domenica 27 luglio 2008

Antichi sardi: e se avessero origini illiriche?

di Alberto Areddu

Circa un anno fa ho dato alle stampe (a Napoli) un mio saggio, nel quale vado sostenendo che molta della presunta oscurità riguardo le origini linguistiche dei Sardi (un più o meno fantomatico brodo "mediterraneo") può esser tranquillamente messa da parte, adottando come metro di spiegazione un codice linguistico, finora trascurato dai vari studiosi, che è quello della paleoeuropeicità originaria, in pratica ho spiegato diversi termini oscuri (prima) e successivamente molta parte della toponomastica, usufruendo dell'aiuto che lingue indoeuropee arcaiche quali il lituano, le lingue slave e particolarmente l'albanese offrono al linguista.
Anzi proprio l'albanese offre delle superiori possibilità a questo tentativo di interpretazione, giacché sappiamo che una lingua non-greca era presente in areale egeo prima (e poi con) l'arrivo dei Greci, e questa lingua definita dai Greci "pelasgica", da molti è stata repertoriata come una lingua di ceppo illirico. Ovviamente questa lingua ha lasciato tracce profonde nel greco stesso, nelle sue glosse o nei suoi ramificati dialetti (e anche di questo strumento mi sono avvalso). Verosimilmente i Shardana (che meglio sarebbe chiamare Shardena, in vista della città Sardos dell'Illiria, i cui abitanti eran Sardenoi) sono i portatori (in un'ipotesi cronologicamente bassa) di questa popolazione balcanica.
Pensavo che si potesse avere un'idea generale, per quanto superficiale, attraverso una lettura facile (visto anche lo strumento elettronico), e a tal scopo ho preparato un sito (web.tiscali.it/sardoillirica/sardoillirica) nel quale il curioso può trovare estratti di questa mia tesi insieme con excerpta di altri studi.

1 commento:

  1. In bidda mia naraus: totus is chi assimbillant a babbu, portaimiddus a domu!
    Heus a fai aici cun i linguas puru?

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