giovedì 11 dicembre 2008

Lettera aperta di H. Sauren ai colleghi sardi

di Herbert Sauren


Sono già molte le volte che Gianfranco Pintore ha accolto nel suo blog un mio articolo. Lo ringrazio. Ho anche letto i commenti di altri colleghi e sono felice di vedere tanto interesse per la storia antica.
Chi mi ha letto, ha visto che lancio opinioni che altri colleghi non condividono, o meglio che non condividono ancora. È tempo, dunque, di presentarmi meglio e di chiarire il mio scopo. In quanto professore emerito, io non ho il pur minimo interesse di entrare in polemica e in satira né di contestare tutti quelli che prima di me lavorano. Potete credermi, avrei altrettanto bene coltivare il mio giardino e fare viaggi interessanti.
D’altra parte, nel corso di lunghi anni di insegnamento universitario, ho imparato che il ricorso alla satira e alla polemica è stato fatto quando ogni altro ragionamento con argomenti seri era ormai esaurito e disperato. La tesi che io propongo e difendo è la seguente:
1. Esiste una scrittura che è stata riscontrata nell’Europa occidentale in molti paesi: Portogallo, Spagna, Francia, Italia, nelle isole e dunque anche in Sardegna. Questa scrittura è stata usata in maniera intensiva per quasi un mezzo millennio, dal 300 aC fino al 200 dC, senza contare le vestigia più antiche.
2. Le iscrizioni fatte con questa scrittura contengono lingue semitiche, sia della famiglia del nord-ovest sia di quella del nord-est.
3. Le pubblicazioni fatte fino ad ora e il materiale non ancora pubblicato permettono di fondare questa mia tesi su diverse migliaia di testi ed iscrizioni a volte abbastanza lunghe. La prova è che ogni lettera, ogni parola e ogni frase, tutto è stato controllato con dizionari, grammatiche, epigrafia, considerando il tipo di monumento.

Leggi tutto (testo originale in francese)

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