa, chi è che si arrocca?
    Cordialmente
    PHOINIX

    RispondiElimina
  74. Signor Phoinix,o Fenicio,o la potrei chiamare con il suo vero nome,debbo ricordarle,come già fatto con sanna che lei confonde i fasci romani,con quelli mussoliniani.
    Detto fascio(detto impropriamente littorio,perchè portato dal littorio),era un fascio di bastoni di legno legati insieme, che rappresentava il potere dei consoli, e dei i magistrati
    più importanti presso gli antichi romani. I fasci erano dunque il simbolo della forza e dell'unità del popolo romano. A portare i fasci in spalla erano dodici littori. Essi erano in pratica gli ufficiali che scortavano i consoli nei loro viaggi. I consoli fuori dalle mura di Roma avevano pieni poteri, di vita e di morte. Per questo i fasci erano accompagnati
    dalle asce.
    L'origine è assai più antica,infatti i romani ne avevano ereditato l'uso dagli etruschi.
    Una tomba vetuloniese del sec. VII a. c.infatti, (la co-sì detta tomba del Littore), ha dato alla luce (nel 1897) i residui di un esemplare pregevolissimo di fascio littorio costituito da verghe di ferro, da cui emerge una scure a doppio taglio o bipenne (Fi-renze, R. Museo Archeologico).
    I romani pensavano che un bastone da solo potesse essere spezzato con facilità,dei bastoni in un fascio no.Praticamente "l'unione fa la forza","Forza Paris","Forza tottus um pare","Tutti insieme siamo più forti".
    Quindi,anche se non condivide quel che penso,come posso dire io di lei,le chiedo gentilmente di ritirare l'offesa,e di non mettere nella mia testa ne nella mia bocca cose assurde o travisamenti,che mai ho pronunziato ne tantomeno pensato.Riguardo al fascismo,ho gia espresso al Pinna precedentemente cosa pensi del suo abominio.
    Spero che ciò sia definitivamente chiaro,a lei e a chiunque.

    Andrea Brundu

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  75. @ Phoinix
    Ho riletto il post che lei ha ricordato. (http://www.gianfrancopintore.net/index.php?option=com_content&view=article&id=154:scrittura-nuragica-ecco-un-altro-documento&catid=3:archeologia&Itemid=37). Un articolo molto lungo (quasi 8.000 battute) con il quale Sanna parla di un documento che egli ritiene nuragico. Argomenta, cita, decifra, collega, fa, insomma, un bello sforzo per illustrare la sua tesi. Io non ho strumenti culturali per dire che sia convincente.
    Mi sarei aspettato che i critici di questa tesi ribattessero con altrettanta dovizia di argomentazioni. Invece trovo solo affermazioni del tipo "un'iscrizione palesemente neo-punica", "appare chiaro che quei caratteri sono punici molto avanzati", fino ad arrivare a "presunta iscrizione nuragica-neo/punica".
    Dovremmo, insomma, crederle sulla parola? Senza che, per esempio, mostri un documento che riporti le lettere che Sanna ritiene nuragiche e lei puniche? Non le pare che non sia giusto rispondere con apodittismi ad argomentazioni?
    A volte, il mio amico Gigi Sanna è ruvido nelle sue risposte, ma cosa direbbe lei se a un suo articolato e sudato saggio, uno le rispondesse con simili apodittismi? La pacatezza, comunque sempre raccomandabile, ha come precondizione il confronto fra tesi opposte. Uno che risponde ad argomentazioni con "tanto va la gatta al lardo..." può pretendere pacatezza? Capita, in questa discussione, che l'affermazione secondo cui i bronzetti e le statue di Monti Prama "ritraggono" individui non sardi, è accompagnata da due link ad articoli sulla fisiognomica che con l'oggetto ha la stringente relazione che un ragionamento ha, appunto, con "tanto va la gatta al lardo...", "non esistono più le mezze stagioni" o, a preferenza, "i giovani di oggi non li capisco proprio".

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  76. Phoinix,vedo che il suo scopo è esclusivamente denigrare sanna,e altri,lei si che sberle ne prende,dalla mattina alla sera,forse per l'incapacità di dare interpretazioni credibili dei reperti scritti ritrovati.La sua abitudine,e velenosa,direi,modalità di agire,e qui la chiudo,non porterà niente di buono a questa nostra cara gente,ne a lei.

    Andrea Brundu

    RispondiElimina
  77. Signor Pintore,non vorrei sembrarle invadente,dato che qui è casa sua,però lei come altri travisano,quanto da me postato.
    Se ha avuto l'accortezza di leggere l'articolo e il pdf,si sarà accorto che quanto da me citato è ANTROPOMETRIA,scientifica,che lei lo voglia o no,applicata sopprattutto dalla polizia nei rilevamenti di metrici e simmetrici dei volti.
    Inoltre se legge gli autori,quello del pdf è Nello Balossino, laureato in Fisica, è professore associato al Dipartimento di Informatica dell’Università agli Studi di Torino. Fa parte del Consiglio Scientifico di Sindonologia di Torino. E’ insegnante presso la Scuola di Applicazione dell’Esercito di Torino Svolge l’attività di perito presso vari Tribunali. Conduce ricerche su metodi avanzati di compressione di immagini e utilizzo di metodologie informatiche per studi antropometrici in ambito medico forense;l' articolo è,invece,uno studio condotto da ricercatori della Brown University di Providence, negli Stati Uniti, e dell'Università di Victoria, in Canada,dove dei soggetti venivano sottoposti a un training per migliorare le loro capacità di riconoscimento dei tratti di persone di un'etnia differente dalla loro,quindi riconoscimento antropometrico di parametri del volto,attraverso la percezione visiva.
    Mi sono spiegato?Lei sig.Pintore quanti parametri antropometrici, del volto,senza considerare altro,delle statue di Monte Prama vede in giro in Sardegna?Perchè questo va fatto senza pregiudizi, obbiettivamente.Quella forma a V del volto,quell'impalcatura a T naso occhio,quanti sardi la portano?Perchè dovrebbe essere consueta,come forma,non trova?Cioè,
    in Sardegna dovrebbe essere maggiormente presente.Lei,ad esempio ce l'ha?
    E' inutile parlare di gatte e di lardi,parliamo di cose serie,senza travisamenti,deviazioni,raggiramenti discorsivi,che vorrebbero evitare la cruda realtà.

    Andrea Brundu

    RispondiElimina
  78. @ Brundu
    Mi faccia almeno credito del fatto che conosca bene la differenza tra antropometria e fisiognomica e che ho usato questo termine per segnalarle che le sue conclusioni, decontestualizzate e destoricizzate, mi paiono avere più attinenza con una pseudodottrina che con una branchia della scienza.
    La sua sistematica desardizzazione di tutto ciò che in questa isola c'è, fino a rendere romano quel "fortza paris" usato pare dai pescatori sardi per tirare le reti e fino a mettere Orune in Barbagia, risponderà certo a suoi paradigma, ma, detto in tutta amicizia, non li capisco.
    Se uno dimostrasse che i parametri antropometrici degli uomini effigiati nei bronzetti e nelle statue di Monti Prama sono quelli applicabili a uomini di altri popoli, nulla questio. Ma utilizzare due articoli che parlano di antropometria in generale per ricavarne conclusioni non applicate a un soggetto determinato è, spero ne convenga, almeno azzardato.

    RispondiElimina
  79. Davvero si rasenta il ridicolo.Ma visto che sono stato chiamato in causa rispondo.Punto per punto.Innanzitutto le argomentazioni che il Sanna adduce alle sue tesi trovo persino difficoltà ad individuarle.Iniziamo con ordine,quando nell'articolo si comincia ad argomenatare l'incipit è questo:"L’ultimo segno a destra,ovvero le due lettere agglutinate,ci consente ormai di dire con notevole sicurezza due cose sull’aspetto della scrittura nuragica."Complimenti!Neanche iniziato il ragionamento che già dobbiamo dare per certo:1)che siamo di fronte ad un agglutinamento;2)che vi è notevole sicurezza,per cui,fidatevi insomma;3)che si deve leggere da sinistra a destra(tra l'altro secondo una "ricostruzione" bustrofedica che non si comprende bene visto che non si legge nulla di certo nè sotto, né sopra;4)che si tratta di scrittura nuragica,quindi neanche un accenno al fatto che,ripeto,si tratta di caratteri neo-punici.Per chi avrà la bontà di andare a verificare fornirò evidenze bibliografiche in merito.
    Prosegue il Sanna con:"...non si poteva ancora evincere dai pochi documenti epigrafici studiati sino al 2004)è che è ormai assodato che le scritture nuragiche di tipologia ‘protosinaitica’e/o‘protocananea’raramente fanno a meno dell’agglutinamento".Cioè in sostanza,direi con ottimo presupposto metodologico!,tutto il ragionamento che segue si baserebbe,o meglio si comprenderebbe,alla luce di quegli stessi documenti che sono essi stessi oggetto di critica.Come dire che tre mezze prove fanno una verità.Tale fenomeno dell'aglutinamento sarebbe inoltre "un vezzo di scuola",come ben esemplificherebbero per l'appunto Tziricotu,Orani ma anche Nora!etc.A seguire si ha tutta una digressione sull'esistenza del contrario dell'aglutinamento...e qui entrerebbe in gioco il ciondolo di Solarussa il quale "con i suoi ‘segni’(che non possono,per chiarezza,essere messi in discussione),permette di confermare da un lato la caratteristica dell’agglutinamento e dall’altro quella contraria"...!..Mi limito,in questo ragionamento a sottolineare il "non possono essere messi in discussione".Prosegue ancora il Sanna argomentando su e tramite l'utilizzo di ipotesi da lui già ritenute assodate, senza che, tolto tale agglutinamento, si capisca il nesso con l'iscrizione sotto esame.

    SEGUE......

    RispondiElimina
  80. ...SEGUE

    Quindi sarebbe questa la "dovizia di argomentazioni" chiamata in causa da Pintore?E chiede a me:"Dovremmo, insomma, crederle sulla parola?".Mah.Documenti,questi si che ci interessano.Le lettere visibili nell'iscrizione si confrontano benissimo con tutta una serie di documenti paleograficamente molto omogenei,dalla Sicilia al Nord Africa alla penisola iberica.Segnalerò soltanto i paralleli più evidenti e sardi.In primo luogo basterebbe dare un'occhiata alla comparazione delle lettere esemplificata da Giovanni Garbini,La questione dell'alfabeto:S.Moscati(a cura di)I Fenici,Milano 1988,pp.112-113,con indicazione di ben 25 iscrizioni,tutte comprese tra V-IVa.C.fino al IId.C.L'agglutinamento è una h(trascrizione fonetica esatta col puntino sotto).L'ayin di stranissima forma è una lettera t(col puntino sotto).Lo stesso segno ayin è in realtà il carattere più conservativo in assoluto,essendo sempre reso con un cerchietto di dimensioni inferiori,fin dal Xsec.a.C.(l'equivalente di omicron in greco).In questa stessa tabella del Garbini sono anche riportati i caratteri di Bitia del 170-180d.C.Lascio a voi l'esito del confronto.Un altro parallelo di IVa.C.si può vedere nell'iscrizione di Cagliari-Stampace relativa a Carloforte visionabile in P.Bartoloni,La cultura materiale e l'epigrafia:V.Santoni(a cura di),Il Museo archeologico nazionale di Cagliari,Sassari 1989,p.167,fig.16.All'occorrenza si potrebbero trovare,anche fuori dalla Sardegna,numerosissimi esempi.Ora come la mettiamo?Andrete a vedere,spero,tali confronti,o mi chiedo:non conosceva il Sanna questi docuimenti o li ha volutamente esclusi?Questi sono gli elementi seri di un ragionamento, al quale spero non si risponderà dicendo che non cambia nulla,o che vorrà magari dire che la scrittura nuragica proto-canaitica-ugaritica etc. ha avuto lo stesso processo evolutivo della scrittura punica.Non ci crederebbe nessuno.
    Questi sono fatti,assodati davvero e non perché sono teorie mie.Adesso aspettiamo,forse invano,risposte altrettanto puntuali.Quanto a Brundu anche lui è incappato ne ruolo di detective di anonimi.Poco importa.Su ciò che dice invece io non mi sentirei proprio di pensare che le statue di M.Prama siano ritratti.Sarebbe come voler riconoscere i tratti somatici dei greci dalle raffigurazioni vascolari.Esistono fenomeni di stilizzazione,di stereotipo iconografico etc. dei quali è bene tenere conto.


    P.S.I confronti citati saranno ampiamente disponibili in qualsiasi biblioteca,basterà andarci.O all'occorrenza attrezzarsi un pò e provare a scrivere su google:punic+inscription o cose simili.Buon confronto!
    PHOINIX

    RispondiElimina
  81. @ Phoinix
    Meda bi cheriat, tanto le ci voleva. Adesso, chi vuole, può vedere se ha ragione lei o Sanna; chi se ne intende, va da sé.
    Quanto alle argomentazioni, evidentemente c'erano, visto che ha utilizzato un intero post per sottoporle a critica. E per contrapporre loro altre argomentazioni.

    RispondiElimina
  82. Vi risparmio parte del lavoro:
    http://farm2.static.flickr.com/1014/1247622477_de37cfc25e.jpg

    http://www.heritagemalta.org/museums/archaeologygozo/images/collection08.jpg

    http://www.fenici.unibo.it/garbini/Iscrizione%20punica%20dedicata%20al%20dio%20Baal-Shamin.htm

    http://www.archaeogate.org/storage/224_publication_171_2.pdf

    http://images.google.it/imgres?imgurl=http://classes.bnf.fr/gif/gc99-1.gif&imgrefurl=http://classes.bnf.fr/dossiecr/sp-prop2.htm&usg=__8BRObrRkCBLNxKTXiQJQvTePcDk=&h=237&w=500&sz=12&hl=it&start=9&um=1&itbs=1&tbnid=bghUz_sHaSep5M:&tbnh=62&tbnw=130&prev=/images%3Fq%3Dinscriptions%252Bpuniques%26hl%3Dit%26sa%3DN%26um%3D1

    E tanti altri...
    PHOINIX

    RispondiElimina
  83. Caro Pintore,
    veramente io ho cercato di dimostrare l'inesistenza di argomentazioni.Se intendiamo lo stesso significato della parola "argomentazione" me le potrà indicare lei.Io leggo solo opinioni non dimostrate e non dimostrabili.E perciò,laddove posso contribuire,lo faccio...anche se questo vuol dire venire denigrati,ancora una volta...senza argomentazioni.
    Comunque aspetto risposte.Nel merito però.Si evitino aggettivi alle persone e ci dedichi ai contenuti.Le risse verbali sorgono quando si ha poco da controbattere.
    PHOINIX

    RispondiElimina
  84. @Pintore,se quanto contenuto nei link le pare pseudodottrina,mi chiedo
    quali studi debba aver fatto per lei,
    chi può parlare di scienza.
    Quanto da lei affermato,nei confronti di citazioni,a pieno diritto scientifiche,rasenta l'incredibile.Negano i principi stessi affermati da Darwin.
    Quanto alla contestualizzazione ciò che dico è assai e pienamente contestualizzato,storicamente e culturalmente.Vorremo negare pure le evidenze?

    @Phoinix,le offese le ha iniziate lei tirandomi in ballo,offendendo gratuitamente,perchè non aveva altri argomenti,civili da proporre,come lei stesso afferma. Riguardo a cio,da me detto"antropometria",non mi pare abbia ne titolo ne capacità per entrare in merito alla questione.

    Andrea Brundu

    RispondiElimina
  85. @ Brundu
    C'è un evidente cortocircuito fra quando io scrivo e quanto lei legge. Non ho affatto scritto che i due articoli sono pseudodottrina, non ne avrei la competenza necessaria.
    Ho solo scritto che lo sono le cocnlusioni che lei trae dai due studi. C'è una bella differenza e solo una (spero) affrettata e prevenuta lettura può fare confusione.

    RispondiElimina
  86. @ Phoenix
    Se le "argomentazioni" fossero tali solo se le si condividono, neppure le sue sono "argomentazioni", ma solo riproposizione di tesi altrui, parte delle quali, mi par di capire, Sanna contesta. E siamo, così, da capo a quindici.
    Decisamente più interessante il suo invito a discutere pacatamente e a confrontare le iscrizioni del grosso sasso in questione con le iscrizioni sicuramente puniche o neo-puniche.

    RispondiElimina
  87. Caro Pintore,
    non capisco perchè lei debba sempre prendere le difese di Sanna,ha ampiamente dimostrato di sapersi difendere bene,anche in maniera molto velenosa.Ma non me lo domanderò più,perché poco mi interessa.Le faccio solo un appunto che riguarda,come sempre,i contenuti.Io non ripropongo affatto tesi altrui semplicemente perché non si tratta di tesi -cioè teorie- ma di documentazione reale,ampiamente studiata.Se poi il fine ultimo di tutto questo discutere è quello di rimettere in discussione ogni cosa, me ne tiro fuori molto volentieri.Sarebbe come andare a chiedere a Margherita Hack come mai pensa che esistano le galassie o perché la terra è un geoide.Purtroppo per qualcuno,per fortuna a parer mio,anche in archeologia esistono verità assodate,prima si prende atto di questo "inconveniente" e meglio sarà...naturalmente se l'interesse vero,o così almeno viene annunciato,è scrivere la vera storia della Sardegna.
    Poi scusi non è in grado di capire quando un argomento e una spiegazione calzano e quando invece sono campate in aria?mi sembrava di essere stato molto chiaro quando ho detto che non si può confermare una cosa utilizzando tasselli che andrebbero a loro volta confermati uno per uno.Non capisco sinceramente tutta questa ostinazione,spesso si nega intenzionalmente persino l'evidenza.Li ha visti i caratteri di cui parlo?Non dica di non avere gli strumenti per giudicare.Neppure il Sanna ce li avrebbe in tal caso,proprio perché evidentemente non conosceva questi caratteri.Nel caso in questione piuttosto che scomodare l'Oriente (e questa non è estero-filia?)bastava leggersi un libro qualsiasi sulle iscrizioni puniche del Mediterraneo centrale.
    Sul fatto di discutere pacatamente non mi pare di aver disatteso l'invito che io stesso ho fatto.Se poi le risposte e i documenti di confronto che adduco minacciano la pacatezza di altri,il problema è tutto interno a loro stessi:i fatti,quelli veri,rimangono comunque tali.
    Quindi?qual'è il responso?Sono o non sono gli stessi caratteri?Minimizziamo?Una "svista" dell'autore?O lasciamo cadere la questione?
    PHOINIX

    RispondiElimina
  88. Signor Pintore,le conclusioni non sono mie,ma della scienza.Quando chiama le medesime in tal modo, chiama la scienza in tal modo.
    Le do un esempio concreto,di cosa vuol dire applicare l'antropometria, branca dell'antropologia,al riconoscimento dei vari influssi etnici,quindi genetici:
    http://ziezi.tripod.com/amico/kn4.htm
    Comprenderà che i caratteri antropometrici sono ereditari,in specie quelli di volto e cranio,e difficilmente cancellabili.
    Tale procedura è stata usata per i volti della sfinge,Moai,Teste Olmeche e altre sculture sudamericane per attribuirle ad una particolare etnia anziche ad un altra.In particolare le teste Olmeche,cui si è ritenuto atribuire ad un etnia estranea all'America.Le debbo dire che la questione delle teste olmeche,non ha privato della loro identità le popolazioni mesoamericane,questo per essere precisi.Ne può quindi dedurre che la mia non è una tendenza a "desardizzare",ma ad appurare la questione nuragica.I sardi,tali sono e tali restano,me compreso,e nessuno li priverà della loro sardità.

    Andrea Brundu

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  89. Cavolo....ha una resistenza sto finix!Vuole parlare con prof.Sanna,che ha già detto che non parla con lui,e poi parla con zuannefrantziscu.
    e Finixndela!

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  90. @Pintore
    ho dimenticato questo link:
    http://www.andreadrusini.it/documentazione/lezioni_scienze_motorie/05-antropometria.pdf

    Andrea Brundu

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  91. Quand'è che Sanna ha detto che non parla con me? Ma soprattutto,lei che sa tutto,sa dirmi anche perché?Sapere questo mi interesserebbe molto, ovviamente solo in quanto avrebbe attinenza al "problema identificativo" di cui si parla.
    La forza di resistenza è pari al desiderio di conoscere. Cose che a lei,a quanto pare,non interessano.Perché interviene allora?Lancia qualche fune?Io non sono stato abituato a bere oro colato,né intendo abituarmici.E, per inciso, non mi interessa parlare COL Prof. Sanna, mi interessa parlare DI CIO' DI CUI il Prof. Sanna parla...e CIO DI CUI scrive pubblicamente.Se a uno o all'altro questo non va giù, pazienza.
    E inoltre si risparmi di dire che parlo al vento, giacché Zuannefrantziscu risponde e sa distinguere, diversamente da lei, quando una comunicazione è sterile e quando non lo è.Speriamo distingua anche SE qualcuno ha intenzione di renderla sterile, proprio come tenta, invano, di fare lei.
    Per chi ha davvero a cuore le sorti dell'immenso patrimonio storico-culturale della Sardegna, ci sarà materia di discutere.
    Vediamo chi si tira fuori e chi si arrocca...
    Suvvia!evitiamoci i convenevoli, andiamo al sodo piuttosto.
    Iscrizioni: è un'ayin "di stranissima forma" come sostiene il Sanna o è una lettera T punica?L'altra lettera (la prima da destra)è un agglutinamento come sostiene il Sanna o è una lettera H punica?
    Si badi bene che per i confronti che indico (Bitia e Cagliari nello specifico) non c'è stato un "consorzio" di gente in malafede, ma studiosi seri che si sono CONFRONTATI...e sono serie le loro posizioni proprio perché frutto di un confronto dialettico in continua evoluzione,ma partendo da basi solide comuni.
    Troppo comode scrivere scrivere scrivere,senza contradditorio.
    Ed è altrettanto inutile cercare di trascinarmi dentro discussioni, queste si, sterili.Non ci casco.Io ho proposte cose su cui riflettere.
    Attendiamo riflessioni dunque da parte di chi, per primo, ha reso pubblico questo documento e lo ha presentato senza riserve come nuragico, con le "argomentazioni" sulle quali mi sono già espresso sopra.
    Fiducia, sempre
    Eundum est ad meliora!
    PHOINIX

    RispondiElimina
  92. gigi sanna ha detto,tanto tempo fà....
    E' brundismo puro, dei peggiori, perchè è di una presunzione senza limiti data l'ignoranza dell'affermazione. Legga, legga il saggio e poi dica a chi vuole. Non osservi solo la copertina. Dica a chi vuole e crede (ad altri) perchè qui la chiudo, definitivamente,perchè altrimenti anch'io rischio di essere vittima dell''effetto Brundu'.Non mi smuoverà neppure lo pseudoaristotele (o - il vigliacco - chi per lui).Fai capolino vipera cornuta dei forum!

    RispondiElimina
  93. Quindi, in sostanza, chi tace acconsente...
    Bene, vorrà dire che ho ragione io e torto il Sanna, che non risponde forse perché, a parte la solita e irriverente invettiva che mi fa solo sorridere (fa senza accento, mi conceda di ricordarglielo), non saprebbe COSA rispondere. Se si entra nel merito delle questioni...nulla...ritiro sdegnoso...troppo abituato a parlare senza contradditorio evidentemente. Strano però che quando si tratti di criticare la forma, l'anonimato, la cultura altrui è bravissimo invece...e mai che si sia tirato indietro!
    Brundismo qui, vipera cornuta lì, pseudo-aristotele qua (mah?chissà poi perché)Ma guarda un pò...ora tutto d'un tratto si ritira...proprio adesso che veniva il bello.
    In sintesi anche se il Sanna non mi risponde spero che il suo silenzio non gli dia ragione.La stessa ragione che io stesso non vorrei se non venisse da un convincimento.
    E a me le argomentazioni di Sanna non mi hanno convinto. Non sapremo mai se le mie hanno convinto lui.Ma non voglio tirarlo per la giacca, se no poi dirà che l'ho costretto a rispondermi.Libero. liberissimo. Ovviamente non dica più in giro che non esiste contradditorio perché nessuno vuole confrontarsi con lui, perchè sarebbe quantomeno scorretto visto che ora potrebbe dimostrare la sua attitudine al confronto dei concetti.
    PHOINIX

    RispondiElimina
  94. Quì spesso ci si lamenta perchè le critiche sono sterili e non argomentate; questa volta però Brundu e Phoinix argomentano eccome! Sollevano legittimi dubbi : perchè allora non si risponde? Quì nessuno attacca nessuno, si chiedono solo spiegazioni. Sarebbe interesse dell'interpellato rispondere a sostegno delle sue affermazioni! Perchè tali risposte latitano?

    RispondiElimina
  95. @ Phoinix
    Una volta per tutte, ma tanto a lei non interessa, io non difendo sempre Gigi Sanna, difendo sempre la sua libertà di esporre le sue tesi. Che non giudico per mie deficienze culturali. Difendo anche le libertà di un altro anonimo di sollecitarmi a non dialogare più con lei. Libero lui di chiedermelo, libero io di dirgli di no. In questo blog - tanto per capirci - gli unici che respingo sono gli anonimi maleducati e i trolls istentalocos.
    Detto questo, non mi avanzerei troppo paragonando le acquisizioni di Margherita Hack a quelle archeologiche. Anche quelle, del resto, sono state precedute da altre certezze e saranno seguite da altre. Per stare all'argomento che interessa di più lei e me - a proposito, non mi tirerà nella trappola del riconoscimento di lettere puniche, fenice o nuragiche, e chi ne sa qualcosa? - non le pare che la trentina e passa letture della Stele di Nora autorizzino a pensare che si tratti di teorie e non di certezze? Non le pare che quella di Gigi Sanna - io l'ho letta, difficilissima per me, ma penso non per lei - sia almeno sullo stesso piano delle altre?
    Non le pare che le teorie dell'archeologo Paolo Mingazzini sull'origine fenicia dei nuraghi e sulla datazione di Santu Antine di Torralba siano state superate? Parliamo mica del 1800, stiamo parlando della prima metà del Novecento. Che ne sarebbe della "nuragologia" se le strampalate tesi di Mingazzini fossero state prese per "verità assodate"?
    Io non sono per il "relativismo", ma neppure per l'assolutismo. Sbaglierò, ma credo che il futuro ci riserberà sorprese e a questo futuro serberà sorprese il futuro più futuro. Se tutti ci calmassimo e pensassimo che nulla è assodato per sempre, che tutto salvo il dogma è soggetto a revisione, forse faremo un grande passo in avanti verso le verità. Noti: "le", non "la".
    Detto questo, io sarei felicissimo se qualcuno dimostrasse che quella "scaletta" inclinata che compare nel masso decifrato da Sanna e in iscrizioni puniche è solo punica o, invece, è sia punica sia nuragica sia qualcosaltro. Con pacatezza, senza gridare all'eresia né da una parte né dall'altra.

    PS - Abbiate pietà e pensate che vi debbo leggere tutti :-)

    RispondiElimina
  96. Comunque,a parte qualche divergenza mi sembra che phoinix,richieda un confronto sensato.Se lo richiede è neccessario per tutti,per capire un pò di più.Devo però dirle phoinix che incavolarsi non serve.Il confronto tra studiosi deve essere privo di "accanimento",anche se capisco le sue ragioni,visto che lo stesso sanna ha detto nei primi post,in risposta ad una mia domanda,che non c'era nessuno che gli faceva domande sulle sue scoperte.
    Io ritengo,come vedo anche lei,che alcuni aspetti vadano chiariti,in ragione di certezze,e sicurezze maggiori.
    Parlai di semitisti ed esperti,per questa ragione.Lei esperto lo è senza dubbio,ma crede proprio che ciò che dice sanna sia tutto da rivedere,o anche lei sospetta,che qualcosa di veritiero ci sia?
    Perchè,a questo punto,un punto di incontro credo si potrebbe trovare.
    Oppure crede che questo non sia realizzabile?

    Andrea Brundu

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  97. Vabbé Pintore ci dovrà anche sopportare ma potrà rallegrarsi di aver superato i 100 commenti!Gran successo, anche se alcuni hanno declinato l'invito...Più o meno mi trovo d'accordo con quanto dice...tuttavia...e poteva mancare un tuttavia?Mi pare si possa tranquillamente evincere che io non propongo alcun dogma.Altri si.E il Mingazzini è superato da molto ma molto tempo. Però anche lo Spano è superato...eppure...ahi ahi ahi,quando fa comodo rispuntano fuori un pò tutti...
    Che bel balletto, tu si, tu no, tu buono, tu superato.Io parlo cdi cose confermate post-XXI secolo.Ma scusi ma secondo lei non sarei il primo a stappare champagne se davvero si potessero accettare le teorie esposte?Ma cosa ci guadagno a dire che in quell'iscrizione ci sono semplicissime lettere puniche non per questo meno affascinanti?Io-e sottolineo IO-non ci guadagno nulla, non ci scriverò sopra alcun liro...certo però che...il fascino della scrittura nuragica...sarò il primo a felicitarmene, il giorno in cui davvero salterà fuori, magari da uno scavo archeologico condotto stratigraficamente come si è soliti fare attualmente, un qualsiasi documento che ci parli di scrittura nuragica. Ma anzi, per la stima che le porto come giornalista, mi spingerò molto oltre e le ammetto che in realtà anche quell'iscrizione punica è sarda.Non nuragica, nell'accezione cronologica del termine.Anzi Sardissima!Così come lo sono le domus de janas, i nuraghi, le città fenicie,le mansio romane, le necropoli puniche, i castelli medievali, i templi a pozzo.Solo che le società cambiano.Glielo vada a raccontare lei agli archeologi del futuro che tutto lo sfarzo di alberghi della costa smeralda è meno "sardo" di un contemporaneo scardasso per filare il lino di Busachi.Glielo racconti lei che le centrali del Petrolchimico sono meno sarde di Cala Sisine.O che le città fenicie di Sardegna sono meno sarde dei contemporanei villaggi nuragici. Che ci piaccia o no la Storia va, va e va...e noi ne possiamo intuire solo qualche pallido riflesso.
    E chiedo a Lei, si sente sardo?E se si, pensa per questo di discendere per via diretta dai fabbricanti di bronzetti.forse invece avrà anche sangue orientale, nord-africano e perché no, magari anche sangue catalano.Lo può escludere.
    PHOINIX

    P.S. Scusate la digressione ma, evidentemente, è sottesa ad eliminare qualsiasi ideologizzazione delle vicende storiche.

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  98. Mi scusi Brundu ma se ha letto quello che ho scritto finora come può sospettare che se ci fosse un punto di incontro non lo ammetterei?
    Certo che lo reputo possibile e finanche probabile
    troviamolo però... (e quindi, cerchiamolo)
    PHOINIX

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  99. Bello quest'ultimo pezzo,sul fatto che uno non si senta meno sardo anche se ha ad es.catalano ,punico romano,ebreo,africano,pisano,
    genovese,etc.
    Mi trova daccordo,la mia insistenza sui romani voleva portare alla medesima considerazione.

    Andrea Brundu

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  100. Oooh ha visto?il primo punto di incontro è già saltato fuori!rallegriamocene!Ma...chi manca al banchetto??

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  101. Riporto pari pari. A ciascuno le proprie considerazioni, le mie le potete immaginare:

    gigi sanna ha detto...
    Caro Davide (e Francesco). Per princioio io non partecipo mai a discussioni sui 'forum'. Neppure a quello di Leo che pur mi sembra, per giovanile passione, superare di una spanna molti altri. Mi basta questo di Gianfranco (all'inizio ero assai riluttante ad entrarci) condotto con capacità professionale, da vero giornalista, impareggiabile (anche se qualche sciocco ha tentato vanamente di metterla in discussione). E non a caso, in così poco tempo, ha raggiunto un indice impressionante di lettori e di collaboratori.
    In questo Blog altamente professionale, tecnico nei limidi della discrezione,si possono fare tutte le domande che si vuole a cui risponderò puntualmente (per quello che potrò rispondere).

    PHOINIX

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  102. Non vorrei parlare di persone che non vogliono rispondere,per principio.
    Però quella riga aggiunta sulla stele
    di nora,anche se a suo modo giustificata dagli autori,mi sembra arbitraria,e parecchio,poichè senza quella diverse modalità di lettura proposte,non si possono più considerare.Al limite l'autore può proporre le modalità di lettura classiche,esponendosi ai pareri di altri competenti.

    Andrea brundu

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  103. @ Phoinix
    Ho spostato il suo commento sotto l'articolo di Maria Rita Piras al quale si riferisce

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  104. @ Phoinix
    Come diceva l'editore di un giornale per cui ho lavorato e che spesso mandavo a quel paese: "A questo punto, possiamo anche darci del tu, non le pare?". Prendo l'iniziativa io.
    Credo non ti stupirà sapere che sono d'accordo con te: anche se quella scritta fosse punica, sarebbe naturalmente sarda, così come sarda è la mansio di Sorabile e Sant'Efisio di Orune e il Palazzo regio di Cagliari e le chiese romaniche.
    La "Sardegna sabauda" e quella "romana" e quella "bizantina", etc, sono approssimazione di comodo, visto che quelle aggettivazioni nulla tolgono al fatto che nelle varie ere ad abitare l'Isola erano i sardi, più qualche straniero. Come oggi del resto dire "Sardegna italiana" tiene conto dell'Ordigno (come diceva Eliseo Spiga) non del popolo cui si è sovrapposto.
    Detto questo, Mingazzini e Spano e il barone Manno sono superati, verissimo. Eppure all'epoca le loro erano acquisizioni consolidate. Non ti suggerisce qualcosa questa non definitività delle certezze storicamente acquisite?

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  105. Sardi,sono pure,gli abitanti di Carloforte,qelli di La Maddalena, molti di Arborea,della Nurra,in particolare quelli di Fertilia.
    Lo diciamo perchè ormai,abitano in Sardegna da molto tempo.Il discorso sui nuragici era solamente volto a stabilire,non la sardità,che risulta acclarata,ma a quale etnia essi appartenessero. Come possiamo dire dei sardi anzidetti,ma in misura piu ampia,perchè quei primi abitarono la sardegna per intiero, lasciandovi tracce della loro cultura e civiltà ovunque.

    Andrea Brundu

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  106. Hai ragione ccaro Gianfranco.
    Ma io dico solo che le teorie del Manno, dello Spano e vetusti compari sono state superate non perché qualcuno si è alzato un giorno è ha deciso di dire a tutti che i nuraghi erano di cultura vichinga, o un altro che erano meso-americani e via dicendo.Si sarebbe fatta solo maggiore confusione.Li si è superati perché qualcuno ha avuto l'accortezza di andare a confrontare i dati con quel poco che all'epoca vi era di acquisito.Ritorno spesso sullo stesso concetto, quello dell'"inconveniente". Ripeto, per fortuna esistono anche verità assodate, cose che anche in futuro saranno sempre così!Non si può obiettare che Pompei sia stata distrutta nel 79d.C., così come non si può obiettare che le più antiche presenze organizzate fenicie in Sardegna siano del 750a.C. così come non si può proprio obiettare che quell'iscrizione è punica!Lei chiede se quella scaletta può essere SOLO punica.Ma che vorrebbe dire Gianfranco?Allora non ha letto bene i post di Sanna, lui la considera un agglutinamento per cui, mi pare di capire, un accorpamento di due grafemi distinti.Ma tu sogneresti mai di difendere a spada tratta teorie completamente inventate?Diresti mai che la "ç" francese è un retaggio di chissà cosa?O che la Sardegna si chiama così perchè è Sar-degna...Degna di essere Sar...(sono solo esempi per farti capire come la penso io sulla "fondatezza" di qualsiasi nuova teoria e sull'inutilità di inventarsene a tutti i costi). Quello che io sostengo sull'iscrizione "incriminata"(per così dire) non è un piccolo dettaglio da poco. Su quell'iscrizione si è scritto scritto scritto...ma?Ma partendo da presupposti completamente arbitrari e scorretti. Dunque come la mettiamo?se davvero ho ragione io che ne rimane di tutti quei ragionamenti... Ma soprattutto, che fondamento avrà TUTTO IL RESTO DELL?IMPALCATURA (PRE)COSTITUITA?Non ti pare che qualche mattoncino inizia a crollare?Per me, crollerebbero anche i pilastri portanti.
    Per questo ben venagno nuove idee, ipotesi, teorie, però, se permetti uno deve anche avere poi la possibilità di dirsi contrario e spiegare il perché. Solo questo io ho tentato di fare e il mio interlocutore se l'è svignata...e poi dà del vigliacco a me!Da non credersi!
    Comunque dal punto di vista personale io non ho proprio nulla contro il Sanna, anzi se devo dirla tutta lo ammiro proprio perché ha il coraggio di dire cose anche scomode e se vogliamo "rivoluzionarie".Però poi si perde in un bicchier d'acqua proprio quando invece avrebbe potuto spuntarla.Non capisco questo atteggiamento se non che evidentemente ci sono, almeno nel merito di questa iscrizione, ben pochi argomenti da opporre.Un secolo di studi epigrafici ha dato i suoi frutti...certo un pò acerbi...ma intanto ci sono, e ognuno potrà andare quando vuole ad assaggiarli.
    PHOINIX

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