martedì 17 febbraio 2009

Sardegna, provincia dell'Afganistan

Come ormai succede solo in Afganistan, ci vorranno ancora quindici giorni per conoscere i risultati definitivi ed ufficiali delle elezioni sarde. Con questo di differente: che in Afganistan c’è guerra e da moltissimi villaggi sperduti le notizie viaggiano a dorso di mulo e non con i bit dei computer. In questo momento (11.20 di martedì 17) mancano 154 sezioni per la circoscrizione regionale, 339 per quelle provinciali, 461 per l’aggiudicazione dei seggi ai candidati.
Chiaro nulla cambierà per i canditati alla Presidenza (Cappellacci ha vinto, Soru, Sale, Balia e Sollai hanno perso), poco cambierà nell’attribuzione delle loro percentuali, qualcosa cambierà nel numero dei voti per i partiti e per le loro coalizioni. Ma ancora, mancando il risultato definitivo, non potremo sapere chi andrà nel Parlamento sardo. A chi andranno i tre seggi del Partito sardo, i due di Rifondazione, i due del Movimento per le autonomie, il seggio dei Rossomori e così via dicendo.
Questo è il prodotto della pessima legge elettorale voluta nel 1999 dal primo governo D’Alema, subita dal centro-destra nella penultima legislatura e dal centro-sinistra nella legislatura appena finita. Né l’uno schieramento né l’altro hanno voluto o saputo esercitare la potestà che la Regione aveva ed ha di fare una legge elettorale diversa da quella voluta dal governo D’Alema. Tutti, o quasi, considerandola pessima, tutti, o quasi, pensando: “Se però vinciamo noi, anche la pessima legge ci torna comoda”.
E che sia pessima, a parte l’aver precipitato la Sardegna in Afganistan, lo dimostra il risultato dell’Irs, straordinario sul piano dell’immagine, inutile al fine dell’attribuzione di seggi. Il 3,1 per cento varrebbe due o tre seggi e una presenza non banale nel Parlamento sardo. E, invece, quelli dell’Irs non ci saranno. Ed è un peccato.

6 commenti:

  1. Concordo pienamente. IRS avrebbe meritato senza dubbio la rappresentanza in Parlamento Sardo. Vediamo se questa iniqua legge elettorale continuerà fare danni a lungo...

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  2. E' infatti un peccato l'assenza di IRS nel Consiglio Regionale, parecchi di noi, oltre al Sardismo, hanno premiato IRS per il suo impegno nella campagna elettorale e la moderazione con cui sono stati accantonati certi toni del recente passato. Dispiace per Sardigna Natzione ma è evidente che IRS ha saputo raccogliere l'eredità riformista che a suo tempo lanciarono Caria e Cumpostu insieme a Gavino Sale.

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  3. Credo comunque che il vivace dibattito che ho seguito in questi mesi darà i suoi buoni frutti. Mi pare che potremmo averne percezione ad esempio a giugno, in occasione delle prossime elezioni europee, da boicottare senz'altro vista la parte miserevole che ci è riservata. Rivolgiamoci direttamente e, indipendentemente dall'Italia, all'Europa.

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  4. Ho seguito la trasmissione di Videolina sui dati elettorali. Non mi sono pentito di aver dato a Sale il mio voto. Perchè ha interpretato egregiamente l'inquietudine dei sardisti disorientati e/o anche inferociti. Ad un certo punto, unico della galassia sardista durante la trasmissione ( possibile che non si capisca il valore mediatico del momento conclusivo della competizione? Che c'erano attaccati al televisore migliaia e migliaia di sardi che volevano sentire le dichiarazioni dei contendenti? Possibile che non si afferri che il momento delle elezioni appena concluse è già quello delle successive?) è stato intervistato e ha fatto delle dichiarazioni che mi sono piaciute moltissimo. Tra l'altro ha detto che la lotta sua e dei suoi è stata una 'gioia', un motivo di divertimento dei militanti per tutti i giorni della contesa. Solo per questo anti -grigiore, per questa apporto di vivacità disinteressata nella politica scontata 'Berlusconi -Veltroni (che c'entrano Soru e Cappellaci?), avrebbe meritato, a mio parere, l'ingresso nel parlamento sardo se, putroppo, una legge elettorale iniqua (oltre che pasticciata) non glielo avesse impedito.
    La guida dell'IRS ha proseguito ancora dicendo che quella lotta gioiosa sarebbe continuata ancora perchè la vittoria era programmata 'a medio e lungo termine'. Amici della galassia sardista (ovvero amici del più del 9% del consenso generale!) che lo vogliate o non il sardismo ha un 'leader'. Non l'unico ma un 'leader', un capo con un forte carisma. Non prendetelo sottogamba e non provate, soprattutto, invidia se non quella positiva. Non usate la solita lingua biforcuta dei fratelli divisi perchè fareste solo male a voi stessi.
    Mi permetto però di suggerire a Sale: niente superbia; non sprechi il suo 'immenso' tre per cento in una lotta solitaria anche se 'gioiosa', non cerchi di espugnare il forte con l'albero' solo, per quanto simbolo fortissimo non più solo della storia ma anche della politica odierna; ponga il suo notevole intuito a disposizione e crei le premesse per unire molte migliaia di sardisti separati. Se è vero, com'è vero che la sinistra italiana divisa perde e fa le figuracce che fa, perde anche e fa tremende figuracce anche il sardismo dei piccoli capi litigiosi, troppo orgogliosi e troppo 'tottu seu deu'. Comunque, dopo quindici anni mi sembra di poter dire: sento un certo refolo, forse dell'aria nuova...

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  5. Attenzione! 'Cappellacci' con du 'c'. Nessuna intenzione di 'diminutio'.

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  6. Francu Pilloni scrive:

    Prof. Sanna, hai voluto correggermi? Io l'avevo scritto con una sola p e ho le mie ragioni. L'ho incontrato (oltre un anno fa), non aveva cappello e non aveva neanche capelli. Ho pensato che che il cognome si riferisse alla pelata. Dunque, Cappellacci con due di tutto.
    Ci auguriamo.
    Anche se Sale, come hai scritto tu, ha dimostrato di averne tre.
    Avanti a tutta!
    Francu

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