tag:blogger.com,1999:blog-1182610305629149569.post623616872513204112..comments2023-06-15T16:08:56.080+02:00Comments on gianfrancopintore: Attenti ai simboli. Monti Prama, per esempio...zuannefrantziscuhttp://www.blogger.com/profile/11211077047558056167noreply@blogger.comBlogger2125tag:blogger.com,1999:blog-1182610305629149569.post-28682120576988634932009-05-25T18:48:21.419+02:002009-05-25T18:48:21.419+02:00Caro Franco, ti risponderò al tuo indirizzo. E cos...Caro Franco, ti risponderò al tuo indirizzo. E così a Pittau. Appena potrò. Sono molto impegnato con il Corso di Oristano e con l'esame di un nuovo documento (studiato da altri) che presto vedrai pubblicato su questo Blog. Nel frattempo ti prego di rivederti le simbologie geometriche 'nuragiche' di Santo Stefano di Oschiri che, naturalmente, conosci molto bene.<br />Tra qualche giorno spero di recarmi nel sito con G.Pala per esaminarle ancora meglio. Solo allora vedrò se sarà opportuno o varrà la pena di dire la mia in proposito (sui Giganti 'nuragici') A presto, con la stima di sempre.gigi sannanoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1182610305629149569.post-32265354110157936902009-05-24T11:10:52.142+02:002009-05-24T11:10:52.142+02:00Guardi, a parte il sollievo per leggere (finalment...Guardi, a parte il sollievo per leggere (finalmente) un intervento sensato (col quale si può o meno essere d’accordo), Le vorrei far notare che il problema dei reperti di Monti Pramma è tutto fuorché quello dell’opportunità di sceglierli come simbolo di una pretesa ‘Sardegna Nuragica’.<br />Premesso che ci sarebbe da discutere a lungo su cosa intendere con ‘Nuragico’ (c’è una sostanziale lontananza tra il sentire comune e i tecnicismi della letteratura scientifica), Monti Pramma non è stato scelto come simbolo di identità sarda, ma è questa che si vorrebbe far derivare da quello.<br />Ciò avviene in virtù della mancanza di un riferimento culturale forte a quella sardità che si vorrebbe propugnare, come dimostra ad esempio questa ridicola necessità di inventare una storia falsa per poca voglia di studiare quella vera (tra l’altro ben più ricca e articolata, affascinante e degna di fatica).<br />Non si tratta di scelta di un simbolo forte, insomma, ma di presenza di cultura debole (nonché di poca propensione alla spremitura dei propri neuroni, se e quando si possiedano).<br />Ciò detto (e per certi versi paradossalmente) se si evita l’uso del termine ‘nuragico’ (foriero di confusione) e si sostituisce con ‘sardo’, io propendo per l’idea che il sito di Monti Pramma potrebbe essere una metafora accettabile della nostra attuale ricerca identitaria, sebbene adottarlo a tale scopo necessiti uno sforzo interpretativo non così evidente come si richiederebbe ad un simbolo efficace ed immediatamente riconoscibile. Si tratta infatti di riflettere su un periodo in cui, cessata l’era delle torri, si assiste allo sviluppo di un’interazione forte e inequivocabile con l’esterno, all’arrivo di forti impulsi culturali stranieri e, di conseguenza, alla necessità di interrogarsi sulla propria identità. Esattamente ciò che mi pare stia accadendo ancora oggi.<br />Va da sé, che nulla avrebbe a che fare con la gazzarra infame e gli insulti sollevati dalla propaganda politica di parte (di molte parti, per la verità) che, poco avendo da dire in termini culturali, si abbandona al chiasso per cercare consenso, in buona compagnia dei furbetti che speculano sulla buonafede altrui e nella confusione razzolano felici.<br />Però, ad essere sincero, preferirei meno simboli e più serietà, rigore, fatica (mica tanta in fondo, a volte è persino piacevole ed elimina le tossine), soprattutto voglia di studiare seriamente e chiedere alla politica un occhio più attento alla cultura e meno al folclore, che ci vorrà anche questo, e chi lo nega, ma senza quella è davvero poca cosa.<br />Se poi dovessi scegliere un simbolo forte, opterei per le corna di Ottana, le due ciminiere che hanno vomitato inquinamento per decenni: se un simbolo deve servire per interrogarsi e riflettere, ne vedo pochi di più adatti. Soprattutto potremmo riflettere su noi stessi, Sardi, e non ci farebbe male.Gabriele Ainishttps://www.blogger.com/profile/03247521384996757344noreply@blogger.com